Frasi e citazioni di Karl Jaspers
Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Karl Jaspers (Oldenburg 1883 - Basilea 1969), filosofo e psichiatra tedesco.
Le seguenti riflessioni di Karl Jaspers sono tratte da alcune delle sue opere più importanti, tra cui: Psicopatologia generale (Allgemeine Psychopathologie, 1913-1959), Genio e follia (Strindberg und van Gogh, 1922), Filosofia (Philosophie, 1932), Introduzione alla filosofia (Einführung in die Philosophie, 1950) Sul tragico (Über das Tragische, 1952), Piccola scuola del pensiero filosofico (Kleine Schule des Philosophischen Denkens, 1965).
L'ultima questione è sapere se dal fondo delle tenebre un essere può brillare. (Karl Jaspers) |
Psicopatologia generale
Allgemeine Psychopathologie, 1913-1959 - Selezione Aforismario
Anche se la filosofia esistenziale non è affatto un campo della psicologia, ogni psicologo, che lo voglia o no, che lo sappia o no, nella sua pratica diventa qualche volta un filosofo chiarificatore dell'esistenza.
Nell'atto di intendere qualche cosa portiamo già in noi ciò che rende possibile il nostro modo di intendere e gli dà forma.
Nella profonda tristezza il mondo appare [ai depressi] come grigio nel grigio, indifferente e sconsolante. Di ogni cosa cercano solo il lato sfavorevole e infelice. Nel passato hanno avuto molte colpe (autorimproveri, idee di colpevolezza), il presente offre loro solo disgrazie (idee di inettitudine) l'avvenire appare loro terrificante.
La conoscenza chiara si manifesta anche in termini chiari.
La fuga nella psicosi permette di vivere, come apparentemente realizzato, ciò che la realtà non offre, sebbene generalmente in modo ambiguo. Nella psicosi insorgono in modo deliroide ed allucinatorio, tutte le angosce e le miserie, come pure tutte le speranze e tutti i desideri, confusamente e consecutivamente come se fossero realizzati realmente.
Dove l'uomo è autenticamente uomo, non esiste analogia con l'animale.
L'animale ha il suo destino naturale che si compie automaticamente per leggi naturali, l'uomo ha un destino il cui compimento dipende da lui stesso.
Dove domina un pregiudizio teoretico, la comprensione dei fatti sarà sempre prevenuta e parziale.
Vi è una grande differenza tra coloro che vanno ciechi per il mondo dei malati malgrado i loro occhi aperti, e la sicurezza di una chiara percezione che scaturisce dalla sensibilità di chi partecipa.
Commozione non è conoscenza ma fonte di intuizione, che fornisce il materiale indispensabile per la conoscenza.
La vita trova sempre delle possibilità per aggirare la realtà, per velarla, sostituirla, sempre con un piacere momentaneo di sollievo, ma sempre a prezzo di una perdita reale di vita o di una malattia.
Esistono uomini che prosperano in modo eccellente con scaltre menzogne di fronte a sé stessi e al mondo.
Lo psicoterapeuta che non ha fatto luce in sé stesso non può nemmeno illuminare bene il malato, perché nel modo in cui opera divengono costantemente attivi impulsi imprevisti ed estranei.
Uno psicoterapeuta che non può aiutare sé stesso, non è nemmeno capace di aiutare veramente il malato.
Psicologia delle visioni del mondo
Psychologie der Weltanschauungen, 1919
Fede e sapere si contrappongono.
Genio e follia
Strindberg und van Gogh, 1922 - Selezione Aforismario
Emerge in modo incontestabile una coincidenza scientificamente dimostrata tra il grado più alto dello sviluppo creativo e il momento più eclatante dell'esplosione della turba psicologica. Questo dato, che richiede ulteriori conferme in campo patografìco, è comunque significativo anche per il fatto che sembra modificare l'opinione comune secondo cui malattia mentale equivale a completo disfacimento emotivo e patologico.
Lo spirito creativo dell'artista, pur condizionato dall'evolversi di una malattia, è al di là dell'opposizione tra normale e anormale e può essere metaforicamente rappresentato come la perla che nasce dalla malattia della conchiglia: come non si pensa alla malattia della conchiglia ammirandone la perla, così di fronte alla forza vitale dell'opera non pensiamo alla schizofrenia che forse era la condizione della sua nascita.
Si può tentare di immedesimarsi nella psiche schizofrenica attraverso le nostre esperienze: ma non sarà che un tentativo; non si deve mai dimenticare che rimarrà sempre un resto inaccessibile, inconoscibile, ciò che il linguaggio comune chiama appunto “la follia”.
L'idea dell'Università
Die Idee der Universität, 1923-1946
L'idea dell'Università vive nei singoli studenti e professori e solo in seconda linea nelle forme dell'istituzione. Se questa vita si spegne, l'istituzione non si può salvare.
La situazione spirituale del tempo
Die geistige Situation der Zeit, 1931
Marxismo, psicoanalisi e razzismo sono le più diffuse tenebre in cui si sia cacciata l'umanità.
Filosofia
Philosophie, 1932
Poiché l'esserci è coscienza e io ci-sono come coscienza, per me le cose esistono solo come oggetto della coscienza. Tutto ciò che è per me deve entrare nella coscienza. L'esserci della coscienza è il tramite di tutto.
La questione della colpa
Die Schuldfrage, 1946
Guai al popolo che per la speranza di una grandezza impossibile o per semplice disperazione giunge a considerare il suo «Capo» come un essere provvidenziale e sacro, dotato di un potere magico e di un'onnipotenza miracolosa. Di sacro non c'è altro che il diritto naturale della persona umana.
Introduzione alla filosofia
Einführung in die Philosophie, 1950
La parola greca filosofo (philosophos) è costruita in contrapposizione a sophos. Essa sta a significare colui che ama la conoscenza (la sapienza), diversamente da colui che, possedendo quest'ultima, si è chiamato sapiente. Questo significato del termine «filosofo» sussiste ancor oggi: la ricerca della verità, e non il possesso della verità, costituisce l'essenza della filosofia.
Filosofia significa: "essere sulla via di". Le domande che essa pone sono più essenziali delle sue risposte, e ogni risposta si trasforma in una nuova domanda.
Sul tragico
Über das Tragische, 1952
La visione tragica della vita vede la sventura umana nelle sue radici metafisiche. Senza il fondo metafisico non c’è che miseria, infelicità, disgrazia, fallimento e insuccesso: il tragico non si rivela che alla coscienza trascendente.
La coscienza tragica ha i suoi limiti: essa non offre una interpretazione totale del mondo. Non riesce a spiegarsi e a spiegarci pienamente il dolore universale; non abbraccia tutta la misteriosa terribilità della condizione umana.
Il medico nell'età della tecnica
Der Arzt im technischen Zeitalter, 1958
Il malato non vuole veramente sapere, bensì ubbidire. L'autorità del medico è un gradito punto fermo che lo dispensa dalla riflessione e dalla responsabilità proprie.
Piccola scuola del pensiero filosofico
Kleine Schule des Philosophischen Denkens, 1965
La verità è per noi perenne, infinito movimento.
[Marxisti e psicoanalisti] assumono a volte un atteggiamento di stupefacente arroganza, quasi fossero in possesso di un sapere profondo, disvelante, sovrano. Da queste vette guardano con degnazione agli imbarazzi degli uomini. Si sentono sovrani spirituali del mondo e tanto più risibile è la loro albagia qualora sul piano personale siano degli autentici nani.
Scorgere la verità è la dignità dell'uomo. Solo attraverso la verità diveniamo liberi, e solo la libertà ci rende pronti incondizionatamente per la verità.
Fonte sconosciuta
L'ultima questione è sapere se dal fondo delle tenebre un essere può brillare.
Psychologie der Weltanschauungen, 1919
Fede e sapere si contrappongono.
Uno psicoterapeuta che non può aiutare sé stesso, non è nemmeno capace di aiutare veramente il paziente. (Karl Jaspers) |
Genio e follia
Strindberg und van Gogh, 1922 - Selezione Aforismario
Emerge in modo incontestabile una coincidenza scientificamente dimostrata tra il grado più alto dello sviluppo creativo e il momento più eclatante dell'esplosione della turba psicologica. Questo dato, che richiede ulteriori conferme in campo patografìco, è comunque significativo anche per il fatto che sembra modificare l'opinione comune secondo cui malattia mentale equivale a completo disfacimento emotivo e patologico.
Lo spirito creativo dell'artista, pur condizionato dall'evolversi di una malattia, è al di là dell'opposizione tra normale e anormale e può essere metaforicamente rappresentato come la perla che nasce dalla malattia della conchiglia: come non si pensa alla malattia della conchiglia ammirandone la perla, così di fronte alla forza vitale dell'opera non pensiamo alla schizofrenia che forse era la condizione della sua nascita.
Si può tentare di immedesimarsi nella psiche schizofrenica attraverso le nostre esperienze: ma non sarà che un tentativo; non si deve mai dimenticare che rimarrà sempre un resto inaccessibile, inconoscibile, ciò che il linguaggio comune chiama appunto “la follia”.
L'idea dell'Università
Die Idee der Universität, 1923-1946
L'idea dell'Università vive nei singoli studenti e professori e solo in seconda linea nelle forme dell'istituzione. Se questa vita si spegne, l'istituzione non si può salvare.
La situazione spirituale del tempo
Die geistige Situation der Zeit, 1931
Marxismo, psicoanalisi e razzismo sono le più diffuse tenebre in cui si sia cacciata l'umanità.
Filosofia
Philosophie, 1932
Poiché l'esserci è coscienza e io ci-sono come coscienza, per me le cose esistono solo come oggetto della coscienza. Tutto ciò che è per me deve entrare nella coscienza. L'esserci della coscienza è il tramite di tutto.
La questione della colpa
Die Schuldfrage, 1946
Guai al popolo che per la speranza di una grandezza impossibile o per semplice disperazione giunge a considerare il suo «Capo» come un essere provvidenziale e sacro, dotato di un potere magico e di un'onnipotenza miracolosa. Di sacro non c'è altro che il diritto naturale della persona umana.
Introduzione alla filosofia
Einführung in die Philosophie, 1950
La parola greca filosofo (philosophos) è costruita in contrapposizione a sophos. Essa sta a significare colui che ama la conoscenza (la sapienza), diversamente da colui che, possedendo quest'ultima, si è chiamato sapiente. Questo significato del termine «filosofo» sussiste ancor oggi: la ricerca della verità, e non il possesso della verità, costituisce l'essenza della filosofia.
Filosofia significa: "essere sulla via di". Le domande che essa pone sono più essenziali delle sue risposte, e ogni risposta si trasforma in una nuova domanda.
Sul tragico
Über das Tragische, 1952
La visione tragica della vita vede la sventura umana nelle sue radici metafisiche. Senza il fondo metafisico non c’è che miseria, infelicità, disgrazia, fallimento e insuccesso: il tragico non si rivela che alla coscienza trascendente.
La coscienza tragica ha i suoi limiti: essa non offre una interpretazione totale del mondo. Non riesce a spiegarsi e a spiegarci pienamente il dolore universale; non abbraccia tutta la misteriosa terribilità della condizione umana.
Il medico nell'età della tecnica
Der Arzt im technischen Zeitalter, 1958
Il malato non vuole veramente sapere, bensì ubbidire. L'autorità del medico è un gradito punto fermo che lo dispensa dalla riflessione e dalla responsabilità proprie.
Piccola scuola del pensiero filosofico
Kleine Schule des Philosophischen Denkens, 1965
La verità è per noi perenne, infinito movimento.
[Marxisti e psicoanalisti] assumono a volte un atteggiamento di stupefacente arroganza, quasi fossero in possesso di un sapere profondo, disvelante, sovrano. Da queste vette guardano con degnazione agli imbarazzi degli uomini. Si sentono sovrani spirituali del mondo e tanto più risibile è la loro albagia qualora sul piano personale siano degli autentici nani.
Scorgere la verità è la dignità dell'uomo. Solo attraverso la verità diveniamo liberi, e solo la libertà ci rende pronti incondizionatamente per la verità.
Fonte sconosciuta
L'ultima questione è sapere se dal fondo delle tenebre un essere può brillare.
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