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Frasi e citazioni di Erri De Luca

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Erri De Luca (Napoli 1950), scrittore e poeta italiano. Le seguenti citazioni di Erri De Luca sono tratte da alcuni dei suoi libri più noti, tra cui: Montedidio (2002), Sulla traccia di Nives (2005), Il giorno prima della felicità (2009), Il peso della farfalla (2009), I pesci non chiudono gli occhi (2011).
Foto di Erri De Luca
Quando ti viene una nostalgia, non è mancanza, è presenza, è una visita,
arrivano persone, paesi, da lontano e ti tengono un poco di compagnia.
(Erri De Luca)

Non ora, non qui
© Feltrinelli 1989

Essere al mondo, per quello che ho potuto capire, è quando ti è affidata una persona e tu ne sei responsabile e allo stesso tempo tu sei affidato a quella persona ed essa è responsabile per te.

Ho fatto il mestiere più antico del mondo. Non la prostituta, ma l'equivalente maschile, l'operaio, che vende il suo corpo da forza lavoro

Una nuvola come tappeto
© Feltrinelli 1991

Per accogliere una rivelazione, grande o piccola che sia, basta a volte essere docili, termine che indicava in origine la disponibilità a farsi istruire. 

Aceto, arcobaleno
© Feltrinelli 1992

Quando l'appartenersi di una donna e di un uomo diventa possesso, allora si può essere perduti, perché si perde solo ciò che si possiede. 

Un congedo opportuno lascia dietro una porta sempre aperta. 

La più intensa lealtà, osando il restauro dell'irreparabile, coincide con la contraffazione.

In alto a sinistra
© Feltrinelli 1994

Un albero è vivo come un popolo più che come un individuo, abbatterlo dovrebbe essere compito solo del fulmine.

Il torto è spesso meglio distribuito di quanto ci piace credere.

Ci sono uomini che morendo chiudono dietro di loro un mondo intero. A distanza di anni se ne accetta la perdita solo concedendo che in verità morirono in tempo.

Tu, mio
© Feltrinelli 1998

Ci si innamora così, cercando nella persona amata il punto a nessuno rilevato, che è dato in dono solo a chi scruta, ascolta con amore. Ci si innamora da vicino, ma non troppo, ci si innamora da un angolo acuto un poco in disparte in una stanza, presso una tavolata, seduto su un gradino mentre gli altri ballano.

Si deve sapere cogli occhi, con la paura, con la pancia vuota, non con le orecchie, coi libri.

Il mare non è una pianura nella burrasca, ma una salita piena di fossi.

Sentivo il vuoto intorno, noi due eravamo un grappolo d'uva fitta che stava per essere staccato. Ma il grappolo trema all'arrivo dei vendemmiatori.

"Adda tene' pacienza pure int'a casa soia", doveva avere pazienza pure a casa sua. È bella la pacienza in napoletano perché mette un po' della parola pace dentro la pazienza.

Tre cavalli
© Feltrinelli 2000

A riempire una stanza basta una caffettiera sul fuoco. 

L'amore è scambio di abbracci affondati, un bisogno di nodo.

Si sta in una guerra anche per vergogna di rimanerne fuori. 

Strano sapersi perduti tutti i giorni e non dirsi mai addio.

Ci sono creature assegnate che non riescono a incontrarsi mai e s'aggiustano ad amare un'altra persona per rammendare l'assenza. Sono sagge.

Montedidio
© Feltrinelli 2002 - Selezione Aforismario

Com'è importante stare a due, maschio e femmina, per questa città. Chi sta solo è meno di uno.

L'italiano è una lingua senza saliva, il napoletano invece tiene uno sputo in bocca e fa attaccare bene le parole.

In italiano esistono due parole, sonno e sogno, dove il napoletano ne porta una sola, suonno. Per noi è la stessa cosa.

Il sole è buono per chi lo piglia da fermo, sdraiato. Per chi lo porta sulla schiena da prima luce fino a sera, il sole è un sacco di carbone.

A forza di insistere Dio è costretto a esistere, a forza di preghiere si forma il suo orecchio, a forza di lacrime nostre i suoi occhi vedono, a forza di allegria spunta il suo sorriso.

L'occhio invidioso sciupa.

Mi chiedo da solo: non me ne potevo accorgere per conto mio di esserci? Pare di no. Pare che ci vuole un'altra persona che avvisa.

Quando ti viene una nostalgia, non è mancanza, è presenza, è una visita, arrivano persone, paesi, da lontano e ti tengono un poco di compagnia.

Vanno bene per gli angeli le ali, a un uomo pesano. A un uomo per volare deve bastare la preghiera, quella sale sopra le nuvole e piogge, sopra soffitti e alberi. La nostra mossa di volo è la preghiera.

Il contrario di uno
© Feltrinelli 2003

I baci non sono anticipo d'altre tenerezze, sono il punto più alto. 

Non esiste il tradito, il traditore, il giusto e l'empio, esiste l'amore finché dura e la città finché non crolla. 

Sulla traccia di Nives
© Mondadori 2005 - Selezione Aforismario

È bello non lasciare traccia. Se penso che i passi dei primi astronauti sulla luna hanno lasciato orme che stanno ancora lì per mancanza di vento e di pioggia, benedico i miei che si ricoprono. La traccia indelebile dello scarpone di Armstrong è un chiodo fisso per me, vorrei andare lassù con una scopa a cancellarla.

Da quando scalo e arrampico, ho stima di tutte le creature che lo fanno meglio di me, dal ragno all'orango. Ammiro la mancanza di sforzo, l'eleganza che è sempre il risultato di un risparmio di energia.

La poesia, che non è un'arte di arrangiare fiori, ma urgenza di afferrarsi a un bordo nella tempesta.

Il dovere di aiutarsi ha la precedenza. Nessun traguardo vale, se hai lasciato dietro di te un alpinista in difficoltà. [...] Non esiste una legge in alta montagna, siamo tutti fuorilegge e ci inventiamo delle regole. [...] Puoi avere stabilito che nessuno aiuta nessuno e ognuno fa per sé, ma poi c'è una vita appesa là sopra e allora si va a salvarla, almeno a provarci. L'alpinismo d'alta quota è già duro di suo, senza che ci mettiamo pure noi a farlo più duro.

Si muore quando non si chiede più. Il verbo della vita è chiedere, avere una domanda, lanciare il punto interrogativo verso l'alto.

I nostri antenati sono andati a caccia d'immenso. Così ingrandivano la vita. Perciò l'astronomia è stata la prima scienza delle civiltà. La notte fu esplorata più del giorno perché era tanto più vasta. Il pensiero ha forzato i segreti, scippato conoscenze per allargare il campo della poca vita. Sbirciare l'infinito fa aumentare lo spazio, il respiro, la testa, di chi lo sta a osservare.

Fu la sterminata immensità della notte a spalancare i pensieri dei nostri antenati. Accorgersi che esiste l'infinito è già un inizio d'intesa tra la minima taglia della creatura umana e l'universo.

Uomini che non hanno la fede, come me, si appoggiano a piccoli fantasmi. Perciò frugo con ammirazione nella scrittura sacra la presenza del più colossale dei fantasmi, la divinità.

Devi pensare solo alla montagna e a te, non devi portare pesi oltre quello dello zaino e il tuo.

La montagna è per me un luogo deserto dove si vede il mondo com'era senza di noi e come sarà dopo. Quassù in Himalaya mancano pure gli animali, non vola un'ala in aria, non c'è un'orma sulla neve. Ci vengo perché qui si approfondisce il sentimento di essere estraneo, un intruso del mondo.

Sono predisposto al soccorso della poesia, che non è un'arte di arrangiare fiori, ma urgenza di afferrarsi a un bordo nella tempesta.

Per me è pronto soccorso, la poesia, non una sviolinata al chiaro di luna. È botta di salvezza.

L'amicizia in montagna si rafforza, si fa intensa, ma s'inasprisce pure l'inimicizia, la rivalità. [...] Quassù dove tutto è più difficile i nostri gesti portano più peso, la generosità è stupefacente, l'egoismo è più meschino. Possiamo coprirci quanto ci pare, la montagna ci scopre. Siamo più nudi che a valle.

Tutti gli alpinisti in Himalaia sono stati più spesso respinti che favoriti. L'alpinismo è un'arte della fuga. La devi decidere e realizzare come una vittoria, proprio quando più brucia la rinuncia. È un esercizio di umiltà.

Sembra così saggio, il corpo, che mai potrò abituarmi ad abitare dentro uno scheletro così sapiente di fatica.

La specie umana ha sentito il bisogno respiratorio di allargare i bronchi e sconfinare oltre i bordi dell'esistenza assegnata. Questo bisogno fu più importante dell'organizzarsi in comunità sociali. I numeri che permettono i calcoli del cielo precedono le legislature, Pitagora viene prima di Pericle e Platone. La scoperta del ciclo di apparizione delle comete e delle eclissi precede la polis. Le regole del triangolo spuntano prima della politica.

In nome della madre
© Feltrinelli 2006

È la più certa prova d'amore quella di un uomo che cambia parere per essere d'accordo con la donna. 

Sai cos'è la grazia? [...] Non è un'andatura attraente, non è il portamento elevato di certe nostre donne bene in mostra. E' la forza sovrumana di affrontare il mondo da soli senza sforzo, sfidarlo a duello tutto intero senza neanche spettinarsi. Non è femminile, è dote di profeti.

L'isola è una conchiglia
© La conchiglia 2008

I gesti del nuoto sono i più simili al volo. Il mare dà alle braccia quello che l'aria offre alle ali; il nuotatore galleggia sugli abissi del fondo.

Senza sapere invece
© Nottetempo 2008

L'autorità è una torta nuziale a piani concentrici che vanno verso l'alto.
Foto di Erri De Luca
Non vi scoraggiate, ci sta sempre rimedio. E se no, quando muore quello
che fa i fazzoletti, non ci possiamo più soffiare il naso? (Erri De Luca)

Il giorno prima della felicità
© Feltrinelli 2009 - Selezione Aforismario

La libertà uno se la deve guadagnare e difendere. La felicità no, quella è un regalo.

Non vi scoraggiate, ci sta sempre rimedio. E se no, quando muore quello che fa i fazzoletti, non ci possiamo più soffiare il naso?

I desideri dei bambini danno ordini al futuro. 

Non sono al tuo fianco, [...], io sono il tuo fianco. Sei la parte mancante che torna da lontano a combaciare.

È una tasca rivoltata, la notte nella città.

Nell'età delle commozioni il cuore non basta a reggere la spinta del sangue. Il mondo intorno è poco rispetto alla grandezza che si allarga in petto.

Per il sangue che hai perso, il vino pareggia.

Non la chiamate gente, sono persone, una per una. Se la chiami gente, non fai caso alle persone. Non si possono sentire i pensieri della gente

Se hai conosciuto la foglia, poi riconosci l'albero.

Alla gente piacciono le giornate di sole, a me fanno paura. Le peggiori cose si fanno a cielo sereno. Quando fa brutto uno preferisce rimandare una cattiva azione. Col sole tutto può succedere. Se arrivo all'autunno mi voglio mettere a ballare sotto un acquazzone.

Un bambino che cresce senza una carezza, indurisce la pelle, non sente niente, neanche le mazzate.

L'osteria è meglio del teatro, ogni tavolo una commedia. Tragedie no, all'osteria si fanno solo recite leggere, chi tiene guai pesanti non ci va.

I viaggi sono quelli per mare con le navi, non coi treni. L’orizzonte dev'essere vuoto e deve staccare il cielo dall'acqua. Ci dev'essere niente intorno e sopra deve pesare l’immenso, allora è viaggio.

Ci sono le persone che fanno qualche mossa buona e una quantità di cattive. Per farne una buona ogni momento è giusto, ma per farne una cattiva ci vogliono le occasioni, le comodità. La guerra è la migliore occasione per fare le fetenzie. Dà il permesso. Per una buona mossa invece, non ci vuole nessun permesso.

Le persone quando diventano popolo fanno impressione.

È bella di notte la città. C'è pericolo ma pure libertà. Ci girano quelli senza sonno, gli artisti, gli assassini, i giocatori, stanno aperte le osterie, le friggitorie, i caffè. Ci si saluta, ci si conosce, tra quelli che campano di notte. Le persone perdonano i vizi. La luce del giorno accusa, lo scuro della notte dà l'assoluzione. Escono i trasformati, uomini vestiti da donna, perché così gli dice la natura e nessuno li scoccia. Nessuno chiede di conto di notte. Escono gli storpi, i ciechi, gli zoppi, che di giorno vengono respinti. È una tasca rivoltata, la notte nella città. Escono pure i cani, quelli senza casa. Aspettano la notte per cercare gli avanzi, quanti cani riescono a campare senza nessuno. Di notte la città è un paese civile.

Il peso della farfalla
© Feltrinelli 2009 - Selezione Aforismario

Senza certezza di inferiorità manca la spinta a mettersi all’altezza. 

In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove.

La montagna nasconde, ha vicoli, soffitte, sotterranei, come la città dei suoi anni violenti, ma più segreta. 

Un uomo che non frequenta donne dimentica che hanno di superiore la volontà. Un uomo non arriva a volere quanto una donna, si distrae, s’interrompe, una donna no. 

Un uomo è quello che ha commesso. Se dimentica è un bicchiere messo alla rovescia, un vuoto chiuso. 

Il presente è la sola conoscenza che serve.

La neve e il suo magnifico silenzio. Non ce n’è un altro che valga il nome di silenzio, oltre quello della neve sul tetto e sulla terra.

Nessuna geometria ha ricavato la formula dell’uovo. Per il cerchio, la sfera c’è il pigreco, ma per la figura perfetta della vita non c’è quadratura.

E disse
© Feltrinelli 2011

Non è traguardo una cima, è sbarramento. 

Una cima raggiunta è il bordo di confine tra il finito e l'immenso.

I pesci non chiudono gli occhi
© Feltrinelli 2011 - Selezione Aforismario

Destino, secondo definizione, è un percorso prescritto. Per la lingua spagnola è più semplicemente arrivo. Per uno nato a Napoli il destino è alle spalle, è provenire da lì.

L’infanzia smette ufficialmente quando si aggiunge il primo zero agli anni. Smette ma non succede niente, si sta dentro lo stesso corpo di marmocchio inceppato dalle altre estati, rimescolato dentro e fermo fuori.

Mantenere: a dieci anni era il mio verbo preferito. Comportava la promessa di tenere per mano, mantenere.

Niente era come sembrava. L'evidenza era un errore, c'era ovunque un doppio fondo e un'ombra.

Sul mare non è come a scuola, non ci stanno professori. Ci sta il mare e ci stai tu. E il mare non insegna, il mare fa, con la maniera sua.

I libri mi riempivano il cranio e mi allargavano la fronte. Leggerli somigliava a prendere il largo con la barca, il naso era la prua, le righe onde.

Attraverso i libri di mio padre imparavo a conoscere gli adulti dall'interno. Erano bambini deformati da un corpo ingombrante. Erano vulnerabili, criminali, patetici e prevedibili.

Il turno di notte lo fanno le stelle
© Feltrinelli 2012

Per me il tempo è una clessidra e io sono la sabbia.

Storia di Irene
© Feltrinelli 2013

Per quelli che l’attraversano ammucchiati e in piedi sopra imbarchi d’azzardo, il Mediterraneo è un buttadentro. Al largo d’estate s’incrociano zattere e velieri, i più opposti destini. La grazia elegante, indifferente di una vela gonfia e pochi passeggeri a bordo, sfiora la scialuppa degli insaccati. Non risponde al saluto e all'aiuto. La prua affilata apre le onde a riccioli di burro. Dalla scialuppa la guardano sfilare senza potersi spiegare perché, inclinata su un fianco, non si rovescia, affonda, come succede a loro. Qualcuno di loro sorride a vedere l’immagine della fortuna. Qualcuno ci spera, di trovare un posto in un mondo così. Qualcuno di loro dispera di un mondo così.

Articoli e interviste
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Anche quando la vita sembra una lotta contro i mulini a vento, eroe è colui che non si arrende, che ogni volta si rimette in piedi e prosegue il suo viaggio, incurante degli ostacoli, incurante della sconfitta. Invincibili sono tutti colore che hanno ereditato l’ostinazione di don Chisciotte.

Il lettore vuole lasciarsi incidere da quello che legge, conservare un graffio nella memoria che gli permetta un giorno di mostrare la sua conoscenza attraverso un nome, un titolo, un personaggio.

La felicità è un agguato. Si viene presi alla sprovvista e forse è meglio così.

Napoli ha avuto nella sua storia problemi duri e seri, che l'hanno resa una città non del Sud d'Italia, ma del mondo.

Napoli è una città leggendaria è la più leggendaria delle città italiane: quella di cui si parla, qualunque cosa succeda ai quattro angoli del mondo. Nel bene e nel male, insomma, sotto forma di diceria e di leggenda, di denigrazione e di lode.

Napoli è una città che brulica di vita e di storia, ha avuto un passato grandioso e ha energie non solo per partecipare a un futuro, ma anche per precederlo.

Per uno scrittore il reato di opinione è un onore.

Per me, accogliere a casa propria chi viene dal mare è un onore. Anzi, un raro privilegio di cui esser grati.

Note
Leggi anche le citazioni degli scrittori napoletani: Diego De SilvaRaffaele La Capria - Roberto Saviano