Aforismi, frasi e citazioni sul Superuomo
Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sul superuomo, inteso sia in senso generico per indicare un uomo superiore o che si ritiene tale rispetto agli altri, sia, e soprattutto, con riferimento al pensiero di Friedrich Nietzsche e al suo ideale di superuomo (in tedesco: Übermensch), tradotto in italiano anche con oltreuomo, termine introdotto dal filosofo Gianni Vattimo:
"Preferendo il termine "oltreuomo" al più usato "superuomo" per tradurre il nietzscheano Uebermensch si intende appunto accentuare la trascendenza di questo tipo di uomo rispetto all'uomo della tradizione. L'incapacità di cogliere questa trascendenza e novità sembra accomunare la maggior parte delle interpretazioni che sono state date della filosofia di Nietzsche". [Il soggetto e la maschera, Bompiani, 1974].È importante non confondere il significato generico di "superuomo" con quello nietzschiano. L'Übermensch non è un uomo dotato di genio, forza e coraggio superiori alla media, ma un tipo di essere umano antropologicamente diverso rispetto a quello della nostra epoca. Scrive Nietzsche:
"Deve venire in luce una specie più forte, un tipo superiore, che ha condizioni di nascita e di conservazione diverse dall'uomo medio. Il mio concetto, la mia immagine per questo tipo è, come si sa, la parola «superuomo»". [Frammenti postumi, 1869/89]. E inoltre: "La parola «superuomo», che designa un tipo benriuscito al massimo grado, in contrapposizione all'uomo «moderno», all'uomo «buono», ai cristiani e ad altri nichilisti - una parola che, sulla bocca di Zarathustra, il distruttore della morale, diventa molto grave - è stata intesa quasi ovunque, con totale innocenza, nel senso proprio di quegli stessi valori il cui opposto si è manifestato nella figura di Zarathustra, cioè come tipo «idealistico» di una specie superiore di uomo, mezzo «santo», mezzo «genio»... [Ecce homo, 1888].Il superuomo, secondo Nietzsche, è innanzitutto un "non-credente", un individuo che non ha bisogno di alcuna fede per vivere (Dio è morto); un individuo che considera superate tutte le morali religiose e quelle con prospettive in un ipotetico aldilà (trasmutazione di tutti i valori); un individuo che accetta la vita e il destino, anche nella sua drammaticità, senza piegarsi nel pessimismo o nel nichilismo (amor fati ed eterno ritorno).
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sui grandi uomini, sullo spirito libero, l'eterno ritorno e la volontà di potenza; inoltre, trovi una grande raccolta di aforismi di Friedrich Nietzsche tratti dalla sue opere. [I link sono in fondo alla pagina].
L'uomo è un cavo teso tra la bestia e il superuomo, – un cavo al di sopra di un abisso. (Friedrich Nietzsche) |
Gilbert Keith Chesterton, Eretici, 1905
L'ambizione crea i superuomini, non i grandi uomini.
Roberto Gervaso, ibidem
Provare pena per gli altri è un fardello che, per quanto ci si finga superuomini, ci è impedito di scaricare dalle spalle.
Fausto Gianfranceschi, Aforismi del dissenso, 2012
L'uomo è divenuto un superuomo [...]. Ma il superuomo col suo sovrumano potere non è pervenuto al livello di una sovrumana razionalità. Più il suo potere cresce, e più egli diventa anzi un pover'uomo [...]. Le nostre coscienze non possono non essere scosse dalla costatazione che, più cresciamo e diventiamo superuomini, e più siamo disumani.
Albert Schweitzer, discorso, Premio Nobel per la Pace, Oslo, 1952
Colui che poco prima pensava di comandare ai flutti del mare, arrogandosi di essere un superuomo e di pesare sulla bilancia le cime dei monti, ora gettato a terra doveva farsi portare in lettiga, rendendo a tutti manifesta la potenza di Dio, a tal punto che nel corpo di quell'empio si formavano i vermi e, mentre era ancora vivo, le sue carni fra spasimi e dolori cadevano a brandelli e l'esercito era tutto nauseato dal fetore e dal marciume di lui. Colui che poco prima credeva di toccare gli astri del cielo, ora nessuno poteva sopportarlo per l'intollerabile intensità del fetore. Allora finalmente, malconcio a quel modo, incominciò ad abbassare il colmo della sua superbia e ad avviarsi al ravvedimento per effetto del divino flagello.
Secondo libro dei Maccabei, Antico Testamento, II sec. a.e.c.
Dire che «il Superuomo è il senso della terra» o che «l'uomo è una corda tesa tra l'animale e il Superuomo, una corda al di sopra di un precipizio», non significa preparare l'avvento di Mussolini o di Hitler, né giustificare le camere a gas.
Remo Cantoni, Presentazione a Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra, 1963
La differenza tra il grande uomo e il superuomo è che il primo resta tale anche nella disgrazia.
Roberto Gervaso, La volpe e l'uva, 1989
Superuomini si nasce; grandi uomini si diventa.
Roberto Gervaso, ibidem
Roberto Gervaso, ibidem
L'ambizione crea i superuomini, non i grandi uomini.
Roberto Gervaso, ibidem
Provare pena per gli altri è un fardello che, per quanto ci si finga superuomini, ci è impedito di scaricare dalle spalle.
Fausto Gianfranceschi, Aforismi del dissenso, 2012
L'uomo è divenuto un superuomo [...]. Ma il superuomo col suo sovrumano potere non è pervenuto al livello di una sovrumana razionalità. Più il suo potere cresce, e più egli diventa anzi un pover'uomo [...]. Le nostre coscienze non possono non essere scosse dalla costatazione che, più cresciamo e diventiamo superuomini, e più siamo disumani.
Albert Schweitzer, discorso, Premio Nobel per la Pace, Oslo, 1952
Colui che poco prima pensava di comandare ai flutti del mare, arrogandosi di essere un superuomo e di pesare sulla bilancia le cime dei monti, ora gettato a terra doveva farsi portare in lettiga, rendendo a tutti manifesta la potenza di Dio, a tal punto che nel corpo di quell'empio si formavano i vermi e, mentre era ancora vivo, le sue carni fra spasimi e dolori cadevano a brandelli e l'esercito era tutto nauseato dal fetore e dal marciume di lui. Colui che poco prima credeva di toccare gli astri del cielo, ora nessuno poteva sopportarlo per l'intollerabile intensità del fetore. Allora finalmente, malconcio a quel modo, incominciò ad abbassare il colmo della sua superbia e ad avviarsi al ravvedimento per effetto del divino flagello.
Secondo libro dei Maccabei, Antico Testamento, II sec. a.e.c.
Il superuomo è un ideale prematuro, che presuppone l'uomo. (Karl Kraus) |
Penso che i nostri discendenti più evoluti ci riconosceranno e proveranno per noi simpatia. Nietzsche dice che il superuomo disprezzerà, si vergognerà dell’uomo, questa forma inferiore. Non è vero. Il superiore non si vergogna mai delle tappe che ha compiuto.
Francesco Alberoni, Valori, 1993Dire che «il Superuomo è il senso della terra» o che «l'uomo è una corda tesa tra l'animale e il Superuomo, una corda al di sopra di un precipizio», non significa preparare l'avvento di Mussolini o di Hitler, né giustificare le camere a gas.
Remo Cantoni, Presentazione a Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra, 1963
Se la mancanza di volontà è una malattia, anche la volontà lo è, e ancora peggiore: proprio da essa, dai suoi eccessi piuttosto che dai suoi cedimenti, derivano tutte le calamità dell'uomo. Ma se egli già vuole troppo nello stato in cui è, che ne sarebbe di lui se accedesse al rango di superuomo? Certamente esploderebbe e crollerebbe su sé stesso.
Emil Cioran, La caduta nel tempo, 1964
Credere che sia compito [dell'uomo] superare la propria condizione e orientarsi verso quella di superuomo vuol dire dimenticare che egli già fatica a reggere come uomo.
Emil Cioran, La caduta nel tempo, 1964
[Nietzsche] ha osservato gli uomini solo da lontano. Se li avesse guardati da vicino non avrebbe mai potuto concepire e celebrare il superuomo, visione bislacca, risibile, se non grottesca, chimera o capriccio che poteva scaturire solo dalla mente di qualcuno che non avesse avuto il tempo di invecchiare, di conoscere il distacco, il lungo disgusto sereno.
Emil Cioran, L'inconveniente di essere nati, 1973
L'uomo, ex animale, ma pur sempre animale, è migliore e peggiore dell'animale. Il superuomo, se fosse possibile, sarebbe migliore e peggiore dell'uomo. Un indesiderabile, dei più inquietanti, e di cui non si potrebbe, senza leggerezza, sperare la venuta.
Emil Cioran, Squartamento, 1979
L'uomo non può essere superato, tutt'al più lo si può rinnegare. Lo si deve rinnegare. Considero l’idea del superuomo un’assurdità totale,
Emil Cioran, Un apolide metafisico, 1995
Il solo pensiero dei vizi propri delle bestie ci fa già fremere. E quelli dell’uomo sono ben peggiori. Un superuomo avrebbe sì delle qualità, ma avrebbe anche i difetti di tali qualità, e sarebbero difetti orribili, molto più orribili dell’uomo stesso.
Emil Cioran, Un apolide metafisico, 1995
Il Superuomo, consapevole della morte di Dio, cioè della fine dell'idealismo, della perdita dell'al di là, riconosce nell'al di là idealistico soltanto una utopica immagine riflessa della terra. E alla terra restituisce ciò che le è stato preso a prestito e rapinato; rinnega tutti i sogni dell'al di là e si volge alla terra col medesimo fervore col quale prima si volgeva al mondo dei sogni.
Eugen Fink, La filosofia di Nietzsche, 1960
Nietzsche ammirava Lou [Salomé], rappresentava tutto ciò che lui avrebbe voluto essere e non era: spregiudicata, anticonformista, antiborghese, libera, egoista senza farsene un problema o una colpa. Era lei il vero “superuomo” di cui andava scrivendo nello Zarathustra. E se non era proprio un “superuomo” aveva però almeno quelle palle che a lui mancavano.
Massimo Fini, Nietzsche. L'apolide dell'esistenza, 2002
Il superuomo non è un personaggio da venire, è una miserabile presenza che tutti gli uomini scoprono nella parte più abbietta di se stessi.
Francesco Flora, Il Flora, Storia della letteratura italiana, 1972
Può essere difficile, per molti di noi, rinunciare a credere che nell'uomo sia insita una pulsione che lo spinge a cercare la perfezione, una pulsione che lo ha elevato fino all'attuale livello di capacità intellettuale e di sublimazione etica, e dalla quale ci si può attendere l’evoluzione dell’uomo a superuomo. Solo che io non credo nell'esistenza di questa pulsione interiore, e non vedo in che modo si possa far salva questa benefica illusione.
Sigmund Freud, Al di là del principio di piacere, 1920
Contro la genia dei "piccoli uomini" Nietzsche invoca il Superuomo, che non è il "superbo", ma l'uomo "superiore", che è tale perché rifiuta la sottomissione e, come diceva Platone: "Non cede e non deflette dai suoi nobili principi finché non abbia raggiunto la vittoria o la morte". Questo uomo superiore ha scarse possibilità di affacciarsi sulla terra appiattita d'Occidente, più idonea alla strizzatina d'occhio dei piccoli uomini che alla nobiltà del Superuomo.
Umberto Galimberti, I vizi capitali e i nuovi vizi, 2003
Da credente terminale, Nietzsche non rinunciò mai all’assurda convinzione che dell’animale uomo bisognasse fare qualcosa di «altro». Per questo inventò l’assurda figura del Superuomo, per conferire alla vita un significato che prima non aveva ancora avuto. Sperava che l’umanità si svegliasse dal suo lungo sonno. Ma com’era prevedibile, riuscì soltanto ad aggiungere nuovi incubi al suo sogno confuso.
John Gray, Cani di paglia, 2002
Dal punto di vista terminologico è più felice la scelta dell'espressione "ultimo uomo" rispetto a quella di "superuomo" per indicare il tipo che è riuscito a congedarsi dalla storia.
Ernst Jünger, Al muro del tempo, 1959
Il superuomo è un ideale prematuro, che presuppone l'uomo.
[Der Übermensch ist ein verfrühtes Ideal, das den Menschen voraussetzt].
[Der Übermensch ist ein verfrühtes Ideal, das den Menschen voraussetzt].
Karl Kraus, Detti e contraddetti, 1909
Io vi insegno il superuomo. L'uomo è qualcosa che deve essere superato. Che avete fatto per superarlo? Tutti gli esseri hanno creato qualcosa al di sopra di sé e voi volete essere il riflusso in questa grande marea e retrocedere alla bestia piuttosto che superare l'uomo? Che cos'è per l'uomo la scimmia? Un ghigno o una vergogna dolorosa. E questo appunto ha da essere l'uomo per il superuomo: un ghigno o una dolorosa vergogna.
Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra, 1885
Là dove lo Stato "finisce" − guardate, guardate fratelli! Non vedete l'arcobaleno e i ponti del superuomo? −
Friedrich Nietzsche, ibidem
Il superuomo è il senso della terra.
Friedrich Nietzsche, ibidem
Voi solitari di oggi, voi che prendete congedo, voi dovrete una volta essere un popolo: da voi che avete eletto voi stessi, deve nascere un popolo eletto − e da esso il superuomo .
Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra, 1885
“Morti sono tutti gli dèi: ora vogliamo che il superuomo viva“ questa sia un giorno, nel grande meriggio, la nostra ultima volontà!
Friedrich Nietzsche, ibidem
Io sono un messaggero del fulmine e una goccia greve cadente dalla nube : ma il fulmine si chiama superuomo.
Friedrich Nietzsche, ibidem
Ancora non è esistito un superuomo. Io li ho visti tutti e due nudi, l'uomo più grande e il più meschino: − Sono ancora troppo simili l'uno all'altro. In verità anche il più grande io l'ho trovato − troppo umano!
Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra, 1885
Dio è morto: ora noi vogliamo, − che viva il superuomo.
Friedrich Nietzsche, ibidem
L'uomo è un cavo teso tra la bestia e il superuomo, – un cavo al di sopra di un abisso.
[Der Mensch ist ein Seil, geknüpft zwischen Tier und Übermensch – ein Seil über einem Abgrunde].
[Der Mensch ist ein Seil, geknüpft zwischen Tier und Übermensch – ein Seil über einem Abgrunde].
Friedrich Nietzsche, ibidem
La grandezza dell'uomo è di essere un ponte e non uno scopo: nell'uomo si può amare che egli sia una transizione e un tramonto.
Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra, 1885
Esiste nei più diversi luoghi della terra e sulla base delle più diverse civiltà una continua riuscita di singoli casi, con i quali viene realmente rappresentato un tipo superiore : qualcosa che in rapporto con l'umanità nel suo insieme è una sorta di superuomo. Tali casi fortunati di una grande riuscita sono sempre stati possibili e saranno forse sempre possibili. E persino intere generazioni, stirpi, popoli possono, a volte, rappresentare un tale caso ben azzeccato.
Friedrich Nietzsche, L'anticristo, 1888
Nel superuomo si trovano per sovrabbondanza di vita le stesse manifestazioni che si conoscono nei fumatori di oppio e la follia e la danza dionisiaca.
Friedrich Nietzsche, Frammenti postumi, 1869/89
Mi sono rifugiato nella solitudine, perché, sebbene amassi l'uomo, non potevo che odiarlo. Alla fine ho amato il superuomo - da allora sopporto gli uomini. Voglio portare loro una nuova speranza! E un nuovo timore - disse Zarathustra.
Friedrich Nietzsche, ibidem
Il superuomo? Forse fabbricheremo un giorno chi ci comprenderà.
Jean Rostand, Pensieri di un biologo, 1939
Tutti i biologi, penso, saranno concordi nell'ammettere che, se l'umanità vuole il suo progresso genetico, deve ricorrere ad un'implacabile selezione positiva. Ma, questo progresso, deve volerlo, quando bisogna pagarlo a questo prezzo? Acconsentirà mai ad utilizzare come stalloni i suoi rappresentanti più preziosi? E la speranza stessa di creare una razza di superuomini le farà accettare di comportarsi con sé stessa come fa con una sua mandria? A questo punto, il biologo si asterrà dal prender parte alla discussione. In una contesa che mette in gioco tanti valori diversi e dove gli interessi vitali della specie sembrano scontrarsi con certe esigenze della civiltà, avrà scrupolo di alzar la voce. Forse, teme la propria audacia. Egli sa che, per deformazione professionale, sarebbe propenso a tener in poco conto le suscettibilità della coscienza comune, e giunge a chiedersi se la compagnia di rane e mosche l'abbia lasciato ancora abbastanza umano perché abbia interamente il diritto di pronunciarsi in materia di uomini.
Jean Rostand, Pensieri di un biologo, 1939
Contrariamente ad un'affermazione nota, mi rifiuto di pensare che l'uomo sia per l'uomo un avvenire sufficiente.
Jean Rostand, ibidem
Fino ad ora, la sostanza ereditaria degli animali superiori sembra resistere all'influenza delle radiazioni. Ma nessuno dubita che domani non s'inventino procedimenti di mutazione più potenti. E già non è imprevedibile il giorno in cui l'uomo dirigerà non si sa quale agente tramutatore sui propri cromosomi, sui propri vecchi cromosomi che non hanno cambiato dall'èra di Cro-Magnon, e in cui forse dormono dei superuomini.
Jean Rostand, Pensieri di un biologo, 1939
Parecchi indizi fanno intuire che il vecchio auspicio di Nietzsche stia cominciando finalmente a realizzarsi: l’umano sta per essere effettivamente superato. Si annuncia l’alba del subumano.
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013
Se c’è qualcosa che spiace della filosofia di Nietzsche è che essa, col suo ideale del superuomo, aspira, in fin dei conti, a un’umanità migliore, né piú né meno di quanto facciano tante filosofie di bassa lega. Ma a noi, detto in confidenza, cosa importa dell’umanità?
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013
Gli uomini hanno dimostrato di non volere il Superuomo, bensì l'Ultimo uomo.
Robert Spaemann, intervista, su La Stampa, 2010
La teoria del superuomo di Nietzsche fu saccheggiata dai nazisti e presentata come pensiero precorritore delle teoriche hitleriane mentre veniva da un filosofo il quale aveva potuto scrivere che quasi tutti i processi di trasformazione violenta si rivelavano "una patetica e sanguinosa baracconata".
Alberto Tagliati, Adolfo Hitler si mangia Carlo Marx, 1978
La morale oltreumana è, nella sua formulazione più elementare, l'opposto della morale platonico-cristiana del gregge.
Gianni Vattimo, Il soggetto e la maschera, 1974
L'oltreuomo è una minaccia per l'uomo presente solo in quanto l'uomo presente è gregge.
Gianni Vattimo, ibidem
Note
Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Grandi Uomini - Spirito Libero - Volontà di Potenza - Eterno Ritorno - Friedrich Nietzsche
La morale oltreumana è, nella sua formulazione più elementare, l'opposto della morale platonico-cristiana del gregge.
Gianni Vattimo, Il soggetto e la maschera, 1974
L'oltreuomo è una minaccia per l'uomo presente solo in quanto l'uomo presente è gregge.
Gianni Vattimo, ibidem
Note
Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Grandi Uomini - Spirito Libero - Volontà di Potenza - Eterno Ritorno - Friedrich Nietzsche