Aforismi, frasi e citazioni di Nunzio La Fauci

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Nunzio La Fauci (Palermo, 1953), linguista e aforista italiano. Nunzio La Fauci, professore di Linguistica italiana all'UZH, ha studiato lettere a Palermo e linguistica a Pisa e a Parigi. Le innocenti passeggiate della sua infanzia nella Valle dei templi di Agrigento sono però certamente la sua più importante esperienza formativa. Ha insegnato Dialettologia all'Università della Calabria, Linguistica teorica e Linguistica generale all'Università di Palermo.
Sto solo tentando di meritarmi d'essere vivo:
ma più procedo, più dubito di riuscirci. (Nunzio La Fauci)
Foglie di cactus
Settantasei aforismi © ETS 2000

A chi mi cerca perché gli servo dico che rispondo solo a chi mi piace: e chi mi cerca perché gli servo non mi piace.

Alla provocazione di un dio che ha creduto di farsi uomo, l'uomo ha risposto credendo di farsi dio. È difficile dire quale delle due scempiaggini sia la maggiore.

Avere il coraggio di cedere. Compiere atti di debolezza. Molti vizi umani sono effetto di forza e di costanza. Basta qualche volta abbandonarsi per migliorarsi o per non peggiorare.

C'è anche chi pedanteggia sulle prime pagine dei quotidiani. È come impartire precetti morali ai fanciulli stando comodamente seduti sul divano di un bordello.

Chi crede che la verità di un aforisma sia sempre per eccesso o per difetto non ha capito l'aforisma.

È avaro del suo tempo. Pensa di portarselo nella tomba.

È una fortuna che le cose migliorino, ma sarebbe meglio se restassero buone.

Il linguaggio: l'essere, nel suo labirinto.

Le assemblee pullulano di gente che non ha niente da dire, ma che non riesce a trattenersi dal dirlo.

Noi: per escludere o per includere, è il più osceno dei pronomi e quello in nome del quale si compiono sempre le peggiori nefandezze.

Non c'è disperazione più grande d'una speranza che non si può perdere.

Nulla è più fallito di un aforisma fallito.

Poi giunge improvvisamente l'età in cui ci si aspetta sempre meno dalla vita, ma in cui la vita dà sempre meno di quello che ci si aspetta.

Significa troppo per significare qualcosa.

Un ragionevole disgusto per le cose del mondo: bisogna coltivarlo per sopravvivere, ma tenerlo a bada per continuare a vivere.

Val la pena di fare solo quello che non si può fare a meno di fare. Val la pena di avere solo quel che si può fare a meno di avere. Val la pena di essere solo quel che si è.

Questo quasi nulla
Aforismi 1997-2007 © ETS 2008

C'è chi mira sfacciatamente ad arrivare in vetta. C'è chi crea segretamente le vette sulle quali altri mireranno ad arrivare.

Cercare giustificazioni a un proprio errore spesso è peggio e più volgare sempre del semplice sbagliare.

Colmare il proprio tempo con pensieri propri e non viceversa è la via verso la pienezza della vita e, talvolta, persino verso la sua grandezza.

Conosci te stesso. Vale proprio la pena?

Diversamente da quel che credono gli stupidi, sono rari e preziosi gli stupidi che non sanno di esserlo e che non ne vanno fieri.

Fare il morto, nell'attesa di esserlo.

Gli esseri umani sono capaci di tollerare tutto, tranne la felicità: la propria, oltre che ovviamente 1'altrui.

Il bello dell' amore sta tutto nella sua imperfetta incompiutezza.

Il geloso teme di perdere chi dice di amare. Il consapevole sa che chi egli ama può perdersi.

L'età stanca non per le cose fatte e per quelle che si fanno. Queste, di norma, esistono per sé e stanno in piedi da sole. Pesano invece le non fatte. Aumentano ogni giorno. Finiscono per schiantarti.

La felicità è puntiforme: non impararlo rende continua l'infelicità.

La tragedia della vicenda umana consiste solo nel suo essere irrimediabilmente ridicola.

La vita? Né breve né lunga. Nel limite, come l'aforisma.

Le donne s'invaghiscono degli uomini con la speranza di cambiarli. Gli uomini delle donne con l'illusione che rimangano le stesse.

Non c'è impresa umana priva di frutti: il guaio è che solo molto di rado non sono velenosi.

Non ci si stanca degli altri, ma dell'immagine di sé che gli altri riflettono.

Non è la malafede che disgusta. Ce n'è una dose naturale in ognuno, che occhieggia qui e là e di tanto in tanto. È il pervicace impegno a raggiungere lo stato perfetto della malafede. Quello che la erige a norma sociale e, ancor più velenosamente, a sistema di vita.

Rispettalo. Ha una sola certezza: morirà. Come te.

Sapere che non è necessario vincere per avere ragione è la forza incoercibile del pessimista sorridente.

Sto solo tentando di meritarmi d'essere vivo: ma più procedo, più dubito di riuscirci.

Vedo già arrivare la fine e non so ancora da dove cominciare.

Libro di Nunzio La Fauci
Foglie di cactus
Settantasei aforismi
Edizioni ETS, Pisa, 2000

"Non ho il tempo di scrivere una lettera breve, perciò ne scriverò una lunga". Come dice il saggio, quantità dello scritto e tempo necessario alla scrittura stanno sovente in un rapporto inversamente proporzionale. Il tempo non deve essere mancato a Nunzio La Fauci per comporre i settantasei rapidi trattati contenuti in questo libretto. La loro forma pungente emana da un sistema di pensiero che, al pari di un cactus, è severo e colmo di succhi.

Note
  1. La proprietà intellettuale degli aforismi sopra riportati è dell'autore Nunzio La Fauci, che ne detiene i diritti. È vietata la loro riproduzione integrale su altri siti web.
  2. Vedi anche: Aforisti Contemporanei

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