Aforismi, frasi e citazioni sul Fiordaliso
Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sul fiordaliso (nome scientifico Centaurea cyanus), pianta erbacea appartenente alla famiglia Asteraceae, con fiori grandi di colore azzurro. Il nome fiordaliso deriva dal francese fleur de lis, "fior di giglio".
Come nota Gigliola Magrini: "Nella terminologia popolare sono parecchi i nomi che indicano le varie specie di fiordaliso e tutti particolarmente gentili, in armonia con le tinte e l’aspetto di questi fiori: bluèt, floralis, muneghetta, ambretta, biavettina, fior campese, occhi di cielo. Centaurea, invece, ha un significato meno poetico e ricorda il personaggio mitologico Chirone, un centauro che pare sia stato guarito, in modo miracoloso, da un impacco di succo di fiordaliso". [Fiori e erbe, 1996].
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sui fiori, la ginestra, i girasoli e i papaveri. [I link sono in fondo alla pagina].
Un fiordaliso è di troppo in un campo di grano, eppure chi può negare che è a quel fiore che il campo di grano deve il suo splendore? (Constantijn Huygens) |
A fianco del campo di grano che dà nutrimento, / che gli uomini rispettosamente / coltivano e lavorano / cui il sudore del loro lavoro / e, se bisogna, / il sangue dei loro corpi sacrificano, / a fianco del campo del pane quotidiano / lasciano però gli uomini / fiorire il bel fiordaliso. / Nessuno lo ha piantato, nessuno lo ha annaffiato, / indifeso cresce in libertà / e con serena fiducia / che la vita / sotto il vasto cielo / gli si lasci. / A fianco di ciò che è necessario, / formato dalla grave materia terrena, / a fianco del matrimonio, del lavoro, della spada, / anche ciò che è libero / vuol vivere / e crescere in faccia al sole. / Non solo i frutti maturi / anche i fiori sono belli. / Se i fiori ai frutti / o i frutti servano ai fiori / chi lo sa? / E però sono dati ambedue. / Il più prezioso, il più raro fiore / - nato in un'ora felice / dalla libertà dello spirito che gioca / che osa, che confida - / è all'amico l'amico.
Dietrich Bonhoeffer, L'amico, Poesie, XX sec.
Via via / vieni via di qui / niente più ti lega a questi luoghi / neanche questi fiori azzurri / Via via / neanche questo tempo grigio...
Paolo Conte, Via con me, 1981
Secondo la tradizione europea, donare un fiordaliso vuol dire amicizia sincera, mentre secondo le tradizioni orientali il fiordaliso è il fiore che gli innamorati donano alle loro amate come un augurio di ottenere la felicità.
Daphne & Cloe, Linguaggio e significato dei fiori, 2014
In Oriente, se gli innamorati regalano alla donna amata un fiordaliso, è perché vogliono esprimerle la speranza di ottenere felicità da lei. Rappresenta, infatti, la felicità nel linguaggio dei fiori ed è probabile che un riferimento tanto ambito gli derivi dal soprannome, spesso usato nei secoli scorsi, di "erba degli incantesimi".
Daphne e Cloe, Linguaggio e significato dei fiori, 2014
Furono baci e furono sorrisi / poi furono soltanto i fiordalisi / che videro con gli occhi nelle stelle / fremere al vento e ai baci la tua pelle.
Fabrizio De André, La canzone di Marinella, 1968
Spero che i tuoi Pochi stiano bene, e i tuoi Fiori siano incoraggianti - Le notizie dei tuoi Fiordalisi e di te, saranno ugualmente benvenute, quando ne avrai voglia.
Emily Dickinson, Lettere, XIX sec.
Nitidi i campi dell'Azzurro orlavano / un ampio cerchio di fiori di luce. / I fiordalisi e i globi scintillanti / della rugiada, penduli sui loro / petali azzurri, apparivano quali / luci palpitanti di stelle nel blu della sera.
Giles Fletcher, Poesie, XVII sec.
L’assolata collina mi illumina in viso, / il mio respiro è una brezza al fiordaliso che trema, / odoro la terra, la piantina ferita.
Robert Frost, L’osservatorio, Poesie, XX sec.
Le coccinelle in un prato brulicante di fiori, pollini, profumi, o in un campo di grano non trattato, pieno di papaveri e fiordalisi, sono l'immagine dell'ecosistema naturale, rustico, resistente. All'opposto c'è il campo coltivato, monotono e instabile, dove la diversità delle specie animali e vegetali è molto ridotta e dove gli organismi dannosi sono adattati a sopravvivere in condizioni di povertà ecologica.
Caterina Gromis di Trana, Coccinelle. Le gallinelle del Signore utilissime per la lotta biologica in agricoltura, su Tuttoscienze, 1999
In base al principio dell’utile più d’uno dovrebbe citare in giudizio il fiordaliso perché esso deruba la spiga.
Friedrich Hebbel, Diari, 1835/63 (postumo 1885/87)
Un fiordaliso è di troppo in un campo di grano, eppure chi può negare che è a quel fiore che il campo deve il suo splendore?
Constantijn Huygens, XVII sec.
Un tempo era normale vedere i campi coltivati a frumento punteggiati di rosso per la presenza dei papaveri, illuminati di bianco dai cespi delle margherite e intensamente spruzzati di azzurro, l’azzurro del tutto particolare, tenero, vivo e morbido insieme che si trova soltanto nei petali del fiordaliso
Gigliola Magrini, Fiori e erbe, 1996
Le corolle [dei fiordalisi] possono essere anche bianche o delicatamente rosa, ma la norma è quella inconfondibile sfumatura che nasce dal blu e si stempera sino all'azzurro con una spruzzata d’argento che traspare dall'orlo frangiato di quelli che riteniamo petali e, invece, sono singoli fiori che compongono i bei capolini dei fiordalisi.
Gigliola Magrini, Fiori e erbe, 1996
I fiordalisi possono essere coltivati con una certa facilità, ma non rientrano nella decorazione floreale più comune dei giardini o dei balconi sia per la fragilità delle loro corolle, sia per la breve durata di ogni singolo capolino.
Gigliola Magrini, Fiori e erbe, 1996
[I fiordalisi sono] piante che acquistano il massimo della bellezza e recano un notevole apporto ornamentale soltanto quando riescono a creare una massa di colore posta a contatto con fiori di tinta contrastante.
Gigliola Magrini, Fiori e erbe, 1996
La Natura, una volta di più, ha dimostrato di possedere straordinarie doti di regia facendo crescere i fiordalisi accanto all'oro del frumento, al bianco delle margherite e al rosso dei papaveri. Ai contadini queste presenze floreali in mezzo al grano erano tutt'altro che gradite e, in realtà, qualche volta le corolle variopinte erano tanto numerose da soffocare il frumento e compromettere l’entità del raccolto.
Gigliola Magrini, Fiori e erbe, 1996
Il mondo, gli uomini, possono certo vivere senza godere la bellezza di questo o quel fiore, senza accarezzare con lo sguardo la macchia azzurra di una distesa di fiordalisi, ma [...] con la scomparsa della Centaurea cyanus come di altre piccole piante che sembrano create soltanto per la gioia del nostro spirito, vi sono insetti che non troveranno il loro nettare, perderanno la forza di volare e riprodursi, non potranno assolvere il compito di trasportare il polline da una corolla all'altra e, quindi, assicurare la riproduzione di molte specie.
Gigliola Magrini, Fiori e erbe, 1996
Vicino al mare, camminando, / nel mese di novembre, / tra i cespugli che ricevono / luce, fuoco e sole marini, / ho trovato un fiore azzurro / nato nella durissima prateria. / Da dove, da che fondo / trai il tuo raggio azzurro? / La tua seta tremante / sotto la terra / comunica col mare profondo? / Lo sollevai tra le mani / e lo guardai come se il mare vivesse / in una sola goccia / come se nel combattimento / della terra e delle acque / un fiore levasse in alto / un piccolo stendardo / di fuoco azzurro, di pace irresistibile, / d’indomita purezza.
Pablo Neruda, Ode al fiore azzurro, Poesie, XX sec.
Non sono stati i tesori a risvegliare in me una brama così indicibile. Ogni avidità è lontana da me: tuttavia, ardo dal desiderio di vedere il fiore azzurro. Mi viene sempre in mente e non posso cantare d'altro o pensare ad altro.
Novalis, Heinrich von Ofterdingen, 1802
Vorrei arare qualche striscia di terra per seminare delle graminacee: grano, orzo, farro, e insieme spargere qualche seme di papavero e fiordaliso (Centaurea cyanus). Sarebbero bellissime, di luglio, queste macchie di verde svettante, ciascuna diversa dall'altra, ritrovare l’azzurro perduto dei fiordalisi sfrangiati.
Pia Pera, L'orto di un perdigiorno, 2003
Non c'era campo di grano senza le macchie azzurre dei fiordalisi o quelle rosse dei papaveri. Ora i diserbanti li hanno sterminati assieme ad erbe veramente dannose, perdendone quasi la memoria.
Luciana Quartieri De Lucchini, Lunigiana, addio!, 2014
Fiordaliso, fiore che si erge fino a mezzo metro di altezza, dallo stelo sottile che è supporto per i meravigliosi fiori composti, di colore azzurro intenso, che ha foglie sottili quasi non volessero disturbare il fiore, e ricoperte da una lieve e delicata lanugine.
David Zonta, su la Stampa, 2018
[Il fiordaliso] è un fiore bellissimo il cui stelo si estende anche fino a sessanta centimetri e presenta un fusto eretto, con foglie grigio-verdi e le infiorescenze inconfondibili color blu, nella specie più diffusa Centaurea cyanus, creano una corolla quasi regale.
David Zonta, su la Stampa, 2018
Fiordaliso vero fiore di campo e dei campi, uno dei pochi blu naturali.
David Zonta, ibidem
[Il fiordaliso] è un fiore che cresce e si propaga nei luoghi erbosi, in zone ghiaiose e in terreni incolti. Lo si trovava in passato nei campi coltivati soprattutto a orzo e frumento, spesso in compagnia dei papaveri. Ho scritto trovava non a caso: in conseguenza del massiccio e indiscriminato utilizzo di diserbanti, il fiordaliso sta scomparendo ed è raro poterlo ammirare tra i campi.
David Zonta, su la Stampa, 2018
Dove ancora l’uomo non è intervenuto, il fiordaliso prolifica inondando la superficie di gioia color blu, come fosse mare.
David Zonta, su la Stampa, 2018
Il nome fiordaliso, dal francese “fleur de lys”, ovvero “fiore del giglio” da sempre legato alla dinastia della casa reale d’Oltralpe. L’associazione di questo fiore al giglio sta ad indicare come anche il fiordaliso debba essere considerato un fiore “regale”.
David Zonta, su la Stampa, 2018
Fiordaliso, meraviglia blu nei prati.
David Zonta, ibidem
[Il fiordaliso] è un fiore che sta scomparendo, quindi se vi capita, acquistate una bustina di semi di fiordaliso e spargetela in un prato incolto. A fine fioritura i semi prodotti dai fiori verranno trasportati dal vento e depositati in altri prati e forse, con un po’ di fortuna, avremo il piacere di rivederlo nuovamente nei nostri prati.
David Zonta, su la Stampa, 2018
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