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Frasi e citazioni sul Giappone e sui Giapponesi

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sul Giappone e sui Giapponesi. Il Giappone (日本), noto anche col nome di Paese del Sol Levante, è uno Stato dell'Asia orientale con capitale Tokyo. Dal punto di vista geografico, il Giappone è un arcipelago composto da 6.848 piccole isole e da quattro isole più grandi (Honshū, Hokkaidō, Kyūshū e Shikoku), che da sole rappresentano circa il 97% della superficie terrestre del Giappone. Con quasi 130 milioni di abitanti, il Giappone è tra i paesi più popolati al mondo; inoltre, è tra i paesi economicamente più sviluppati e tecnologicamente più avanzati. Il Giappone è l'ultimo impero rimasto nel mondo, essendo una monarchia parlamentare con un imperatore e un parlamento eletto.
Su Aforismario, oltre a una raccolta di proverbi giapponesi, trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sull'Oriente, lo Zen, le geishe, i kamikaze  e i samurai. [I link sono in fondo alla pagina].
Il Giappone sorge dal mare. Il mare l'ha respinto come
una conchiglia di madreperla. Il mare conserva il diritto
di distruggerlo e di riprenderselo. (Jean Cocteau)
Il Giappone ha realizzato straordinari progressi in breve tempo perché la sua cultura dava una grande
importanza alla cortesia, al rispetto, alla preoccupazione per il punto di vista dell'altro. Noi italiani siamo convinti di essere molto bravi in queste cose, invece non è vero.
Francesco Alberoni, L'ottimismo, 1994

− Che cosa hai fatto in Giappone?
− Cose francesi.
René Auberjonois e Elliot Gould, in Robert Altman, M.A.S.H., 1970

Il metodo raccomandato dagli esperti per imparare il giapponese è di nascere come un bambino giapponese e crescere da una famiglia giapponese, in Giappone. E anche allora non è facile.
Dave Barry [1]

Il Giappone nonostante la sua recente occidentalizzazione rimane tuttora una società aristocratica. Ogni saluto, ogni forma di contatto umano, deve indicare con precisione la diversa posizione sociale occupata dai singoli individui.
Ruth Benedict, Il crisantemo e la spada, 1946

Il Giappone è una grande nazione. Dovrebbe iniziare ad agire come tale.
John C. Danforth [1]

Il distacco non si impara: è inscritto in una civiltà. Non vi si ispira, lo si scopre in sé. Ecco cosa mi dicevo leggendo che un missionario, in Giappone da diciotto anni, poteva contare, in tutto e per tutto, solo sessanta convertiti, per di più anziani. E anche questi all'ultimo momento gli sfuggirono: morirono alla maniera nipponica, senza rimorsi, senza tormenti, da degni discendenti dei loro antenati i quali, all'epoca delle lotte contro i mongoli, per agguerrirsi, si lasciavano impregnare del nulla di tutte le cose e del loro proprio nulla.
Emil Cioran, L'inconveniente di essere nati, 1973

Si può essere contenti di sé solo quando si ricordano quegli istanti in cui, secondo un'espressione giapponese, si è percepito l'ah! delle cose.
Emil Cioran, Squartamento, 1979

Decisamente, questo popolo ha classe. Nessuna traccia di volgarità! Hanno "stile" come dovevano averne i francesi in un'altra epoca e come un po' ne hanno ancora gli inglesi. Rigore e grazia − in una combinazione paradossale.
Emil Cioran, Quaderni 1957-1972, 1997 (postumo)

Il Giappone sorge dal mare. Il mare l'ha respinto come una conchiglia di madreperla. Il mare conserva il diritto di distruggerlo e di riprenderselo.
[Le Japon sort de la mer. La mer l'a rejeté comme un coquillage de nacre. La mer garde le droit de le détruire et de le reprendre].
Jean Cocteau, Il mio primo viaggio, 1937 

Dicono che il Giappone sia nato da una spada. Dicono che gli antichi dei hanno immerso una lama di corallo nell'oceano e che, al momento di estrarla, quattro gocce perfette siano cadute in mare e che quelle gocce siano diventate le isole del Giappone. Io dico che il Giappone è stato creato da una manciata di uomini, guerrieri disposti a dare la vita per quella che sembrò ormai una parola dimenticata: onore.
Simon Graham (Timothy Spall), in Edward Zwick, L'ultimo samurai, 2003

Negli Stati Uniti il cliente è re. In Giappone è Dio.
Takehiko Kimoto [1]

− Qui in Giappone fate di tutto un rituale, vero?
− È l'arte di trasformare l'abitudine in un piacere.
Ted Levine e Ziyi Zhang, in Rob Marshall, Memorie di una geisha, 2005

Le nostre città si proclamano in piazze e viali, colonnate e palazzi, archi cattedrali ed esedre. La loro bellezza si espande al sole, è costruita, organica. Sono figlie dell'ordine sociale e della tecnica, ma anche della dialettica e della geometria. In Giappone invece la bellezza è iniziatica, la si merita, è il premio d'una lunga e talvolta penosa ricerca, è finale intuizione, possesso geloso.
Fosco Maraini, Ore giapponesi, 1956

Le città giapponesi sono semplici strumenti di vita e lavoro, enti provvisori che servono i loro fini solidamente pratici. La bellezza naturalmente c'è, ma bisogna prima desiderarla, cercarla, e forse finalmente sarà dato scoprirla; poi, una volta conquistata, essa ti disseta con raffinatezze inimmaginate altrove, tra giardini reclusi e templi, o ville, dove si realizza davvero la comunione più perfetta dell'uomo con quanto lo circonda. È bellezza come isola, momento, parola sussurrata, attimo; è qualità pura, ebbrezza di cui resterà poi eterna la nostalgia.
Fosco Maraini, Ore giapponesi, 1956

In quel mar del Giappone, le giornate estive sono come inondazioni di fulgori. Quel sole giapponese immobilmente vivido pare il foco fiammeggiante nella lente smisurata di un oceano di vetro. Il cielo pare di lacca, non ci sono nuvole, l’orizzonte va fluttuando, e questa nudità immutata e radiosa è simile agli splendori insopportabili del trono di Dio.
Herman Melville, Moby Dick, 1851

Un occidentale che arrivi in Giappone e creda di saper fare gli inchini si illude. È un’arte raffinata che si impara soltanto dopo aver frequentato a lungo questa cultura. Perciò gli occidentali sbagliano spesso e mettono i propri ospiti in imbarazzo. Meglio non inchinarsi affatto che farlo male.
Desmond Morris [1]

In Giappone più si sale nella scala sociale più si allarga il divario tra la facciata che le persone mostrano agli estranei (tatemate) e la loro vera natura (honne), tanto che molti finiscono col perdere la capacità di controllare questa dicotomia e assumere una rigidità costante.
Antonietta Pastore, Nel Giappone delle donne, 2004

In Giappone non si fa, non si mostrano in pubblico gli affetti privati, tanto meno negli ambienti che si frequentano per studio o per lavoro.
Antonietta Pastore, ibidem

Remissività e disposizione alla rinuncia non sono caratteristiche solo femminili, in Giappone, ma la forma mentis di tutta la popolazione. Shikata nai, "non c'è nulla da fare", sono parole che ricorrono sulla bocca di tutti, uomini e donne.
Antonietta Pastore, Nel Giappone delle donne, 2004

Tutto in Giappone è inquadrato, prestabilito, previsto. Ogni cosa si svolge secondo il programma precedentemente e minuziosamente elaborato. 
Ercole Patti, Un lungo viaggio lontano, 1975

La forza principale del Giappone sta nelle sue donne, uniche al mondo. Sono le donne che, col sacrificio della loro vita, rinunziano a tutto, alleggeriscono l'esistenza e danno la serenità e la forza agli uomini. 
Ercole Patti, Un lungo viaggio lontano, 1975

Se il tuo computer parla in inglese, probabilmente è stato realizzato in Giappone.
Alan Perlis [1]

Per vivere in Giappone, prima di tutto, devi cambiare radicalmente il tuo sguardo. Devi entrare in un’ottica dove le regole vanno seguite davvero. Non come da noi che ci sono delle regole e di volta in volta le si adatta a seconda della propria convenienza
Disma Dylan Pestalozza, prefazione a Mattia Butta, 101 motivi per non vivere in Giappone, 2012

Quel paese del cavolo, dove bisogna passare i propri giorni a rispettare gli obblighi! E così, si finisce per invecchiare...
Masayuki Qusumi, Gourmet, 1997

In Giappone hanno un tipo di senape molto piccante che chiamano Wasabi, ma che qui in America noi chiamiamo WaaaAAAAAAAAAAAAAAAAH!
Bob Saget  [1]

In Giappone, in passato, il concetto di padre che si impegna per qualcosa era sempre stato collegato alla Patria, alla società, mai alla famiglia! Il padre-tipo giapponese era invariabilmente un genitore duro, dispotico e poco propenso al dialogo con i propri figli; un tempo si diceva "il padre dà la schiena alla famiglia e i figli crescono osservando la schiena del padre". Solo che dando le spalle alla famiglia è impossibile comunicare! Bisogna girarsi e guardarsi in viso l'un l'altro per farlo!
Kōji Suzuki, su I.H. Magazine, 2006

La cucina giapponese non è qualcosa che si mangia, ma qualcosa che si guarda.
Jun'ichirō Tanizaki, Libro d'ombra, 1933
Anche i giapponesi nel loro piccolo s'incazzano. (Keiko Ichiguchi)
Probabilmente il modo migliore di decidere è quello dei giapponesi. Vi partecipano tutti coloro che sono poi implicati nell'esecuzione. Anche se il capo ha già un orientamento, vuole che la decisione sia ottenuta collettivamente, con il consenso di tutti. Alla fine tutti hanno capito benissimo, tutti sono d'accordo, e l'esecuzione è rapidissima.
Francesco Alberoni, L'ottimismo, 1994

Le inibizioni dei giapponesi nascono dalla vergogna e non dal senso di colpa, cosa difficilissima da capire per un occidentale che dal senso di colpa è governato.
Bruce Benderson [1]

La donna giapponese cammina stando dietro al proprio marito ed è in una condizione inferiore rispetto a quella di lui; perfino le donne che in certe occasioni, quando sono vestite secondo la moda americana, camminano di fianco al marito e lo precedono nel passare da una porta, di nuovo tornano a stargli dietro quando indossano il loro chimono.
Ruth Benedict, Il crisantemo e la spada, 1946

Spesso si dice che i giapponesi rispettano le regole. In generale è anche vero: di sicuro le rispettano più degli europei, e tutto il paese è organizzato in una minuziosa rete di regole che ti dicono come comportarti in ogni situazione. C'è però una postilla che spesso viene omessa: i giapponesi rispettano le regole quando sanno di essere controllati.
Mattia Butta, 101 motivi per non vivere in Giappone, 2012

In un teatro giapponese, nel 1945, gli spettatori entusiasti gridarono ad un attore, per aureolarlo di grandezza: «Sei Mac Arthur!» e provarono la propria grandezza. Il generale nemico, come colui che è stato capace di battere una così invincibile nazione di guerrieri, diventa il paragone di ogni bravura. È così che riaffluisce la forza dopo la sconfitta.
Guido Ceronetti, Pensieri del tè, 1987

Un altro straordinario momento giapponese è la visita di Togo a Rozestvenskij nell'ospedale di Sasebo, come la racconta Thiess nel suo meraviglioso Tsushima. «...Vorrei esprimerle il mio rispetto e nello stesso tempo il mio rincrescimento» dice il giapponese al russo fasciato di bende come una mummia: il rincrescimento di un vincitore per la propria vittoria! Paragonare col balletto isterico di Hitler, puro cannibale, quando gli annunciano la resa della Francia, o le grida di tripudio del Libico per il ritorno degli assassini dell’Olimpiade di Monaco. Solo nella guerra cannibalica la vittoria ride.
Guido Ceronetti, Pensieri del tè, 1987

Nel tempo che un russo impiega a presentarsi con nome e patronimico, Michail Serghieievic, Michail Ivanovic, Boris Nikolajevic, i giapponesi fabbricano un’altra automobile.
Bruno Gambarotta [1]

Ho cominciato a dubitare del comunismo quando ho visto che i giapponesi non lo fotografavano.
Ivan Della Mea [1]

Anche i giapponesi nel loro piccolo s'incazzano.
Keiko Ichiguchi, Anche i giapponesi nel loro piccolo s'incazzano, 2007

Dicono che i giapponesi dimentichino subito le cose: la moda, gli errori, i successi, le cose tristi... Significa che siamo capaci di adattarci a ogni situazione e andare avanti.
Keiko Ichiguchi, Non ci sono più i giapponesi di una volta, 2013

Quando un giapponese si lamenta, non significa che è arrabbiato, semplicemente è insoddisfatto. E quando alza la voce — che è una cosa rarissima — è veramente arrabbiato, oppure si tratta di un giapponese veramente indisciplinato. Quando invece i giapponesi appaiono estremamente calmi, con una faccia priva di espressione (come una maschera del Teatro Nō), significa che sono letteralmente furibondi, cioè talmente "incazzati" che sono arrivati a disprezzare la persona con cui stanno discutendo, tanto da non voler più nemmeno rivolgergli la parola. In quest'ultimo caso, la testa di un giapponese è piena stracolma di terribili parolacce... che non esistono nemmeno nel vocabolario!
Keiko Ichiguchi, Non ci sono più i giapponesi di una volta, 2013

Il primo ministro giapponese ha presentato le sue scuse per il ruolo svolto dal Giappone nel corso della seconda guerra mondiale. Tuttavia, non ha espresso alcuna opinione riguardo al karaoke.
David Letterman [1]

La raffinatezza giapponese è la più persuasiva che esista al mondo, poiché i mezzi attraverso cui si esprime sono i più puri, umili, naturali.
Fosco Maraini, Ore giapponesi, 1956

Giapponese: per lui sono tutti "onorevole". Come in Italia.
Mauroemme [1]

È difficile essere un individuo in Giappone.
Haruki Murakami [1]

Questo pomeriggio c’è stata una rapina. Hanno rapinato una corriera di turisti giapponesi. Ma, grazie a Dio, sono disponibili oltre due milioni di fotografie dei rapinatori.
Jan Murray [1]

In Giappone si lavora troppo, tanto che i giapponesi non hanno tempo per fare figli e il paese decade lentamente. Anche da noi non si fanno figli, ma la ragione è sicuramente un'altra.
Sandro Pandolfi, Il tempo verticale, 2011

Discrezione è il primo termine che viene in mente per descrivere il comportamento della donna giapponese: occupa poco spazio, i suoi gesti sono contenuti, non fa movimenti che la mettano troppo in evidenza.
Antonietta Pastore, Nel Giappone delle donne, 2004

Shikata nai, "non c'è nulla da fare", è l'espressione che ricorre più spesso sulla bocca della gente, quando la rinuncia è troppo dolorosa, la realtà troppo dura da sopportare. Una remissività che può sconcertare noi occidentali, ma ha un lato positivo: rende i giapponesi estremamente forti di fronte alle avversità.
Antonietta Pastore, ibidem

Se consideriamo la capacità di dominare l'espressione dei propri sentimenti un segno di civiltà, i giapponesi, di qualunque classe sociale siano, sono forse le persone più civili del mondo.
Antonietta Pastore, Nel Giappone delle donne, 2004

L'autorealizzazione non fa parte della mentalità dei giapponesi, lo scopo della vita per loro non è la ricerca della felicità personale [...] bensì l'adempimento del proprio dovere per il bene comune.
Antonietta Pastore, Nel Giappone delle donne, 2004

Il giapponese, caschi il mondo, non perde mai la calma.
Ercole Patti, Un lungo viaggio lontano, 1975

L'ammirazione, prima di essere estetica, è religiosa. Dallo shintoismo (e dal politeismo greco) derivò l'amore per la natura dei Giapponesi (e dei Greci).
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere, 1935/50 (postumo 1952)

In Giappone ora vengono costruiti dei nipponici che non hanno più la macchina fotografica penzolante sulla pancia, ma già incorporata. Quando fanno l’occhiolino, clic, una foto. Ogni sera si tirano la pellicola dal culo per vedere com'è stata la giornata.
Urs Widmer [1]

Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: OrienteZen - Geisha - Samurai - Proverbi Giapponesi