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Aforismi, frasi e citazioni sul Transfert (o Traslazione)

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sul transfert (in italiano: traslazione) e il controtransfert. Secondo la definizione di Umberto Galimberti: "Il transfert designa in generale la condizione emotiva che caratterizza la relazione del paziente nei confronti dell'analista, e in senso specifico il trasferimento sulla persona dell'analista delle rappresentazioni inconsce proprie del paziente. Il transfert dell'analista sul paziente è comunemente denominato controtransfert". [Dizionario di psicologia, UTET, 1992].

Il concetto di "transfert" (in tedesco Übertragung, ùber "sopra" e tragen "portare"), dal latino transfene "trasferire", "portare al di là", è stato introdotto da Sigmund Freud per indicare il processo di trasposizione inconsapevole sulla persona dell'analista di sentimenti e di emozioni che il paziente ha vissuto in passato nei riguardi di persone significative della sua infanzia.

Come ricorda Erich Fromm: "Freud aveva scoperto che gli analizzandi sviluppavano un fortissimo legame con la persona dell'analista nel corso del trattamento, legame che è di per sé di natura complessa. Si tratta di un miscuglio di amore, ammirazione, attaccamento; in quello che vien detto transfert negativo, il miscuglio è costituito da odio, ostilità e aggressività. Se l'analista e l'analizzando sono di sesso diverso, l'essenza del transfert può essere assai facilmente descritta come un caso di innamoramento per l'analista (nel caso di analizzandi omosessuali accadrebbe lo stesso con un analista del proprio sesso). [...] "Freud fu il primo a prestare la massima attenzione a questo particolare fenomeno e ad analizzarne la natura, giungendo alla conclusione che l'analizzando nel corso del processo analitico sviluppa molti sentimenti che nutriva da bambino nei confronti di uno dei genitori. Freud ha spiegato il fenomeno dell'attaccamento amoroso (od ostile) alla figura dell'analista come una ripetizione del primitivo attaccamento al proprio padre o alla propria madre".

Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sulla psicoanalisi, la psicoterapia, la nevrosi e l'inconscio.
Il transfert, destinato a divenire il più grave ostacolo per la psicoanalisi,
diviene il suo migliore alleato se si riesce ogni volta a intuirlo
e a tradurne il senso al paziente. (Sigmund Freud)
L’efficacia della terapia dipende dal legame che il medico sa intessere con il paziente. La psicoanalisi si fonda espressamente su questa relazione, che è basata anche su incontri frequenti e sull'attenzione alle emozioni che emergono durante le sedute. Un legame che Freud ha chiamato «transfert», o «transferale», e che deve fondarsi sulla professionalità del terapeuta, cui è richiesto di infondere fiducia nel paziente senza portarlo però a una condizione di dipendenza.
Vittorino Andreoli, I segreti della mente, 2013

Il transfert, l'attaccamento affettivo, introduce il doppio registro, quello d'un attaccamento adeguato o "normale" ma anche quello "anormale" o patologico. Il maggior responsabile è sempre il terapeuta, colui che dovrebbe aiutare a trovare l'orizzonte più sano e promettente.
Aldo Carotenuto, La nostalgia della memoria, 1988

Il transfert è anche il tentativo di realizzare all'interno del rapporto analitico tutto ciò che non si riesce a realizzare nella vita. Allora, la proposta inconscia che il paziente fa all'analista è rivelatrice della struttura di personalità del paziente stesso, poiché i desideri sono gli indicatori più attendibili di ciò che siamo.
Aldo Carotenuto, La nostalgia della memoria, 1988

L'investimento transferale è parte integrante del processo di conoscenza analitico, e dove non c'è transfert non c'è analisi.
Aldo Carotenuto, La nostalgia della memoria, 1988

Il transfert non può essere considerato soltanto una semplice riedizione di rapporti del passato, come dicono gli analisti superficiali, ma va riferito anche all'immagine e al rapporto reale che l'analista offre al paziente.
Aldo Carotenuto, La nostalgia della memoria, 1988

I pericoli dell'analisi consistono nell'attivazione di quelle dinamiche emotive che stanno alla base della nevrosi, e se l'analista non sa riconoscere la loro origine, può rimanere lui stesso invischiato in quella che si è definita una nevrosi da transfert.
Aldo Carotenuto, La nostalgia della memoria, 1988

La situazione transferenziale può essere narcisisticamente gratificante per l'analista, ma sarebbe un grave errore appropriarsi di queste immagini anziché sforzarsi di capirne il significato e di interpretarle.
Aldo Carotenuto, La nostalgia della memoria, 1988

Può sempre succedere che una situazione particolare sbalzi l'analista da cavallo, mettendo in luce aspetti che egli non sospettava nemmeno di possedere. Un paziente, infatti, suscita sempre un fenomeno di controtransfert, che non è meno importante né meno intenso del transfert che il paziente prova nei suoi confronti.
Aldo Carotenuto, La nostalgia della memoria, 1988

Ritengo che sia miope parlare solo di transfert del paziente nei confronti dell'analista, perché anche il transfert nella direzione opposta - dall'analista al paziente - ha un valore enorme. Ogni analista sa quanto fondamentali e predittivi siano, ai fini di una buona riuscita dell'analisi, i sentimenti che egli prova nei confronti del suo paziente.
Aldo Carotenuto, La nostalgia della memoria, 1988

Solo nella reciprocità delle dinamiche transferali si situa l'analisi.
Aldo Carotenuto, ibidem

Analista e paziente provano entrambi, l'uno nei confronti dell'altro, tutta una serie di sentimenti che possiamo chiamare transfert. Si pone allora una sola differenza fondamentale tra terapeuta e analizzato: il primo è più consapevole dei propri meccanismi e processi proiettivi ed è quindi in grado
di leggere con più lucidità nel proprio inconscio e in quello del paziente.
Aldo Carotenuto, La nostalgia della memoria, 1988

Con la resistenza da transfert il paziente cerca di arginare un rapporto che probabilmente vive ad altri livelli come molto coinvolgente; egli sente che quella persona è fondamentale per la sua vita psichica e per la sua crescita, ma ogni volta che muoviamo un passo verso la trasformazione, ogni volta che stiamo per lasciare il vecchio per il nuovo, dove regnano l'ignoto e il mistero, si profilano le tendenze ambivalenti e conflittuali. È come se da una parte avvertissimo la spinta alla crescita e dall'altra la paura di realizzare tale crescita, e a questo ci si può opporre fuggendo dal rapporto con il terapeuta, attuando, appunto, una resistenza da transfert.
Aldo Carotenuto, La nostalgia della memoria, 1988

Quello dei sentimenti controtransferali è uno degli argomenti più affascinanti della psicologia del profondo ma anche uno dei più discussi, perché viene a sfatare l'immagine diffusa d'un analista intoccabile e irraggiungibile.
Aldo Carotenuto, La nostalgia della memoria, 1988

Nella pratica della psicoterapia, la forma più diffusa di sofferenza è proprio quella legata alla dimensione del sentimento agita nei rapporti interpersonali. Il divenire della personalità prende infatti
forma nella relazione, e se è qui, se è nella relazione che incontriamo il dolore, il nostro lavoro di psicologi non potrà che incentrarsi sulla relazione e svolgersi all'interno di essa. Risiede in ciò il senso profondo delle dinamiche del transfert e del controtransfert: il rapporto cura il rapporto. Se è il rapporto il luogo della nostra ferita, dovrà ugualmente essere il rapporto il luogo della nostra guarigione.
Aldo Carotenuto, Amare tradire, 1991

La storia della psicoanalisi si è delineata articolandosi lungo un percorso costellato di ostacoli e problemi spinosi. Uno di essi è rappresentato dal transfert, cioè dall'insieme di sentimenti ed emozioni che caratterizzano il vissuto di ogni paziente rispetto al proprio analista. Questa particolare condizione emotiva non è mai casuale, nel senso che è sempre portatrice di un messaggio che attende di essere interpretato.
Aldo Carotenuto, Il gioco delle passioni, 2002

Già i pionieri della psicoanalisi, primo fra tutti Freud, si erano resi conto della straordinaria valenza del transfert e della sua utilità nell'ambito di ogni terapia psicologica. Le dinamiche transferali possono ad esempio attingere a particolari emozioni vissute dal paziente durante la sua infanzia, oppure derivare da singoli episodi del passato. È come se il background emotivo e psicologico del paziente riaffiorasse durante la terapia perché stimolato e sollecitato dal rapporto con l'analista. Stando così le cose, è facilmente intuibile che ogni rapporto terapeutico rappresenta una dimensione piuttosto "rischiosa".
Aldo Carotenuto, Il gioco delle passioni, 2002

Non potrebbe compiersi delitto peggiore di quello di trasfigurare un normale transfert sino al punto di confonderlo con un autentico sentimento amoroso.
Aldo Carotenuto, Il gioco delle passioni, 2002

Le dinamiche transferali fanno sì che il paziente sia, rispetto all'analista, in una posizione di dipendenza. La sofferenza e il disagio del paziente lo pongono in una situazione molto delicata e lo rendono bisognoso di una serie di attenzioni. Il dovere di ogni analista, quindi, risiede nel riconoscere la fragilità del paziente senza però strumentalizzarla in alcun modo. L'analisi ha lo scopo di trasformare la fragilità in forza e i sentimenti sono lo strumento privilegiato per raggiungere questo obiettivo.
Aldo Carotenuto, Il gioco delle passioni, 2002

Se ci si inoltra nella teoria della tecnica analitica, si giunge alla conclusione che la traslazione è un requisito necessario. Ci si convince perlomeno che in pratica essa non può essere evitata con alcun mezzo, e che è necessario combattere quest’ultima creazione della malattia come le precedenti.
Sigmund Freud, Frammento di un’analisi d’isteria (Caso clinico di Dora), 1901 [1]

La cura psicoanalitica non crea la traslazione, essa la scopre solamente, così come tutti gli altri processi psichici nascosti.
Sigmund Freud, ibidem

Il transfert, destinato a divenire il più grave ostacolo per la psicoanalisi, diviene il suo migliore alleato se si riesce ogni volta a intuirlo e a tradurne il senso al paziente.
Sigmund Freud, Frammento di un’analisi d’isteria (Caso clinico di Dora), 1901

Ogniqualvolta sottoponiamo al trattamento psicoanalitico un soggetto nervoso, compare in lui il sorprendente fenomeno della cosiddetta traslazione, vale a dire egli rivolge sul medico una certa quantità di moti di tenerezza, abbastanza spesso frammisti a ostilità, che non sono fondati su alcun rapporto reale e che non possono che derivare, date le particolarità della loro comparsa, dagli antichi desideri fantastici del malato divenuti inconsci.
Sigmund Freud, Cinque conferenze sulla psicoanalisi, 1909

La traslazione si instaura spontaneamente in tutte le relazioni umane, esattamente come nel rapporto tra malato e medico.
Sigmund Freud, ibidem

La psicoanalisi non crea la traslazione, semplicemente la svela alla coscienza e se ne impossessa per guidare i processi psichici verso la meta desiderata.
Sigmund Freud, Cinque conferenze sulla psicoanalisi, 1909

Non è vero che la traslazione compaia durante il trattamento psicoanalitico in modo più intenso e irrefrenabile che fuori di esso. Negli istituti psichiatrici, in cui i malati nervosi non vengono trattati con l’analisi, si osservano le intensità più alte e le forme più vergognose di una traslazione che giunge all'asservimento, e che possiede inoltre la più inequivocabile coloritura erotica.
Sigmund Freud, Dinamica della traslazione, 1912 [1]

La traslazione nella cura analitica ci appare in primo luogo, sempre e soltanto, come l’arma più forte della resistenza, e da ciò possiamo trarre la conclusione che l’intensità e la perseveranza della traslazione siano effetto ed espressione della resistenza.
Sigmund Freud, ibidem

È innegabile che il controllo dei fenomeni di traslazione crea allo psicoanalista le maggiori difficoltà, ma non bisogna dimenticare che proprio essi ci rendono il servizio inestimabile di rendere attuali e manifesti gli impulsi amorosi, occulti e dimenticati, dei malati. Infatti, checché se ne dica, nessuno può essere battuto in absentia o in effigie.
Sigmund Freud, Dinamica della traslazione, 1912

Quando dobbiamo iniziare le comunicazioni all’analizzato? Quando è il momento di svelargli il significato recondito delle sue idee improvvise, di introdurlo ai presupposti e alle procedure tecniche dell’analisi? La risposta non può essere che una sola: Non prima che si sia instaurata nel paziente una efficace traslazione, un vero e proprio rapporto con il medico.
Sigmund Freud, Nuovi consigli sulla tecnica della psicoanalisi, 1913/14

Mi si dice che alcuni medici che esercitano l’analisi spesso preparano le pazienti al manifestarsi della traslazione amorosa o addirittura le invitano “a innamorarsi soltanto del medico, perché in tal modo l’analisi può procedere rapidamente”. Non riesco a immaginare una tecnica più balorda. Si toglie in tal modo al fenomeno il persuasivo carattere della spontaneità, e ci si crea da soli degli ostacoli che saranno poi difficili da superare.
Sigmund Freud, Nuovi consigli sulla tecnica della psicoanalisi, 1913/14

L’esperimento di lasciarsi andare a sentimenti di tenerezza nei confronti della paziente non è sempre esente da pericoli. Non sempre ci si domina al punto da non trovarsi improvvisamente, un momento o l’altro, oltre i limiti che ci si era prefissati. Penso perciò che non si debba abbandonare quella impassibilità a cui si è pervenuti trattenendo la controtraslazione.
Sigmund Freud, ibidem

Ci si guardi bene dal respingere la traslazione amorosa, dallo scacciarla, dal dissuaderne la paziente; e ci si astenga altrettanto fermamente dal ricambiarla in qualunque modo. Si tenga in pugno la traslazione amorosa, ma la si tratti come qualche cosa di irreale, come una situazione che deve verificarsi durante la cura e va fatta risalire alle sue cause inconsce, aiutando in tal modo a ricondurre alla coscienza e quindi al controllo della paziente gli elementi latenti della sua vita amorosa.
Sigmund Freud, Nuovi consigli sulla tecnica della psicoanalisi, 1913/14

La traslazione può essere paragonata a quei medicamenti che su alcuni agiscono come rimedi, su altri come un vero e proprio veleno. La sua comparsa rappresenta in certi casi una svolta in senso positivo, in altri un ostacolo e un aggravamento, se non peggio; in altri casi ancora, infine, è relativamente inessenziale. Essa è però quasi sempre un fenomeno critico che assume le più diverse tonalità e sfumature, e la sua presenza è non meno significativa della sua assenza.
Carl Gustav Jung, La psicologia della traslazione, 1946

Con l'insorgere della traslazione la struttura psichica del terapeuta si altera senza che egli stesso sulle prime se ne renda conto: egli vien contagiato e, proprio come il paziente, fa molta fatica a differenziarsi da ciò che lo possiede. Ne deriva per l'uno e per l'altro un confronto diretto con le tenebre che celano l'elemento demonico.
Carl Gustav Jung, La psicologia della traslazione, 1946

Una volta apparsa la traslazione, il terapeuta deve trattarla e confrontarvisi, per evitare che appaia un'assurdità nevrotica in più.
Carl Gustav Jung, La psicologia della traslazione, 1946

La traslazione è un fenomeno di per sé naturale, tutt'altro che circoscritto alla pratica medica; lo si può osservare dovunque e, come tutte le proiezioni non comprese, può dare origine alle maggiori sciocchezze.
Carl Gustav Jung, La psicologia della traslazione, 1946

La cura della traslazione è, per il paziente, una rara e inestimabile occasione per ritirare le proiezioni, per compensare perdite di sostanza, per integrare la personalità.
Carl Gustav Jung, La psicologia della traslazione, 1946

Lo psicoanalista dice che il transfert riflette qualcosa che c’era nel passato. È lui che lo dice. La regola del gioco è quella di credergli. Ma perché dopotutto? Perché mai quello che succede attualmente nel transfert non avrebbe un valore proprio? Forse bisognerebbe trovare un altro genere di riferimento per giustificare la preferenza data al punto di vista dello psicoanalista a proposito dei fatti e di quello che succede.
Jacques Lacan, II mio insegnamento, 1967/68

Al terapeuta è richiesto di tener conto non solo del transfert, ma anche del controtransfert, cioè delle reazioni che le proiezioni del paziente provocano in lui: dall'eccitazione all'irritazione, alla sonnolenza. Ogni emozione deve essere riconosciuta, analizzata e, se è il caso, utilizzata come strumento terapeutico.
Willy Pasini, A che cosa serve la coppia, 1995

Analista, in difetto di neutralità: "Non le pare di essere un bastian contrario?"
Paziente: "Ah, grazie, adesso ho finalmente capito cos'è il controtransfert"
Alberto Schön, Infallibili errori, 2006

Note
  1. Sigmund Freud, Opere Complete, a cura di Cesare Musatti © 2013 Bollati Boringhieri.
  2. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Psicoanalisi - Psicoterapia - Inconscio