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Aforismi, frasi e citazioni sugli Ebrei

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sugli Ebrei. Su questo popolo straordinario, assai particolare per storia e caratteristiche, di cui si parla molto ma di cui, spesso, si conosce poco, scrive Elena Loewenthal in Gli ebrei questi sconosciuti (Baldini e Castoldi 1996): "Ebrei, giudei, figli d'Israele, israeliti, cittadini di fede mosaica. E ancora: ebraismo, giudaismo. Chi e che cosa indicano questi diversi termini? Un unico concetto, un'unica entità, oppure realtà diverse, modificate dagli alterni corsi della storia? [...] Allora, chi e che cosa sono gli ebrei? Non una nazione, né solo e soltanto una fede religiosa, né tantomeno una razza (come hanno creduto, o fatto finta di credere, i persecutori dei nostri tempi). Gli ebrei sono infatti un popolo, pur se dal destino assai particolare: un popolo che ha vissuto buona parte della sua storia disperso fra le altre genti, in mezzo a culture, lingue, regimi diversi. Ma che pure ha continuato a custodire la propria identità, non solo religiosa ma anche etica, umana, storica, ideologica, ai quattro angoli del mondo".
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa su: ebraismo, antisemitismo, shoah, Giornata della Memoria, Israele e Gerusalemme. [I link sono in fondo alla pagina].
Gli Ebrei sono sopravvissuti attraverso tutti i secoli, gli Ebrei
hanno dovuto soffrire per tutti i secoli, ma ciò li ha anche resi più forti.
(Anna Frank)
Le altre persone hanno una nazionalità. Gli irlandesi e gli ebrei hanno delle psicosi.
Brendan Behan, Richard's Cork Leg, 1972

Sono ebreo semplicemente perché non si può smettere di essere ebrei.
Isaiah Berlin, cit. in Elena Loewenthal, Gli ebrei questi sconosciuti, 1996

Circa gli ebrei sono del parere di Voltaire: devono espiare di avere inventato il cristianesimo.
Arrigo Cajumi, Pensieri di un libertino, 1947/50

Dovranno esserci ancora ebrei quando l’ultimo ebreo sarà sterminato.
Elias Canetti, La provincia dell'uomo, 1973

Essere uomo è un dramma; essere ebreo, un altro ancora. Così l'Ebreo ha il privilegio di vivere due volte la nostra condizione.
Emil Cioran, La tentazione di esistere, 1956

Una patria è un soporifero continuo. Non possiamo invidiare - o compiangere - abbastanza gli Ebrei per non averne una o per possederne solo di provvisorie, Israele per prima. Qualunque cosa facciano o dovunque vadano, la loro missione è di vegliare; così sta scritto nel loro immemoriale statuto di stranieri. Soluzioni per la loro sorte non ne esistono. Restano gli accomodamenti con l'Irreparabile. Finora non hanno trovato nulla di meglio. Questa situazione durerà fino alla fine dei tempi. Ed è a questa situazione che gli Ebrei dovranno la sventura di non perire...
Emil Cioran, La tentazione di esistere, 1956

Migliore e peggiore di noi, l'Ebreo incarna gli estremi a cui aspiriamo senza riuscire a raggiungerli, è "noi" oltre noi stessi.
Emil Cioran, La tentazione di esistere, 1956

Accanto agli Ebrei i primi cristiani fanno la figura di opportunisti: certi della loro causa, attendevano allegramente il martirio. E del resto non facevano altro, esponendosi al martirio, che conformarsi ai costumi di un'epoca in cui il gusto per le emorragie spettacolari rendeva facile il sublime. Completamente diverso è il caso degli Ebrei. Non accettando di seguire le idee del tempo, la grande follia che si impossessava del mondo, sfuggirono provvisoriamente alle persecuzioni. Ma a che prezzo! Per non aver condiviso le tribolazioni momentanee dei nuovi fanatici, dovettero in seguito sopportare il peso e il terrore della croce, giacché è per loro e non per i cristiani che la croce diventò simbolo di supplizio.
Emil Cioran, La tentazione di esistere, 1956

Per quanto gravido di conseguenze sia stato, il rifiuto del cristianesimo rimane il più bel gesto degli Ebrei, un "no" che fa loro onore.
Emil Cioran, La tentazione di esistere, 1956

Gli abitanti del globo si dividono in due categorie: gli Ebrei e i non Ebrei. Se si valutassero i meriti degli uni e degli altri, senza dubbio gli Ebrei avrebbero la meglio, avrebbero cioè sufficienti titoli per parlare a nome dell'umanità e per stimarsi suoi rappresentanti.
Emil Cioran, La tentazione di esistere, 1956

Il Messia, per gli ebrei, non poteva essere che un re trionfante; in nessun caso, una vittima. Troppo ambiziosi per accontentarsi di un crocifisso, aspettavano qualcuno di forte. La loro fortuna fu di non accorgersi che Cristo lo era a suo modo. Altrimenti, si sarebbero agglutinati alle orde cristiane e vi sarebbero deplorevolmente spariti.
Emil Cioran, Squartamento, 1979

Le loro antiche leggi proibivano agli ebrei di predire l'avvenire. Giusto divieto. Infatti, se avessero previsto quello che li aspettava, avrebbero avuto la forza di conservarsi, di essere se stessi, di affrontare le sorprese di un simile destino?
Emil Cioran, Squartamento, 1979

In un tempo nel quale non si vive che grazie al cervello, l'ebreo ha l'audacia che occorre, l'audacia del cervello.
Édouard Drumont (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

Gli ebrei hanno dimostrato che l'intelletto è storicamente l'arma migliore... Noi ebrei abbiamo il dovere di mettere a disposizione del mondo la nostra triste esperienza plurimillenaria e, fedeli alle tradizioni morali dei nostri padri, diventare i soldati della lotta per la pace insieme agli elementi più nobili di ogni ambito culturale e religioso.
Albert Einstein, Discorso, Berlino, 1929

Non esistono ebrei tedeschi, non esistono ebrei russi, non esistono ebrei americani. L'unica differenza tra loro è data dalla lingua che usano tutti i giorni. Di fatto esistono soltanto gli ebrei.
Albert Einstein, Discorso, New York, 1935

Noi ebrei dovremmo essere e rimanere portatori e difensori dei valori spirituali. Ma dovremmo anche restare perennemente consapevoli del fatto che questi valori spirituali sono e sono sempre stati il fine comune di tutta l'umanità.
Albert Einstein, La vocazione degli ebrei, discorso alla Jewish Accademy of Sciences and Arts, 1936

Gli ebrei, in quanto gruppo, non hanno alcun potere, ma la somma dei successi ottenuti dai singoli membri è ovunque notevole e rivelatrice, nonostante ci fossero ovunque ostacoli da superare.
Albert Einstein, Perché gli ebrei sono odiati?, su Collier's, 1938

Il legame che ha unito gli ebrei per migliaia di anni e che ancora oggi li unisce è, principalmente, l'ideale democratico della giustizia sociale, assieme a quello della vicendevole solidarietà e tolleranza tra tutti gli uomini.
Albert Einstein, Perché gli ebrei sono odiati?, su Collier's, 1938

Una lumaca può perdere il proprio guscio senza per questo cessare di essere una lumaca. L'ebreo che abbandoni la propria fede (nel senso formale della parola) è in una posizione analoga. Resta un ebreo.
Albert Einstein, Perché gli ebrei sono odiati?, su Collier's, 1938

Gli ebrei hanno sei sensi. Tatto, gusto, vista, odorato, udito... memoria.
Jonathan Safran Foer, Ogni cosa è illuminata, 2002

Chi ci ha imposto questo? Chi ha fatto di noi ebrei un popolo distinto da tutti gli altri? Chi ci ha fatto
tanto soffrire finora? E' stato Iddio che ci ha fatti così, ma sarà anche Iddio che ci eleverà. Se, nonostante tutte queste nostre sofferenze, alla fine restano ancor sempre degli ebrei, vuol dire che un giorno gli ebrei, anziché essere proscritti, serviranno di esempio. Chissà che non debba ancora essere la nostra fede, quella che insegnerà il bene al mondo e ai popoli, e che per questo, per questo soltanto occorra che noi soffriamo. Non potremo mai diventare soltanto olandesi, soltanto inglesi, o cittadini di qualunque altro paese, ma rimarremo sempre anche ebrei e vogliamo rimanere ebrei.
Anna Frank, Diario, 1942/44 (postumo 1947)

Dio non ha mai abbandonato il nostro popolo. Gli Ebrei sono sopravvissuti attraverso tutti i secoli, gli Ebrei hanno dovuto soffrire per tutti i secoli, ma ciò li ha anche resi più forti; i deboli cadono, ma i forti sopravviveranno e non periranno mai!
Anna Frank, Diario, 1942/44 (postumo 1947)

Se un cristiano compie una cattiva azione la responsabilità è soltanto sua; se un ebreo compie una cattiva azione, la colpa ricade su tutti gli ebrei.
Anna Frank, Diario, 1942/44 (postumo 1947)

Il guaio degli ebrei è che non hanno alcun senso della natura. Tutti città e affari.
Stephen Fry, L'ippopotamo, 1994

Gli ebrei, se sono buoni, sono migliori, se cattivi, peggiori dei cristiani.
Heinrich Heine, Storia della religione e della filosofia in Germania, 1835

Ritengo che essere ebreo significhi essere un combattente, uno che nuota senza tregua contro una sordida, malvagia corrente umana.
Zvi Kolitz, Yossl Rakover si rivolge a Dio, 1946

Secondo l'affermazione di sant'Agostino, gli ebrei sono condannati alla dispersione da Dio stesso, e ciò per due motivi: perché in tal modo essi vengono puniti per non aver riconosciuto in Cristo il Messia, e perché la loro presenza in tutti i paesi è necessaria alla Chiesa cattolica, che essa pure è dappertutto, affinché dappertutto sia visibile ai fedeli la meritata infelicità degli ebrei.
Primo Levi, Se questo è un uomo, 1947 (Appendice, 1976)

Gli ebrei, con cui il mondo occidentale, e in particolare l'Italia, hanno dialetticamente convissuto, rappresentano il paradigma della «diversità» e il bersaglio del pregiudizio e dello stereotipo
Elena Loewenthal, Gli ebrei questi sconosciuti, 1996 (presentazione)

Non c'è dubbio che il cristianesimo, e soprattutto il suo rapido affermarsi come confessione dominante sin dall'epoca tardoantica, abbia profondamente determinato le sorti del popolo ebraico. Da germe della nuova fede, quest'ultimo divenne rapidamente il popolo «perfido», nel senso di infedele, che ha rinnegato la vera religione e si ostina a restare dalla parte sbagliata.
Elena Loewenthal, Gli ebrei questi sconosciuti, 1996 [1]

Essere ebrei consiste in un insieme inscindibile di vita, fede, tradizioni: non è semplicemente una religione, né una cultura o un punto di vista sull'esistenza, e nemmeno solo un riferimento storico-nazionale. È una combinazione di tutto questo, un patrimonio complessivo in cui ogni elemento è indissolubilmente legato all'altro.
Elena Loewenthal, Gli ebrei questi sconosciuti, 1996 [1]

Che cosa rappresenta per gli ebrei lo stato d'Israele? Innanzitutto, la fine di duemila anni d'esilio. E poi la certezza che, qualunque cosa succeda, c'è un luogo al mondo dove si sarà sempre accolti, dove non ci sarà mai l'antisemitismo.
Elena Loewenthal, Gli ebrei questi sconosciuti, 1996

Essere ebreo è una condizione umana estrema, terribile e insondabile; una condizione di cui l’occidentale ha paura; e noi sappiamo che si ha paura di ciò che sta dentro di noi, non di ciò che ci è estraneo.
Giorgio Manganelli, su Corriere della Sera, 1982

L’ebreo è esule: e noi crediamo di non esserlo?
Giorgio Manganelli, su Corriere della Sera, 1982

Dire gli ebrei è una generalizzazione, proprio come se dicesse i cristiani. Ci sono ebrei e ci sono cristiani, e l'origine, la religione, lo stile di vita, la razza di sicuro comportano tanti tratti comuni... Ma gli ebrei differiscono gli uni dagli altri più di quanto non si assomiglino.
Sándor Márai, Liberazione, 2000 (postumo)

Di ebrei ce ne sono tanti tipi. Chi crede che siano tutti uguali non li conosce. Gli ebrei non sono fatti tutti allo stesso modo.
Sándor Márai, Liberazione, 2000 (postumo)

Gli ebrei sono esseri umani. [...] quindi ce ne sono anche di orgogliosi. Poi ci sono quelli avidi, quelli golosi, lascivi e anche ladri. Tra di loro c'è a chi piace imbrogliare il prossimo, e ce ne sono altri che mentono. Ma gli ebrei sono così perché sono esseri umani.
Sándor Márai, Liberazione, 2000 (postumo)

Dovunque c'è denaro ci sono ebrei.
Charles-Louis de Montesquieu, Lettere persiane, 1721

L'intenzione delle femmine è di degradare la vita. È questo, che ha voluto dire la leggenda degli Ebrei, raccontando la cacciata dal Paradiso terrestre per volontà di una femmina.
Elsa Morante, L'isola di Arturo, 1957

L'intera questione ebraica esiste solo entro gli Stati nazionali, in quanto qui dappertutto l'efficienza e superiore intelligenza degli Ebrei, il capitale di spirito e di volontà da essi accumulato di generazione in generazione in una lunga scuola di dolore, sono destinati a prevalere in misura tale, da risvegliare invidia e odio, sicché oggi in quasi tutte le nazioni, cioè quanto più esse tornano ad assumere un atteggiamento nazionalistico - dilaga il malcostume letterario di condurre gli Ebrei al macello come capri espiatori di tutti i possibili mali pubblici e interni.
Friedrich Nietzsche, Umano troppo umano, 1878

Le risorse spirituali e intellettuali presso gli Ebrei di oggi sono eccezionali; nell'estrema miseria, essi ricorrono più raramente di tutti quanti abbiano stanza in Europa, per sottrarsi a una profonda inquietudine, all'alcol o al suicidio, - cose, queste, che sono invece tanto vicine all'individuo scarsamente dotato. Ogni ebreo ha nella storia dei suoi padri e dei suoi avi una ricca sorgente di esempi della più fredda ponderatezza e perseveranza in situazioni terribili, del più sottile aggiramento e sfruttamento della sventura e del caso; il loro coraggio sotto il mantello della compassionevole sottomissione, il loro eroismo nello spernere se sperni [2] supera le virtù di tutti i santi.
Friedrich Nietzsche, Aurora, 1881

L'Europa deve non poco agli Ebrei; prima di tutto i Tedeschi, essendo una razza deplorevolmente déraisonnable, la quale ancor oggi continua ad aver bisogno soprattutto di «lavarsi la testa». Ovunque gli Ebrei hanno acquistato influenza, hanno insegnato a distinguere più sottilmente, a dedurre più acutamente, a scrivere più chiaro e netto: il loro compito fu sempre quello di condurre un popolo «alla raison».
Friedrich Nietzsche, La gaia scienza, 1882

Gli Ebrei sono senza alcun dubbio la razza più forte, più tenace e più pura che viva oggi in Europa; essi sono capaci di imporsi anche nelle condizioni peggiori (anzi meglio che nelle migliori), in forza di alcune virtù che oggi si vorrebbero bollare come vizi – in forza, soprattutto, di una fede risoluta, che non ha bisogno di vergognarsi delle «idee moderne».
Friedrich Nietzsche, Al di là del bene e del male, 1886

I pagani non conoscono Dio, e amano solo la Terra. Gli ebrei conoscono il vero Dio, e amano solo la Terra. I cristiani conoscono il vero Dio, e non amano la Terra.
Blaise Pascal, Pensieri, 1670 (postumo)

Se tutti gli Ebrei fossero stati convertiti da Gesù Cristo, avremmo solo testimoni sospetti. Ma se fossero stati sterminati, non avremmo nessun testimone.
Blaise Pascal, Pensieri, 1670 (postumo)

Sono stati i cristiani a creare l'ebreo.
Jean Paul Sartre, L'antisemitismo, 1946

La patria dell'ebreo sono gli altri ebrei: perciò egli combatte per essi come pro ora et focis, e non vi è comunità sulla terra così salda come la loro.
Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, 1851

Gli ebrei sono il popolo eletto del loro dio, ed egli è il dio eletto del suo popolo: e per il resto questo non interessa niente a nessuno.
Arthur Schopenhauer, Scritti postumi, 1804/60 (postumo 1966/75)

L'importanza del popolo d'Israele per la storia dell'umanità balza agli occhi immediatamente, per due ragioni. La prima. è che esso rappresenta il monoteismo; la seconda, che ha dato origine al Cristianesimo.
Edouard Schuré, I grandi iniziati, 1889

La cultura ebraica non è una sorta di erba selvatica che cresce per conto suo. È un giardino che si deve curare di continuo. Quando il giardiniere se ne scorda, o decide di scordarsene, le piante avvizziscono.
Isaac Bashevis Singer, Ombre sull'Hudson, 1997

Il popolo ebraico rappresenta l’unico caso in cui l’eletto abbia seri motivi di lamentarsi del proprio elettore.
Giovanni Soriano, Finché c'è vita non c'è speranza, 2010

Un dio che, fra tutti, scegliesse un singolo popolo come suo prediletto, sarebbe un dio oltremodo ingiusto; di sicuro, un popolo che arriva a credersi eletto da un dio, non soltanto pecca di presunzione, ma sfiora il ridicolo.
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013

Gli ebrei sono costretti a contemplare, se non ad accettare o a razionalizzare, l'atroce paradosso della loro colpevolezza innocente, il fatto che sono stati loro a rappresentare nella storia occidentale l'occasione, la possibilità ricorrente per il gentile di diventare meno che umano.
George Steiner, Nessuna passione spenta, 1996

Il giudaismo e le sue due principali note a piè di pagina, il cristianesimo e il socialismo utopico, discendono direttamente dal Sinai, e anche gli ebrei erano solo un piccolo gruppo disprezzato e perseguitato.
George Steiner, Una certa idea di Europa, 2005

Chi non è mai stato perseguitato non è ebreo.
Talmud, II-V sec.

Gli ebrei sono un popolo davvero straordinario: non solo ci hanno dato due personaggi della statura di Gesù Cristo e Karl Marx, ma si sono pure concessi il lusso di non seguire né l'uno né l'altro.
Peter Ustinov, cit. in Alan F. Pater, ‎Jason R. Pater, The Yearbook of World Opinion, 1978

Siete i nostri fratelli prediletti e, in un certo modo, si potrebbe dire i nostri fratelli maggiori.
Karol Wojtyła (Giovanni Paolo II), incontro in sinagoga col rabbino Elio Toaff, 1986

Proverbi sugli Ebrei
  • Chi ha ebrei per parenti vive di stenti.
  • Ebrei e contadini mercanti fini.
  • Ebrei e rigattieri spendono poco e gabban volentieri.
  • Gli ebrei non prestano sopra ciance.
  • Non credere a un ebreo quand'anche fosse caduto dal cielo.
  • Per ingannare un ebreo ci vuole un altro ebreo.
  • Per una corda gratis un ebreo si fece impiccare.
Note
  1. Elena Loewenthal, Gli ebrei questi sconosciuti. Le parole per saperne di più © Baldini e Castoldi, 1996
  2. Spernere se sperni: disprezzare di essere disprezzato (cfr. citazione di Nietzsche).
  3. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Ebraismo - Antisemitismo - Shoah e Olocausto - Proverbi Ebraici - Israele