Frasi e citazioni sull'Accidia e l'Ignavia
Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sull'accidia e sull'ignavia. L'accidia, uno dei sette vizi capitali secondo la morale cattolica, è caratterizzata da negligenza nell'operare il bene e nell'esercitare le virtù. Nel linguaggio comune indica uno stato di svogliatezza e pigrizia.
L'ignavia è caratterizzata da mancanza di volontà, torpore spirituale e viltà nell'agire. Il termine è noto anche perché i commentatori della Divina Commedia hanno definito come ignavi "l’anime triste di coloro che visser sanza infamia e sanza lodo", che Dante colloca nel vestibolo dell’inferno.
Su Aforismario trovi anche una raccolta di citazioni correlata a questa sull'apatia, la pigrizia, l'indifferenza e il non fare niente. [I link sono in fondo alla pagina].
L'ignavia è caratterizzata da mancanza di volontà, torpore spirituale e viltà nell'agire. Il termine è noto anche perché i commentatori della Divina Commedia hanno definito come ignavi "l’anime triste di coloro che visser sanza infamia e sanza lodo", che Dante colloca nel vestibolo dell’inferno.
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L'accidia è come quella bonaccia che impedisce alla barca di avanzare; l'ambizione è come la procella che la sommerge; l'una e l'altra sono da schivarsi nel viaggio della vita. (Matthieu Bonafous) |
Indifferenza, disgusto per la vita, ozio da snob: l'accidia infastidisce anche il vocabolario. Una parola sfuggente che indica una massa un po' grigia, quella di chi non ha voglia, di chi (secondo l'origine greca del termine) non ha cura del bene. E non sa che farsene del lavoro, della carriera, dello studio, ma non sa che farsene neppure del tempo inerte
Eleonora Barbieri, Accidia La riscossa dei fannulloni, su Il Giornale, 2007
Nel mondo iperattivo l'accidia è l'emarginazione dal regno dei cieli, quello dei dinamici che riescono in tutto, e a fare tutto.
Eleonora Barbieri, ibidem
L'Accidia! Ragazzi, se c'è uno più pigro di Lui! E proprio la pigrizia in persona, è stato un'eternità senza far niente! Prima di fare il mondo non ha fatto niente! Ma non un giorno, un'eternità! Poi, un giorno, sdraiato, decide di fare il mondo. E il settimo giorno: riposo! Da allora non l'ha visto più nessuno! Fosse venuto a fare un ritocco! Ce ne sarebbe anche bisogno! Niente, proprio!
Roberto Benigni, E l'alluce fu, 1996
C’è un peccato che «paralizza» il cuore dell’uomo, lo fa vivere nella tristezza e gli fa dimenticare la gioia. Si tratta dell’accidia, quell'atteggiamento che porta le persone a essere come alberi dalle radici secche e a non avere voglia di andare avanti. Per costoro la parola di Gesù è come una scossa: «Alzati!, prendi in mano la tua vita e vai avanti!».
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Meditazione, 2017
Il peccato dell’accidia, è un «brutto peccato, [...] è peggio di avere il cuore tiepido, peggio ancora. L’accidia è quel vivere tanto per vivere, è quel non avere voglia di andare avanti, non avere voglia di fare qualcosa nella vita: è l’«aver perso la memoria della gioia.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), ibidem
Nel mondo iperattivo l'accidia è l'emarginazione dal regno dei cieli, quello dei dinamici che riescono in tutto, e a fare tutto.
Eleonora Barbieri, ibidem
L'Accidia! Ragazzi, se c'è uno più pigro di Lui! E proprio la pigrizia in persona, è stato un'eternità senza far niente! Prima di fare il mondo non ha fatto niente! Ma non un giorno, un'eternità! Poi, un giorno, sdraiato, decide di fare il mondo. E il settimo giorno: riposo! Da allora non l'ha visto più nessuno! Fosse venuto a fare un ritocco! Ce ne sarebbe anche bisogno! Niente, proprio!
Roberto Benigni, E l'alluce fu, 1996
C’è un peccato che «paralizza» il cuore dell’uomo, lo fa vivere nella tristezza e gli fa dimenticare la gioia. Si tratta dell’accidia, quell'atteggiamento che porta le persone a essere come alberi dalle radici secche e a non avere voglia di andare avanti. Per costoro la parola di Gesù è come una scossa: «Alzati!, prendi in mano la tua vita e vai avanti!».
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Meditazione, 2017
Il peccato dell’accidia, è un «brutto peccato, [...] è peggio di avere il cuore tiepido, peggio ancora. L’accidia è quel vivere tanto per vivere, è quel non avere voglia di andare avanti, non avere voglia di fare qualcosa nella vita: è l’«aver perso la memoria della gioia.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), ibidem
Guardati similmente che l’animo accidia non ti occupi, la quale in pensieri suole altrui mettere molto sconci, e per conseguente alle operazioni: ella fa gli uomini molli e miseri di cuore, e pigri ai loro beni, le quali cose in signore né in alcuno altro sono in alcuna maniera da consentire.
Giovanni Boccaccio, Il Filocolo, 1336
L'accidia rende anco inimica la natura e lo spirto, ed impossente l'uomo, che un sogno torbido affatica, aspira a'l niente.
Giovanni Boccaccio, Rime nuove, XIV sec.
L'accidia tiene gli uomini così inebriati e oscuri, come il fumo tiene quelle parti alle quali egli si avvolge.
Giovanni Boccaccio [1]L'accidia è come quella bonaccia che impedisce alla barca di avanzare; l'ambizione è come la procella che la sommerge; l'una e l'altra sono da schivarsi nel viaggio della vita.
Matthieu Bonafous, Riflessioni filosofico-morali, 1816
Gola, accidia, lussuria: queste sono le tre virtù cardinali, le virtù della festa. Il paradiso sulla terra.
Jean-Louis Bory, Ma moitié d'orange, 1973
Colui che non si alza quando è tempo di alzarsi, che, sebbene giovane e forte, è pieno di accidia, la cui volontà e pensieri sono deboli, questo pigro e inutile uomo non troverà mai il percorso verso la conoscenza.
Siddhārtha Gautama Buddha, Dhammapada (Versi della Legge), V sec. a.e.c.
All'ombra dei monasteri una sorda tristezza faceva nascere nell'anima dei monaci quel vuoto che il Medioevo chiamava acedia. Questo disgusto, scaturito dal deserto del cuore e dalla pietrificazione del mondo, è lo spleen religioso. Non disgusto di Dio, ma tedio in Dio. Acedia è il pomeriggio delle domeniche vissuto nel silenzio pesante dei monasteri.
Emil Cioran, Lacrime e santi, 1937/86
L’estasi, nei suoi primi slanci, crea a sé stessa un paesaggio; l’accidia lo sfigura, rende esangue la natura, insipida l’esistenza, e genera un tedio velenoso che solo il nostro stato di mortali privati della grazia ci permette di capire.
Emil Cioran, ibidem
L’accidia moderna non è più la solitudine claustrale - benché ciascuno di noi si porti un chiostro nell'anima -, ma vuoto e spavento davanti a un Dio svigorito e disertato.
Emil Cioran, Lacrime e santi, 1937/86
Contro l'accidia, non rammento più quale Padre della Chiesa raccomandava il lavoro manuale. Mirabile consiglio, che ho sempre praticato spontaneamente: non c'è malinconia, questa accidia laica, che resista al bricolage.
Emil Cioran, L'inconveniente di essere nati, 1973
Bisogna essere in buona armonia con se stessi, conformarsi all'idea che all'inizio ci si era fatti delle proprie capacità, senza tradirla per accidia, noncuranza e disgusto di sé.
Emil Cioran, Quaderni, 1957/72 (postumo 1997)
L'accidia, se ha prevenuto molti crimini, ha anche soffocato molte virtù.
Charles Caleb Colton [1]
L'accidia è una tristezza spossante.
Giovanni Damasceno, VIII sec. [1]
La noia è l’occasione che il tempo offre all'accidioso.
Carlo Dante, Minime pervenute, 2010
Il vizio di accidia è di tre generi. Il primo è una certa amarezza dello spirito [...], incline alla disperazione, alla diffidenza, ai sospetti e porta a volte la sua vittima a darsi la morte quando viene attanagliata da un dolore inconsulto. Il secondo genere di accidia è un certo torpore che porta sonnolenza e il conforto del corpo [...], il quale casca dal sonno di fronte al lavoro e si delizia nell'ozio. Si tratta della pigrizia vera e propria. Il terzo genere è un disgusto solo verso le cose che riguardano Dio, mentre nelle altre occupazioni la sua vittima è attiva e il suo spirito è sollevato
David d’Asburgo [1]
Oggi l'accidia è una risorsa contro lo stress e l'eccesso del fare.
Massimo Fini [1]
In cosa è moderna l’accidia? Nel fatto che colpisce persone che lavorano su se stesse alla ricerca della propria identità. La nostra società, dove abbiamo più tempo per riflettere, si ricollega a ciò che, per il monaco d’Egitto, rappresentava una rottura difficile da immaginare oggi, quella con il mondo del lavoro agricolo, cui rinunciava per votarsi al lavoro su se stesso, in pieno deserto. Nella nostra epoca è come se tutta la società avesse la tendenza a lavorare su se stessa, e allo stesso tempo sperimentasse questa prova all'epoca conosciuta solo dal monaco,
Bernard Forthomme [1]
La diligenza supera le difficoltà; l'accidia le crea.
Benjamin Franklin [1]
L'accidia, come la ruggine, consuma più velocemente di quanto faccia il lavoro.
Benjamin Franklin [1]
Forse l'accidia, la noia, il senso di vuoto, la malinconia, l'ennui, lo spleen vogliono raccontarci un'altra storia che non ha nulla a che fare con i vizi capitali e neppure con la nevrosi, perché nessuna nevrosi può spiegare il sentimento di esilio sulla terra, la disperazione all’Ecclesiaste, la noia metafisica, il sentimento del vuoto o dell'assurdo, il rifiuto del tutto, la contestazione senza oggetto,
Umberto Galimberti, I vizi capitali e i nuovi vizi, 2003
L'accidia [...], più che un vizio capitale sembra essere l'atmosfera del nostro tempo.
Umberto Galimberti, ibidem
L'accidia è la pigrizia che ha rinunciato al piacere del proprio vizio.
Roberto Gervaso, Il grillo parlante, 1983
L'accidia è la pigrizia resa immorale dalla rassegnazione.
Roberto Gervaso, La volpe e l'uva, 1989
Ogni grande uomo che ho conosciuto aveva qualcosa di piccino nel suo comportamento; ed era quel qualcosa di piccino che lo difendeva dall'accidia, dalla follia o dal suicidio.
Kahlil Gibran, Sabbia e spuma, 1926
Nessuno ha mai fatto l'elogio dell'accidia, e non sarà ora di cogliere la grazia, la sottile allusività di un vizio che consiste essenzialmente nell'astenersi dal fare, nel disamare il fare, l'essere, amare il disessere?”.
Giorgio Manganelli, Il presepio, 1992 (postumo)
L'accidia è pigrizia, negligenza nel fare il bene, nel compiere i propri doveri verso se stessi e verso la collettività.
Cesare Marchi, Quando siamo a tavola, 1990
Il dente duole, la lingua batte, e snocciola sinonimi: mi sento pigro, neghittoso, ignavo, accidioso, inerte, flaccido, indolente, infingardo. Poi ricorro al dizionario e vi colgo: scioperato, sfaccendato, tardo, poltrone; e imparo che l’accidia è « la noia del bene», e l’infingardaggine è l’ipocrisia dell’accidioso, la finzione del pigro.
Paolo Milano, Note in margine a una vita assente, 1947/55 (postumo 1991)
Finché non avrai trovato l'umiltà, sarai provato più che da ogni altra cosa dall'accidia e l'accidia genererà in te continui pensieri e vedrai la moltitudine degli uomini mancare verso di te e, per quanto miri bene e secondo il dovuto alla meta, sarai quel che non è bene essere.
Isacco di Ninive, Discorsi spirituali, VII sec.
Tutti e sette i peccati capitali sono peccatucci, ma senza tre di essi, Orgoglio, Lussuria e Accidia, la poesia non sarebbe mai nata.
Vladimir Nabokov [1]
Il malato ossessionato dall'accidia tiene gli occhi fissi sulla finestra e la sua immaginazione crea per lui un visitatore fittizio; al minimo cigolio della porta, egli scatta in piedi; al rumore di una voce corre a guardare dalla finestra; ma, invece di scendere in strada, torna a sedersi al suo posto, intorpidito e come colto da stupore. Quando legge viene interrotto dall'inquietudine e scivola quasi subito nel sonno; si strofina il viso con due mani, si stira le dita e, trascurando il suo libro, fissa gli occhi sulla parete; quando li riporta sul libro percorre poche righe, farfugliando la fine di ogni parola che legge; allo stesso tempo si riempie la testa di calcoli oziosi, conta le pagine e i fogli dei quaderni, finisce per richiudere il libro per farne un poggiatesta; cade quindi in un sonno breve e leggero, da cui trae una sensazione di privazione e di fame imperiosa.
Nilo da Rossano, X sec.
È un peccato che creatività e accidia siano esattamente uguali.
Louise Penny [1]
Il termine «accidia», deriva dal greco akedia e significa una noncuranza, una trascuratezza un po' scoraggiata e triste. Si ha, così, quella che l'antica tradizione ascetica considerava come un grave rischio spirituale. È, infatti, quella mollezza anche fisica che rivela un allentamento dell'anima la quale rinuncia all'ascesa erta e severa della virtù e si abbandona alla valle quieta e ombreggiata dell'indifferenza, della mediocrità, della piattezza.
Gianfranco Ravasi, Le parole del mattino, 2011
La Chiesa chiama Accidia il sesto peccato capitale. Nel mondo si chiama Tolleranza, ma all'inferno si chiama Disperazione. È complice degli altri peccati ma la sua punizione è peggiore. È il peccato di non credere in nulla, di non curarsi di nulla, di non interessarsi di nulla, di non interferire in nulla, di non amare nulla, di non odiare nulla, di non trovare scopo in nulla, di vivere per nulla e restare vivi soltanto perché non c'è nulla per cui morire.
Dorothy Leigh Sayers, Gli altri sei peccati capitali, discorso al Public Morality Council, Caxton Hall, 1941
Ci sono momenti in cui si è tentati di affermare che il grande, tentacolare, letargico peccato dell'accidia è il più antico e il più grande dei peccati e il genitore di tutti gli altri.
Dorothy Leigh Sayers, ibidem
Talvolta, anche in una vita quieta, siamo inquieti! Ed ecco perché dobbiamo essere stimolati ad occuparci in qualche bella attività tutte le volte che ci tormenta un’accidia insofferente di sé.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65
L'accidia è una tristezza opprimente che produce nell'animo dell’uomo una depressione tale per cui egli non ha più voglia di fare nulla, alla stregua delle cose che, impregnate di acido, diventano completamente fredde. Ecco perché l’accidia procura un certo fastidio per l’azione. Alcuni dicono anche che l’accidia sia un torpore dell’anima che impedisce di cominciare a fare del bene.
Tommaso d'Aquino, Somma teologica, 1265/74 (incompiuto)
Dei sette peccati capitali l’accidia è il più vago e minaccioso, ma anche quello maggiormente incomprensibile ai più, anche perché l’espressione è poco usata nel lessico corrente. Gli altri peccati sono elementari e immediati, l’accidia invece è obliqua, tortuosa, riflessa. È frutto di una rifrazione: la scontentezza interiore facendosi estroversa diventa accidia e pigrizia rancorosa nel comportamento e nei rapporti con gli altri.
Marcello Veneziani, Scontenti, 2022
Dei peccati capitali l’accidia è forse il più laico e il più «intellettuale», perché colpisce più la vita che Dio, più la mente che il mondo.
Marcello Veneziani, ibidem
Nella morale cattolica l’accidia è l’indolenza nella pratica virtuosa del bene, ma i veri campioni dell’accidia peccano contro il lavoro, l’attività pratica e intellettuale, la volontà di creare e di costruire.
Marcello Veneziani, ibidem
L’accidia è una rancorosa negligenza che deriva da una malmostosa scontentezza. L’accidioso è dis-attento e tras-curato, non si cura di se stesso né degli altri.
Marcello Veneziani, ibidem
Gli accidiosi popolano la nostra epoca. Non agiscono ma, presi da questa inestinguibile, innata scontentezza, «gufano» sull’altrui agire, imprecano contro le altrui vittorie e deridono le altrui sconfitte, appollaiati al balcone della loro fumosa inerzia. Segno zodiacale iena, ascendente sciacallo o corvo.
Marcello Veneziani, ibidem
Ci sono i professionisti dell’accidia che sabotano ogni impresa e ogni svettante e operosa personalità, coalizzando i risentimenti e le invidie egualitarie contrarie al merito, all’eccellenza, alla qualità e alla creatività. Obiettivo è livellare nel fallimento. Applicata agli altri si fa rivalsa e sconfina nell’invidia: se non ce l’abbiamo fatta noi non devono farcela neanche loro; l’accidia è il riparo dei mediocri o scarsi.
Marcello Veneziani, Scontenti, 2022
L'anime triste di coloro / che visser sanza 'nfamia e sanza lodo.
Dante Alighieri, Inferno, Divina Commedia, 1304/21Fama di loro il mondo esser non lassa; / misericordia e giustizia li sdegna: / non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
Dante Alighieri, Inferno, Divina Commedia, 1304/21
La necessità muove anche gli ignavi ad operare.
Quinto Curzio Rufo, I sec.
Qualcuno non partecipa mai. Per loro, la vita accade.
Frank Herbert [1]
È meglio per noi la morte in battaglia per amore di Dio, che non la vita nella vergogna e nell'ignavia.
Isacco di Ninive, Discorsi ascetici, I sec.
Esistono due peccati capitali, nell'uomo, dai quali derivano tutti gli altri: impazienza e ignavia. È l'impazienza che li ha fatti cacciare dal paradiso, è per colpa dell'ignavia che non ci tornano. Ma forse non esiste che un unico peccato capitale: l'impazienza. È a causa dell'impazienza che sono stati cacciati, a causa dell'impazienza che non ci tornano.
Franz Kafka, Quaderni in ottavo, 1916/18
Il fato che ci opprime è l'ignavia del nostro spirito.
Novalis [1]
Nessuno nella storia ha mai costruito alcunché di importante cedendo alla pigrizia, all'ignavia, od all'attesa passiva.
Yamada Takumi, Aforismario anticrisi, 2012
La fatalità è la scusa che l'ignavia della non azione accampa a sua improbabile discolpa.
Marino Tarizzo, Aforismi, 2008
Nella pigrizia vi è povertà e miseria, perché l'ignavia è madre della fame.
Tobia, Antico Testamento, III sec. a.e.c.
Dove l’accidia attecchisce ogni cosa deperisce.
Proverbio
In casa dell’accidia si mangia una volta l’anno.
Proverbio
Nel campo dell’accidia non crescono che ortiche.
Proverbio
Proverbio
In casa dell’accidia si mangia una volta l’anno.
Proverbio
Nel campo dell’accidia non crescono che ortiche.
Proverbio
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