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Aforismi, frasi e pensieri di Henri Michaux

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Henri Michaux (Namur 1899 - Parigi 1984), scrittore e poeta belga naturalizzato francese. La maggior parte dei seguenti pensieri di Henri Michaux sono tratti dal libro Di fronte alle serrature (Face aux verrous, 1954).
Le orecchie dell'uomo sono mal protette.
Pare che i vicini non siano stati previsti. (Henri Michaux)
Ecuador
Ecuador. Journal de voyage, 1929

Guai a chi si accontenta di poco!

Di fronte alle serrature
Face aux verrous, 1954 - Selezione Aforismario

Anche se è vero è falso.

Bisognerebbe fare i funerali nelle paludi. È giusto, no, che i vivi, che seguono i morti, siano anch'essi in difficoltà.

Chi ha l’anima elevata senza essere forte sarà ipocrita o abietto.

Chi ha respinto il proprio demone c'importuna con i suoi angeli.

Chi lascia una traccia, lascia una piaga.

Chi parla da leone a un passero si sente rispondere: cip cip.

Chi sa radere il rasoio saprà cancellare la gomma.

Come sarebbero meno detestati gli uomini se non fossero tutti provvisti di faccia.

È apparentemente più facile alla tigre essere interamente, degnamente tigre di quanto lo sia per l’uomo essere uomo.

Gli insetti civilizzati non comprendono che l’uomo non secreti i suoi pantaloni. Gli altri insetti non ci trovano nulla di straordinario.

Il cuore del sensibile soffre troppo per amare.

Il microbo non ha tempo di esaminare il biologo.

Il sapiente si alzerà più prontamente per impedire a una porta di sbattere che per opporsi a un omicidio che si consumi senza un gran rumore nella camera accanto. Il fatto è che egli sa il prezzo del silenzio, quello che destina la sua vita ai calcoli e alla meditazione. Spetta agli eterni distratti andare alle distrazioni.

L’insegnamento della ragnatela non è per la mosca.

La commedia delle foglie, non andate a recitarla agli alberi.

La mia vita: trascinare un landò sull'acqua. I nati stanchi mi capiranno.

Le orecchie dell'uomo sono mal protette. Pare che i vicini non siano stati previsti.

Mi pare di vivere in un camino di ombre; numerosi sconosciuti forniscono il carbone, io il carbonaceo fumo.

Muto, assistito da due sordi, aspetta un segno.

Non avendo il deserto procurato alcun concorrente alla sabbia, grande è la pace del deserto.

Non ci sono prove che la pulce, che vive sul topo, tema il gatto.
[Il n'y a pas de preuve que la puce, qui vit sur la souris, craigne le chat].

Non è tutto duro nel coccodrillo. I polmoni sono spugnosi, e lui sogna sulla riva.

Non permettere a nessuno di scegliere i tuoi capri espiatori. È affar tuo. Se coincide col capro espiatorio di un altro o di decine d'altri o più, cambia capro. Non può essere il tuo.

Non si scorgono le virgole tra le case, il che ne rende la lettura così difficile e le vie così stancanti da percorrere. La frase nelle città è interminabile.

Ogni secolo ha la sua messa. Questo cosa aspetta a istituire una grandiosa cerimonia del disgusto?

Osservando dei seminaristi, presto dottori in teologia, giocare a colpire di piede un pallone da football, si è indotti a notare che è apparentemente più facile alla tigre essere interamente, degnamente tigre di quanto lo sia per l’uomo essere uomo.

«Papà, fai tossire la balena», dice il bambino fiducioso.

Povertà senza debiti sarebbe una troppo grande solitudine, dice il povero nella sua saggezza.

Quel tipo, con la propria virtù, masturba i propri vizi.

Saper aromatizzare le proprie perdite

Si grida per zittire chi grida.

Supponete che i pensieri siano palloni: l'ansioso ci si ferirebbe lo stesso.

«Venga qui», disse lo squalo, e lo mangiò. Lo squalo era mangiatore d’uomini, ma l’epoca era educata.

Passaggi
Passages, 1950

Quando le automobili penseranno, le Roll-Royce saranno più angosciate dei tassì.

Miserabile miracolo
Miserable miracle, 1956

Il vero poeta crea, poi comprende... qualche volta.

Conoscenza dagli abissi
Connaissance par les gouffres, 1961

Le droghe ci annoiano con i loro paradisi. Ci diano piuttosto un po' di conoscenza.

Brecce
1984

L'aggressività, questa meschina parvenza d'audacia.

Lo spostamento delle attività creatrici è uno dei più strani viaggi in sé stessi che sia dato compiere.

Sempre, senza reciderlo, con gli uomini, almeno un filo va conservato.

Note
Vedi anche: Aforisti del '900