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Aforismi, frasi e citazioni di Selvaggia Lucarelli

Selezione di frasi e citazioni ironiche di Selvaggia Lucarelli (Civitavecchia, 1974), opinionista, blogger e scrittrice italiana, considerata una delle più importanti influencer sul web, scrive con tagliente ironia di politica, media, costume e società.

Dopo aver esordito a cavallo tra gli anni novanta e duemila come attrice teatrale al fianco di attori comici come Antonio Giuliani e Max Giusti, nel 2002 Selvaggia Lucarelli diviene nota su internet grazie al suo blog Stanza Selvaggia. Negli anni successivi, collabora ad alcune testate giornalistiche (Il Tempo, Max, Libero, Il Fatto Quotidiano) e partecipa come opinionista in vari programmi televisivi.

In un suo libro, ha scritto Selvaggia Lucarelli: "Sono diventata opinionista perché tre anni fa ho aperto un blog. Uno di quei blog banali in cui una donna sentimentalmente infelice comincia a disintegrare sistematicamente l’universo maschile. Le donne hanno cominciato ad amarmi, gli uomini a temermi. Ho una buona penna ma anche un aspetto discreto, quindi è stato più facile avere un posto in tv che sulle colonne di qualche giornale. Vengo pagata per insultare uomini che insulterei anche gratis e mi resta un sacco di tempo da dedicare all'unico uomo che m’ha vista nuda più di due volte e ancora non s’è stancato di me: mio figlio. Potrebbe andarmi peggio".

Tra i sui libri, ricordiamo: Mantienimi. Aiutami a preservare la mia moralità (Mondadori 2004), Che ci importa del mondo (Rizzoli, 2014). Dieci Piccoli Infami (Rizzoli, 2017) e Casi Umani - uomini che servivano a dimenticare ma hanno peggiorato le cose (Rizzoli, 2018).
Io non voglio la serenità. La serenità è una roba da ospizio.
Selvaggia Lucarelli
Che ci importa del mondo
© Rizzoli 2014 - Selezione Aforismario

A Milano la lista degli scapoli d’oro dai trentacinque in su viene affissa al Comune come le pubblicazioni matrimoniali. È un servizio di pubblica utilità pensato per le donne, come il Telefono rosa, visto che qui tra stilisti, designer, architetti, autori tv, truccatori, parrucchieri e consulenti di immagine, gli eterosessuali single sono diffusi quanto gli elefanti indiani a Rapallo.

L’amore non mi manca perché se c’è il momento del «per sempre», ci sarà anche quello del «m’ero sbagliato».

La popolarità è una fregatura. Gli uomini interessanti non ci provano più perché ritenendosi interessanti desiderano distinguersi da tutti gli altri che invece, secondo loro, ci provano in massa. Gli uomini non interessanti non ci provano perché sono convinti che tutti gli uomini interessanti ci provino e quindi loro non hanno speranza.

Gli uomini non vedono quella vera. Non conoscono la mia temperatura. Conoscono il personaggio pubblico, per cui mi percepiscono come un’insaziabile mangiauomini, una femmina bella ma arcigna e una gran rompicoglioni. E invece sbagliano di grosso: sono solo rompicoglioni. Morale: se la fanno sotto.

«Ma precisamente che figura professionale è quella dell’opinionista? Tra cosa si colloca?» «Tra il giornalismo e la rissa da bar. Più o meno»

A vent'anni esci con uno che non ti piace e al massimo ti annoi un po’. Avvicinarsi ai quaranta – cominciare a invecchiare insomma – vuol dire considerare le due ore scarse di cena con un uomo che non ti piace la più grande perdita di tempo della tua esistenza dopo le quattro ore di laser per le smagliature. 

La casa non è mai un luogo felice come quando rientri da un appuntamento che ti ha irrimediabilmente scoglionata.

A vent'anni la faccia ti ritorna a posto dopo cinque minuti dal risveglio. Compiuti i trentacinque, perché i tuoi occhi siano un po’ meno gonfi di quelli di Rocky dopo l’incontro con Ivan Drago ci vogliono almeno due ore.

Ci sono amori folli, amori ingiusti e amori quieti. Ci sono amori su cui si scommette, amori per cui si resta, amori per cui si parte e perfino per cui si muore. Ma non ci sono amori per cui non si sia disposti a lasciar andare qualcosa.

Detesto il dolore immeritato che le donne regalano a certi uomini inutili. Siamo veramente delle sceme: lasciamo che le lacrime ci righino le guance, quando dovremmo rigargli la fiancata della macchina con una chiave inglese.

Io non voglio la serenità. La serenità è una roba da ospizio. 

Le coppie sono un mistero. Gli equilibri sui quali si reggono sono una rappresentazione imperscrutabile e non c’è spettatore che possa comprendere a fondo cosa tenga unite due persone.

Temo gli strascichi. I fantasmi di amori irrisolti. Voglio uomini col cuore sgombro e le braccia spalancate. Forse perché so cosa vuol dire vivere con l’anima opaca per un amore col finale mozzato e non voglio averci a che fare. Ho ancora i miei punti di sutura da rimuovere, non posso occuparmi delle ferite altrui.

L’amore è una cosa scema, per quanto è elementare. Abbiamo voglia di vederci – ci vediamo. Tutto quello che sta in mezzo è fuffa.

È la tragedia dell’amore pieno e rotondo di certe donne, quando si incastra nell'aridità concava di certi uomini. Pensi che sia l’incastro perfetto e invece stai solo riempiendo un vuoto, senza neppure più avere lo spazio per muoverti.

Una cosa semplice, l’amore. Il resto – ossessioni, ansie, struggimenti – è roba che ha a che fare con l’affanno. E l’amore felice non s’affanna.

Quando si ha voglia di vedere qualcuno esistono solo tre validi impedimenti per rimandare: a) il rapimento da parte di ribelli ceceni; b) il travaglio, ma solo nella fase dilatazione completa della cervice, perché se mi piaci ti vedo finché non mi si sono rotte le acque; c) la morte, ma solo se documentata da un certificato medico, perché francamente ho visto troppi uomini fare testamento per una tosse catarrosa.

La vera evoluzione di una donna sensibile non consiste nello smettere di rimanerci male. Quello è impossibile. Consiste nel rimanerci male senza cambiare programmi.

I figli meritano dei genitori che provino in tutti i modi a renderli felici, ma anche a rendere felici se stessi.

Dieci Piccoli Infami
© Rizzoli 2017

I miti sono come le stalattiti: se non vuoi vederli annerire all'istante, non li devi toccare

Nella scala delle priorità della mia vita ci sono sempre stati, nell'ordine: a) Il benessere dei miei cari. b) L’equa distribuzione delle risorse mondiali. c) La questione dello scioglimento delle calotte artiche. d) I miei capelli.

Sì, sono una donna superficiale, ma condivido questa vacuità con buona parte della popolazione mondiale maschile e femminile, con la differenza che io ho l’ardire di riconoscerlo

Casi Umani
Uomini che servivano a dimenticare ma hanno peggiorato le cose
© Rizzoli 2018

Se sei ancora innamorato di qualcuno che non puoi trattenere, trattieniti almeno dal fare una cazzata dopo l’altra. Quando si soffre, meglio starsene in disparte per un po’, nell'attesa di tempi migliori. La compulsione consolatoria, nei secoli, ha fatto più danni del dissesto idrogeologico.

C’è stato un periodo discretamente lungo della mia vita in cui mi pareva che avere un uomo accanto fosse una necessità fisiologica un po’ come respirare, dormire, detestare le taglie 38 che dicono: «Io mangio tutto, ho il metabolismo alto».

Interviste e frasi "Selvagge"
Selezione Aforismario

Amo quelle che per giustificare la foto in perizoma sulla sabbia mettono l’hashtag #tramonto #perfectday. Metti #culo e sei più onesta.

[Gli uomini] intorno ai 40 anni rimasti su piazza sono un'armata brancaleone di bimbominkia che ti chiedono la fotina osé col lavandino sullo sfondo mentre sono in conference call col Giappone oppure di anaffettivi con l'incubo dell'impegno, di separati tristi, di sposati squallidi o, peggio, di criptogay.

I saldi sono quella cosa che tu vai in un negozio con 100 euro di budget per la vecchia collezione e ne spendi 200 per la nuova.

Avere le tette ha diversi svantaggi. Per esempio quando piove e ti ripari con un giacchetto, c’è l’effetto grondaia.

Come se la cava il cane con i bisogni? Bene. Che fa? Come l’uomo medio. Non combina nulla in casa e fa le cose zozze appena fuori dalla porta.

“Le regole ai bambini danno sicurezza” come assioma è una sciocchezza. Le regole danno sicurezza ai genitori che non sanno improvvisare.

Sentirmi desiderata a 40 anni da ragazzetti circondati da ventenni strafighe è una gran goduria, inutile nasconderlo. 

I matrimoni etero che durano di più ormai sono quelli in cui lui è gay.

In amore vince chi vede che cosa hai scritto su whatsapp perchè appare sul dislay, ma non apre la chat per non farti sapere che ha letto.

A 20 anni lo vuoi perfetto, a 25 perfetto stronzo, a 30 marito perfetto, a 35 perfettibile, a 40 “Stasera divano, film e gelato. Perfetto!”.

I nuovi radical chic sono quelli con meno di cento following.

Basta leggere le intercettazioni tra le babysquillo (che certo, sono un caso estremo) per capire quanta distanza emotiva ci sia tra le ragazzine di oggi e il sesso. Solo che loro hanno fame di crescere, non di sesso vero e proprio. Le donne adulte invece cercano il piacere, se lo prendono, lo danno. Sono rassicuranti per l'età ma conturbanti per l'esperienza. I ragazzi giovani impazziscono. La donna che li sa ascoltare e far godere allo stesso tempo è l'unica cosa che non possono trovare su youporn.

Cristiani ci si diventa per paura. Buddisti, per sfinimento.

Inizia la stagione dell’anno in cui la prova costume è come la morte: sai che un giorno arriverà, ma vivi come se non dovesse accadere mai.

Ma quelle che annunciano la data esatta del matrimonio un anno e mezzo prima, chi cazzo si credono d’essere, la Regina d’Inghilterra?

Credo che la tv dia visibilità solo se fai cose che ti somigliano, altrimenti affossa.

Ormai siamo a un livello tale di ossessione per i propri spazi che ci sono storie d’amore immense che non partono per la paura di disturbare

Se lui non chiama, la verità è che non gli piaci abbastanza. Se lo chiami tu pure se non gli piaci, la verità è che non ti piaci abbastanza.

La fregatura dell’amore è che capisci improvvisamente tutto, l’attimo prima in cui non capirai più un cazzo.

Nelle relazioni sono per la flessibilità ben oltre i parametri di Maastricht. E poi sono abituata bene, ho tante possibilità, se una cosa non va, sposto la mia curiosità altrove.