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Frasi e citazioni di Carlos Castaneda

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Carlos Castaneda (Cajamarca, 1925 - Los Angeles, 1998), scrittore peruviano naturalizzato statunitense. In un articolo del 1973 sul Time, Castaneda fu descritto come "an enigma wrapped in a mystery wrapped in a tortilla". [Un enigma avvolto in un mistero avvolto in una tortilla].
Foto di Carlos Castaneda
Esamina ogni via con accuratezza e ponderazione. Provala tutte le volte che lo ritieni
necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una domanda. Questa via ha
un cuore? Se lo ha, la via è buona. Se non lo ha, non serve a niente. (Carlos Castaneda)

Gli insegnamenti di Don Juan
The teachings of Don Juan, 1968 - Selezione Aforismario

Per me esiste solo il cammino lungo sentieri che hanno un cuore, lungo qualsiasi sentiero che abbia un cuore. Lungo questo io cammino, e la sola prova che vale è attraversarlo in tutta la sua lunghezza. E qui io cammino guardando, guardando, senza fiato.
[Para mi solo recorrer los caminos que tienen corazón, cualquier camino que tenga corazón. Por ahí yo recorro, y la única prueba que vale es atraversar lodo su largo. Y por ahí yo recorro mirando, mirando, sin aliento].

Ci sono milioni di strade. Un guerriero, di conseguenza, deve sempre tenere presente che una strada è soltanto una strada; se sente di non doverla seguire, per nulla al mondo dovrà indugiarvi.

Esamina ogni via con accuratezza e ponderazione. Provala tutte le volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una domanda. Questa via ha un cuore? Se lo ha, la via è buona. Se non lo ha, non serve a niente.

Qualsiasi via è solo una via, e non c'è nessun affronto, a sé stessi o agli altri, nell'abbandonarla, se questo è ciò che il tuo cuore ti dice di fare.

Il potere risiede nel tipo di sapere che possediamo. Che senso avrebbe conoscere cose inutili? Esse non ci possono preparare all’inevitabile incontro con l’ignoto.

In questo mondo nulla ci viene regalato. Tutto ciò che è da imparare va imparato con fatica.

Quando un uomo si dispone ad apprendere, deve impegnarsi quanto più gli è possibile, e i limiti del suo apprendimento sono determinati dalla sua stessa natura. Non c’è quindi ragione di parlare di sapere: la paura della conoscenza è naturale; la proviamo tutti e non c’è nulla che si possa fare per evitarla. Ma per quanto spaventevole possa essere l’apprendimento, ben più terribile è il pensiero di un uomo senza sapere.

Un uomo si avvia verso il sapere come se andasse in guerra: perfettamente vigile, con timore, rispetto e assoluta sicurezza. Andare verso il sapere o in guerra in qualunque altro modo è un errore, e chi lo commette potrebbe non vivere abbastanza a lungo per rimpiangerlo. Quando un uomo ha soddisfatto questi quattro requisiti − essere perfettamente vigile, provare timore, rispetto e un’assoluta sicurezza − non dovrà rendere conto di nessun errore; quando è in questa condizione, le sue azioni perdono la fallibilità delle azioni di uno stupido. Se l’uomo sbaglia, o subisce una sconfitta, avrà perso soltanto una battaglia e non dovrà pentirsene amaramente.

Soffermarsi troppo sull’io causa una terribile stanchezza. Un uomo in questa condizione è sordo e cieco a tutto il resto: è la stanchezza stessa a fare sì che non veda più le meraviglie che lo circondano.

Sono quattro i nemici naturali dell’uomo: la paura, la chiarezza, il potere e la vecchiaia. Paura, chiarezza e potere possono essere vinti, ma non la vecchiaia. E possibile ritardarne gli effetti, ma non sconfiggerla.

Una realtà separata
A Separate Reality, 1971 - Selezione Aforismario

Quando un uomo non si preoccupa di vedere, ogni volta che guarda il mondo tutto gli sembra più o meno sempre uguale. Quando impara a vedere, invece, tutto è uguale e al tempo stesso non lo è.

Il mondo è incomprensibile. Non lo capiremo mai e non penetreremo mai i suoi segreti. Dobbiamo di conseguenza prenderlo per quello che è: un mistero insondabile!

La volontà è ciò che permette a un uomo di riuscire quando la sua mente gli dice che è sconfitto. La volontà è ciò che ti rende invulnerabile.

Le cose non cambiano. Sei tu che cambi il tuo modo di guardare, tutto qui.

La maniera più efficace di vivere è vivere da guerriero. Un guerriero può preoccuparsi e riflettere prima di prendere una decisione, ma una volta che l'ha presa, va per la sua strada, libero da timori e preoccupazioni.

Il guerriero sa di essere solo un uomo. Il suo unico rimpianto è che la brevità della vita non gli consente di afferrare tutto quello che vorrebbe, ma per lui questo è solo un inconveniente, non un problema.

Il guerriero vive agendo, non pensando di agire, e neppure pensando a quello che penserà quando avrà finito di agire.

Un guerriero sa che spera e sa quello che spera, e mentre spera non vuole niente e così qualunque cosa che riceve è più di quello che può prendere.

Un guerriero tratta tutto con rispetto e non calpesta niente a meno che debba farlo.

Un guerriero non si cura delle proprie paure. Pensa invece al prodigio di vedere il flusso di energia! Il resto non conta.

Un uomo di sapere non ha né onore né dignità, non ha famiglia né nome né patria, ma solo vita da vivere, e per questo il suo solo legame con gli altri uomini è la sua follia controllata. 

Sentirsi importanti rende pesanti, goffi e vani. Per essere un guerriero un uomo deve essere leggero e fluido.

In nessuna circostanza ciò che gli esseri umani fanno può essere più importante del mondo. Un guerriero, quindi, considera il mondo un mistero infinito e le azioni degli uomini un'infinita follia.

L’uomo comune è troppo preoccupato di farsi piacere gli altri o di piacere a sua volta. A un guerriero piace qualunque cosa, qualunque cosa o persona che decida di farsi piacere, e questo è tutto.

Il guerriero si assume la responsabilità delle proprie azioni, anche delle più banali. Un uomo comune mette in pratica i propri pensieri e non si assume mai la responsabilità di ciò che fa.

L’uomo comune vince o perde e, a seconda dei casi, si fa persecutore o vittima. Queste due condizioni hanno ragione di esistere finché un uomo non vede. Il vedere disperde ogni illusione di vittoria, sconfitta o sofferenza.

Lo spirito del guerriero non tende all’indulgenza o alla lamentela, non tende alla vittoria né alla sconfitta. Tende unicamente alla lotta, e ogni lotta è la sua ultima battaglia sulla terra. 

Poiché nulla è più importante di tutto il resto, un guerriero decide le proprie azioni, e le compie come se per lui avessero importanza. La follia controllata lo spinge a dire che ciò che fa importa, e ad agire come se così fosse, pur sapendo che così non è. Per questo, dopo aver agito, si ritira in pace, e che le sue azioni siano buone o cattive, più o meno efficaci, non è cosa che lo riguardi.

Solo l’idea della morte dà a un guerriero il distacco necessario a consentirgli di abbandonarsi. Sa che la morte lo aspetta e che non gli darà il tempo di aggrapparsi ad alcunché; per questo sperimenta, senza desiderarla, ogni cosa.

Viaggio a Ixtlan
Journey to Ixtlan, 1972 - Selezione Aforismario

Abbiamo solo due alternative; o riteniamo che sia tutto certo e reale, oppure no. Se seguiamo la prima ipotesi, arriviamo alla morte annoiati di noi stessi e del mondo. Se seguiamo la seconda e cancelliamo la storia personale, creiamo una nebbia intorno a noi, una situazione molto eccitante e misteriosa, nella quale nessuno sa dove balzerà fuori il coniglio, nemmeno noi stessi.

Poco importa come si è stati allevati; a determinare il comportamento è il potere personale. L’uomo è solo il compendio del suo potere personale, e tale compendio determina il modo in cui vive e muore.

Il potere personale si acquisisce attraverso una vita di battaglie.

Un guerriero agisce come se sapesse quello che fa, mentre in effetti non sa nulla.

Finché si considera la cosa più importante del mondo, un uomo è incapace di apprezzare nel giusto modo la realtà che lo circonda: è come un cavallo con i paraocchi; tutto ciò che vede è se stesso, separato dal resto.

Quando ti preoccupi, ti aggrappi a qualsiasi cosa per la disperazione; e quando ti aggrappi, sei destinato a esaurirti o a esaurire coloro ai quali ti stai aggrappando.

Un guerriero non è una foglia alla mercé del vento. Nessuno lo spinge; nessuno lo obbliga a fare cose contro sé stesso o di quello che giudica corretto.

Cercare la perfezione dello spirito del guerriero è l'unico compito degno della nostra virilità.

La cosa più difficile in questo mondo è adottare il coraggio di un guerriero.

L’arte del guerriero sta nel bilanciare il terrore di essere uomo con la meraviglia di essere uomo.

Quando un guerriero decide di fare qualcosa, deve andare fino in fondo, e assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Poco importa quello che fa; ma deve sapere perché lo fa e quindi procedere senza dubbi né rimorsi.

Per un guerriero, il mondo è bizzarro perché stupendo, misterioso, insondabile. Un guerriero deve prendersi la responsabilità del suo “essere qui”, in questo mondo meraviglioso, in questo tempo meraviglioso.

Gli uomini non capiscono quasi mai che è possibile tagliare fuori qualsiasi cosa dalla propria vita, in qualunque momento, con un battito di ciglia.

In un mondo dove la morte è il cacciatore, non c’è tempo per dubbi e rimpianti: c’è solo il tempo per le decisioni. Poco importa quali siano. Nulla sarà mai più o meno grave di qualunque altra cosa. In un mondo dove la morte è il cacciatore, non ci sono decisioni grandi o piccole. Ci sono solo le decisioni che un guerriero prende a fronte dell’inevitabilità della propria morte.

L'isola del Tonal
Tales of Power, 1974 - Selezione Aforismario

La sicurezza del guerriero non è quella dell’uomo comune: l’uomo comune cerca la certezza negli occhi di chi guarda e la chiama sicurezza del sé; il guerriero cerca l’impeccabilità nei propri occhi e la chiama umiltà. L’uomo comune dipende dai suoi simili, mentre il guerriero dipende solo dall’infinito.

Il mondo è insondabile. E così siamo noi, e tutti gli esseri viventi che esistono in questo mondo.

Solo un guerriero può resistere sul sentiero del sapere. Un guerriero non rimpiange nulla né si lamenta di nulla. La sua vita è una sfida incessante, e le sfide non sono né buone né cattive: sono semplicemente sfide.

La differenza fondamentale tra l’uomo comune e il guerriero è che il guerriero affronta tutto come una sfida, mentre l’uomo comune prende tutto come una benedizione o una sciagura.

L’uomo comune diventa consapevole solo quando pensa che dovrebbe farlo; la condizione del guerriero, invece, è di essere consapevole di tutto, sempre.

L’umiltà di un guerriero non è quella del mendicante. Il guerriero non china la testa davanti a nessuno, ma, al tempo stesso, non permette a nessuno di chinare la testa davanti a lui.

Ci sono molte cose che un guerriero può fare in un determinato momento e che non avrebbe potuto fare anni prima. Non perché quelle cose siano cambiate; ciò che è cambiata è l’idea che lui ha di sé.

Un guerriero non può lasciar nulla al caso; un guerriero incide sull'esito degli eventi con la forza della sua consapevolezza e della sua inflessibile volontà.

Un guerriero è qualcuno che cerca la libertà.

Un guerriero accetta la sua parte, qualunque possa essere e, la accetta in assoluta umiltà. Accetta in umiltà ciò che egli è, e non ne fa motivo di rimpianto ma di sfida.

Per il guerriero il successo deve arrivare per gradi, con grande sforzo ma senza tensioni né ossessioni.

Un guerriero accetta il suo destino, quale che sia, e lo fa in perfetta umiltà. Accetta in umiltà quello che è, non come motivo di rammarico ma come una sfida vivente.

Un guerriero si considera già morto e quindi non ha nulla da perdere. Il peggio gli è già accaduto, e lui è lucido e calmo: giudicandolo dalle sue azioni e dalle sue parole, sarebbe impossibile sospettare che ha già visto tutto.

Il secondo anello del potere
The Second Ring of Power, 1977

Il mondo degli uomini va su e giù, e gli uomini seguono il suo stesso saliscendi; i guerrieri non hanno motivo di seguire gli alti e bassi dei loro simili.

Scegliamo una volta soltanto: essere guerrieri o uomini comuni. Non esiste una seconda scelta. Non su questa terra.

È giusto lottare sulla terra. Siamo creature umane. Chi può sapere che cosa ci aspetta, e di quali poteri forse disponiamo?

Quando non si ha nulla da perdere, si diventa coraggiosi. Siamo pavidi solo quando abbiamo ancora qualcosa a cui aggrapparci.

Il guerriero non può lasciare nulla al caso. Influisce in modo determinante sugli eventi grazie alla forza della sua consapevolezza e del suo inflessibile intento.

L’unica libertà del guerriero consiste nel comportarsi in modo impeccabile. L’impeccabilità non è soltanto libertà; è anche l’unica via per raddrizzare la forma umana.

Il dono dell'aquila
The Eagle's Gift, 1981

Il consiglio per il guerriero è di non possedere cose materiali su cui concentrare il proprio potere, ma di focalizzarlo sullo spirito, sull’autentico volo nell’ignoto, e non sulle banalità. Chi vuole intraprendere la strada dei guerrieri deve liberarsi da ogni atteggiamento compulsivo verso il possesso e i beni materiali.

L’impresa suprema del guerriero sta nel godere la gioia dell’infinito.

Le azioni degli uomini non influenzano più il guerriero quando questi non nutre più aspettative di sorta. Una strana pace diventa la forza dominante della sua vita. Egli ha assimilato uno dei concetti su cui si fonda la via del guerriero: il distacco.

È molto più facile per il guerriero agire bene in condizioni estreme che mantenersi impeccabile in circostanze normali.

Un guerriero non è mai cinto d’assedio. Per subire un assedio bisogna possedere qualcosa. Un guerriero non possiede altro che la propria impeccabilità, e questa non può essere minacciata.

Il fuoco dal profondo
The Fire From Within, 1984

Non c’è completezza senza tristezza e anelito, perché senza di essi non c’è gentilezza né sobrietà. La saggezza priva di gentilezza e il sapere senza sobrietà sono inutili.

L’importanza del sé è il peggiore nemico dell’uomo. Lo indebolisce il sentirsi offeso dagli atti e dai misfatti dei suoi simili. L’importanza del sé richiede che si passi gran parte della vita sentendosi offesi da qualcosa o qualcuno.

Una delle forze principali nella vita del guerriero è la paura, perché lo spinge a imparare.

La cosa peggiore che può accaderci è di dover morire, e poiché la morte è già il nostro destino inalterabile, siamo liberi: chi ha perso tutto non ha più nulla da temere.

Il potere del silenzio
The Power of Silence, 1987

Le azioni del guerriero hanno uno scopo recondito che nulla ha a che fare con il suo guadagno personale. L’uomo comune agisce solo nella speranza di un ritorno; il guerriero agisce nel nome dello spirito.

Il guerriero non erige mai un ponte per unirsi agli abitanti del mondo. Ma se gli uomini desiderano farlo, dovranno erigere un ponte che conduca al guerriero.

L’ambizione della via dei guerrieri è la detronizzazione dell’importanza del sé. E tutte le azioni che il guerriero compie sono dirette a questo obiettivo.

Gli sciamani hanno smascherato l’importanza del sé e hanno scoperto che non è altro che autocommiserazione sotto altre vesti.

Note
Vedi anche frasi e citazioni di: Paulo Coelho - Eduardo GaleanoAlejandro Jodorowsky