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Frasi e citazioni di Fabrizio Corona

Selezione di frasi e citazioni di Fabrizio Corona (Catania 1974), imprenditore e personaggio televisivo italiano, che si autodefinisce "il Re del gossip". Nel 2001, Fabrizio Corona fonda a Milano la Corona's, agenzia fotografica che in poco tempo si fa conoscere in tutta Italia, e Corona viene soprannominato il "Re dei Paparazzi", nonostante non abbia mai scattato una foto. Oggi porta avanti varie attività imprenditoriali nel campo della moda, dell'abbigliamento e della  pubblicità. Corona è inoltre tra i protagonisti del film-documentario del 2009 di Erik Gandini Videocracy - Basta apparire, in cui afferma di essere una sorta di Robin Hood moderno, che "prende ai ricchi, ma per dare a sé stesso".
Le seguenti frasi di Fabrizio Corona sono tratte da interviste e dai suoi libri: La cattiva strada (2016) e Non mi avete fatto niente (2019), pubblicati da Mondadori; e Come ho inventato l'Italia (2020) pubblicato da La nave di Teseo.
I deboli si disperano, i forti rimangono impassibili.
(Fabrizio Corona)
La cattiva strada
© Mondadori 2016 - Selezione Aforismario

Oggi sono io [...] a poter cambiare la vita delle persone. Le ragazze che vogliono entrare nel mondo dello spettacolo mi aspettano fuori dal portone dell’ufficio: «Prendimi, faccio quello che vuoi» mi si offrono. Ho il mondo ai miei piedi.

I deboli si disperano, i forti rimangono impassibili.

Non ho bisogno di approvazione, né di raccomandazione, sono autonomo, ho una testa, cado e mi rialzo.

La mia regola è che ogni particolare, persino un difetto, può essere trasformato in denaro.

Posso fare a meno del sesso. Non dell’amore però.

L’amore si presenta subito diverso, è un’occhiata, un turbine, un vortice. Una forza cui è impossibile opporsi.

L’amore è una sera di novembre, una sera di pioggia in cui ti fermi in un bar fuori mano a comprare le sigarette, l’amore è il bar vuoto, tranne tu e lei che vi guardate dritto negli occhi e vi sorridete.

Devo mettere la testa a posto. Dimostrare al mondo – a mio padre per primo – che se voglio posso essere come gli altri: lavoro fisso, vita regolare. Anzi: il migliore, io posso essere il migliore.

Non mi avete fatto niente
© Mondadori 2019 - Selezione Aforismario

Io sono il gossip. O meglio, sono il Re del gossip. Decido io quando accenderlo o spegnerlo.

Oggi il gossip è morto. I personaggi sono migrati sul web, le aziende non investono più sulla carta stampata, bensì sul singolo individuo in base ai followers.

Questa è la legge del gossip oggi, alimentata da un fenomeno pericoloso: le fake news.

Ho una sorta di magnetismo che nessuno può capire: io riesco a entrare dentro le persone, chiunque abbia davanti, per questo non ho paura di nessuno, riesco a far crollare le donne, anche quelle più impensabili.

Io ho un magnetismo: guardo una donna e dopo un attimo sono lì che me la faccio.

Io sono uno di quelli che si butta via: frequento spesso il night club Pepenero, ci vado quando non ho niente da fare, poi mi porto due ragazze a letto, le faccio andare via e rimango più vuoto di prima.

Io sono un mito e nessuno mi può fare niente.

Non riesco ad attorniarmi di persone con le quali avere un confronto, perché io sono convinto di avere una sindrome che mi avvicina a Dio e sono sicuro di avere sempre ragione. Nel momento in cui io riesco ad avere accanto persone che mi dicono sì, mi sento realizzato.

L’odore dei soldi (buonissimo, una droga, un profumo di carta croccante che mi dà lo stesso piacere della cocaina).

[I pezzi da cinquecento euro] in Italia sono quasi introvabili: dal momento che la maggior parte li custodisco io.

L’informazione in Italia oggi non [è] un quinto potere bensì sia un potere fake.

La palestra è sempre stata luogo di sfogo e di libertà. In media su trecentosessantacinque giorni, io mi alleno trecentocinquantacinque.

Il carcere mi deve la vita, il carcere mi ha rubato dei giorni, ha sottratto dei giorni a mio figlio. Il carcere ha sottratto dei giorni a un uomo che può piacere o non può piacere, ma resta sempre e comunque uno che a un certo punto ha lottato da solo per la sua libertà.

Sono stato sempre lucido, anche nelle situazioni più folli della mia vita.

Se in carcere sai curare la barba significa che sei tu che stai gestendo la galera, se invece cresce senza che tu possa rendertene conto e ti fai sopraffare anche dal tuo fisico non curandolo, significa che è la galera a controllare te.

Il litigio è all'ordine del giorno. Uno non solo deve pensare a come resistere al carcere, ma anche a come sopravvivere.

Il caffè è il simbolo del carcere e ha un sapore particolare che non si può provare altrove. Viene fatto con la moka classica, e si dice che la moka per funzionare bene deve avere fatto tanti caffè: quelle delle carceri ne hanno fatti milioni.

Non ho mai rinunciato a vivere la bellezza della vita, quella che mi ha insegnato a vivere mio padre, anche se devo condividere un cellone con altre persone.

La mia genialità non posso lasciarla in eredità a nessuno perché me l’ha donata mio padre. Quella cammina con me. Idem la mia bellezza e il mio cervello che forse andrebbe clonato e studiato.

La morte, il desiderio di farla finita, li ho sempre sentiti. Una morte da mito però. Non da sfigato. Non per mano mia. Magari durante una rissa o in un incidente o mentre faccio l’amore. Una morte sensazionale.

Come ho inventato l'Italia
© La nave di Teseo, 2020

Sono Dio, perché ho creato io le condizioni perché la mia vita andasse in un certo modo, nel bene e nel male, dai rapporti con i miei genitori alle donne che ho amato, al mio lavoro.

Da adolescente avevo creduto nei divi dello spettacolo, nella loro grandezza sovraumana. Quando li ho conosciuti li ho ridimensionati: erano dei microbi.

Ero ciò che avevo sempre voluto essere: La notizia.

Il denaro contante è la mia malattia più grande. La prova provata di quanto vali, del credito che ti attribuiscono le persone.

Il mondo mi annoia e allora lo distruggo e lo ricomincio daccapo.

Sono una creatura mitologica, mezzo Dio e mezzo merda.

Frasi da interviste
Selezione Aforismario

Mi hanno buttato in galera sei volte, ma sono ancora qui, non mi hanno fatto niente.

L'unico modo per non tornare in carcere? Spegnere i riflettori. Ma non lo farò.

In carcere ho subito umiliazioni. Non dal punto di vista sessuale, ma lotte per la sopravvivenza, abusi di potere, costrizioni… Abbiamo fatto parecchie risse, vale di tutto. Vale l’istinto di sopravvivenza. Non ci sono regole quando sei fuori dall'occhio delle telecamere, cioè delle guardie.

Mi affascina lo stile dei mafiosi, il loro atteggiamento, il loro modo di vestirsi vistoso, appariscente

Porto dentro i segni di una vita piena di arresti, casini, lavoro

Potete togliermi tutto, ma non il mio oro: cinque anelli, un orecchino, una collana e un bracciale.

Prendo pillole tutto il giorno: per allenarmi, per dormire, per stare in piedi, per fare l’amore.

Sono solo uno che, in tre secondi, se sente una vibrazione con una donna, ci prova.

Credo che morirò giovane. O magari farò un’assicurazione sulla vita e mi fingerò morto, da morto credo di valere tantissimo.