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Aforismi, frasi e citazioni di Giulio Mazzarino

Selezioni di aforismi, frasi celebri e massime di saggezza di Giulio Mazzarino (Pescina 1602 - Vincennes, 1661) cardinale, politico e diplomatico italiano. Mazzarino ha svolto gran parte della sua attività in Francia (dov'è noto col nome francese di Jules Raymond Mazarin), servendo come Principale Ministro sotto il regno di Luigi XIV, succedendo al cardinale Richelieu.

Dalla sua grande esperienza politica e diplomatica, Giulio Mazzarino ricavò molte massime raccolte postume nel 1684 nel Breviario dei politici, da cui sono estratte le citazioni riportate qui di seguito.
Come scrive Francesco Perfetti, che ha curato l'edizione del Breviario per l'editore Newton Compton: "Questo straordinario libro di massime, attribuite al cardinal Mazzarino, ebbe un grandissimo successo. L'uomo politico percorre una strada lastricata di inganni, raggiri, simulazioni, astuzie. Non si affida né alla fortuna né all'ardire, si muove con passi vellutati, cauto ma insidioso, misurato nel contegno, maestro della dissimulazione che ha abolito i sentimenti. Perfido e delizioso, malefico e seducente, il Breviario dei politici illustra le regole che trasformano il politico in un attore consumato destinato ad esibirsi, nel secolo di Corneille e Molière, sulle scene del grande teatro della vita pubblica".

Ecco un compendio dell'opera di Mazzarino in cinque punti: 1. Simula; 2. Dissimula; 3. Non fidarti di nessuno; 4. Loda tutto; 5. Bada a quel che fai.
Lascia agli altri nome e gloria; tu cerca solido potere. (Giulio Mazzarino)
Breviario dei politici
Breviarium politicorum secundum Rubricas Mazarinicas
1684 (postumo) - Selezione Aforismario

Chiedi consiglio a uno, e poi torna a chiederglielo dopo qualche giorno. Ti darà una risposta tutta diversa. Qui è all'opera la provvidenza divina: le balle che abbiamo detto, le dimentichiamo subito.

Complimentati anche per piccole cose (ciò incoraggia lo zelo); invece i rimproveri è bene farli arrivare discretamente per via d'amici.

Con le persone sospette limita la conversazione alle formule più banali: bella giornata! come va la salute?

Dove ti porta il cuore, diffida della meta.

Finché il vino sta nel bicchiere, tu ne fai quello che vuoi; quando l'hai messo in corpo, è lui a far di te quello che vuole.

Finché sei in auge, mungi la vacca; quando non lo sei più, mostra di rassegnarti.

Fingiti amico di tutti: frequenta anche quelli che detesti, per imparare la prudenza.

I precetti fondamentali anticamente erano due nella più schietta filosofia, e due sono oggi, per quanto formulati in altro modo. Allora si diceva: sopporta e astieniti. Ora si dice: simula e dissimula.

In volto non devi portare altra maschera che cortesia e, se si può, affabilità.

Indaga sempre a fondo su tutti. Mentre tu tieni ben sepolti i tuoi segreti, intanto scava quelli degli altri.

La sincerità va bene su argomenti che, raccontati in giro, ti fanno prò, o almeno non ti danneggiano.

Lascia agli altri nome e gloria; tu cerca solido potere.

Non dire e non fare mai niente di indecente in pubblico, fossero pur cose naturali e senza malizia: sta' sicuro che la malizia e il disprezzo lo aggiungono gli altri.

Non prendere sul serio le lodi che ti fanno.

Non confidare segreti, che spesso non sono rispettati.

Non criticare le abitudini della gente né ciò che le piace, fosse pur disgustoso.

Non vantarti e non svalutarti. Gli altri ti osservano per coglierti in fallo: non prenderti libertà per non farti giudicar male.

Non ridere facilmente. Ride chi si meraviglia, e son facili a meravigliarsi gl'ignoranti e i babbei. Eppoi nel ridere c'è un nonsoché di servile: chi si spoglia della gravità si veste da buffone.

Quando le circostanze aprono l'uscio del cuore, sbucano dal buio le belve che ci stanno rintanate. Sono occasioni da non perdere, se vuoi farti idee precise su una persona.

Quando puoi scegliere, adotta sempre la via più facile.

Rifiuta energicamente le cariche che brillano e non danno guadagno; e ancor più quelle che, oltre a non dare, costano.

Rivolgiti a tutti col massimo rispetto, come se fossero tuoi superiori.

Sapere e non parlare, capire e non odiare, tollerare e non indignarsi: ecco le regole d'oro della conversazione.

Se ti insultano e maltrattano, pensa che metti alla prova la tua virtù. Gli amici non esistono, circolano solo bugiardi.

Se uno ti offende, non dir nulla, non mostrar segni d'ira, finché ti trovi in circostanze in cui arrabbiarsi non serve a niente; minimizza e aspetta l'occasione giusta. Quella carogna la sistemerai a tempo e luogo: est vindicta bonum, vita iucundius ipsa, vendicarsi è una bellezza, è il più gran piacere della vita.

Se vuoi una cosa, nessuno lo sappia, finché non è cosa fatta.

Tieni a ogni costo l'ira sotto controllo: quella da sola ti toglie maggior credito, di quanto te ne possano procurare molte virtù.

Tieni la bocca chiusa, perché se chiacchieri troppo puoi rimetterci la borsa o la vita.

Tratta ogni amico come futuro nemico.

Tutto sai, niente esibisci; affabile con tutti, in confidenza con nessuno.

Un segreto, o non lo accetti, o lo mantieni.

Libro di Mazzarino consigliato da Aforismario
Breviario dei politici 
A cura di Giovanni Macchia
Editore: Rizzoli, 1981

Pubblicato per la prima volta in Italia nel 1698, il Breviario dei politici riassume in brevi massime il pensiero non solo del grande diplomatico italiano, ma anche, in qualche modo, di un'intera epoca, quella che dal Rinascimento giunge fino all'Illuminismo e che si concluderà con la Rivoluzione Francese e la fine dell'Ancien Regime. Si tratta di un breviario sui generis di massime morali, o piuttosto in prevalenza immorali, ma molto acute, scritte da qualcuno che le ha tratta e collaudate dalla propria esperienza. Un breviario del politico che fa meglio che può gli affari altrui, con lo scopo finale di provvedere nel modo più efficace ai fatti propri. [La descrizione fa riferimento a edizioni diverse].