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Aforismi, frasi e citazioni su Israele

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni su Israele, sugli Israeliani e sul conflitto israeliano-palestinese. Il moderno Stato d'Israele, con più di 8.000.000 di abitanti, è stato proclamato nel 1948 in seguito a una risoluzione delle Nazioni Unite del 1947, che prevedeva la costituzione di due Stati indipendenti in Palestina, uno ebraico e l'altro arabo. Secondo la Legge fondamentale del 1980, Gerusalemme è la capitale di Israele, ma è rivendicata come tale anche dallo Stato di Palestina. Pertanto, quasi tutti gli Stati che hanno relazioni diplomatiche con Israele mantengono le proprie ambasciate a Tel Aviv.
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Israele è un Paese che nasce dai sogni e dalla speranza. (Amos Oz)
Israele deve essere cancellato. Il regime sionista rappresenta una minaccia incontrastata per il mondo islamico.
Mahmud Ahmadinejad, discorso, 2006

La ragion d'essere dell'esistenza del regime sionista oggi è messa in discussione e questo regime è sulla strada della liquidazione. Si avvia alla fine come un ratto morto.
Mahmud Ahmadinejad, discorso, 2006

Una terribile esplosione cancellerà l'entità sionista dalla mappa. Il problema principale del mondo islamico è l'esistenza del regime sionista.
Mahmud Ahmadinejad, discorso, 2006

Così come l'Unione Sovietica fu spazzata via e non esiste più, così il regime sionista presto sarà cancellato e l'umanità sarà liberata. 
Mahmud Ahmadinejad, discorso, 2006

In Israele vige questa strana situazione in cui gli extracomunitari legiferano e fanno leggi razziali contro la popolazione autoctona che adesso è rappresentata dal 20% degli arabi.
Vittorio Arrigoni, documentario, 2010

La personalissima jihad israeliana contro i luoghi sacri dell'Islam lungo la Striscia continua nel «silenzio-assenso» della comunità internazionale: [...] sono 20 le moschee finora rase al suolo. Fortunatamente nessun «razzo» qassam ha ancora sfiorato le pareti di una sinagoga, altrimenti siamo certi che avremmo giustamente avvertito levarsi al cielo grida di sdegno da ogni angolo del mondo. Dio deve pagare il dazio di ricevere preghiere dai palestinesi. 
Vittorio Arrigoni, Gaza. Restiamo umani, 2012

Un sistema di apartheid con due popoli sulla stessa terra ma completamente separati uno dall'altro, con gli israeliani completamente dominanti che reprimono la violenza privando i palestinesi dei loro elementari diritti umani. Questa è la politica perseguita attualmente.
Jimmy Carter, XX sec. (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

È nel momento in cui la nazione più sradicata, la senzapatria d’emblema, si radica in una patria - Israele - (in una patria rimasta sua e insieme non più sua) che la privazione di patria diventa realmente (come disse Heidegger, proprio in quegli anni) un destino mondiale. È come se quel radicamento le altre nazioni dovessero pagarlo col proprio interiore sradicamento, con un deperimento spirituale misterioso, quasi che quella piccola patria tra i deserti non potesse vivere che succhiando patria a tutti gli altri e imponendo così una presenza e una convivenza di collisione permanente, che non dà requie e non riesce a trovarne.
Guido Ceronetti, Pensieri del tè, 1987

Non c’è potenza militare in grado di battere uno sterminato stuolo di spermatozoi all'attacco, in cui siano misteriosi germogli di destino. Di fronte al frenetico pullulare di figli delle famiglie palestinesi, Israele è una città senza mura. In cambio di un loro rigido controllo delle nascite gli Israeliani potrebbero, ai Palestinesi, concedere moltissimo.
Guido Ceronetti, Insetti senza frontiere, 2009

Una patria è un soporifero continuo. Non possiamo invidiare - o compiangere - abbastanza gli Ebrei per non averne una o per possederne solo di provvisorie, Israele per prima. Qualunque cosa facciano o dovunque vadano, la loro missione è di vegliare; così sta scritto nel loro immemoriale statuto di stranieri. Soluzioni per la loro sorte non ne esistono. Restano gli accomodamenti con l'Irreparabile. Finora non hanno trovato nulla di meglio. Questa situazione durerà fino alla fine dei tempi. Ed è a questa situazione che gli Ebrei dovranno la sventura di non perire...
Emil Cioran, La tentazione di esistere, 1956

Preferirei un accordo ragionevole con gli arabi sulla base di una convivenza pacifica che non la creazione di uno stato ebraico.
Albert Einstein, Our Debt to Zionism, discorso al National Labor Committee for Palestine, New York, 1938

Per come concepisco l'essenza del giudaismo, rifuggo dall'idea di uno stato ebraico, completo di frontiere, di esercito e di un qualche potere temporale... Temo i danni che potrebbe infliggere al giudaismo più profondo, soprattutto se nelle nostre file si sviluppasse quel nazionalismo gretto contro il quale, pur in assenza di uno stato, già abbiamo dovuto combattere... Il ritorno a una nazione, nel senso politico della parola, significherebbe allontanarsi dalla spiritualità che il genio dei nostri profeti ha infuso nel nostro popolo.
Albert Einstein, ibidem

La saggezza e la moderazione che le guide del nuovo Stato hanno mostrato mi fa sperare che poco alla volta verranno stabilite delle relazioni con il popolo arabo, basate su una fruttuosa collaborazione, sul rispetto e sulla fiducia reciproci. Questo, infatti, è l'unico mezzo attraverso il quale i due popoli possono raggiungere la vera indipendenza dal mondo esterno.
Albert Einstein, discorso all'Università ebraica di Gerusalemme, in occasione del conferimento della laurea "honoris causa", 1949

Per noi ebrei non c’è nessun problema che abbia la stessa soverchiale importanza del consolidamento di ciò che in Israele è stato realizzato con sorprendente energia e impareggiata abnegazione. Possano la gioia e l’ammirazione che ci riempiono quando pensiamo a tutto ciò che questo piccolo gruppo di persone risolute e sollecite ha saputo conseguire darci la forza di accettare la grave responsabilità impostaci dalla situazione presente.
Albert Einstein, Pensieri, idee, opinioni, 1950

Perché il giovane Stato d'Israele possa conquistare una reale indipendenza, e conservarla, ha bisogno di un gruppo di intellettuali e di esperti nati e cresciuti nel paese stesso
Albert Einstein, citato su New York Times, 1953

Israele è l'unico luogo al mondo dove gli ebrei hanno la possibilità di dar forma alla vita pubblica secondo i propri ideali tradizionali.
Albert Einstein, discorso, American Friends of the Hebrew University, Princeton, 1954

La peggior minaccia per Israele non proviene dagli arabi, ma dai dissidi interni fra gli ebrei stessi... 
Sebastian Faulks, Il gioco dell'alfabeto, 1992

Il ruolo di Israele nel mondo è di far avvicinare il cuore degli uomini a Dio.
Lev di Ghe (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

L’antico Dio di Israele è severo e inflessibile. Israele dovrebbe avere un Dio diverso, un Dio mite e indulgente che chinasse sul Suo popolo uno sguardo di misericordia, un Dio che scendesse coi raggi del sole e lo accompagnasse lungo il cammino delle sue miserie, invece di rimanere eternamente assiso sullo scranno del giudizio a soppesarne le colpe e a misurarne gli errori.
Kahlil Gibran, Gesù figlio dell'Uomo, 1928

Israele non è una compagine di ebrei, siano essi palestinesi o d'altre origini, che cerca rifugio in seguito alle persecuzioni subite sotto i nazisti. Si tratta invece di un'entità che non esita ad intraprendere atti d'aggressione contro la nazione araba ogni volta che disponga dell'abilità tecnica.
Saddam Hussein, XX sec. (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

Te l’immagini avere Israele al posto della Svizzera?
Marcello Marchesi, Il malloppo, 1971

G., che vive e lavora in Israel, mi parla della «claustrofobia» degli israeliani. Dice: «Siamo circondati da paesi arabi; ma quelli, per noi, non sono “l’estero”: sono un muro impenetrabile, e sono il nemico. L’estero comincia in Sicilia, sul continente, e lo si raggiunge solo per via d’aria, chi riesce ad evadere per una vacanza».
Paolo Milano, Note in margine a una vita assente, 1947/55 (postumo 1991)

Che i profughi palestinesi siano delle povere vittime, non c'è dubbio. Ma lo sono degli Stati arabi, non d'Israele. Quanto ai loro diritti sulla casa dei padri, non ne hanno nessuno perché i loro padri erano dei senzatetto. Il tetto apparteneva solo a una piccola categoria di sceicchi, che se lo vendettero allegramente e di loro propria scelta. Oggi, ubriacato da una propaganda di stampo razzista e nazionalsocialista, lo sciagurato feddayn scarica su Israele l'odio che dovrebbe rivolgere contro coloro che lo mandarono allo sbaraglio. E il suo pietoso caso, in un modo o nell'altro, bisognerà pure risolverlo. Ma non ci si venga a dire che i responsabili di questa sua miseranda condizione sono gli «usurpatori» ebrei. Questo è storicamente, politicamente e giuridicamente falso. 
Indro Montanelli, su Corriere della Sera, 1972

Oggi Israele è uno Stato fascista.
Piergiorgio Odifreddi, intervista, su La Stampa, 2007

Israele non ha una costituzione, non ha mai dichiarato i propri confini e non cerca la pace. 
Moni Ovadia, su Gazzetta di Reggio, 2014

Il vero problema del conflitto israelo-palestinese risiede, secondo me, principalmente nell'immane opera di manipolazione mediatica informativa messa in campo dai governi israeliani con un apparato formidabile di propaganda, per cui loro si comportano sempre come la vittima. Occupano le terre palestinesi da cinquant'anni, chi è la vittima? Gli israeliani. Colonizzano le terre palestinesi illegalmente, chi è la vittima? Gli israeliani. Demoliscono le case palestinesi, eradicano gli ulivi, espropriano i palestinesi dei loro diritti, fanno punizioni collettive contro la popolazione palestinese, chi è la vittima? Israele.
Moni Ovadia, Perché Israele non vuole la pace, su Libera.tv, 2014

Il conflitto israelo-palestinese è uno dei problemi centrali del nostro tempo [...]. A mio parere perché, oltre alle ragioni fattuali che lo definiscono, evoca ripetutamente nella dimensione fantasmatica, lo spettro dell'antisemitismo, quello del suo esito catastrofico, la Shoah, ma anche quello del suo doppio negativo, la vittima che diventa carnefice.
Moni Ovadia, su Il Fatto Quotidiano, 2014

Israele è un Paese che nasce dai sogni e dalla speranza.
Amos Oz, intervista di Alessandro Zaccuri, su Avvenire, 2011

Chi ritiene di boicottare Israele non si rende conto di boicottare se stesso, di tradire il proprio futuro. 
Matteo Renzi, discorso, Gerusalemme, 2015

Appare evidente che solo all'epoca di Davide e Salomone Israele era una «grande nazione», né prima né dopo.
Alberto Soggin, Storia d'Israele, 1984

Un elemento caratteristico della sapienza orientale antica (come del resto fino ad oggi della cultura in generale), è stato il suo carattere internazionale, cosmopolita. Nulla di strano, dunque, che Israele proprio durante il regno del suo sovrano [Salomone] passato alla storia ed alla leggenda per la sua sapienza, si sia aperto alla cultura internazionale, alle grandi correnti sapienziali dell'epoca.
Alberto Soggin, Storia d'Israele, 1984

Da molti anni Israele ha il record degli attentati. Nessun paese ha avuto tanti civili morti per atti terroristici, nemmeno la Colombia, nemmeno l'Ulster. Per dare un'idea in rapporto alla popolazione, è come se l'Italia avesse subìto una strage di piazza Fontana alla settimana. Quanti stati, in quelle condizioni, sarebbero riusciti a mantenere intatte istituzioni e garanzie democratiche, in una regione dove la democrazia è quasi una bestemmia? Israele, pur con errori, eccessi e contraddizioni, ci è riuscito. 
Marco Travaglio, su l'Unità, 2003

Israele non sta attaccando i civili palestinesi. Israele sta combattendo un'organizzazione terroristica come Hamas che, essa sì, attacca civili israeliani.
Marco Travaglio, su Voglio scendere, 2009

Dopo il ritiro di tutti i soldati israeliani dalla Striscia, quel che accade a Gaza non è più responsabilità di Israele, ma del governo di Hamas, che anziché lavorare a costruire lo Stato palestinese, s'è occupato di distruggere quello di Israele.
Marco Travaglio, su Voglio scendere, 2009

Sono il primo a criticare la politica israeliana in Cisgiordania, gli insediamenti, le limitazioni alle libertà democratiche, tutto ciò che c'è di reazionario, di repressivo. Critico la permanenza stessa di Israele in quei territori. Ma non pretendo il suo suicidio.
Leo Valiani, su la Repubblica, 1985

Il governo di Israele si macchia di sangue innocente e determina l'insopportabilità della permanenza dell'azione di occupazione militare di Gaza, della negazione al popolo palestinese della propria terra e del proprio destino. È giunto il momento di costruire una mobilitazione internazionale che rappresenti, a fronte delle mille codardie e delle ipocrisie diplomatiche della comunità degli Stati, la leva per produrre cambiamento laddove imperversa invece la logica del muro, la provocazione delle colonie e la violenza di un vero e proprio apartheid etnico. 
Nichi Vendola (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

Israele è uno degli importanti avamposti della democrazia nel mondo, è un meraviglioso esempio di come una terra arida può essere trasformata in un'oasi di fratellanza e di democrazia. Pace per Israele significa sicurezza, e la sicurezza deve essere reale. 
Anonimo (attribuito a Martin Luther King)

In ERETZ ISRAEL è nato il popolo ebraico, qui si è formata la sua identità spirituale, religiosa e politica, qui ha vissuto una vita indipendente, qui ha creato valori culturali con portata nazionale e universale e ha dato al mondo l'eterno Libro dei Libri.

Dopo essere stato forzatamente esiliato dalla sua terra, il popolo le rimase fedele attraverso tutte le dispersioni e non cessò mai di pregare e di sperare nel ritorno alla sua terra e nel ripristino in essa della libertà politica.
AA. VV., Dichiarazione della Fondazione dello Stato d'Israele, Tel Aviv, 1948

La Shoa che si è abbattuta recentemente sul popolo ebraico, in cui milioni di ebrei in Europa sono stati massacrati, ha dimostrato concretamente la necessità di risolvere il problema del popolo ebraico privo di patria e di indipendenza, con la rinascita dello Stato ebraico in Eretz Israel che spalancherà le porte della patria a ogni ebreo e conferirà al popolo ebraico la posizione di membro a diritti uguali nella famiglia delle nazioni.
AA. VV., Dichiarazione della Fondazione dello Stato d'Israele, Tel Aviv, 1948

Lo Stato d'Israele sarà aperto per l'immigrazione ebraica e per la riunione degli esuli, incrementerà lo sviluppo del paese per il bene di tutti i suoi abitanti, sarà fondato sulla libertà, sulla giustizia e sulla pace come predetto dai profeti d'Israele, assicurerà completa uguaglianza di diritti sociali e politici a tutti i suoi abitanti senza distinzione di religione, razza o sesso, garantirà libertà di religione, di coscienza, di lingua, di istruzione e di cultura, preserverà i luoghi santi di tutte le religioni e sarà fedele ai principi della Carta delle Nazioni Unite. 
AA. VV., Dichiarazione della Fondazione dello Stato d'Israele, Tel Aviv, 1948

Tendiamo una mano di pace e di buon vicinato a tutti gli Stati vicini e ai loro popoli, e facciamo loro appello affinché stabiliscano legami di collaborazione e di aiuto reciproco col sovrano popolo ebraico stabilito nella sua terra. Lo Stato d'Israele è pronto a compiere la sua parte in uno sforzo comune per il progresso del Medio Oriente intero.
AA. VV., Dichiarazione della Fondazione dello Stato d'Israele, Tel Aviv, 1948

2. Israeliani
© Aforismario

Sono cortesi i militari israeliani, chiedono collaborazione alla popolazione di Gaza, prima di schiacciarli come insetti.
Vittorio Arrigoni, Gaza. Restiamo umani, 2012

Se siamo incapaci di arrivare a un'onesta collaborazione e a patti onesti con gli arabi, significa che non abbiamo imparato nulla dai nostri duemila anni di sofferenze e ci meritiamo tutto quello che ci succederà.
Albert Einstein, lettera a Chaim Weizmann, 1929

L'atteggiamento che il popolo terrà verso la minoranza araba darà la vera misura dei suoi criteri morali.
Albert Einstein, in Alice Calaprice, Pensieri di un uomo curioso, 1996

Soltanto quando noi ebrei avremo il coraggio di considerarci una nazione, soltanto quando avremo rispetto per noi stessi, potremo conquistare il rispetto degli altri.
Albert Einstein, ibidem

Se diventassi presidente, ogni tanto dovrei dire al popolo israeliano cose che non gli piacerebbe ascoltare.
Albert Einstein, ibidem

Benché noi israeliani non disponiamo certo delle quantità di armi e munizioni che gli altri hanno, abbiamo tuttavia due cose che ci assicurano un vantaggio su di loro, e sono il nostro odio per la guerra e il nostro odio per la morte.
Golda Meir, La mia vita, 1976

Gli israeliani sono gli unici che nel Medio Oriente pratichino la democrazia e rispettino in condizioni di normalità le libertà civili. 
Marco Pannella, su La Stampa, 1991

O figli di Israele, ricordate i favori di cui vi ho colmati e rispettate il Mio patto e rispetterò il vostro. Solo Me dovete temere.
Corano, VII sec. a.e.c.

Note
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