Aforismi, frasi e citazioni sul Raptus
Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sul raptus (dal latino "rapimento"). Il termine raptus ha due significati: in ambito psichiatrico, indica un impulso improvviso e incontrollato in condizioni di scarsa lucidità mentale, che induce a compiere atti sconsiderati (il cosiddetto "raptus di follia"). In ambito artistico e letterario, il raptus designa un momento di fervore creativo, di ispirazione intensa e improvvisa. Le seguenti citazioni fanno riferimento a entrambi i significati, con maggior frequenza per l'accezione psichiatrica.
Secondo la definizione di Umberto Galimberti, il raptus è un "impulso violento e improvviso che porta ad atteggiamenti distruttivi fino all'omicidio e al suicidio per effetto di un sovraccarico affettivo ο per mancanza di controllo in situazioni impreviste e imprevedibili. Può riscontrarsi in crisi depressive (raptus melancholicus), nella schizofrenia, in episodi di disperazione, oppure in presenza di eventi insopportabili ο in circostanze stressanti come reazione psicogena a corto circuito". [Dizionario di psicologia, UTET, 1992].
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sull'impazzire, la pazzia, la follia, i matti e gli psicopatici. [I link sono in fondo alla pagina].
Secondo la definizione di Umberto Galimberti, il raptus è un "impulso violento e improvviso che porta ad atteggiamenti distruttivi fino all'omicidio e al suicidio per effetto di un sovraccarico affettivo ο per mancanza di controllo in situazioni impreviste e imprevedibili. Può riscontrarsi in crisi depressive (raptus melancholicus), nella schizofrenia, in episodi di disperazione, oppure in presenza di eventi insopportabili ο in circostanze stressanti come reazione psicogena a corto circuito". [Dizionario di psicologia, UTET, 1992].
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Non credo che il raptus costituisca una valida attenuante per un omicidio. Fare irruzione in casa di qualcuno e stirategli tutti i vestiti: questo sì che è raptus! (Sue Kolinsky) |
Vittorino Andreoli, Voglia di ammazzare, 1996
Cos'è il raptus se non un lapsus della ragione?
Mirko Amadeo [1]
Le ragioni per interrogarsi sulla natura umana di certo non mancano. Basta aprire un giornale e scorrere le pagine di cronaca per rendersi conto che c'è sempre un "buon" motivo per lasciarsi prendere dalla violenza. Crisi di gelosia, frustrazioni e umiliazioni, raptus inconsulti che coronano una vita manchevole di molte, troppe cose. E poi questioni di vile denaro, di potere, di successo e chi più ne ha più ne metta. Viene da chiedersi, per quelli che ancora sono immuni alla tentazione di diventare aggressivi e violenti, quale sia la ricetta di tanta bontà. Forse semplicemente le circostanze, un più alto limite di tolleranza o un grado di istruzione e di cultura che sublimano i tanti torti in qualcosa di più meritevole.
Aldo Carotenuto, Il gioco delle passioni, 2002
La passionalità costituisce forse il principale "movente" responsabile di tante ignobili azioni e persino della violenza più spietata. Ma il sentimento amoroso non può essere usato per privare l'uomo della sua responsabilità. L'amore, quello vero, è un'armonia che si espande dall'animo degli amanti all'ambiente che li circonda. Nella sua forma più legittima, l'amore non è cieco ma è sempre ben orientato, focalizzate sull'oggetto della passione. Per questo, sebbene il cuore non sia servo di nessuno, non possono essere giustificati né raptus improvvisi, né pazzie violente.
Aldo Carotenuto, Il gioco delle passioni, 2002
Cosa è il raptus? Può essere considerato raptus un qualsiasi agito, una qualsiasi azione violenta, improvvisa? Però, se abbiamo a che fare con persone che, ripetutamente, o periodicamente, esprimono questo tipo di comportamento, c'è da interrogarsi se questo è assimilabile a quelle situazioni dove, in personaggi insospettabili da questo punto di vista, in età adulta o tardo adolescenziale, per la prima volta, improvvisamente, si scatena un comportamento distruttivo, assolutamente imprevedibile. Io sono convinto che il vero raptus va visto in quest'ultima direzione, come risultato di una sommatoria che avviene a livello "sotto la coscienza" non tanto per un trauma, o due subiti nell'infanzia o chissà dove, quanto piuttosto per una situazione traumatica di tipo ecologico, cioè una traumaticità globale, a 360 gradi, quotidiana, microscopica, continua.
Enzo Funari, convegno
[Il raptus] è come un accumulatore. In determinate circostanze, che vanno di volta in volta individuate, può portare, in determinate condizioni, all'esplosione… Come un vulcano che ha preparato per secoli la sua eruzione può scatenarsi.
Enzo Funari, convegno
Il raptus può nascere in una situazione dove c'è una frustrazione, una sofferenza sin dall'infanzia, di tipo materiale, di tipo sociale, ma a volte si produce in una situazione di benessere, dove non sembra sia avvenuto nulla di traumatico; la configurazione del nostro apparato psichico, checché se ne dica, è un po' strana.
Enzo Funari, convegno
Il perverso non compie il crimine in un «raptus di follia» come si è soliti credere, ma a sangue freddo. Si tratta di un crimine cupo e segreto, perché è l'atto di chi, avendo distrutto ogni forma d'amore e dedizione dentro di sé, ha accumulato una forza immensa che si rende visibile nella distruzione che prepara.
Umberto Galimberti, Le cose dell'amore, 2004
Il raptus non esiste. È fanta-psicologia ipotizzare una vita che scorre normalmente e normalmente continua a trascorrere dopo l'eccesso.
Umberto Galimberti, I miti del nostro tempo, 2009
I raptus sono comode invenzioni per tranquillizzare ciascuno di noi e tacitare il timore di essere anche noi dei potenziali omicidi.
Umberto Galimberti, I miti del nostro tempo, 2009
Non sappiamo più cosa accade dentro di noi, e le nostre azioni si compiono senza di noi. Poi ci saranno le perizie psichiatriche che parleranno di depressione, di raptus improvviso, e accrediteranno questa tesi con tutte quelle parole vane che stanno al posto di due sole parole: isolamento della famiglia e assoluta latitanza del sociale. E, in effetti, se i valori che oggi circolano non sono più solidarietà, relazione, comunicazione, aiuto reciproco, ma business, immagine, tranquillità, tutela della privacy, c'è da chiedersi perché questi terribili fatti non devono accadere.
Umberto Galimberti, I miti del nostro tempo, 2009
Se l'uomo è un animale sociale, quando gli si toglie la società, quella vera, sostituita con quella televisiva e poi con quella virtuale, perché un animale del genere non può impazzire? Non è invece la cosa più probabile? In queste condizioni, è molto facile "passare all'atto", come dicono gli psicoanalisti, cioè "sopprimere" il problema. Un male comune, dunque, che talvolta può arrivare all'eccesso. Ma proprio perché è comune, proprio perché coinvolge tutti noi, non evitiamo di guardarlo e di rifugiarci nella comoda diagnosi di "raptus" o "depressione", da cui naturalmente ci sentiamo immuni.
Umberto Galimberti, I miti del nostro tempo, 2009
Non credo che il raptus costituisca una valida attenuante per un omicidio. Fare irruzione in casa di qualcuno e stirategli tutti i vestiti: questo sì che è raptus!
Sue Kolinsky [1]
La Cassazione ha assolto un muratore di Palermo che in un raptus di gelosia aveva preso a sberle la moglie. Un precedente gravissimo e preoccupante. D'ora in poi, per picchiare una donna bisognerà pure sposarla!
Daniele Luttazzi, Tabloid, 1997
Sotto il cappello del raptus, o alcune volte della follia, si mette la violenza inaudita, quella imprevista, impulsiva. E non si considera mai che, guarda caso, quella violenza ha come oggetto i più fragili, i deboli, le persone indifese e quindi le più esposte. Lei ha mai sentito dire di qualcuno colto da raptus che ha assalito un uomo grande e grosso?
Claudio Mencacci, su Corriere della Sera, 2014
In psichiatria, tendiamo a escludere l’esistenza del raptus. [...] Serve molto a chi fa le perizie per giustificare le azioni di grande violenza e attenuare la gravità del fatto e la colpa di chi le commette. Servirebbe invece un impegno culturale e civile perché questo non succedesse. Per non giustificare mai la prevaricazione, la prepotenza, la violenza esplosiva e cruenta. Perché giustificare in un certo senso è come avallare l’idea che sui più deboli si possa accanire la violenza
Claudio Mencacci, su Corriere della Sera, 2014
Di fronte a casi di violenza bisogna ricordare che non si tratta mai di raptus, bensì di una lunga storia di atteggiamenti minacciosi, di intolleranza, rabbia che si alimenta con fantasie di vendetta o gelosia, fino a concludersi con la prevaricazione e l'annientamento dell'altro.
Claudio Mencacci, su Il Messaggero, 2017
Il termine «raptus» non ha alcun significato scientifico e non corrisponde ad alcun tipo di categoria clinica. Tuttavia esso viene giornalisticamente utilizzato per spiegare quel «guizzo» improvviso del nostro cervello, un impulso che si sprigiona come una furia, che irrompe come un fulmine in una quiete totale, e perciò inaspettato, imprevisto.
Cinzia Tani e Rosario Sorrentino, Rabbia, 2009
Per fondare è sufficiente un raptus estatico, ma per conservare occorre un'esaltazione d'animo durevole.
Nicolás Gómez Dávila, In margine a un testo implicito, 1977/92
Leggere è sentirsi posseduti; essere assaliti da un raptus e invasi da un démone, al punto che a volte penso che ficcare il naso in un libro sia un'operazione contro natura.
Cesare Garboli, Scritti servili, 1989
Il raptus drammatico della creazione artistica è simile allo stato d'animo del ragazzo che, trovandosi a
camminare di notte in una strada deserta, per farsi coraggio canta e, non ricordando più nulla, «inventa» la canzone.
Fausto Melotti, Linee, 1975/78
Che l'arte sia un dono è provato dal fatto che essa è puramente gratuita: non si sa come ci venga, non si sa perché ci venga. Se è un dono, il suo prodursi non è coessenziale al nostro spirito. Noi possiamo coglierla e ridurla nel sistema delle nostre analogie, ma nessuna analogia potrebbe esaurirla esattamente. Non è un momento meramente soggettivo dello spirito tant'è vero che essa non nasce dalla mediazione, che è anzi come un richiamo a vedere la sua stessa realtà che ci sta di contro. Che cosa è il raptus, l'ispirazione, la musa se non i termini mitologici di questo annunzio? E perché anche quelli che hanno avuto il dono dell'arte possono d'un tratto perderlo senza che la loro volontà l'abbia voluto? Se l'arte fosse un mondo della nostra interiorità come si spiegherebbe il suo isterilirsi e seccarsi?
Pietro Mignosi, Arte e Rivelazione, 1933
Questi "raptus di follia", che non si scagliano contro uomini armati ma si abbattono sempre sulle mogli, sono di una lucidità impressionante.
Anna Salvaje, su Twitter, 2017
"È stato un raptus", "L'amava troppo", "Gigante buono", "Impazzito di gelosia", "Amore malato", "Ha perso la testa", "Follia d'amore"... NO! Sono ossa rotte. E lacrime. E sangue. E vuoto. E morte. Ma quale amore? È odio e violenza volontaria e consapevole.
Anna Salvaje, su Twitter, 2019
Mai nessuno che abbia un raptus di lucidità.
Frank Uonderfool, su Twitter, 2014
Arrivati a una certa età, l'atto sessuale è una sorta di raptus.
Anonimo
Non ricordo come si intitola quel libro, ho un raptus momentaneo.
Anonimo (Stupidario su Aforismario)
NoteI raptus sono comode invenzioni per tranquillizzare ciascuno di noi e tacitare il timore di essere anche noi dei potenziali omicidi. (Umberto Galimberti) |
Nicolás Gómez Dávila, In margine a un testo implicito, 1977/92
Leggere è sentirsi posseduti; essere assaliti da un raptus e invasi da un démone, al punto che a volte penso che ficcare il naso in un libro sia un'operazione contro natura.
Cesare Garboli, Scritti servili, 1989
Il raptus drammatico della creazione artistica è simile allo stato d'animo del ragazzo che, trovandosi a
camminare di notte in una strada deserta, per farsi coraggio canta e, non ricordando più nulla, «inventa» la canzone.
Fausto Melotti, Linee, 1975/78
Che l'arte sia un dono è provato dal fatto che essa è puramente gratuita: non si sa come ci venga, non si sa perché ci venga. Se è un dono, il suo prodursi non è coessenziale al nostro spirito. Noi possiamo coglierla e ridurla nel sistema delle nostre analogie, ma nessuna analogia potrebbe esaurirla esattamente. Non è un momento meramente soggettivo dello spirito tant'è vero che essa non nasce dalla mediazione, che è anzi come un richiamo a vedere la sua stessa realtà che ci sta di contro. Che cosa è il raptus, l'ispirazione, la musa se non i termini mitologici di questo annunzio? E perché anche quelli che hanno avuto il dono dell'arte possono d'un tratto perderlo senza che la loro volontà l'abbia voluto? Se l'arte fosse un mondo della nostra interiorità come si spiegherebbe il suo isterilirsi e seccarsi?
Pietro Mignosi, Arte e Rivelazione, 1933
Questi "raptus di follia", che non si scagliano contro uomini armati ma si abbattono sempre sulle mogli, sono di una lucidità impressionante.
Anna Salvaje, su Twitter, 2017
"È stato un raptus", "L'amava troppo", "Gigante buono", "Impazzito di gelosia", "Amore malato", "Ha perso la testa", "Follia d'amore"... NO! Sono ossa rotte. E lacrime. E sangue. E vuoto. E morte. Ma quale amore? È odio e violenza volontaria e consapevole.
Anna Salvaje, su Twitter, 2019
Mai nessuno che abbia un raptus di lucidità.
Frank Uonderfool, su Twitter, 2014
Arrivati a una certa età, l'atto sessuale è una sorta di raptus.
Anonimo
Non ricordo come si intitola quel libro, ho un raptus momentaneo.
Anonimo (Stupidario su Aforismario)
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- Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Impazzire - Follia e Pazzia - Matti - Psicopatici