Aforismi, frasi e proverbi su Roma
Raccolta di aforismi, frasi e citazioni su Roma e sui Romani. Fondata, secondo la tradizione, nel 753 a.e.c. (ma sicuramente più antica, non a caso viene soprannominata la "Città eterna"), Roma è stata capitale del vasto e potente Impero Romano e centro di una delle più importanti civiltà antiche.
Oggi, con quasi tre milioni di abitanti, Roma è il comune più popoloso d'Italia, e per la sua "grande bellezza" costituisce una delle mete turistiche più ambite del mondo. Scrive Corrado Augias ne I segreti di Roma (Mondadori, 2005):
Oggi, con quasi tre milioni di abitanti, Roma è il comune più popoloso d'Italia, e per la sua "grande bellezza" costituisce una delle mete turistiche più ambite del mondo. Scrive Corrado Augias ne I segreti di Roma (Mondadori, 2005):
"Città contraddittoria [...], carica di tutta la gloria, di tutte le rovine e di tutta la polvere che i secoli si sono lasciati dietro, è possibile scorgere le tracce di ogni evento o sentimento umani, l'ardimento e la codardia, la generosità e l'ignavia, l'intraprendenza e la losca mollezza degli infingardi. Non c'e avvenimento della storia conosciuta che non abbia lasciato un segno, una cicatrice, un graffio sulla sua scorza. Roma non sarà mai la città dell'ordine, delle simmetrie, del nitido svolgersi dei fatti secondo un disegno, l'esito coerente di un progetto. Se la storia degli uomini altro non è che violenza e frastuono, Roma è stata nei secoli lo specchio di questa storia, capace di riflettere con fedeltà ogni dettaglio, compresi quelli dai quali si distoglierebbe volentieri lo sguardo".
Roma è un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi. (Alberto Sordi) |
Roma è una città singolare. Disconosce i meriti dei suoi abitanti ed è pronta ad apprezzare virtù che non hanno.
Giulio Andreotti, Il potere logora... ma è meglio non perderlo, 1990
Se la storia degli uomini altro non è che violenza e frastuono, Roma è stata nei secoli lo specchio di questa storia, capace di riflettere con fedeltà ogni dettaglio, compresi quelli dai quali si distoglierebbe volentieri lo sguardo.
Corrado Augias, I segreti di Roma, 2005
Roma è in perenne espansione, da generazioni. Ogni imperatore l'ha abbellita con nuove costruzioni e nuovi monumenti, cambiando gradualmente il volto della città. A volte, invece, il suo volto è cambiato radicalmente, anche a causa degli incendi, molto frequenti. Questa continua trasformazione di Roma proseguirà per secoli, con il risultato di farla diventare già nell'antichità un bellissimo "museo" all'aperto di arte e di architettura.
Alberto Angela, Una giornata nell'antica Roma, 2007
Roma è più bella di Parigi da un punto di vista di stretta estetica tradizionale. Ha sicuramente il centro storico più bello del mondo; penso alla zona dal Colosseo a piazza del Popolo, alla Roma seicentesca racchiusa nell'ansa del Tevere. Purtroppo le pesano addosso i guasti spaventosi della speculazione edilizia degli ultimi decenni, periferie senza storia e senz'anima. Chi conosce la città riesce a viverci comodamente, certe volte anche troppo, viene voglia di dire. Chi invece ci viene da forestiero temo che viva in un continuo stato di ansia, perché è una città dove non sono molte le cose che funzionano.
Corrado Augias, su corradoaugias.net
Ho trovato una città di mattoni, ve la restituisco di marmo.
Augusto, citato in Svetonio, Vite dei Cesari, II sec. [2]
Roma sorella quante volte son partito e ritornato / Roma mia madre occhi tristi che non mi hanno abbandonato / Roma svampita calze a rete tacchi a spillo e un po' di vita / Roma ingannata dai suoi tanti amori dai suoi vecchi fiori / Roma spogliata lasciami cantare una serenata.
Ho trovato una città di mattoni, ve la restituisco di marmo.
Augusto, citato in Svetonio, Vite dei Cesari, II sec. [2]
Roma sorella quante volte son partito e ritornato / Roma mia madre occhi tristi che non mi hanno abbandonato / Roma svampita calze a rete tacchi a spillo e un po' di vita / Roma ingannata dai suoi tanti amori dai suoi vecchi fiori / Roma spogliata lasciami cantare una serenata.
Luca Barbarossa, Roma spogliata, 1981
A Roma tutto è pubblico, non esistono segreti, ognuno parla, le cose vengono talora ostentate in modo addirittura vistoso, eppure non si capisce niente.
Luigi Barzini Junior, Gli italiani, 1965
Che differenza c'è tra Roma e Milano, a parte il fatto che lassù si lavora?
Arrigo Benedetti, L'esplosione, 1966
C’è strada e strada, benché tutte portino a Roma, a quel che si dice.
Léon Bloy, Esegesi dei luoghi comuni, 1902/12
Dovrebbe esserci una sola capitale nel mondo, Londra, Parigi, Berlino o Roma, Roma meglio di tutte, un solo governo per tutti i popoli, questo almeno avrebbe un senso.
Johan Bojer, La casa e il mare, 1933
Roma è una città meravigliosa, dove secoli di storia si avvolgono tra loro creando un fantastico gomitolo attraverso il quale il futuro con fatica cerca di farsi largo.
Paolo Bonolis, Perché parlavo da solo, 2019
Roma è una città piena di problemi ed è solo grazie all’atteggiamento disilluso tipico dei suoi abitanti che il dolore per lo stato delle cose viene alleviato, ma allo stesso tempo, per il medesimo atteggiamento, quasi mai si risolvono le questioni.
Paolo Bonolis, ibidem
Roma è una città divorata dagli intrallazzi e dal malaffare. Un po’ perché è il centro del potere politico, un po’ perché questa arrendevolezza della collettività romana ha sempre permesso, a chi ha voluto mettere le mani sulla città, di farlo con una certa libertà e talvolta con discreta connivenza.
Paolo Bonolis, Perché parlavo da solo, 2019
Quando sono arrivato a Roma sono rimasto molto impressionato da due cose: dal Colosseo e dalla cameriera della mia stanza d’albergo. Tutt'e due avevano una struttura incredibile.
Mel Brooks [1]
La tenaglia del colonnato di San Pietro, pronta a mordere la città di Roma.
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001
La sessomania non è un fenomeno soltanto dei nostri giorni. Non si comprenderebbe altrimenti la presenza di tanti obelischi, cippi, paracarri piantati nel cuore di Roma.
Francesco Burdin, ibidem
Oh Roma! mia patria! città dell'anima!
George Gordon Byron, Il pellegrinaggio del giovane Aroldo, 1812/18
Chi è nato a Roma la ama, ma chi non ci è nato e l’ha incontrata, a volte, come nel mio caso, la ama ancor di più.
Giovanni Canestri, su 30 Giorni, 2000
Che disgrazia che la città di Roma abbia continuato a vivere mentre il suo impero si è infranto! Che il papa l’abbia fatta proseguire! Che boriosi imperatori abbiano potuto impadronirsi delle sue vuote rovine e con esse del nome di Roma!
Elias Canetti, La provincia dell'uomo, 1973
Quando ci si occupa dell’impero romano, si sa in ogni momento che esso alla fine è andato in rovina: tuttavia Roma c’è ancora. Così ci si consola dei pericoli molto più seri di rovina che ci minacciano oggi, come se anche la rovina attuale potesse essere transitoria, come se anche nel nostro caso si trattasse soltanto di nemici barbari, intenzionati a saccheggiare tutti gli oggetti visibili, e non si trattasse invece del dissolvimento di ogni pur minimo pezzetto della materia di cui consiste ciascuno di noi.
Elias Canetti, La provincia dell'uomo, 1973
Roma è bella da impazzire. Monumenti, sole, voglia di vivere, belle donne. E calore della gente. John Carew, La Gazzetta dello Sport, 2003
A Londra, tranne il Papa, c'è tutto. A Roma, tranne tutto, c'è il Papa.
Pino Caruso, Ho dei pensieri che non condivido, 2009
L’uomo che vuole fare fortuna in questa antica capitale del mondo deve essere un camaleonte capace di riflettere tutti i colori dell’ambiente che lo circonda, un Proteo capace di assumere tutte le forme. Deve essere compiacente, insinuante, falso, impenetrabile, spesso strisciante, perfidamente sincero; deve fingere sempre di sapere meno di quello che sa, deve avere un tono di voce inalterabile, deve essere paziente, deve saper padroneggiare la propria fisionomia, deve essere freddo come il ghiaccio quando un altro al suo posto sarebbe tutto fuoco; e se ha la disgrazia di non avere la fede nel cuore, deve averla nell'intelletto e soffrire in pace, se è un uomo onesto, la mortificazione di doversi riconoscere per un ipocrita. E se detesta comportarsi così, è meglio che lasci Roma e vada a cercare fortuna altrove.
Giacomo Casanova, Storia della mia vita, 1789/98 (postumo 1960/62)
A Roma ci sono molte cose che nei primi giorni sorprendono, ma alle quali si fa poi l’abitudine. Non esiste città cattolica in cui ci si preoccupi meno della religione.
Giacomo Casanova, Storia della mia vita, 1789/98 (postumo 1960/62)
È insensato andare a Roma se non si possiede la convinzione di tornare a Roma.
Gilbert Keith Chesterton [1]
Lo storico antico, dicendo di Roma che non poteva più sopportare i propri vizi né i loro rimedi, ha definito meno la propria epoca di quanto non abbia anticipato la nostra. Grande era senza dubbio la stanchezza dell'Impero, ma essa, disordinata e inventiva, sapeva ancora, per ingannare, coltivare il cinismo, il fasto e la ferocia, mentre quella alla quale assistiamo nella sua rigorosa mediocrità, non possiede nessuno di quei prestigi che illudono.
Emil Cioran, La tentazione di esistere, 1956
Alarico diceva che un "demone" lo spingeva contro Roma. Ogni civiltà stremata aspetta il suo barbaro, e ogni barbaro aspetta il suo demone.
Emil Cioran, L'inconveniente di essere nati, 1973
Nulla è più grande e sacro. Ha in sé la luce d'un astro. / Non i suoi cieli irragia solo, ma il mondo, Roma.
Gabriele D'Annunzio, Elegie Romane, 1892
Domina emax. Così Ovidio descrive una signora che ama fare sempre degli acquisti. Basta andare in centro a Roma, in via Condotti, per poterla incontrare.
Luciano De Crescenzo, I pensieri di Bellavista, 2005
L'Italia è cambiata. Ma Roma è Roma.
[Italy has changed. But Rome is Rome].
Robert De Niro [1]
Presa di Roma. Noi italiani, i vinti dei vinti dei vinti (perché vinti a Custoza dagli Austriaci, che erano stati battuti a Magenta dai Francesi, alla loro volta sconfitti a Worth ecc. dai Prussiani) siamo stati finalmente vincitori. E di chi? Dei soldati del Papa.
Carlo Dossi, Note azzurre, 1870/1907 (postumo 1912/64)
In Roma si sente ancora dappertutto il papa. Roma non potrà mai essere sinceramente costituzionale. Il dispotismo vi lasciò il suo nome su ogni pietra. Ora, da capitale del mondo, scende a diventare capitaluccia d'Italia.
Carlo Dossi, Note azzurre, 1870/1907 (postumo 1912/64)
I nuovi brutti edifici che in Roma si erigono spesso sulle rovine dei bellissimi antichi - rappresentano la Barbarie incombente sulla civiltà.
Carlo Dossi, ibidem
Roma è città internazionale, veramente cattolica. A Roma non trovi il pettegolezzo. Essa possiede il cosiddetto uso di mondo, il savoir faire, e meglio il lasciar fare, la tolleranza per l'opinione altrui, il facile adattarsi ai modi non suoi, anzi la filosofica indifferenza, anzi lo scetticismo di chi viaggiò molto e molto mondo conobbe. Né ciò perché i romani abbiano effettivamente viaggiato: la maggior parte non oltrepassò i colli Albani, ma perché Roma fu viaggiata da tutto il mondo, il che torna lo stesso.
Carlo Dossi, Note azzurre, 1870/1907 (postumo 1912/64)
Roma, la città in cui la storia aveva una presenza visibile, dove il passato di un intero emisfero sembra muoversi come un corteo funebre, pieno di immagini ancestrali e strani trofei raccolti nei luoghi più remoti.
George Eliot, Middlemarch, 1871
Roma − la città della storia visibile.
[Rome − the city of visible history].
George Eliot, ibidem
Fra le località d'Europa Roma è sempre stata considerata fra le più imponenti, e per certi aspetti fra le più edificanti.
George Eliot, ibidem
A coloro che hanno osservato Roma con occhi resi acuti da una cultura capace di immettere un soffio di vita in ogni forma della storia e di individuare le occulte trasformazioni che danno unità a tutti i contrasti, Roma può ancora apparire come il centro spirituale e l'interprete del mondo.
George Eliot, Middlemarch, 1871
Parigi ha l’eleganza delle armonie e della grandeur, Londra ha l’eleganza della classe e del prestigio, Roma ha l’eleganza dell’umanità e della storia
Gianfranco Ferrè [1]
Roma è una città eterna non per le sue glorie, ma per la capacità di subire le barbarie dei suoi invasori, di cancellarle col tempo, di farne rovine.
Ennio Flaiano, Diario notturno, 1956
Lamenta la corruzione della vita romana, cita sdegnato qualche caso. Sì, d’accordo, è stato così per secoli e secoli, ma ora stiamo esagerando; vizio e putredine. Vien voglia di andarsene, ma dove? Facendosi triste: «Ah» conclude «potersi ritirare in campagna, soli con un chilo di cocaina, lontani da queste sozzure».
Ennio Flaiano, Diario notturno, 1956
Roma ha questo di buono, che non giudica, assolve.
Ennio Flaiano, Intervista a Giulio Villa Santa, Radio della Svizzera italiana, 1972
Vivere a Roma è un modo di perdere la vita.
Ennio Flaiano, Don’t Forget, 1967-72 (postumo, 1976)
Roma, o morte.
Giuseppe Garibaldi, Discorso ai volontari, Palermo, 1862 (vedi "Frasi storiche" su Aforismario)
Oh! Roma!, patria dell'anima!, tu sei veramente la sola!, l'eterna! Al disopra d'ogni grandezza umana
Giuseppe Garibaldi, Clelia o Il governo dei preti, 1870
Come è brutta, Roma. Brutta di questa sua accecante bellezza, su cui risaltano i segni dello sfacelo come una voglia di barbabietola su un volto purissimo.
Vittorio Gassman, a lettera a Giorgio Soavi, 1995
Amo più i milanesi che Milano, più Roma che i romani.
Roberto Gervaso, Il grillo parlante, 1983
Lascio Roma con la stessa gioia con cui ci ritorno.
Roberto Gervaso, ibidem
Non si nasce a Roma per caso. Roma è un destino, è un apice della trama cosmica.
Fausto Gianfranceschi, Aforismi del dissenso, 2012
Roma, una frazione di eternità.
Fausto Gianfranceschi, ibidem
Settembre. Dopo aver trascorso un mese in montagna, Roma mi accoglie con il soffio morbido e ristoratore del suo smog, delle sue polveri sottili, dei suoi buchi nell'ozono. Qui sono nato e qui rinasco.
Fausto Gianfranceschi, Aforismi del dissenso, 2012
Roma è uno spettacolo che non ha bisogno di intervalli.
Fausto Gianfranceschi, ibidem
Urbano: un aggettivo in disuso, che tuttavia ha un senso intramontabile. Deriva da Urbs, ossia Roma, città dotata di una potenza formatrice superiore a quella della Polis. Non sarei fiero di quello che sono se non fossi nato a Roma.
Fausto Gianfranceschi, Aforismi del dissenso, 2012
Omnia Romae cum pretio.
[A Roma tutte le cose hanno un prezzo].
Decimo Giunio Giovenale, Satire, II sec.
Che cosa farò a Roma? Non so mentire.
Decimo Giunio Giovenale, Satire, II sec.
Sì, finalmente mi trovo in questa capitale del mondo!
Johann Wolfgang Goethe, Roma, 1 novembre 1786, in Viaggio in Italia, 1815/17
È una dura e contristante fatica quella di scovare pezzetto per pezzetto, nella nuova Roma, l'antica; eppure bisogna farlo, fidando in una soddisfazione finale impareggiabile. Si trovano vestigia di una magnificenza e di uno sfacelo che superano, l'una e l'altro, la nostra immaginazione.
Johann Wolfgang Goethe, Viaggio in Italia, 1815/17
Johann Wolfgang Goethe, Viaggio in Italia, 1815/17
Ciò che hanno rispettato i barbari, l’han devastato i costruttori della nuova Roma.
Johann Wolfgang Goethe, ibidem
Quando si considera un'esistenza come quella di Roma, vecchia di oltre duemila anni e più, e si pensa che è pur sempre lo stesso suolo, lo stesso colle, sovente perfino le stesse colonne e mura, e si scorgono nel popolo tracce dell'antico carattere, ci si sente compenetrati dei grandi decreti del destino. tanto che da principio è difficile all'osservatore discernere come Roma succeda a Roma; e non già soltanto la Roma nuova all'antica, ma ancora le varie epoche dell'antica e della nuova sovrapposte l'una all'altra.
Johann Wolfgang Goethe, Viaggio in Italia, 1815/17
Roma è un mondo, e occorrono anni per raccapezzarsi in essa.
Johann Wolfgang Goethe, ibidem
Emana su noi un senso di pace mentre corriamo da un capo all'altro di Roma, per conoscerne i massimi monumenti. In altri luoghi bisogna andar a cercare le cose importanti: qui se n'è schiacciati, riempiti a sazietà.
Johann Wolfgang Goethe, ibidem
Si cammini o ci si fermi, ecco che appaiono panorami d'ogni specie e genere, palazzi e ruderi, giardini e sterpaie, vasti orizzonti e strettoie, casupole, stalle, archi trionfali e colonne, spesso così fittamente ammucchiati da poterli disegnare su un solo foglio. Per descriverlo ci vorrebbero mille bulini; a che può servire una sola penna? E la sera si è stanchi e spossati dal tanto vedere e ammirare.
Johann Wolfgang Goethe, Viaggio in Italia, 1815/17
Solo a Roma ci si può preparare a comprendere Roma.
Johann Wolfgang Goethe, ibidem
Comincio a gustare anche le antichità romane. Storia, iscrizioni, monete, tutte cose di cui non volevo sentir parlare, ora mi si accalcano intorno. Come già m'è avvenuto per la storia naturale, mi succede anche qui: perché in questo luogo si riallaccia l'intera storia del mondo, e io conto d'esser nato una seconda volta, d'essere davvero risorto, il giorno in cui ho messo piede in Roma.
Johann Wolfgang Goethe, Viaggio in Italia, 1815/17
Io credo che a Roma si trovi l'alta scuola di tutto il mondo, e anch'io ne sono stato purificato e temprato.
Johann Wolfgang Goethe, ibidem
Della bellezza dell'andar su e giù per Roma nel plenilunio, chi non l'ha provato non può averne un'idea. Ogni particolare viene inghiottito dalle grandi masse di luce e d'ombra, e l'occhio non percepisce che immagini immense, totali.
Johann Wolfgang Goethe, Viaggio in Italia, 1815/17
Solo stando a Roma si ha un'idea di che scuola sia questa. È necessario, per dir così, nascere un'altra volta, e le nostre vecchie idee ci appaiono come le scarpe che portavamo da bambini. Qui l'uomo più comune diventa qualcosa.
Johann Wolfgang Goethe, ibidem
Nelle poche settimane da che sono in questa città, ho già visto andare e venire più d'un forestiero e mi sono stupito della superficialità con cui molti si accostano a questi monumenti venerabili. Grazie a Dio, in futuro non proverò più soggezione davanti a questi uccelli migratori, se al Nord qualcuno di loro mi parlerà di Roma, né mi sentirò più sommuovere i precordi; perché ormai anch'io l'ho veduta
Johann Wolfgang Goethe, Viaggio in Italia, 1815/17
Come a Roma c'era, oltre ai Romani, un popolo di statue, così, oltre a questo mondo reale, c'è anche un mondo immaginario, molto più potente quasi, in cui vivono i più.
Johann Wolfgang Goethe, Massime e riflessioni, 1833 (postumo)
Roma con la sacra maestà del suo solo nome; Roma con i suoi monumenti, i suoi ricordi, il suo passato, le sue leggende, con le sue chiese numerose come i giorni dell'anno.
Edmond e Jules de Goncourt, Madame Gervaisais, 1869
Roma, un caos e un universo di pietra, un sovraffollamento, una mescolanza, una confusione, una sovrapposizione di case, di palazzi, di chiese, una foresta di architetture, dove si elevano le cime dei campanili, delle cupole, delle colonne, delle statue, delle braccia di rovine disperate nell’aria, delle punte di obelischi, dei Cesari di bronzo, delle spade di angeli neri contro il cielo.
Edmond e Jules de Goncourt, Madame Gervaisais, 1869
Nessuno stato ha il diritto innato di sopravvivere grazie alla coscrizione obbligatoria e, a lungo andare, nessuno stato c’è mai riuscito. Le matrone romane dicevano ai figli: – Ritorna con lo scudo, o sullo scudo. – Più tardi, questa consuetudine declinò. Declinò anche Roma.
Robert Anson Heinlein, Lazarus Long l'Immortale, 1973
Roma sembra soprattutto bella, non pel suo presente o pel passato prossimo; ma per quel passato remoto, che tutto rammenta.
Vittorio Imbriani, Passeggiate romane, 1871
Roma, città fortunata, invincibile ed eterna.
[Beatam urbem Romanam et invictam et aeternam].
Tito Livio, Ab urbe condita, I sec.
Città in vendita, andrai presto in rovina, se si troverà uno in grado di comperarti.
[O urbem venalem et cito perituram, si emptorem invenerit].
Tito Livio, Ab urbe condita, I sec.
Roma è un sogno che la Chiesa tenacemente custodisce.
Leo Longanesi, I giusti pensieri del modesto signor di Bonafede, 1926
Che orribile popolo! Se non avessi visto con i miei occhi la corte romana non avrei creduto che il papato fosse un simile orrore. Ho sentito dire a Roma che se esiste un inferno, Roma vi è costruita sopra.
Martin Lutero, XVI sec., cit. in Marco Besso, Roma e il Papa nei proverbi e nei modi di dire, 1889
O Roma, o Orte.
Mino Maccari (parodia del motto garibaldino "O Roma o morte", con riferimento ironico alla marcia su Roma dei fascisti).
A me Roma piace moltissimo: è una specie di giungla, tiepida, tranquilla, dove ci si può nascondere bene.
Marcello Mastroianni, in Federico Fellini, La dolce vita, 1960
Il cuore di Roma non è il marmo del Senato, ma la sabbia del Colosseo.
Massimo Decimo Meridio (Russell Crowe) in Ridley Scott, Il gladiatore, 2000
Madre comune / d'ogni popolo è Roma e nel suo grembo / accoglie ognun che brama / farsi parte di lei. Gli amici onora; / perdona a' vinti; e con virtù sublime / gli oppressi esalta ed i superbi opprime.
Pietro Metastasio, Adriano in Siria, 1732
Roma è puttana come Patrizia, grintosa come il Bufalo, egocentrica come il Libano. È dolce come Roberta, svampita come il Dandy, pigra e allo stesso tempo determinata come il Freddo. Roma racchiude tutte le sfumature dell'essere umano.
Francesco Montanari, su AsRomaLive, 2009 [I nomi citatati sono personaggi del film Romanzo criminale - La serie 2008/10]
Forse uno dei guai dell'Italia è proprio questo, di avere per capitale una città sproporzionata, per nome e per storia, alla modestia di un Popolo che quando grida "forza Roma!" allude solo ad una squadra di calcio.
Indro Montanelli, Storia di Roma, 1957
La vendetta cristiana su Roma. Forse non c'è nulla che stanchi tanto, quanto lo spettacolo di un continuo vincitore, - per duecento anni si era visto Roma assoggettare a sé un popolo dopo l'altro, il circolo era compiuto, tutto l'avvenire sembrava alla fine, tutte le cose erano organizzate per una eterna condizione. Si, se l'impero edificava, edificava con l'intenzione dell'«aere perennius»; e noi, noi che conosciamo soltanto la «malinconia delle rovine», possiamo a stento comprendere quella malinconia, di tutt'altra specie, delle costruzioni eterne, dalla quale si doveva cercare di salvarsi come si poteva : per esempio, con la frivolezza di Orazio. Altri cercavano differenti mezzi di conforto contro la stanchezza confinante con la disperazione, contro la coscienza mortifera che ormai tutti i movimenti del pensiero e del cuore fossero senza speranza, che in ogni luogo si fosse piantato il grande ragno, che esso avrebbe implacabilmente bevuto tutto il sangue, dovunque ancora scaturisse. Questo odio vecchio di secoli, senza parole, nutrito dagli stanchi spettatori verso Roma, almeno per tutto il tempo in cui durò il suo dominio, si sgravò, alla fine, nel cristianesimo, coinvolgendo in un solo sentimento Roma, il «mondo» e il «peccato»; ci si vendicò di Roma, ritenendo prossima l'improvvisa fine del mondo; ci si vendicò di Roma, ponendo di nuovo dinanzi a sé un avvenire - Roma aveva saputo trasformare tutto nella sua preistoria e nel suo presente - e un avvenire, in confronto al quale Roma non appariva più come il fatto più importante; ci si vendicava di essa, sognando il giudizio ultimo, - e l'ebreo crocifisso, come simbolo di salvezza, costituiva l'estrema irrisione verso gli splendidi pretori romani della provincia; infatti essi ora apparivano come i simboli della sventura e del «mondo» maturo per la fine.
Friedrich Nietzsche, Aurora, 1881
Roma è la sola città del mondo dove i piccoli si sentono grandi e i grandi piccoli.
Francesco Orestano, Pensieri, 1943
Roma può darti tante e tali donne che puoi ben dire: «Ciò ch'è bello al mondo è tutto qui».
Publio Ovidio Nasone, Ars Amatoria (L'arte amatoria), I sec.
Quid melius Roma?
[Che cosa, migliore di Roma?]
Publio Ovidio Nasone, Epistulae ex Ponto (Lettere dal Ponto), I sec.
Io Roma non la riconosco più. È diventata brutta, scomposta, estranea a se stessa. Non è più un'unità, ma è una somma di almeno sette città con anime diverse. Periferie che non si conoscono l'una con l'altra.
Gigi Proietti, citato su l'Espresso, 2015
T'invidio, turista che arrivi, / t'imbevi de Fori e de scavi, / poi tutto d'un colpo te trovi /
Fontana de Trevi tutta per te! / Ce sta 'na leggenda romana / legata a sta vecchia fontana
/ per cui se ce butti un soldino / costringi il destino a fatte tornà.
Renato Rascel, Pietro Garinei e Sandro Giovannini, Arrivederci Roma, 1955
[A Roma], sventramenti di regime a parte, ogni volta che è avvenuto un cambiamento, nulla si è cancellato del precedente, in un susseguirsi di sovrastrutture a strutture, secondo un processo architettonico senza soluzione di continuità, che l’ha vista passare indifferente da pagana a cristiana, da urbe imperiale a borgo medievale, da civitas leonina a città comunale, da capolavoro barocco a metropoli del futuro. Come un animale nella sua metamorfosi.
Claudio Rendina, La grande bellezza di Roma, 2002
La monumentalità di Roma appare fastosa e vischiosa, tale da soffocare l’animo del visitatore con il peso della propria bellezza, una bellezza da morire, per come è capace di operare una seduzione dei sensi.
Claudio Rendina, ibidem
Non è il male che sta rovinando la nostra terra, ma la mediocrità. Il crimine non è Nerone che suonava la lira mentre Roma bruciava, ma il fatto che suonava male.
Ned Rorem, Il diario finale, 1974
Roma − m'hanno detto − è come una madre negra. Piena di abominevoli difetti. Ma le madri negre − aggiungo io − sono le più amorose − e quindi le migliori − del mondo.
Umberto Saba, Scorciatoie, 1946
La vita quotidiana a Roma è ormai inquinata. Chiesa, televisione e politica l'hanno occupata nelle sfere più intime e hanno finito per trasformarla in un paesone dove questi mondi la fanno da padrone.
Toni Servillo, intervista di Alessandro Mammì, su l'Espresso, 2010
Roma è tutta un vespasiano.
Alberto Sordi, in Il marchese del Grillo, 1981
[Roma] è diventata un brutto parcheggio. È indecente il modo in cui viene degradata una delle più belle città del mondo.
Alberto Sordi, Intervista di Nantas Salvalaggio, su Corriere della sera, 1986
Roma non è una città come le altre. È un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi.
Alberto Sordi, su 30Giorni, 2000
A Roma un tempo, se uno passava di corsa, lo prendevano, lo sbattevano contro una porta e gli dicevano: «'Ndo' scappi?». Perché a Roma, se correvi come un matto, poteva voler dire solo che scappavi.
Alberto Sordi, ibidem
A Parigi, nel momento in cui si decide di andare a Roma, bisognerebbe stabilire di andare al museo un giorno sì e uno no: si abituerebbe l'anima a sentire la bellezza.
Stendhal, Passeggiate romane, 1829
Ci si annoia talvolta a Roma il secondo mese di soggiorno, ma giammai il sesto, e, se si resta sino al dodicesimo, si è afferrati dall'idea di stabilirvisi.
Stendhal, ibidem
Per Dio, il Colosseo è quanto di meglio ho visto a Roma. Questo edificio mi piace, sarà magnifico una volta terminato!
Stendhal, Passeggiate romane, 1829
Roma in realtà è un agglomerato di sublimi rovine e di brutte chiese e case moderne; sarebbe stato meglio se non fosse sopravvissuta alla fine dell'età antica, se si fosse trasformata in un deserto popolato solo dai resti dei suoi monumenti, come avvenne ad altre grandi capitali; la conversione al cristianesimo ha segnato l'inizio della sua decadenza. Della patria di Cicerone, Cesare e Virgilio rimangono solo le spoglie esteriori; il suo spirito è morto per sempre e sono i preti e le superstizioni cristiane che l'hanno ucciso...
Stendhal [1]
A Roma confluiscono tutti i peccati e tutti i vizi per esservi glorificati.
Publio Cornelio Tacito, Storie, ca. 100
Mi piace questa sensazione di essere nato e cresciuto nella città più bella del mondo.
Francesco Totti, E mo' te spiego Roma, 2012 (prefazione)
Roma è la capitale della storia, della cultura, della religione; Roma è l'Italia.
Uto Ughi, Intervista di Laura Ruzza, UniversityTV, 2005
Quanto sei bella Roma quann'è sera, / quando la luna se specchia dentro ar fontanone / e le coppiette se ne vanno via, / quanto sei bella Roma quando piove. / Quanto sei bella Roma quann'è er tramonto, / quando l'arancia rosseggia ancora sui sette colli / e le finestre so' tanti occhi / che te sembrano dì : quanto sei bella! / Ah, quanto sei bella. / Oggi me sembra che er tempo se sia fermato qui. / Vedo la maestà der Colosseo, / vedo la santità der Cuppolone, / e so' più vivo, e so' più bono, no, nun te lasso mai, / Roma capoccia der monno infame. / Na carrozzella va co' du' stranieri, / un robivecchi te chiede un po' de stracci, / li passeracci so' usignoli, io ce so' nato, Roma, / io t'ho scoperta, stamattina. / Oggi me sembra che er tempo se sia fermato qui. / Vedo la maestà der Colosseo, / vedo la santità der Cuppolone, / e so' più vivo, e so' più bono, no, nun te lasso mai, / Roma capoccia der monno infame. / Roma capoccia der monno infame.
Antonello Venditti Roma capoccia, 1972
Grazie Roma che ci fai piangere e abbracciarci ancora / grazie Roma, grazie Roma che ci fai vivere e sentire ancora una persona nuova.
Antonello Venditti, Grazie Roma, 1983
Roma oggi è una città molto grande, un tempo era una grande città.
Carlo Verdone, intervista di Silvia Fumarola, su la Repubblica, 2015
Roma è l'esempio di ciò che accade quando i monumenti di una città durano troppo a lungo.
Andy Warhol [1]
Roma è sporca, ma è Roma; e per chiunque ha vissuto a lungo a Roma quella sporcizia ha un fascino che la lindura di altri posti non ha mai avuto.
William Wetmore Story, XIX sec. [1]
Roma caput mundi regit orbis frena rotundi.
[Roma capitale del mondo tiene le redini del mondo rotondo].
Motto del sacro Romano Impero
Roma locuta, causa finita.
[Roma ha deciso, la questione è chiusa].
Sentenza medievale
Solo Parigi è degna di Roma; solo Roma è degna di Parigi.
[Seule Paris est digne de Rome; seule Rome est digne de Paris]
Gemellaggio tra le città di Roma e Parigi, 1956
Roma è la città degli echi, la città delle illusioni e del desiderio.
[Rome is the city of echoes, the city of illusions, and the city of yearning].
Anonimo (attribuito a Giotto)
Buon giorno Roma / guarda sta matina come t'ha dipinta bella er sole / splenni tutta d'oro pari un fiore / sei tornata a esse signorina / canto tra li vicoli pe' parlà dell'anima / pe' ditte Roma cosa sei pe' me.
Anonimo
È qui che vivo e so nato / e sarà pe' questo che ne so' innamorato / ma tutti li posti in cui so' stato / Roma hai da sapè che t'ho sempre pensato / già quanno ero regazzino / me daveno li gnocchi de semolino / poi so cresciuto cor bucatino / sentendo un po' de reg e un po' de mandolino / pe' di' quanto te amo potrei usà l'italiano / ma so che preferisci se te parlo romano / perché noi romani sì che se capimo / pe' come parlamo e pe' le cose che dimo / io reggo poco si m'allontano / dopo qualche già me sento strano / questa è la cansone che ho inciso Roma / pe' ditte che pe' me sei er paradiso.
Anonimo
Solo a Roma ci si può preparare a comprendere Roma. (Goethe) |
Un indigeno si fa il tatuaggio della sua tribù, un romano si fa il Colosseo.
Claudio Amendola, citato su Sette, 2004
Non attribuiamo i guai di Roma all'eccesso di popolazione. Quando i romani erano solo due, uno uccise l'altro.
Non attribuiamo i guai di Roma all'eccesso di popolazione. Quando i romani erano solo due, uno uccise l'altro.
Giulio Andreotti, Il potere logora... ma è meglio non perderlo, 1990
Tutti i Romani e le Romane (bisogna dirlo) portano in questo mondo, nascendo, una ferma risoluzione di voler essere allegri, e ci riescono alla barba del loro governo, che sembra risoluto precisamente al contrario.
Massimo d’Azeglio, I miei ricordi, 1867 (postumo)
Fiati di centomila impiegati viziano l'aria di Roma.
Bruno Barilli, su Il Selvaggio, 1932
Siamo romani. Siamo italiani. Essere nati e vivere in Italia è un dono: a Roma, è un privilegio.
Carlo Azeglio Ciampi [1]
I romani mi sembrano insopportabili. I migliori abitanti di Roma sono i turisti.
Jep Gambardella (Toni Servillo), in Paolo Sorrentino, La grande bellezza
Amo più i milanesi che Milano, più Roma che i romani.
Roberto Gervaso, Il grillo parlante, 1983
Null'altro saprei dire di questo popolo se non che è gente allo stato di natura, gente che in mezzo agli splendori e alle solennità della religione e dell’arte, non si scosta di un capello da quel che sarebbe se vivesse nelle grotte e nei boschi.
Johann Wolfgang Goethe, Viaggio in Italia, 1815/17
Un Romano sa agire e soffrire con grande animo.
Tito Livio, Ab urbe condita, I sec.
Noi romani ci siamo sempre sentiti più sudditi del papa che dei re o di Mussolini, che non a caso ha subito fatto un concordato.
Alberto Sordi, su 30Giorni, 2000
Il cuore di Dio è giallorosso.
Toninho Cerezo
Esistono i tifosi di calcio, e poi esistono i tifosi della Roma.
Agostino Di Bartolomei [1]
La Roma non si discute, si ama.
Renato Rascel [1]
Niente da fare, quando vengono a Roma, i giocatori stranieri rosicano. Fateci caso alla prossima partita della Roma in Europa se non picchiano giù duro: è per colpa della bellezza dei nostri monumenti. Uno sgambetto per l'Altare della Patria. Un tackle in scivolata per la Domus Aurea. Un'entrata da dietro per le Catacombe di San Callisto.
Francesco Totti [1]
Sono cresciuto nella Roma e morirò nella Roma, perché sono sempre stato tifoso della Roma!
Francesco Totti [1]
Chi affronta la Roma non sa mai cosa si aspetta, anche perché i primi a non saperlo siamo proprio noi.
Rudi Völler [1]
Tutte le strade portano a Roma. (Proverbio) |
Proverbi su Roma
- A Roma fai come vedi fare.
- A tre cose a Roma credono in pochi: all'immortalità dell’anima, al Vangelo e alle pene eterne.
- Chi bestia va a Roma bestia ritorna.
- Chi ha lingua arriva a Roma.
- Chi Roma non vede nulla crede.
- Chi va a Roma e non vede il papa asino va e bestia ritorna.
- Chi va a Roma e non vede il papa parte zucca e torna rapa.
- Chi va a Roma e porta un bel borsotto è fatto abate o vescovo di botto.
- Chi va a Roma perde la fede.
- Chi va a Roma perde la poltrona.
- Chi vuol vivere a Roma non deve bisticciare col Papa.
- Da Roma si riportano tre cose: l’anima lercia, lo stomaco rovinato e la borsa vuota.
- Domandando si va a Roma.
- Dov'è il papa è Roma.
- I romaneschi nascono coi sassi in mano.
- I vescovi di Roma son come i crocifissi nella bottega del legnaiolo.
- Il selciato di Roma i vecchi ammazza e i giovani doma.
- Leggi di Roma durano dalle undici a mezzogiorno.
- Meglio primo in un villaggio delle Alpi che secondo a Roma.
- Nessuno va fiero perché verrà impiccato a Roma.
- Non c’è bisogno d’andare a Roma per far penitenza.
- Non si può abitare tutti a Roma.
- Per conoscere Roma non basta una vita.
- Roma doma.
- Roma è la città eterna.
- Roma è la città santa.
- Roma i vecchi ammazza e i giovani doma.
- Roma non fu fatta in un giorno.
- Roma non fu matrigna a nessuno.
- Roma santa, e popolo cattivo.
- Roma veduta, fede perduta.
- Romaneschi non son buoni né caldi né freschi.
- Romano largo di bocca e stretto di mano.
- Romolo cominciò Roma e non l’hanno ancora finita.
- Se Roma piange, Cartagine non ride.
- Tre cose a Roma sono disprezzate: la povertà, la giustizia e il timor di Dio.
- Tre cose hanno valore a Roma: la bellezza delle donne, la forza dei cavalli e il sigillo papale.
- Tre cose servono a chi ha un processo a Roma: danaro, lettere di raccomandazione, falsi testimoni.
- Tre cose sono riccamente vestite a Roma: i preti, i muli e le puttane.
- Tre cose tutti chiedono a Roma: poco incomodo, molto denaro e vita senza affanni.
- Tutte le strade portano a Roma.
Note
- Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
- "Ho trovato una città di mattoni, ve la restituisco di marmo": questa frase attribuita ad Augusto, deriva dal seguente passo del libro Vite dei Cesari di Svetonio: "La struttura di Roma non corrispondeva alla grandiosità dell'Impero ed era esposta alle inondazioni e agli incendi: egli [Augusto] l'abbellì a tal punto che giustamente si vantò di lasciare di marmo una città che aveva ricevuto di mattoni. [In latino: Urbem neque pro maiestate imperii ornatam et inundationibus incendiisque obnoxiam excoluit adeo, ut iure sit gloriatus marmoream se relinquere, quam latericiam accepisset].
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