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Aforismi, frasi e pensieri di Montesquieu

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Charles-Louis de Secondat de Montesquieu (La Brède 1689 - Parigi 1755), filosofo, giurista, e pensatore politico francese.
Le seguenti citazioni di Montesquieu sono tratte dai Pensieri (pubblicati postumi) e dalle sue opere più note: Lettere persiane (Lettres persanes, 1721), Grandezza e decadenza dei Romani (Considérations sur les causes de la grandeur des Romains et de leur décadence, 1734) e Lo spirito delle leggi (De l'esprit des lois, 1748).
La libertà è il diritto di fare tutto ciò che le leggi consentono.
(Montesquieu)
Lettere persiane
Lettres persanes, 1721 - Selezione Aforismario

Beato chi ha tanto orgoglio da non parlar mai bene di sé; che teme color che l'ascoltano e non compromette i suoi meriti con l'orgoglio degli altri.

È stato detto benissimo che se i triangoli facessero un dio, gli attribuirebbero tre lati.

È una disgrazia non essere amati, ma è un affronto non esserlo più.

È vero che talvolta occorre cambiare qualche legge. Ma il caso è raro; e quando avviene, bisogna ritoccarle con mano tremante: con tanta solennità e con tante precauzioni che il popolo debba concluderne che le leggi sono veramente sante; e soprattutto con tanta chiarezza che nessuno possa dire di non averle capite.

Il grande torto dei giornalisti è di parlare solo dei libri nuovi, come se la verità fosse mai nuova. A me sembra che fino a quando non si siano letti tutti i libri antichi, non ci sia alcuna ragione di preferire i nuovi.

Il papa è il capo dei cristiani. È un vecchio idolo, che viene incensato per abitudine. Una volta incuteva paura persino ai principi; li deponeva infatti così facilmente [...]. Ma ora non lo si teme più. Egli si dice successore di uno dei primi cristiani, che si chiama San Pietro; ed è certo una ricca successione perché ha dei tesori immensi ed un grande paese sotto il suo dominio.

Si chiudono alcuni matti in una casa di salute, per dare a credere che quelli che stanno fuori sono savi.

Grandezza e decadenza dei Romani
Considérations sur les causes de la grandeur des Romains et de leur décadence, 1734

La tirannia d'un principe non conduce tanto vicino uno Stato alla sua rovina, quanto l'indifferenza per il bene comune vi conduce una Repubblica.

Un impero fondato dalle armi deve reggersi con le armi.

Non c’è tirannia più crudele di quella esercitata all'ombra della legge e con i colori della giustizia.

Saggio sulle cause che possono agire sugli spiriti e sui caratteri
Essai sur les causes qui peuvent affecter les esprits et les caractères, 1736-1743 (postumo, 1892)

I viaggi danno una grande apertura mentale: si esce dal cerchio dei pregiudizi del proprio Paese e non si è disposti a farsi carico di quelli stranieri.

L'educazione consiste nel darci delle idee, la buona educazione nel metterle in proporzione.

L'ignoranza [...] è la madre delle tradizioni.

Meno si ha da riflettere, più si parla.

Un insegnante può diventare facilmente testardo, poiché esercita il mestiere di uno che non ha mai torto.

Lo spirito delle leggi
De l'esprit des lois, 1748 - Selezione Aforismario

Come le leggi inutili indeboliscono le leggi necessarie, quelle che si possono eludere indeboliscono la legislazione.

Il governo è come tutte le cose di questo mondo: per conservarlo, bisogna amarlo.

L'amore della democrazia è quello dell'uguaglianza.

L'obbedienza estrema presuppone ignoranza in colui che obbedisce; la presuppone anche in colui che che comanda; questi non ha da deliberare, da dubitare, da ragionare; non ha che da volere.

La libertà è il diritto di fare tutto ciò che le leggi permettono.
[La liberté est le droit de faire tout ce que les lois permettent].

Le leggi inutili indeboliscono le leggi necessarie.

Qualche elemosina fatta a un uomo nudo per le strade non basta ad adempiere agli obblighi dello Stato, il quale a tutti i cittadini la sussistenza assicurata, il nutrimento, un abbigliamento decente, e un genere di vita che non sia dannoso alla salute.

Tutto sarebbe perduto se lo stesso uomo, o lo stesso corpo di maggiorenti, o di nobili, o di popolo, esercitasse questi tre poteri: quello di fare le leggi, quello di eseguire le decisioni pubbliche, e quello di giudicare i delitti o le controversie dei privati.

Un uomo è povero non già quando non ha niente, ma quando non lavora.

Una costituzione può esser tale che nessuno sia costretto a fare le cose alle quali la legge non lo obbliga, e a non fare quelle che la legge permette.
Lo studio è stato per me il sovrano rimedio contro i travagli della vita,
non avendo mai avuto un dispiacere che non mi sia passato
dopo un'ora di lettura. (Montesquieu)
I miei pensieri
Mes pensées, 1716-1755 (postumo 1899-1901) - Selezione Aforismario

Amare la lettura significa trasformare le ore noiose, che inevitabilmente capitano nella vita, in ore deliziose.

Bisogna cercare il consenso, mai l’applauso

Bisognerebbe riuscire a convincere gli uomini della felicità che essi ignorano, persino quando ne godono.

Chiamo pregiudizio non ciò che porta a ignorare alcune cose, ma ciò che porta a ignorare sé stessi.

È assai sorprendente che le ricchezze degli uomini di Chiesa si siano originate da princìpi di povertà.

È indubbio che l'amore abbia un carattere diverso dall'amicizia: quest'ultima non ha mai mandato nessuno in manicomio.

Il meglio è il nemico mortale del bene. 

La libertà è quel bene che fa godere degli altri beni.

La libertà pura è una condizione filosofica piuttosto che una condizione civile. Ciò non impedisce che sussistano governi ottimi e governi pessimi, e neppure che una costituzione sia meno perfetta se si allontana in misura maggiore dall'idea filosofica di libertà che noi possediamo.

La tristezza viene dalla solitudine del cuore.

L'amicizia è un contratto col quale ci impegniamo a rendere a qualcuno piccoli servigi perché ce li ricambi con dei grandi.

L'amore vuole ricevere tanto quanto dà: è il più personale di tutti gli interessi.

L’avarizia si rafforza con l’età, perché vogliamo godere sempre. Ora, in gioventù possiamo godere dissipando, mentre nella vecchiaia possiamo farlo solo conservando.

L’orgoglio è uno specchio sempre favorevole: diminuisce i nostri difetti e accresce le nostre virtù; è un altro senso dell’anima, che le procura a ogni istante nuove soddisfazioni.

Le ricchezze rappresentano un torto che dobbiamo riparare, e potremmo dire: «Scusatemi, se sono tanto ricco».

Lo studio è stato per me il rimedio sovrano contro i dispiaceri della vita, giacché non ho mai avuto un dolore tale che non mi sia passato con un'ora di lettura. 
[L'étude a été pour moi le souverain remède contre les dégoûts de la vie, n'ayant jamais eu de chagrin qu'une heure de lecture ne m'ait ôté].

Mi piace la compagnia degli sciocchi quasi quanto quella delle persone d’ingegno, e ci sono pochi uomini così noiosi da non avermi assai spesso divertito: nulla è più divertente di un uomo ridicolo.

Molti considerano necessario soltanto il superfluo.

Niente religiosi negli affari! Se sono buoni religiosi, non s’intendono di cose secolari. Se invece s’intendono di cose secolari, non sono buoni religiosi.

Noi lodiamo le persone in proporzione alla stima che esse nutrono nei nostri confronti.

Non è sensato pretendere che l’autorità del principe sia sacra e che, viceversa, non lo sia quella della legge.

Non si sa proprio come fare a compiere una grande azione: se gli altri ci vedono un nostro interesse, dicono che è amor proprio; se non lo trovano, dicono che è fanatismo.

Non stupisce che si provi tanta antipatia per le persone che hanno troppa considerazione di sé: non c'è grande differenza tra lo stimare molto sé stessi e il disprezzare molto gli altri. 

Odiamo chi si prende quel che crediamo esserci dovuto: in amore, s’immagina che il solo pretenderlo lo legittimi.

Perlopiù gli uomini riescono meglio a compiere le grandi azioni piuttosto che le buone.

Se ci accontentassimo di essere felici, sarebbe presto fatto. Ma pretendiamo d’esser più felici degli altri, e questo è quasi sempre difficile, giacché reputiamo gli altri più felici di quanto non siano.

Si deve conoscere il valore del danaro: i prodighi non lo sanno, ma gli avari ancor meno.

Tutte le persone timorose minacciano con facilità: sentono che le minacce avrebbero un grande effetto su di loro.

Un uomo non è infelice perché ha dell'ambizione, ma perché ne è divorato. 

Una nobile fierezza si addice alle persone che hanno grandi talenti.

Libro di Montesquieu consigliato da Aforismario
Pensieri diversi
Editore: Liguori, 2010

"Ho capito una cosa che già sospettavo, ossia che per viver bene con tutti non bisogna aver troppe pretese. Se uscite dai quattro muri della vostra camera, vi sparano. Se tornassi al mondo, vorrei soltanto scaldarmi d’inverno e mangiar gelati d’estate". Fin dall'età giovanile, sotto il titolo di Mes Pensées, Montesquieu annotò meticolosamente, redasse estratti, accumulò appunti, fissò schemi e idee che solo in parte utilizzò nei suoi celeberrimi scritti a stampa. Questi pensieri mettono a nudo l'animo di uno scrittore al servizio del buon senso e della pace comune. Pubblicati per la prima volta a cavallo tra il XIX e il XX secolo, i Pensieri ebbero un enorme successo.

Note
Vedi anche: Aforisti Antichi e Moderni