Aforismi, frasi e proverbi su Gufi e Civette
Raccolta di aforismi, frasi celebri e proverbi sui gufi e sulle civette. "Gufo" è il nome comune di vari uccelli rapaci notturni. Le specie che vivono in Italia sono il gufo comune (Asio otus), noto anche col nome di "duca cornuto" per via dei ciuffi auricolari relativamente lunghi che ricordano un paio di corna; il gufo di palude (Asio flammeus) e il gufo reale (Bubo bubo), detto anche "gufo grosso", per le sue dimensioni relativamente grandi. Per via della loro natura schiva, delle loro abitudini notturne e del loro verso cupo, i gufi sono tradizionalmente rappresentati come creature sinistre o veri e propri "uccelli del malaugurio".
Così Carlo Lapucci sintetizza molto bene alcune caratteristiche del gufo e il suo valore simbolico nella tradizione popolare: "Il gufo della specie comune (Asio otus) è amante del buio e della solitudine. Abita nei luoghi abbandonati, sulle torri in rovina, talvolta nei cimiteri, accrescendo la sua fama sinistra; per di più ha occhi stralunati che riflettono la luce e un grido rauco e sgraziato. Non può pretendere le simpatie del pubblico, e infatti non le gode, attirandosi, semmai, l’odio dei topi e degli altri animali che stermina di notte con i voli silenziosi, gli artigli spietati e il becco adunco. Gli si riconosce una certa saggezza, appannaggio degli eremiti costretti nella solitudine a riflettere, ed è sinonimo di persona asociale, misantropa. Bene lo descrive il Bestiario moralizzato di Gubbio: ‘‘Lo gufo, per la sua deformitade, / non vuole nello giorno comparire; / la nocte va ciercando le contrade, / mangia li ucelli che trova dormire’’. [Dizionario dei proverbi italiani © Mondadori 2007].
Nel linguaggio comune, il termine "gufo" è usato anche in senso figurato per designare una persona abitualmente di umore tetro e cupo, asociale e misantropa. Sono diffuse, inoltre, le espressioni: "fare il gufo", cioè fare l’uccello di malaugurio, oppure il verbo "gufare", cioè portare sfortuna.
La civetta (Athene noctua) è un uccello abbastanza comune in Italia, che vive non lontano dalle abitazioni, sui tetti, nei tronchi cavi, nelle cavità dei muri, ecc. La civetta ha abitudini generalmente notturne, si ciba di piccole prede, soprattutto roditori e insettivori, il che la rende utile all'agricoltura. la civetta è addomesticata dai cacciatori che la utilizzano per attirare altri uccelli nella caccia; la superstizione popolare invece la vuole apportatrice di disgrazie per il suo grido monotono. Come nota sempre Carlo Lapucci, la civetta è un: "Uccello notturno, considerato nell'antica Grecia sacro ad Atena, simbolo della conoscenza razionale, ma anche del sapere degli indovini. L’immagine dell’uccello compariva sul rovescio delle monete ateniesi. Nelle metafore e nel linguaggio è presente in varie forme: come falsa incantatrice, donna seducente, vecchia innamorata, annunciatrice di sventura, incarnazione del male in quanto animale nemico della luce e familiare alle streghe".
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sugli uccelli in genere e su alcune delle specie più comuni di uccelli, come: aquile, gabbiani, ecc.
Nel linguaggio comune, il termine "gufo" è usato anche in senso figurato per designare una persona abitualmente di umore tetro e cupo, asociale e misantropa. Sono diffuse, inoltre, le espressioni: "fare il gufo", cioè fare l’uccello di malaugurio, oppure il verbo "gufare", cioè portare sfortuna.
La civetta (Athene noctua) è un uccello abbastanza comune in Italia, che vive non lontano dalle abitazioni, sui tetti, nei tronchi cavi, nelle cavità dei muri, ecc. La civetta ha abitudini generalmente notturne, si ciba di piccole prede, soprattutto roditori e insettivori, il che la rende utile all'agricoltura. la civetta è addomesticata dai cacciatori che la utilizzano per attirare altri uccelli nella caccia; la superstizione popolare invece la vuole apportatrice di disgrazie per il suo grido monotono. Come nota sempre Carlo Lapucci, la civetta è un: "Uccello notturno, considerato nell'antica Grecia sacro ad Atena, simbolo della conoscenza razionale, ma anche del sapere degli indovini. L’immagine dell’uccello compariva sul rovescio delle monete ateniesi. Nelle metafore e nel linguaggio è presente in varie forme: come falsa incantatrice, donna seducente, vecchia innamorata, annunciatrice di sventura, incarnazione del male in quanto animale nemico della luce e familiare alle streghe".
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I corvi volteggiano, schiamazzano, svolazzano in tutte le direzioni. Duecento metri più in là, un gufo. Mi piace la sua quiete. Pensare senza agire, piuttosto che agire senza pensare.
Jacques de Bourbon Busset [1]
Il medesimo sole fa conoscere ed onora le gesta di uno, espone al biasimo le azioni di un altro. Si contristano per la sua presenza le notturne strige, il rospo, il basilisco, il gufo: esseri solitari, notturni e sacri a Plutone. Esultano invece gallo, fenice, cigno reale, cigno, aquila, lince, ariete e leone.
Giordano Bruno, Le ombre delle idee, 1582
L’uomo è meno uomo di quanto un gufo è un gufo.
Pasquale Cacchio, Frantumi, 2010
Neanche la più utile delle costruzioni doveva essere fatta a spese del gufo reale.
Pasquale Cacchio, Frantumi, 2010
Il gufo coi suoi occhi notturni, ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce.
Kahlil Gibran, Il giardino del profeta, 1933 (postumo)
Gufi dottissimi, che predicate e al vostro simile nulla insegnate.
Giuseppe Giusti, La chiocciola, 1841
I gufi sono noti per essere uccelli solitari; ma non si sa che hanno la foresta come migliore amica.
Mehmet Murat Ildan [1]
Nessun gufo ha paura della notte, nessun serpente della palude e nessun traditore del tradimento!
Mehmet Murat Ildan [1]
Il gatto [...] pratica una caccia notturna e solitaria, d'agguato, soprattutto a roditori. Proprio come un gufo. Non avete notato come il gatto assomiglia al gufo? Stesse orecchie, stessi occhi rotondi, stessa faccia appiattita. È proprio vero il detto che «il gatto è un gufo senza ali».
Danilo Mainardi, Del cane, del gatto e di altri animali, 1996
Gl’ingegni meschini esultano per gli errori dei grandi geni, come i gufi si rallegrano per un’eclissi di sole.
Antoine Rivarol, Massime, pensieri e paradossi, 1852 (postumo)
Gufo: gatto impiumato.
Ramón Gómez de la Serna, Greguerías, 1917/60
Il gufo mi faceva la sua serenata. Da vicino poteva sembrare il più triste suono della Natura, come se intendesse, a quel modo, stereotipare e rendere permanenti nel suo coro i rantoli di un essere umano.
Henry David Thoreau, Walden o Vita nei boschi, 1854
Sono felice che esistano i gufi. Lasciate che, come idioti o maniaci, gridino per l’uomo. È un suono meravigliosamente adatto alla palude e ai boschi crepuscolari, che nessun giorno nobilita, e suggerisce l’esistenza di una natura vasta e inesplorata che gli uomini non hanno riconosciuto. Essi rappresentano il completo crepuscolo e i pensieri insoddisfatti di tutta l’umanità.
Henry David Thoreau, Walden o Vita nei boschi, 1854
Il gufo è il più saggio degli uccelli perché più vede e meno parla.
Christie Watson [1]
Il tuo guaio è che sei come un gufo. Più luce gli butti addosso, meno ci vede.
Billy Wilson (Paul Fix), in Henry Hathaway, I 4 figli di Katie Elder, 1965
Sono come un gufo tra le rovine. Veglio e gemo come uccello solitario sopra un tetto.
Salmi, Antico Testamento, III sec. a.e.c.
Civetta. Imita il gufo come il semplice erudito imita il saggio.
Alfonso Hernández Catá, Zoologia pintoresca, 1919
I barbagianni e gli altri uccelli notturni cantano le lodi di Dio, eppure mangiano vermi.
Guido Ceronetti, L'occhio del barbagianni, 2014
Molte davvero sono le civette che non sanno canto fuor delle loro strida.
Kahlil Gibran, Gesù figlio dell'Uomo, 1928
Disse la civetta: "Vado in Oriente. Qui la gente odia il mio verso stridulo". Rispose la quaglia: "Faresti meglio a cambiare il tuo verso. Se no, ti odieranno anche in Oriente".
Hsiang Liu [1]
A venti passi dalla mia casetta, | c'era un carrubo e, sul carrubo, a notte, | gridava, forsennata, la civetta. || E non facea dormire, | chè, se taceva un poco, | ancor più forte rigridava dopo. || Alfine, tacque. Sul carrubo, infatti, | mio padre indirizzò la fucilata. || A giorno, un nido vuoto rinvenimmo | ed una piccola civetta morta! || Soltanto allor capimmo | che quella mamma | cantava a modo suo la ninna-nanna | all'unico tesor della nidiata.
Michele Marzulli, La civetta, in C'è sempre un po' di buio, 1961
Quando gli altri uccelli sono silenti, le civette contrabbandano le loro melodie come donne a lutto che ripetano il loro antico lamento.
Henry David Thoreau, Walden o Vita nei boschi, 1854
[Civette] Sagge streghe di mezzanotte! Non è l’onesto e ottuso ti-huit ti-hu dei poeti, ma (veramente) una solennissima nenia funeraria, la mutua consolazione degli amanti suicidi che ricordano nei boschetti infernali gli spasimi e le delizie dell’amore terreno. Pure amo ascoltare i loro lamenti e le dolenti risposte, fatti risuonare lungo la zona del bosco, e spesso mi ricordano la musica e gli uccelli cantori; come fosse il lato oscuro e triste della musica, i rimpianti e i sospiri che si compiacessero di essere cantati.
Henry David Thoreau, Walden o Vita nei boschi, 1854
[Le civette] sono gli spiriti bassi e i presagi melanconici di anime cadute, che un tempo camminavano sulla terra (di notte e in forma umana) e compivano le gesta delle tenebre − e che ora, con inni lamentosi, espiano i propri peccati sui luoghi stessi delle loro colpe.
Henry David Thoreau, Walden o Vita nei boschi, 1854
Proverbi sui Gufi
- Al gufo piace il canto della cornacchia.
- Anche i gufi a volte entrano in chiesa.
- Chi falco non ha, cacci col gufo.
- Chi segue il gufo si ritrova tra le rovine.
- Dove cantano i gufi gli asini battono la solfa.
- Gufi e civette non vanno in giro di giorno.
- Gufi e sciocchi spalancano gli occhi.
- Il topo che per fuggire il gatto va nel bosco ci trova il gufo.
- In compagnia del gufo e del lupo non s’impara a cantare.
- L’aquila quando è vecchia chiama il gufo fratello.
- Sfuggendo al falco si può finire negli artigli del gufo.
- Stare nel campanile non aumenta la fede al gufo.
Proverbio africano
Il gufo ha gli occhi brutti fin da quando è nell'uovo
Proverbio africano
Proverbi sulla Civetta
- Chi non ha sparviero cacci con la civetta.
- Chi non piglia uccelli mangi la civetta.
- Civetta che canta vicino a casa cattiva nuova.
- Disse la civetta agli uccelli: i miei figli sono i più belli.
- La civetta incanta gli uccelli finché non cadono nei suoi tranelli.
- La compagnia del Nanni: l’allocco, la civetta e il barbagianni. [1]
- La mala nuova la porta la civetta.
- La notte è fatta per gli allocchi.
- La civetta mena bene dove canta e male dove guarda.
- Quando canta la civetta Dio ti salvi da dove guarda.
- Quando la civetta canta al mattino la pioggia sta vicino.
- Sul più bello dell’uccellare muore la civetta.
- Secondo una credenza popolare, gli uccelli notturni sarebbero animali piuttosto stupidi; in realtà così non è. Forse la credenza è nata a causa dell’aspetto intontito e impacciato che questi uccelli mostrano quando sono osservati in pieno giorno.
- Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Uccelli - Aquila - Corvi - Pipistrello
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