Frasi, citazioni e proverbi su Milano

Raccolta di aforismi, frasi, proverbi e battute divertenti su Milano (capoluogo della Lombardia), sui Milanesi e, in parte, sul Duomo di Milano.
Le origini della città di Milano risalgono al VI secolo a.e.c., ma la sua importanza crebbe dopo la conquista da parte dei Romani nel 222 a.e.c., che la denominarono Mediolanum e, successivamente, vi stabilirono la capitale dell'Impero Romano d'Occidente. Oggi, Milano (che ha circa 1.350.000 abitanti), è una delle città più importanti d'Italia dal punto di vista economico e culturale; inoltre, è famosa nel mondo per il prestigioso Teatro alla Scala e per essere una delle capitali della moda.
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa su Torino, Venezia, Firenze e Roma. [I link sono in fondo alla pagina].
Foto di Piazza Duomo a Milano con la nebbia
Milano è bella con la nebbia, è un po' una donna con la veletta. (Ornella Vanoni)

Milano di oggi non è certo un luogo dove si sostiene la cultura. E neanche il resto, date le condizioni di degrado ambientale in cui versa. Peccato, meriterebbe ben di più.
Claudio Abbado, intervista di Giuseppina Manin, su Corriere della Sera, 2008

Lo stile di Milano lo sintetizzerei con tre D: discrezione, disciplina, dovere. In un mondo che tende alla cialtroneria, all'anarchia dei comportamenti e alla furberia, ben venga il calvinismo milanese!
Giorgio Armani [1]

Francamente, Milano fa schifo come città gastronomica. È così ossessionata dalla moda che le persone non prestano particolare attenzione al cibo.
Joe Bastianich [1]

Che differenza c'è tra Roma e Milano, a parte il fatto che lassù si lavora?
Arrigo Benedetti, L'esplosione, 1966 

A Milano gli affari si combinano con un colpo di telefono, a Palermo anche con un colpo di lupara.
Enzo Biagi [1]

A Milano tutto era regolato sul denaro. Nei bar dicevano "cappuccio", per cappuccino, si risparmiava qualche sillaba.
Enzo Biagi, Era ieri, 2005

Disse il sindaco in campagna elettorale: «Milano è la città più europea del mondo. Neanche New York è così europea come Milano!»
Claudio Bisio [1]

C'è della gente che parla male della nebbia di Milano. Io non conosco quella degli altri paesi, ma questa di Milano è una gran nebbia, simpatica, affettuosa, cordiale. Ti fascia tutto come una carezza.
Carlo Campanini, in Mario Mattoli, Catene invisibili, 1942

Milano. Che bel posto dove morire.
[Milan. What a beautiful place to die].
John Carradine [1]

A Milano spalancano le finestre per cambiare aria alla città.
Pino Caruso, Ho dei pensieri che non condivido, 2009

Ci sono città di evidente bellezza che si danno a tutti, e altre segrete che amano essere scoperte. Milano appartiene a questa specie, al punto che riesce difficile stabilire le ragioni del suo fascino. [...] Io credo che esso consista anzitutto nella sua “classe”, né più né meno come avviene per certe donne che ci colpiscono per il loro portamento, anche se belle non sono, e neppure truccate
Carlo Castellaneta [1]

Milano è una città simile a una camera d’aria che perde, ma non si capisce più dove è entrato il chiodo. Era un posto dove succedeva di tutto e adesso non succede più niente di appassionante, di gradevole, di positivo. Ormai è solo routine, semplice manutenzione dell’esistente. Dove sono le grandi idee, i progetti che ci inducevano a sognare? Ecco, Milano non sogna più, la città dei bauscia  [2] adesso dorme, magari russa ma non sogna.
Carlo Castellaneta [1]

O mia bella Madonina / che te brillet de lontan / tutta d’òra e piscinina / ti te dòminet Milan. / Sòtta a ti se viv la vita / se sta mai coi man in man.
[O mia bella Madonnina / che brilla da lontano / tutta d'oro e piccolina / tu domini Milano. / Sotto a te si vive la vita / non si sta mai con le mani in mano].
Giovanni D'Anzi, O mia bela Madunina, 1934

Tutt el mond a l'è paes / e semm d'accord / ma Milan l'è un gran Milan.
[Tutto il mondo è paese / e siamo d'accordo / ma Milano è una gran Milano.
Giovanni D'Anzi, O mia bela Madunina, 1934

Lassa pur ch'el mond el disa / ma Milan l'è un gran Milan / Pòrta Cicca e la Bovisa / che d'intorni pròpi san / e la nebbia che bellezza, / la va giò per i polmon.
[Lascia pure che il mondo parli, / ma Milano è una gran Milano / Porta Cicca e la Bovisa / che dintorni proprio sani / e la nebbia che bellezza, / la va giù per i polmoni].
Giovanni D'Anzi, Lassa pur ch'el mond el disa, 1939

Milano [...] rimane pur sempre l'unica metropoli internazionale d'Italia.
Philippe Daverio, citato su Corriere della Sera, 2010

Milano non è una bella città. Perché non è curata, è caotica, non ha armonia. E pensare che era bellissima, una delle più belle città d'Italia. [È diventata “brutta”] dagli anni ’30 del 900. La bruttezza è frutto di un misto di grettezza e avidità. È l'avidità che ha fatto coprire i Navigli, demolire le mura spagnole, sfasciare le periferie. Milano è stata ed è terra di scorrerie per gli avidi, che messi insieme non producono niente di bello.
Philippe Daverio, intervista di Mauro Cereda, Milano una volta sì che era bella, su Cislmilano, 2012

Milano non piace quasi a nessuno di quelli che ci vivono. Non amano il ritmo che li spinge sempre di corsa. Hanno problemi di stomaco per i panini alla piastra e i piattini di verdura. Non sopportano la puzza di piscio dei sottopassaggi, l'odore del vomito dei tossici, il lastricato di preservativi nelle viuzze, la moquette di cacche di cane. Sognano il verde e trovano solo qualche albero morente e i parchi strapieni di polizia pronta a dirti che non sta bene sedersi sulla poca erba a farti i cavoli tuoi. Sono disorientati dalla mancanza di punti di ritrovo, dalle poche piazze senza panchine, dagli stili architettonici accrocchiati, dalle case a forma di cubo, di ananas, di pigna, di finto rococò e finto gotico. Non capiscono che Milano non è una città, ma un grumo di lava che ha subito tutte le Furie. Che è sterile, come il deserto, e per starci bisogna essere attrezzati. Che non è adatta ai dilettanti. Per questo la amo. 
Sandrone Dazieri, Attenti al gorilla, 1998 

La pioggia a Milano ha un effetto quasi magico sul traffico: non funziona più nulla. 
Sandrone Dazieri, ibidem

Sotto un raggio di sole compari tu, Madonnina benedetta del nostro Duomo! Tu che sei la mamma di tutti noi! Duomo chi ti ha fatto? Da quanti anni contempli le sciocchezza degli uomini? Ti ricordi Napoleone, che ti ruppe le vetrate con i mortai? Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, è il nostro Duomo, è la chiesa dei nostri vecchi, è la casa di Milano
Emilio De Marchi [1]

Ragazzine in gita a Milano snobbano il Duomo e fotografano le vetrine di Louis Vuitton. Ce la meritiamo tutta, la crisi della cultura.
Ermanno Ferretti, Per chi suona la campanella, 2011

Milano è intimamente legata, nell'immaginario collettivo, al suo clima: la cappa soffocante nei mesi estivi e la nebbia d’inverno. Si dice che un vero milanese nasca “con la nebbia nei polmoni”. Spesso, Milano è letteralmente invisibile, una città in bianco e nero dove pochi, occasionali colori riescono a farsi notare: le diverse sfumature di rosa del Duomo, gli azzurri brillanti dei cieli primaverili. La si ricorda soprattutto come una città grigia, come le sue periferie. Milano viene universalmente considerata una città brutta: la sua bellezza è nascosta, privata, si cela dietro ai portoni sbarrati, negli interni dei cortili, nelle “poche piazze discrete”.
John Foot [1]

Milano sono tutto tuo / Vincenzo no non mi rinchiude più / oh Milano sii buona almeno, almeno tu
Alberto Fortis, Milano e Vincenzo, 1978

Mi piacciono i tuoi quadri grigi / le luci gialle, i tuoi cortei / oh Milano, sono contento che ci sei. / Vincenzo dice che sei fredda, / frenetica senza pietà / ma è cretino e poi vive a Roma, che ne sa?
Alberto Fortis, ibidem

Ti devo tanto come uomo / lavoro insieme ai figli tuoi / oh Milano, fa' di me quello che vuoi. / Ti lascio tutti i miei progetti / le mie vendette e la mia età / oh non tradirmi sono vecchio e il tempo va.
Alberto Fortis, Milano e Vincenzo, 1978

Sicuramente a Milano certi problemi sono sentiti con una partecipazione che al Sud non c’è ancora, perché viviamo due momenti sociologici differenti. Ma poiché al Sud guardano a Milano come a un modello, mi ascoltano come se prendessero un antidoto per il futuro prossimo.
Giorgio Gaber [1972], in Guido Harari, Quando parla Gaber, 2011

La delicatezza nella grandiosità e il suo biancore, conferiscono [al Duomo di Milano] l’aspetto di un ghiacciaio con mille punte, oppure di una gigantesca concrezione di stalattiti; si fa fatica a credere che esso sia un’opera eseguita da mano umana.
Theophile Gautier [1]

Vedete là nel cielo, in quel piccolo sole / d’inverno tra le nebbie, un ricordo del sole? / Come la luna guarda e si lascia guardare. / Milano a mezzogiorno è già crepuscolare. / E gli alberi anneriti in quel freddo d’argento / hanno rami gentili, a tratti passa il vento, / un vento senza voce, a poco a poco imbruna. / Solo il piccolo sole come una grande luna. / Così il Duomo fiorito di grigio e di lichene / appare nelle nebbie delle notti serene.
Alfonso Gatto, Inverno a Milano, Poesie, XX sec.

[Milano] è una città che, quando la pioggia la lava, si sporca.
Giuseppe Genna, Nel nome di Ishmael, 2001

La gente guarda Milano e pensa: il lavoro, la moda, la Bocconi. Io qua vedo solo soldi sporchi. So' i soldi sporchi che tengono insieme i mattoni di questa città.
Antonio Gerardi, in 1992, 2015

C’è una meraviglia a Milano di gran lunga la più importante, che non posso non descrivere: la cattedrale. Da lontano appare come ritagliata in un foglio di carta bianca, ma quando si è vicini ci si meraviglia nello scoprire che quei ritagli a forma di merletto sono innegabilmente di candido marmo. Se osserviamo l’intera opera un po’ più a lungo, troviamo che è molto graziosa, colossalmente bella, un giocattolo per bambini giganteschi. Tuttavia essa si presenta ancor meglio a mezzanotte, al chiaro di luna, quando la folla di bianche figure di pietra scende dall'alto e ti accompagna per la piazza bisbigliandoti all'orecchio un’antica storia.
Heinrich Heine [1]

Agosto ce ne andiamo / solo vi lasciamo Milano / vigilate voi, noi assenti / sulle nostre case eleganti / sui bei ladri distinti / sui governanti / noi ce ne andiamo, vi lasciamo / i nostri cani adorati / affamati assetati / ce ne andiamo, vigilate voi / sulla statuina che è d’oro / che non se la portino via / vi lasciamo per compagnia / i nostri cani adorati / affamati assetati / e poi piccioni e piccioni / e sotto i piccioni / statue dai grandi nomi / statue rinomate / ma voi come vi chiamate? / Vi abbiamo tolto anche i nomi / nelle nostre città / vigilate voi, voi Persone / che chiamano Vù Cumprà.
Vivian Lamarque (pseudonimo di Vivian Daisy Donata Provera Pellegrinelli Comba), Poesie, XX-XXI sec.

Una volta girovagavo nei desolati quartieri periferici e vagabondavo lungo i terrapieni delle ferrovie, affascinato dal pittoresco romantico di Porta Ticinese, dei canali. Adesso c'è la metropoli dei grattacieli, la city un po' avveniristica, un po' provinciale: un misto tra il risotto e l'acciaio, che mi diverte.
Alberto Lattuada,  intervista di Ennio Cavalli, su La Fiera Letteraria, 1973

Salito per un di que’ valichi sul terreno più elevato vide quella gran macchina del Duomo sola sul piano, come se, non di mezzo a una città ma sorgesse in un deserto; e si fermò su due piedi, dimenticando tutti i suoi guai, a contemplare anche da lontano quell’ottava meraviglia di cui aveva tanto sentito parlare fin da bambino
Alessandro Manzoni, I promessi sposi, 1827/42

Milano. Il Duomo gocciola verso l'alto.
Marcello Marchesi, Diario futile, 1963

Milano benedetta / Donna altera e sanguigna / con due mammelle amorose / pronte a sfamare i popoli del mondo.
Alda Merini, Poesie, XX sec.

Milano è un enorme conglomerato di eremiti.
Eugenio Montale, su Epoca, 1973

Una cosa mi dispiace se quelli della Lega Lombarda vincono le elezioni: che Milan-Napoli si potrà vedere solo in Coppa Uefa.
Gianni Palladino [1]

Milano è una grande babilonia vitale di palazzoni luccicanti, di magazzini, di ragazze d’ufficio, di agenti di borsa, di ragionieri, di caffè, di ristoranti, di sartorie, dentro l’aroma collettivo del risotto giallo.
Guido Piovene [1]

Per capire Milano bisogna tuffarvisi dentro. Tuffarvisi, non guardarla come un’opera d’arte.
Guido Piovene [1]

Se a Milano non hai da fare o non lavori, ti senti in colpa. Anche se dormi un po’ di più al mattino, sembri un delinquente. A mio marito, se avesse abitato a Milano, avrebbero dato l’ergastolo.
Viviana Porro [1]

Che solitudine in questa affollata città rombante!
Clemente Rebora, Lettere, XX sec.

Non è vero che sono brutta. Non è vero che sopra di me c’è sempre la nebbia. Non è vero che sono fredda e penso solo ai soldi. [...] Per chi mi avete preso? Io sono Milano. E sono una bella signora.
Raffaella Rietmann e Michele Tranquillini, Un giorno a Milano, 1999

A parte qualche anziano tassista, chi lo parla più il dialetto, a Milano?
Guido Rossi, su la Repubblica, 2015

Hanno fatto Milano 2, Milano 3, fra qualche anno arriveranno a fare Milano 15: un’oasi di verde a soli 5 minuti dal centro di Pescara.
Paolo Rossi [1]

Ho fatto un sogno all'incontrario in cui a Milano c’era una giunta di sinistra vera. Gli assessori facevano gli assessori, i geometri facevano i geometri e i ladri facevano i ladri. Non come adesso in cui gli assessori fanno i ladri, i geometri fanno i ladri e i ladri che non sanno più che cazzo fare perché fanno tutto i geometri e gli assessori!
Paolo Rossi [1]

La città aveva una struttura concentrica. C’erano cioè cinque circonvallazioni che si stringevano a mano a mano che si avvicinavano al centro. In più le strade principali tagliavano gli anelli delle circonvallazioni dalla periferia verso il centro trasformando Milano in una specie di torta suddivisa in tante fette. Fette di torta... Già questo chiarisce molte cose sul nostro destino.
Paolo Rossi [1]

Fra le tue pietre e le tue nebbie faccio villeggiatura. / Mi riposo in piazza / Del Duomo. / Invece / di stelle / ogni sera si accendono parole. / Nulla riposa della vita come / la vita.
Umberto Saba, Milano, Poesie, XX sec.

Vorrei che Milano tornasse la città insorta del 1848, piena di virgulti e voglia di cambiamento, una Milano dove l'interesse privato e particolare venisse messo da parte per fare spazio al bene comune.
Antonio Scurati, citato su Corriere della Sera, 2005

Milano e Napoli hanno ancora uno spleen, una solitudine malinconica, sono città con forti valori simbolici. Viverci è nutriente sul piano degli atteggiamenti e dei comportamenti
Toni Servillo, intervista di Alessandro Mammì, su l'Espresso, 2010

L'unico luogo che forse potrei scambiare con Napoli è Milano, l'altra grande metropoli italiana.
Toni Servillo, ibidem

Milano è il prodotto fascinoso delle sue imperfezioni e la somma aritmetica di angoli d’altre città. Raramente le ha imitate, gli somiglia per caso. Milano è Madrid in piazzale Loreto, è Lisbona nelle strade a scacchiera dietro viale Piave, è Varsavia a Crescenzago e Bucarest in fondo a via Mecenate. È Londra in via Elba e in via Lorenteggio, dov'è identica a Shepherd’s Bush. È Beirut in piazza Sant'Ambrogio: solo laggiù (forse) penserebbero di scavare un parcheggio da 350 posti davanti a una basilica del Quarto secolo, e lasciarlo a metà.
Beppe Severgnini, Italiani di domani, 2012

Ritirarmi nella mia Milano, dove uno su tre dei miei pensieri sarà volto alla tomba.
[Retire me to my Milan, where every third thought shall be my grave].
William Shakespeare, La tempesta, 1611

Tutte queste sere sono andato, verso l’una del mattino a rivedere il Duomo di Milano. Questa chiesa, rischiarata da una bella luna, offre uno spettacolo di bellezza straordinaria ed unica al mondo. L’architettura non mi ha mai offerto simili sensazioni.
Stendhal, Viaggio in Italia, 1817

Milano è la miniatura esatta di una gran città; ha in piccole proporzioni tutto ciò che è proprio delle grandi capitali.
Iginio Ugo Tarchetti, Racconti fantastici, 1869 

Dico io, adesso che stiamo a Milano, finalmente, vogliamo andare a vedere questo famoso Colosseo? 
Totò (Antonio De Curtis), in Totò, Peppino e... la malafemmina, 1956 

Ma, dico, se i milanesi, a Milano, quando c'è la nebbia, non vedono, come si fa a vedere che c'è la nebbia a Milano?
Totò (Antonio De Curtis), in Totò, Peppino e... la malafemmina, 1956  

Milano ha delle zone belle, è bella con la nebbia, è un po' una donna con la veletta.
Ornella Vanoni, citato su Il Piccolo, 2015

Sì, Milano è proprio bella, amico mio, e credimi che qualche volta c'è proprio bisogno di una tenace volontà per resistere alle sue seduzioni, e restare al lavoro. Ma queste seduzioni sono fomite, eccitamento continuo al lavoro, sono l'aria respirabile perché viva la mente; ed il cuore, lungi dal farci torto non serve spesso che a rinvigorirla. Provasi davvero la febbre di fare; in mezzo a cotesta folla briosa, seducente, bella, che ti si aggira attorno, provi il bisogno d'isolarti, assai meglio di come se tu fossi in una solitaria campagna. E la solitudine ti è popolata da tutte le larve affascinanti che ti hanno sorriso per le vie e che son diventate patrimonio della tua mente.
Giovanni Verga, lettera a Luigi Capuana, 1873

Milano è un paese dove chi ha testa cerca di comandare o se ne va.
Pietro Verri [1]

Grembiule nero e fiocco azzurro: per un bambino milanista il primo giorno di scuola è un trauma.
Diego Abatantuono [1]

Mi presendo, sono Congètta da Milano, detta Cètty. Sono pugliese di nascita, e milanese di adozione. Diciamo che aveto fatto un'adozione a distanza...
Annamaria Barbera, Sono stata spiegata?, 2003

I milanesi sono l'unico popolo che io conosca che ha perso il senso della propria provenienza. Non hanno più un rapporto di identità culturale con le proprie istituzioni. Il pubblico milanese è bonario, critica poco e se mai non consuma. Gli si può dare foie gras per due anni e se poi si passa alla buseca non è che quelli dicano vogliamo il foie gras; mangiano meno buseca e se ne vanno. Son così i milanesi.
Philippe Daverio, citato su Corriere della Sera, 2004

I bambini milanesi a Natale si incazzano se Babbo Natale arriva in ritardo.
Giovanna Donini [1]

L'umore milanese o lombardo oggi è quasi irremissibilmente perduto. Invano cerchi qualche scampolo di quella stoffa ambrosiana che diede Manzoni, Cattaneo, Bertani, Gorini, Vassalli, Rovani, e molti minori. Era gente di alto ingegno e insieme cavalleresca, amabile e bonariamente spiritosa. Nutriti di Rossini e di Porta, erano amanti della gonnella, senz'essere puttanieri, erano giocondi senza mai essere sguajati. Oggi si è loro sostituita la volgarità, l'ingrugnatura, il portinarismo del Secolo, il bohemismo scimiottescamente francese ed odioso; l'ubbriaco che rece al brillo che canta, ecc.
Carlo Dossi, Note azzurre, 1870/1907 (postumo 1912/64)

Amo più i milanesi che Milano, più Roma che i romani.
Roberto Gervaso, Il grillo parlante, 1983

A Milano tutto è organizzato con un certo anticipo. Ieri, 30 di ottobre, una mia amica milanese mi ha mandato un sms con scritto: “Vieni a cena da me lunedì 15 dicembre alle 20:30?” Io manco so che cosa devo fare domani! Ma poi ci vai a cena, arrivi, ti siedi, fai due chiacchiere e poi ti dicono: “Ordiniamo le pizze?” “Ma perché in un mese e mezzo non ce l’hai avuto il tempo di cucinare?”
Teresa Mannino [1]

Il milanese è lavoratore, e lo ostenta; il tempo è denaro; labor omnia fecit. Ama l’ufficio con calore sentimentale, è infelice se è lontano, a meno che, la sera e un mese all'anno, al mito del lavoro non subentri il mito gemello, quello del "divertirsi".
Guido Piovene [1]

Milano è forse l’unica città italiana dove esista l’umorismo vero, l’umorismo in senso britannico, che vela e insaporisce le cose senza però modificarle. Si mescola specialmente agli aspetti più triti, più comuni e prosaici della città; li fa lievitare appena, lasciandoli come stanno. Furono milanesi il Manzoni e il Porta, i nostri maggiori umoristi.
Guido Piovene [1]

Prendete un problema di qualunque natura (politico, sociale, culturale, tecnico o altro) e datelo da risolvere a due italiani: uno milanese e l’altro siciliano. Dopo un giorno, il siciliano avrà dieci idee per risolvere questo problema, il milanese nemmeno una. Dopo due giorni, il siciliano avrà cento idee per risolvere questo problema, il milanese nessuna. Dopo tre giorni, il siciliano avrà mille idee per risolvere questo problema, e il milanese lo avrà già risolto.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa [1]

I milanesi sono produttivi, con una profonda visione etica del lavoro, un forte senso della giustizia sociale, della trasmissione del benessere alle generazioni future e con un rispetto totale della civiltà, dei diritti, della tolleranza e della solidarietà.
Umberto Veronesi, intervista di Elisabetta Soglio, su Corriere della Sera, 2016

Milano rinasce ogni mattina, pulsa come un cuore. Milano è positiva, ottimista, efficiente. Milano è da vivere, sognare e godere. Milano da bere.
Anonimo, slogan pubblicitario Amaro Ramazzotti, 1985

Un minuto prima di morire divento milanista. Così almeno schiatta uno di loro.
Anonimo interista
Foto di Piazza Duomo a Milano
Milan l’è un gran Milan. (Proverbio)

Proverbi su Milano
  • Chi volta il culo a Milan volta il culo al pan.
  • Dai parenti di Milano vacci con la roba in mano.
  • Milan dis e Milan fa.
  • Milan l’è el giardin de l’Italia.
  • Milan l’è un gran Milan.
  • Milan può far, Milan può dir, ma non può far dell'acqua vin.
  • Milano la grande, Venezia la ricca, Bologna la grassa, Firenze la bella, Padova la dotta, Ravenna l’antica, Roma la santa.
  • Se si va a Milan bisogna fare come fan.
  • Solo a Milan si mangia.
Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2. Bauscia: sbruffone; fanfarone.
  3. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Torino - Venezia - Firenze - Roma

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