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Aforismi, frasi e citazioni di Luigi Trucillo

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Luigi Trucillo (Napoli 1955), poeta e aforista italiano. Luigi Trucillo è autore di vari libri di poesia: Carta mediterranea (Donzelli, 1997), Polveri (Cronopio, 1998), Le amorose (Quodlibet, 2004), Lezioni di tenebra (Cronopio, 2007) Darwin (Quodlibet, 2009). Nel 2013 ha pubblicato il romanzo Quello che ti dice il fuoco (Mondadori).
I seguenti aforismi di Luigi Trucillo sono tratti da Navicelle, pubblicato dall'editore Cronopio nel 1995, con un’introduzione di Giorgio Agamben.
Dopo avere eliminato ogni difetto si accorse di cominciare a scomparire.
(Luigi Trucillo)
Navicelle
© Cronopio 1995 - Selezione Aforismario

A volte quello che non capiamo ci cambia fino in fondo.

Afferrò l'idea prima che lo colpisse.

Alcuni resistono aggrappati all'orlo dell'immaginazione.

"Adeguarsi", cioè adattarsi all'Ade.

Appena sveglio si rese conto di essere da sempre appena sveglio.

Breve è ciò che, staccato, rivela una lunghezza.

Camminando da soli ci si sente strettissimi.

Ci si accorge della gente distraendosi.

Ci si imbatte in esistenze che si fermano ai titoli.

Coloro che si sforzano di non farsi comprendere sprofondano nella superficie.

Cominciare è tutto. Perfino per chi rinuncia.

Dopo avere eliminato ogni difetto si accorse di cominciare a scomparire.

È straziante perdere ciò che non si è mai trovato.

I frammenti ospitano l'energia del non ancora all'ombra del non più.

Il corso della civiltà è pieno di perdigiorno.

Il poeta era dentro di sé per l'emozione.

Il rigo sospetta sempre qualcosa.

Il talento è un furto di natura.

La discrezione esita perfino ad esistere.

La lingua batte dove la mente duole.

La violenza è necessaria a chi scrive per districare le parole da tutto ciò che ha letto.

Lasciò il resto del mondo come mancia.

L'aspirazione all'assoluto può rovinare un pomeriggio.

Le frasi vere nascono già apocrife.

Le poesie restano sempre in sospeso.

L'ispirazione coglie il tempo in flagrante.

L'istante sopravvive nel cavo di ciò che si perpetua. Non ha appigli o commenti, non dubbi: cala e raggiunge la solitudine di un re con la felicità della freschezza.

L'istante trova il tempo che lascia.

L'ossimoro è un'istigazione alla fratellanza.

Mentre cade, la neve sembra sempre precipitarsi a un appuntamento con l'infanzia.

Molti libri riassumono una frase.

Non è bello nascondere il proprio talento, soprattutto alle proprie opere.

Ogni libro è un prologo.

Ormai la natura è un pregiudizio.

Per contare qualcosa bisogna essere un numero.

Per essere all'altezza dei classici si alzò in punta di piedi.

Per punizione chiuse le sue risposte nello sgabuzzino dei dubbi.

Pochi sanno di essere molti.

Quando un libro comincia non ha fine.

"Subito", un agguato del tempo.

Taluni parlano per potersi ignorare.

Tante volte per essere veramente capiti bisogna venir fraintesi.

Un uomo che paga l'affitto alle proprie certezze.

Visionario è chi accede ai propri sensi.

Libro di Trucillo consigliato da Aforismario
Navicelle
Prefazione: Giorgio Agamben
Editore: Cronopio, Napoli, 1995

Come piccole navi di carta, le composizioni di Trucillo, brevi poesie e fulminanti aforismi, scivolano agili sull'infinita superficie delle cose. Il viaggio di queste navicelle non dura che un attimo. Ma sono attimi di grazia e felicità, nei quali il mondo, come in quelle forme che i cinesi chiamano paesaggi in una bacinella, diviene più piccolo e più radioso. «L'essenziale non è tanto che i testi di Trucillo siano brevissimi, quanto piuttosto che in essi sia all'opera una forza abbreviativa [...]. La brevità è la porta stretta attraverso cui vita e scrittura transitano l'una nell'altra. Di qui lo statuto particolare di questi testi, in cui è impossibile separare la paglia della vita dal grano della scrittura»,. così scrive Giorgio Agamben nella 'prefazione'. Da questo punto di vista, poesie ed aforismi appaiono come veri e propri esercizi etici nei quali si affina e prende corpo la disponibilità a trasfigurare il mondo, giacché, annota Trucillo, «quando scrivi ciò che avviene diventa».

Note
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