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Aforismi, frasi e citazioni sull'Ebraismo

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sull'ebraismo e sul giudaismo, termini che indicano sia la religione ebraica sia il complesso delle credenze, della cultura e dei costumi del popolo ebraico. Alcune delle seguenti citazioni fanno riferimento, in particolare, al confronto tra Ebraismo e Cristianesimo.
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sugli Ebrei, l'antisemitismo e la shoah. [I link sono in fondo alla pagina].
L'ebraismo come stile di vita cerca di inculcare in noi una consapevolezza
 della presenza divina nel mondo e di conseguenza il rispetto per la vita.
Quanto più ci sta a cuore la vita, tanto più siamo difatti vicini a Dio.
(David Rosen)
Non può esserci un cristianesimo che non stia a priori e intimamente in un essenziale contatto con il tronco sacro [l'ebraismo], come il ramo con la radice.
Hans Urs von Balthasar, Dialogo solitario, 1958

Nella preghiera e nella contemplazione l'anima cristiana sente quel che ha provato l'anima ebraica.
Hans Urs von Balthasar, Dialogo solitario, 1958

La Chiesa, che condivide con l'Ebraismo una parte importante delle Sacre Scritture, considera il popolo dell'Alleanza e la sua fede come una radice sacra della propria identità cristiana (cfr Rm 11,16-18). Come cristiani non possiamo considerare l'Ebraismo come una religione estranea, né includiamo gli ebrei tra quanti sono chiamati ad abbandonare gli idoli per convertirsi al vero Dio (cfr 1 Ts 1,9). Crediamo insieme con loro nell'unico Dio che agisce nella storia, e accogliamo con loro la comune Parola rivelata.
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Evangelii gaudium, 2013

Le guerre di religione sono una prerogativa del giudaismo e delle sue diramazioni, cristianesimo e islamismo, che hanno ereditato quel modo di conversione.
Jorge Luis Borges, Cos'è il buddismo, 1976

All'adolescente si addice 1'ebraismo. Egli ha assoluto bisogno di sentirsi parte di un popolo eletto, che può anche essere una tifoseria, una banda o semplicemente un gruppo di amici (purché, s'intende, non sia la propria famiglia!). Per fedeltà a quel popolo è disposto a fare di tutto: a tatuarsi, a mettersi anelli metallici alle labbra, ad acconciarsi i capelli nei modi più improbabili. Il privilegio di avere un dio che gli riservi la sua attenzione non ha prezzo. Esitò forse Abramo quando il Signore gli ordinò di sacrificargli 1'amatissimo figlio?
Carlo Bucci, La scatola azzurra, 2009

Per noi l'ebraismo ha un valore inestimabile e una preziosità incomparabile non perché siamo ebrei, ma perché Gesù è un ebreo e noi lo possiamo capire e accogliere pienamente solo se facciamo nostro anche il suo essere ebreo.
Mariano Crociata, in Vita e Pensiero, 2010

Il giudaismo non è una dottrina: il Dio ebraico è semplicemente la negazione della superstizione, un esito immaginario della sua negazione. È altresì un tentativo di basare la legge morale sulla paura, un tentativo deplorevole e disdicevole. Eppure mi sembra che la forte tradizione morale della nazione ebraica si sia in larga parte liberata da questa paura. È chiaro anche che "servire Dio" era equiparato a "servire il vivente". I migliori del popolo ebraico, specialmente i profeti e Gesù, hanno lottato instancabilmente per questo.
Albert Einstein, Come io vedo il mondo, 1934

La ricerca del sapere fine a se stesso, un amore quasi fanatico per la giustizia e il desiderio di indipendenza personale: sono questi i tratti della tradizione ebraica che mi fanno rendere grazie alle stelle perché ne faccio parte.
Albert Einstein, Come io vedo il mondo, 1934

A parte ogni considerazione pratica, la mia consapevolezza della natura essenziale del giudaismo respinge l'idea di uno stato ebraico con propri confini, un proprio esercito e una qualche forma di potere temporale, non importa quanto modesta. Ho paura del danno interno che il giudaismo ne deriverebbe, specialmente se tra le nostre file cominciasse ad allignare un angusto nazionalismo, contro il quale abbiamo già dovuto combattere con forza anche senza che esistesse uno stato ebraico. Non siamo più gli ebrei del periodo dei Maccabei. Un ritorno a una nazione nel senso politico del termine equivarrebbe all'allontanamento della nostra comunità dalla spiritualizzazione di cui siamo debitori al genio dei nostri profeti.
Albert Einstein, discorso, 1938

La parola Dio per me non è nulla se non l'espressione di un prodotto della debolezza umana, la Bibbia una collezione di onorevoli, ma pur sempre puramente primitive, leggende che sono comunque piuttosto infantili. Nessuna interpretazione, per quanto sottile, può per me cambiare questo fatto. Per me la religione ebraica, così come tutte la altre religioni, è una incarnazione delle più infantili superstizioni.
Albert Einstein, lettera a Erik Gutkind, 1954

Non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te. Tutta la Legge è qui. Il resto non è che un commento.
Hillel, I sec. a.e.c.

Il cristianesimo sta con l'ebraismo in un contrasto molto più forte che non con il paganesimo.
Johann Wolfgang Goethe, Massime e riflessioni, 1833 (postumo)

Il Deus absconditus, il Dio nascosto (per non parlare del Dio assurdo) è un concetto del tutto estraneo
all'ebraismo. La nostra dottrina, la Torah, si fonda sul presupposto che noi possiamo conoscere Dio, ovviamente non in modo perfetto, ma limitato: che noi conosciamo cioè qualcosa di lui, del suo volere, delle sue intenzioni e della sua essenza, dal momento che egli stesso ce lo ha rivelato.
Hans Jonas, Il concetto di Dio dopo Auschwitz, 1987

Che bel modello di avviamento al Cristianesimo è l'Ebraismo nella leggenda dell'«Ebreo errante», di cui si racconta che sul finire della vita faceva da guida ai cristiani che pellegrinavano in Terra Santa.
Søren Kierkegaard, Diario, 1834/55 (postumo 1909/49)

La Chiesa Cattolica è l'antitesi dell'Ebraismo: qui Dio nella sua Maestà discese in terra per mantenere in essa la sua maestà («tuonava dal Monte Sinai». E perciò questo momento storico, del cielo calato in terra, è sottratto alla riflessione, mentre d'altra parte uno vi si attacca più che può. E come Dio si manifesta nella Sua maestà, così anche tutto il culto, con quell'umiltà che ispira il sentimento di essere nulla davanti al Signore, ha tutta la sua maestà volta appunto verso l'esterno. Nella Chiesa invece è l'uomo che sale a poco a poco e coll'aiuto di Dio. Dio comincia col suo abbassamento: Cristo prese «la figura di servo», e perciò il Papa si chiama «Servus servorum Dei». L'Ebraismo penetra in cielo per portar Dio in terra, il Cristianesimo cerca di trasportare l'uomo dalla terra in Cielo.
Søren Kierkegaard, Diario, 1834/55 (postumo 1909/49)

Se ci fu un tempo in cui Nostro Signore era lecito paragonarlo a un buon vecchio, era piuttosto nell'Ebraismo, perché Dio stesso capiva allora molto bene l'impossibilità per l'uomo di poter adempiere la Legge. Ma, nel Cristianesimo, Egli divenne il giovane maestro che sorveglia i suoi alunni da vicino e dice loro: «Ora voglio davvero che facciate sul serio, ora che vi ho dato l'anticipo della "Grazia"».
Søren Kierkegaard, Diario, 1834/55 (postumo 1909/49)

Nell'Ebraismo Dio era quasi come confinato nell'alto dei Cieli. Vedeva che la Legge non era adempita, sgridava, puniva, ma poi lasciava le cose andare per il loro verso. Poi venne il Cristianesimo e allora, per così dire, divenne giovane: scese sulla terra, s'incarnò, si aggirò fra gli uomini dicendo: «Voglio che si adempia la legge». Ecco la Grazia. Ora però si deve anche fare sul serio.
Søren Kierkegaard, Diario, 1834/55 (postumo 1909/49)

Per il cristiano di oggi, l'Ebraismo appare certamente come un passaggio: ma chi ci garantisce che non si possa dire la stessa cosa del Cristianesimo?
Søren Kierkegaard, Diario, 1834/55 (postumo 1909/49)

Mi sembra che la questione della perfettibilità del Cristianesimo possa essere risolta soltanto pensando alla sua connessione storica con l'Ebraismo. Ora, siccome esso stesso non riconosce all'Ebraismo che una verità relativa e di fatto si ricollega ad esso, non potrà mai neppure il Cristianesimo essere la verità assoluta; perché mai potrebbe riconoscere quella relativa e tanto meno riconnettersi ad essa.
Søren Kierkegaard, Diario, 1834/55 (postumo 1909/49)

Come un briciolo di muschio riempie tutta la casa, così la più piccola influenza dell'ebraismo riempie la vita intera.
Osip Ėmil'evič Mandel'štam, Il rumore del tempo, 1925

L'ebraismo – come è stato detto, seppure in modo un po' semplificato – è la religione della speranza; il cristianesimo della carità; l'islamismo della fede.
Vittorio Messori, Ipotesi su Maria, 2005

Fino a Ezechiele, non appare nell'Ebraismo l’idea di una vita ultraterrena come compenso per i giusti. Questi erano premiati, oltre che con la prosperità, con la longevità. Era dato loro di vivere in questo mondo sino a sazietà. Cosi Abramo è detto che mori «sazio di anni».
Guido Morselli, Diario, 1938/73 (postumo 1988)

Se l'ebraismo fosse stato solo e soltanto una religione, forse nella lunga storia della Diaspora le cose sarebbero andate in altro modo; ma era anche qualcosa di più, pertanto la "diversità" ebraica si manifestava in ogni ambito - nella lingua, nei cibi, nelle ricorrenze, nei metodi di educazione dei figli, e così via. Per dirla in parole povere, l'ebreo dava nell'occhio non solo quando pregava, ma in ogni momento della sua vita. E fu così che, insediato in ogni angolo d'Europa, egli divenne il "diverso" per eccellenza.
Elena Loewenthal, Gli ebrei questi sconosciuti, 1996

L'ebraismo non può disperare della fedeltà di Dio, è prigioniero della speranza. Ma anche noi siamo legati a questa speranza.
Carlo Maria Martini, Israele, radice santa, 1993

Il giudaismo non è una religione ma una legislazione rivelata.
Moses Mendelssohn (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

L'ebraismo era più prossimo alla religione naturale del cristianesimo o di qualunque altra fede perché era basato su comandamenti pratici piuttosto che su dogmi e opinioni.
Chaim Potok, Storia degli Ebrei, 1978

In tutte le epoche gli ebrei hanno liberamente discusso su questioni di fede pur riconoscendo che l'osservanza dei comandamenti era vincolante per tutti indipendentemente dalle convinzioni di ciascuno. La libertà di fede non era incompatibile con l'osservanza tradizionale: un punto di vista tollerante e illuminato.
Chaim Potok, Storia degli Ebrei, 1978

Le comunità ebraiche dell'Europa occidentale e orientale presero strade differenti nel corso dei decenni precedenti e successivi alla prima guerra mondiale, le prime prese nella danza dell'emancipazione, le altre sottoposte a un governo dispotico, con l'emancipazione che costituiva un esile sogno lontano. I due tipi di ebraismo si sarebbero incontrati nuovamente per l'ultima danza nel comune destino delle camere a gas.
Chaim Potok, Storia degli Ebrei, 1978

Dopo la seconda guerra mondiale circa 150.000 ebrei dell'Europa orientale, quasi tutti sopravvissuti ai campi di sterminio, entrarono negli Stati Uniti. In alcuni grandi centri urbani del paese essi hanno stimolato una modesta rinascita dell'ortodossia ebraica. Sono coloro che conservano memoria delle origini del popolo e fanno da contraltare all'azione dei laici
Chaim Potok, Storia degli Ebrei, 1978

Il microcosmo dell'ebraismo americano rispecchia la tensione sempre presente nella civiltà occidentale tra vecchie fedeltà e nuove idee, vale a dire l'ambivalenza riflessa nel desiderio di partecipare all'avventura secolare dell'uomo moderno e nello stesso tempo di non scomparire come gruppo minoritario.
Chaim Potok, Storia degli Ebrei, 1978

Che cosa farà l'ebraismo di sé stesso nei prossimi mille anni? Non è difficile per gli ebrei ricordare i traumi storici del loro passato: le crociate, le persecuzioni al tempo della peste nera, l'Inquisizione, l'espulsione dalla Spagna, i secoli degradanti dei ghetti, la rivolta di Chmielnicki, i pogrom russi, i massacri della prima guerra mondiale e alla fine l'Olocausto, dove morì il ramo europeo dell'ebraismo: il centro, il cuore del sacro e del profano nella vita ebraica.
Chaim Potok, Storia degli Ebrei, 1978

In futuro ci saranno degli occhi che ci scruteranno [...]. Diranno di noi che abbiamo utilizzato la nostra nuova libertà - quella libertà che cercavamo ma che non ci è mai stata garantita dall'Europa - per scomparire come popolo, oppure diranno che abbiamo tratto vantaggio dalla segreta opportunità racchiusa nel persistente ma celato trauma di cui ora facciamo esperienza - vale a dire una comunità ebraica e un ebraismo radicalmente mutati dal confronto con il paganesimo moderno per rieducarci, per ricostruire la nostra anima a partire dai tesori del nostro passato, per fonderla con la parte migliore del secolarismo e per creare una nuova filosofia, una nuova letteratura, un nuovo mondo di arte ebraica, una nuova comunità, prendendo sul serio il significato della parola emancipazione, lo staccarsi dall'autorità paterna per divenire adulti e responsabili.
Chaim Potok, Storia degli Ebrei, 1978

Sì, la maggior parte degli ebrei gentili non ci sono più. Sì, l'ebreo oggi è saldamente inserito nelle faccende del mondo. Sì, siamo consapevoli delle vibrazioni di odio che continuano a gravare come un tanfo sulla civiltà occidentale. Sì, continueremo a essere l'altro, a conservare il nostro modo di vedere le cose. Sì, siamo un unico popolo, capace di amare i paesi in cui viviamo tanto quanto Israele, proprio come si riesce ad amare sia il padre sia la madre. Sì, un giorno ci sarà la pace. Sì, rinnoveremo il nostro popolo. Sì, tocchiamo millenni di storia preziosa quando camminiamo per le strade di Gerusalemme e saliamo sulle colline e viaggiamo attraverso i deserti di sabbia della terra d'Israele. Sì, ci sono fiori da piantare, virgulti da coltivare, alberelli da curare, vecchia terra da concimare e nuova terra da portare: vi è un giardino di nuovi sogni da realizzare, da aggiungere ai vecchi patti e alle speranze messianiche e da offrire a noi stessi e al nostro mondo in frantumi e tanto amato. Sì.
Chaim Potok, Storia degli Ebrei, 1978

L'Ebraismo si differenziava dalle altre religioni anche perché prendeva sul serio l'etica, esattamente come i filosofi.
Rainer Riesner, L'apostolo Paolo e l'Europa moderna, su Tracce, 2009

L'ebraismo come stile di vita cerca di inculcare in noi una consapevolezza della presenza divina nel mondo e di conseguenza il rispetto per la vita. Quanto più ci sta a cuore la vita, tanto più siamo difatti vicini a Dio.
David Rosen, in AA. VV., Rabbis and Vegetarianism, 1995

La forza dell'ebraismo sta nel suo sangue straordinariamente antico... Non è un sangue decrepito, ha maturato e si è raffinato via via (attraverso lotte, sforzi, accorgimenti).
Vasìlij Ròzanov, Foglie cadute, 1912/13

L'ebraismo ha come suoi caratteri fondamentali il realismo e l'ottimismo, in quanto tra essi vi è una stretta parentela e sono i presupposti del vero e proprio teismo; poiché quest'ultimo proclama il mondo materiale come un mondo assolutamente reale e la vita un piacevole dono che ci è stato fatto.
Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, 1851

È un'opinione estremamente superficiale e sbagliata quella di considerare gli ebrei semplicemente come una setta religiosa: ma se poi, per convalidare questo errore, l'ebraismo viene designato, con espressione presa dalla Chiesa cristiana come "confessione ebraica", allora si commette un errore radicale, fatto apposta per confondere le idee. qualcosa, insomma, che non dovrebbe essere permesso. Sarebbe più giusto dire la "nazione ebraica". Gli ebrei non hanno confessione: il monoteismo appartiene alla loro nazionalità e alla loro costituzione statale, e presso di loro è cosa naturale. Anzi, a ben vedere, monoteismo ed ebraismo sono concetti reciproci.
Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, 1851

La cultura ebraica non è una sorta di erba selvatica che cresce per conto suo. È un giardino che si deve curare di continuo. Quando il giardiniere se ne scorda, o decide di scordarsene, le piante avvizziscono.
Isaac Bashevis Singer, Ombre sull'Hudson, 1957

L'ebraismo poteva racchiudersi in una parola sola: isolamento. Quando non li racchiudevano in un ghetto, gli ebrei se ne creavano uno di loro volontà; quando non li costringevano a portare il segno giallo, si vestivano in un modo che ai loro vicini sembrava stravagante.
Isaac Bashevis Singer, Racconti, 1982

Il marxismo è essenzialmente un giudaismo che ha perso la pazienza. Il Messia ci ha messo troppo a venire, o piuttosto a non venire. Il regno della giustizia deve essere instaurato dall'uomo stesso, su questa terra, qui e ora.
George Steiner, Nessuna passione spenta, 1996

Visto in modo rigoroso, il destino del giudaismo è un poscritto alle penali del contratto con Dio (anche qui, i passi in corpo piccolo).
George Steiner, Nessuna passione spenta, 1996

Il giudaismo e le sue due principali note a piè di pagina, il cristianesimo e il socialismo utopico, discendono direttamente dal Sinai, e anche gli ebrei erano solo un piccolo gruppo disprezzato e perseguitato.
George Steiner, Una certa idea di Europa, 2005

Ascolta Israele, il Signore è nostro Dio, il Signore è Uno.
Deuteronomio [confessione di fede originaria e fondamentale dell'ebraismo].

Note
Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Ebrei - Antisemitismo - Proverbi Ebraici