Aforismi, frasi e citazioni sul Labirinto
Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sul labirinto e sul dedalo (termine, quest'ultimo, che deriva dal nome dell'architetto che costruì il leggendario Labirinto di Minosse). Secondo la definizione di Jorge Luis Borges: "Un labirinto è un edificio costruito per confondere gli uomini; la sua architettura, ricca di simmetrie, è subordinata a tale fine" (L'Aleph, 1949).
In senso generico, un labirinto (detto anche dedalo) è un intrico di strade o di viuzze in cui è difficile orientarsi e da cui è difficile uscire. In senso figurato, il termine "labirinto" designa una situazione particolarmente complessa, tortuosa e inestricabile, dalla quale è difficile trovare una via d'uscita. Il termine "labirinto" deriva dal nome dato alla leggendaria struttura architettonica dell'antichità, fatta costruire da Minosse, re di Creta, per imprigionarvi il Minotauro. Tale struttura era formata da un intreccio di stanze, corridoi e gallerie talmente complicato da rendere assai difficile l’orientamento e quindi l’uscita a chi vi fosse entrato.
Ecco in sintesi, con le parole di Luciano De Crescenzo, la leggenda del Labirinto di Minosse a Creta: "Minosse, per ottenere il trono promise a Poseidone di sacrificargli il più bel toro che avesse mai visto. Il Dio gliene mandò dal mare uno bellissimo, dal manto bianco, ma Minosse lo trovò così attraente che preferì sacrificarne un altro. Poseidone, offeso, fece in modo che la moglie Pasifae s'innamorasse dell'animale e, congiuntasi a lui, generasse il Minotauro, mostro metà uomo e metà toro, che si nutriva di carne umana. Minosse allora fece costruire dall'architetto Dedalo un labirinto dove poter nascondere il mostro. Perché nessuno potesse rivelare ad altri i segreti della costruzione, vi rinchiuse dentro lo stesso Dedalo e suo figlio Icaro; i due però riuscirono a evadere, grazie a due paia di ali di cera costruite appositamente da Dedalo. Per soddisfare il Minotauro, infine, Minosse impose alle città sotto il suo dominio un tributo di sette giovani e sette giovanette l'anno. In una di queste spedizioni, quella proveniente da Atene, s'inserì volontariamente l'eroe Teseo che, con l'aiuto di una figlia di Minosse, Arianna [che fornendogli un lungo filo di lana permise all'eroe di percorrere a ritroso la strada appena fatta] riuscì a uccidere il Minotauro". (Elena, Elena, amore mio, 1991).
In questa raccolta si segnalano le riflessioni sul labirinto di Giorgio Manganelli; ma attenzione, sono spesso scritte con un linguaggio labirintico. Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sul bivio, il percorso e la via d'uscita. [I link sono in fondo alla pagina].
In senso generico, un labirinto (detto anche dedalo) è un intrico di strade o di viuzze in cui è difficile orientarsi e da cui è difficile uscire. In senso figurato, il termine "labirinto" designa una situazione particolarmente complessa, tortuosa e inestricabile, dalla quale è difficile trovare una via d'uscita. Il termine "labirinto" deriva dal nome dato alla leggendaria struttura architettonica dell'antichità, fatta costruire da Minosse, re di Creta, per imprigionarvi il Minotauro. Tale struttura era formata da un intreccio di stanze, corridoi e gallerie talmente complicato da rendere assai difficile l’orientamento e quindi l’uscita a chi vi fosse entrato.
Ecco in sintesi, con le parole di Luciano De Crescenzo, la leggenda del Labirinto di Minosse a Creta: "Minosse, per ottenere il trono promise a Poseidone di sacrificargli il più bel toro che avesse mai visto. Il Dio gliene mandò dal mare uno bellissimo, dal manto bianco, ma Minosse lo trovò così attraente che preferì sacrificarne un altro. Poseidone, offeso, fece in modo che la moglie Pasifae s'innamorasse dell'animale e, congiuntasi a lui, generasse il Minotauro, mostro metà uomo e metà toro, che si nutriva di carne umana. Minosse allora fece costruire dall'architetto Dedalo un labirinto dove poter nascondere il mostro. Perché nessuno potesse rivelare ad altri i segreti della costruzione, vi rinchiuse dentro lo stesso Dedalo e suo figlio Icaro; i due però riuscirono a evadere, grazie a due paia di ali di cera costruite appositamente da Dedalo. Per soddisfare il Minotauro, infine, Minosse impose alle città sotto il suo dominio un tributo di sette giovani e sette giovanette l'anno. In una di queste spedizioni, quella proveniente da Atene, s'inserì volontariamente l'eroe Teseo che, con l'aiuto di una figlia di Minosse, Arianna [che fornendogli un lungo filo di lana permise all'eroe di percorrere a ritroso la strada appena fatta] riuscì a uccidere il Minotauro". (Elena, Elena, amore mio, 1991).
In questa raccolta si segnalano le riflessioni sul labirinto di Giorgio Manganelli; ma attenzione, sono spesso scritte con un linguaggio labirintico. Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sul bivio, il percorso e la via d'uscita. [I link sono in fondo alla pagina].
La vita è un labirinto nel quale si prende la strada sbagliata prima ancora di aver imparato a camminare. (Cyril Connolly) |
Barbara Abel, Dietro l'odio, 2012
La mente cerca senza trovare nei labirinti della filosofia: il cuore trova senza cercare nel giardino della giovinezza.
Ambrogio Bazzero, Lagrime e sorrisi, 1873
Chi entra in un labirinto sa che esiste una via d'uscita, ma non sa quale delle molte vie che gli si aprono innanzi di volta in volta vi conduca. Procede a tentoni. Quando trova una via bloccata torna indietro e ne prende un'altra. Talora la via che sembra più facile non è la più giusta; talora, quando crede di essere più vicino alla meta, ne è più lontano, e basta un passo falso per tornare al punto di partenza. Bisogna avere molta pazienza, non lasciarsi mai illudere dalle apparenze, fare, come si dice, un passo per volta, e di fronte ai bivi, quando non si è in grado di calcolare la ragione della scelta, ma si è costretti a rischiare, essere sempre pronti a tornare indietro.
Norberto Bobbio, Autobiografia, 1999
Il mondo è un labirinto dal quale è impossibile fuggire.
Jorge Luis Borges, Finzioni, 1944
Non [si] ha bisogno di erigere un labirinto, perché l'universo già lo è.
Jorge Luis Borges, L'Aleph, 1949
Trovare il cammino attraverso il labirinto del proprio tempo, senza soccombergli, ma anche senza saltarne fuori.
Elias Canetti, La provincia dell'uomo, 1973
Un labirinto fatto di tutti i percorsi che uno ha percorso.
Elias Canetti, La rapidità dello spirito, 1994
Sventurati senza scampo, sentiamo di esserci cacciati, volenti o nolenti, nel labirinto dell'assurdo, da cui non usciremo che morti
Albert Caraco, Breviario del Caos, 1982 (postumo)
La vita è un labirinto nel quale si prende la strada sbagliata prima ancora di aver imparato a camminare.
Cyril Connolly, La tomba inquieta, 1944
Il programma di esperimenti scientifici che porta a concludere che gli animali sono degli imbecilli è profondamente antropocentrico. Esso attribuisce grande importanza al saper uscire da un labirinto sterile, ignorando il fatto che se l'ideatore venisse paracadutato nelle giungle del Borneo, morirebbe di fame nel giro di una settimana.
John Maxwell Coetzee, La vita degli animali, 1999
Il labirinto evoca sempre i misteri iniziatici, le vie devianti che portano all'illuminazione.
Alain Daniélou, Śiva e Dioniso, 1979
La vita è un labirinto con migliaia e migliaia di bivi, uno dietro l’altro, e per ogni bivio ci sono almeno due vite possibili in attesa.
Luciano De Crescenzo, Ordine e disordine, 1996
Per trovare la via di uscita da un labirinto, [...] non vi è che un mezzo. A ogni nodo nuovo, ossia mai visitato prima, il percorso di arrivo sarà contraddistinto con tre segni. Se, a causa di segni precedenti su qualcuno dei cammini del nodo, si vedrà che quel nodo è già stato visitato, si porrà un solo segno sul percorso di arrivo. Se tutti i varchi sono già stati segnati allora bisognerà rifare la strada, tornando indietro. Ma se uno o due varchi del nodo sono ancora senza segni, se ne sceglierà uno qualsiasi, apponendovi due segni. Incamminandosi per un varco che porta un solo segno, ve ne apporremo altri due, in modo che ora quel varco ne porti tre. Tutte le parti del labirinto dovrebbero essere state percorse se, arrivando a un nodo, non si prenderà mai il varco con tre segni, a meno che nessuno degli altri varchi sia ormai privo di segni.
Umberto Eco, Il nome della rosa, 1980
Com'è bello il mondo e come sono brutti i labirinti!
Umberto Eco, ibidem
Come sarebbe bello il mondo se ci fosse una regola per girare nei labirinti.
Umberto Eco, Il nome della rosa, 1980
Senza matematica non fai labirinti.
Umberto Eco, ibidem
Forse per girare in un labirinto bisogna avere una buona Arianna che ti attende alla porta tenendo il capo di un filo. Ma non esistono fili così lunghi. E anche se esistessero, ciò significherebbe (spesso le favole dicono la verità) che si esce da un labirinto solo con un aiuto esterno.
Umberto Eco, Il nome della rosa, 1980
Il labirinto è una forma, ma per chi lo vive è l'esperienza di una impossibilità a uscirne e dunque di una erranza mai conclusa - e da questo nasce il suo fascino e lo spavento che incute.
Umberto Eco, La vertigine della lista, 2009
Nessun uomo riconosce di essersi perso nel labirinto. Al massimo gli si accendono le guance quando si illude di aver intravisto l'uscita.
Beno Fignon, Mille e un respiro, 2003
Nella leggenda del labirinto può essere ravvisata la rappresentazione di una nascita anale; i corridoi aggrovigliati sono l'intestino, il filo di Arianna il cordone ombelicale.
Sigmund Freud, Introduzione alla psicoanalisi, 1915/32
Sul versante simbolico il labirinto è letto come un sistema di difesa per la custodia di qualcosa di prezioso e sacro. Il centro protetto dal labirinto è riservato all'iniziato che può accedervi dopo aver superato determinate prove. Tradotto in chiave psicologica, questo centro è il simbolo dell'interiorità
più profonda e nascosta dell'uomo.
Umberto Galimberti, Dizionario di psicologia, 1992
L'egoismo è labirintico. E, si capisce: vivere significa lanciarsi verso qualcosa, avanzare verso una méta. La méta non è il mio camminare, non è la mia vita; è qualcosa a cui io stesso rivolgo la mia vita che appunto sta fuori di essa, più oltre. Se mi dedico a procedere da solo dentro la mia stessa vita, egoisticamente, non avanzo, non mi dirigo a nessuna méta; ma è un girare e rigirare sullo stesso luogo. Questo è il labirinto, un cammino che non porta a nessuna stazione, che si perde in se stesso, per il fatto di non essere altro che un arrovellarsi dentro di sé.
José Ortega y Gasset, La ribellione delle masse, 1930
Se la vita è un labirinto, meglio starsene tranquillamente dentro, senza farsi tante domande, senza cercare con affanno la via d'uscita, ossia la fine del tragitto, la fine della vita.
Fausto Gianfranceschi, Aforismi del dissenso, 2012
Serendipità: smarrirsi nel labirinto per incappare nella strada giusta.
Giorgio Gramolini, Pensieri scorretti, 2014
Certe relazioni finiscono in un labirinto: ci si cerca e non ci si trova.
Jean Josipovici, Citera, 1989
Spesso la filosofia non è altro che il coraggio di entrare in un labirinto. Chi poi si dimentica anche la porta d'entrata ha buone probabilità di raggiungere la fama di pensatore originale.
Karl Kraus, Detti e contraddetti, 1909
L'uomo è nello stesso tempo il labirinto e il viandante che si perde.
Grégoire Lacroix, Se la vita è un dono, 2010
I segnali stradali possono trasformare la strada in un labirinto.
Stanisław Jerzy Lec, Pensieri spettinati, 1957
Ormai ci sono cartelli perfino nei labirinti: "Vietato sbagliar strada!"
Stanisław Jerzy Lec, Pensieri spettinati, 1957
Come puoi pretendere di sapere dov'è il labirinto, visto che tutto è il labirinto?
Giorgio Manganelli, Dall'inferno, 1985
Tutto è parte del labirinto.
Giorgio Manganelli, Dall'inferno, 1985
Il labirinto ero io stesso e niun altro.
Giorgio Manganelli, Dall'inferno, 1985
Quanto al punto esatto del labirinto in cui ti trovi, [...] discende dalla definizione di labirinto. Tu sei appena partito, quasi arrivato, totalmente sviato, bene orientato. Non puoi non arrivare, anche se di fatto non arrivi. Per tanto è inutile accelerare; se acceleri veramente [...] può darsi che non arrivi mai. Il labirinto è permaloso, stizzoso, intrattabile.
Giorgio Manganelli, Dall'inferno, 1985
Il labirinto, mi dico, deve essere labirintico. Non credo che possa tollerare una soluzione, né è possibile descriverlo.
Giorgio Manganelli, Autocoscienza del labirinto, Tutti gli errori, 1986
Grande è il fascino del labirinto, la sua severa inclinazione a porre domande assolute, e insieme a porle in modo indiretto, elusivo, quasi ludico, furbo, infantile. Ogni strada è una strada, ma è anche una allucinazione, una strada verso un obiettivo, così pare, ma poiché l’obiettivo, quale sia, non è mai conseguito, eccetto che nel caso in cui si tratti di una ulteriore strada, è possibile che ogni strada sia un inganno, una giarda, una arcatura, per suggerire, grazie ad un menzognero ideogramma tracciato nel buio, che dopo tutto sarebbe saggio che non mi muovessi affatto.
Giorgio Manganelli, La palude definitiva, 1991
La fantasia è labirintica. Il punto di arrivo può essere più indietro del punto di partenza.
Giorgio Manganelli, Il rumore sottile della prosa, 1994
Su un’immagine di labirinto che è stata trovata a Roma su un sarcofago, stava scritto in greco: «Ho imparato che la via diritta è il labirinto». Credo non vi sia nulla da aggiungere.
Giorgio Manganelli, La penombra mentale. Interviste e conversazioni 1965-1990 (a cura di Roberto Deidier), 2001
Nel labirinto delle parole si finisce spesso per non trovare l'uscita.
Kosta Mariano (Aforismi inediti su Aforismario)
La vita è un labirinto la cui uscita è una porta sull'abisso chiamato: Morte.
Jacqueline Miu, La vita è una grossa frittella, 2007
Ciò che è fuori di te è una proiezione di ciò che è dentro di te, e ciò che è dentro di te è una proiezione del mondo esterno. Perciò spesso, quando ti addentri nel labirinto che sta fuori di te, finisci col penetrare anche nel tuo labirinto interiore. E in molti casi è un'esperienza pericolosa.
Haruki Murakami, Kafka sulla spiaggia, 2002
Se noi volessimo e osassimo un'architettura secondo la modalità delle nostre anime (ma siamo troppo vili per questo) , nostro modello dovrebbe essere il labirinto.
Friedrich Nietzsche, Aurora, 1881
Chi scruta entro sé stesso come in un immenso spazio cosmico e porta in sé vie lattee, sa anche come siano irregolari tutte le vie lattee : esse conducono fin dentro al caos e al labirinto dell'esistenza.
Friedrich Nietzsche, La gaia scienza, 1882
Un uomo labirintico non cerca mai la verità, bensì sempre e soltanto la sua Arianna - qualunque cosa voglia farci credere.
Friedrich Nietzsche, Frammenti postumi, 1869/89
Dappertutto questi macigni e queste caverne, questa nebbia soffocante, questi labirinti vischiosi, dappertutto psicologia.
Mario Andrea Rigoni, Variazioni sull'impossibile, 1993
La vita è l’unico labirinto dal quale non si vorrebbe mai uscire.
Guido Rojetti, L'amore è un terno (che ti lascia) secco, 2014
Gli aforismi, a volte, sono labirinti mentali dai quali il lettore può uscirne grazie a un filo logico che non sempre è tale; tuttavia il fine non è l’uscita dal percorso, ma il soffermarsi nel transito.
Guido Rojetti, L'amore è un terno (che ti lascia) secco, 2014
Nei parchi dei divertimenti, tra «ottovolanti», «montagne russe» e «castelli stregati», ci sono spesso i «labirinti», dove i visitatori si aggirano tra pareti di specchi d'ogni tipo e dimensione senza riuscire a trovare la via d'uscita. Comincia come un gioco, questo dibattersi a tentoni tra lucide pareti che riflettono le figure doppie, triple e decuple del visitatore smarrito. Ma l'effetto più conturbante si produce in chi assiste alla scena fuori dal labirinto che è un ambiente di specchi all'interno e trasparente all'esterno. Le persone che vagano in cerca d'un'uscita sembrano gigantesche formiche brancolanti, farfalle e mosconi senz'ali che sbattono sulle pareti, respinte dalla propria stessa immagine e ormai in preda allo sbigottimento. Spettacolo inquietante, come quando segui il volo cieco della farfalla notturna entrata nella stanza in una sera d'estate e attratta dalla luce della lampada dal cui labirinto luminoso non potrà più uscire altro che bruciandosi al calore che ne promana.
Eugenio Scalfari, Incontro con Io, 2011
Perché vuoi combattere contro il labirinto? Assecondalo, per una volta. Non preoccuparti, lascia che sia la strada a decidere da sola il tuo percorso, e non il percorso a farti scegliere le strade. Impara a vagare, a vagabondare. Disorientati. Bighellona.
Tiziano Scarpa, In gita a Venezia con Tiziano Scarpa, 1998/2003
In conseguenza della inevitabile dispersione e frammentarietà di tutto il nostro pensare e della mescolanza da ciò prodotta delle rappresentazioni più eterogenee, che inerisce anche alla mente umana più nobile, noi abbiamo in realtà solo una riflessione a metà, e brancoliamo con essa a tentoni nel labirinto della nostra vita e nel buio delle nostre ricerche, mentre momenti luminosi rischiarano come lampi il nostro cammino.
Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, 1819
Mentre l’essenza della felicità consiste in una imperturbabile serenità e nella fiducia incrollabile di conquistarla, gli uomini si creano continue preoccupazioni e se le portano con sé, anzi se le trascinano attraverso il cammino della vita, come pesanti bagagli. Così si allontanano sempre più dalla realizzazione di quella felicità che desiderano; quanto più si affannano, tanti più ostacoli si creano, e così retrocedono. Come avviene a quelli che si affrettano in un labirinto; la loro stessa velocità li impaccia.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65
L'Italia è un labirinto. Affascinante, ma complicato. Si rischia di entrare e girare a vuoto per anni. Divertendosi un mondo, sia chiaro.
Beppe Severgnini, La testa degli italiani, 2005
La filosofia in India è parte della vita, è il filo di Arianna con cui uscire dal labirinto dell'ignoranza.
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra, 2004
Non c'è foresta vergine, macchia di alghe marine, dedalo o labirinto cellulare - che sìa più ricco di connessioni dell'ambito della mente.
Paul Valéry, Quaderni, 1894/1945 (postumi, 1957/61)
La femmina è un enigma della natura. È una babele, un labirinto. Se le lascia il tempo di pensare, non ha più scampo.
Carlos Ruiz Zafón, L'ombra del vento, 2001
Note
Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Cammino e Percorso - Via d'Uscita - Bivio e Incrocio
In conseguenza della inevitabile dispersione e frammentarietà di tutto il nostro pensare e della mescolanza da ciò prodotta delle rappresentazioni più eterogenee, che inerisce anche alla mente umana più nobile, noi abbiamo in realtà solo una riflessione a metà, e brancoliamo con essa a tentoni nel labirinto della nostra vita e nel buio delle nostre ricerche, mentre momenti luminosi rischiarano come lampi il nostro cammino.
Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, 1819
Mentre l’essenza della felicità consiste in una imperturbabile serenità e nella fiducia incrollabile di conquistarla, gli uomini si creano continue preoccupazioni e se le portano con sé, anzi se le trascinano attraverso il cammino della vita, come pesanti bagagli. Così si allontanano sempre più dalla realizzazione di quella felicità che desiderano; quanto più si affannano, tanti più ostacoli si creano, e così retrocedono. Come avviene a quelli che si affrettano in un labirinto; la loro stessa velocità li impaccia.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65
L'Italia è un labirinto. Affascinante, ma complicato. Si rischia di entrare e girare a vuoto per anni. Divertendosi un mondo, sia chiaro.
Beppe Severgnini, La testa degli italiani, 2005
La filosofia in India è parte della vita, è il filo di Arianna con cui uscire dal labirinto dell'ignoranza.
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra, 2004
Non c'è foresta vergine, macchia di alghe marine, dedalo o labirinto cellulare - che sìa più ricco di connessioni dell'ambito della mente.
Paul Valéry, Quaderni, 1894/1945 (postumi, 1957/61)
La femmina è un enigma della natura. È una babele, un labirinto. Se le lascia il tempo di pensare, non ha più scampo.
Carlos Ruiz Zafón, L'ombra del vento, 2001
Note
Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Cammino e Percorso - Via d'Uscita - Bivio e Incrocio
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