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Le frasi più belle e significative di Alice Di Stefano

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Alice Di Stefano (Roma), giornalista, editor e scrittrice italiana. Dopo aver conseguito la laurea in Lettere, Alice Di Stefano ha insegnato Letteratura contemporanea presso l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, e ha istituito vari corsi presso l'università La Sapienza di Roma e l'Università degli Studi di Bergamo. Dal 2008 svolge l'attività di editor presso l'editore Fazi di Roma, dove ha creato una nuova collana di libri denominata Le Meraviglie, dedicata alla narrativa umoristica.

Alice Di Stefano è figlia della scrittrice Cesarina Vighy, alla quale Aforismario ha dedicato un'altra pagina di citazioni [trovi il link in fondo alla pagina]. Le seguenti citazioni di Alice Di Stefano sono tratte dal suo primo romanzo: Publisher, pubblicato dall'editore Fazi nel 2013.
Scrivere comporta sempre un rischio, un azzardo, e anche fare violenza
su se stessi, a volte, fa parte del gioco. (Alice Di Stefano)
Publisher
© Fazi 2013 - Selezione Aforismario

Era cresciuta al riparo da qualsiasi novità, nel culto della prudenza e sotto un pur comoda e spaziosa campana di vetro. Non aveva mai veramente fatto nulla né visto nulla e perciò era attratta da tutto ciò che si muoveva, era autentico e anche estremo.

Se si affaccia un conoscente, un "esterno" come viene definito in gergo, una volta fatto accomodare, Fazi molla tutto e si mette a parlare di libri (suoi) con l'ospite di turno che puntualmente tenta di rifilargliene di propri.

Avere le proprie pubblicazioni tra la corsia dei surgelati e quella dei detersivi è considerato il punto di arrivo nonché il maggior traguardo possibile per ogni produttore di libri.

Così come dietro ogni poverello potrebbe esserci Gesù, dietro ogni "manoscrittaro" potrebbe celarsi un autore di bestseller.

Dove c'è trionfo ci dev'essere per forza anche amarezza.

Troppi successi, troppi riflettori puntati addosso a volte possono creare tensione, alimentando la vanità fino a trasformare l'orgoglio in presunzione.

Le donne, specie quelle innamorate, procedono su canali differenti rispetto alla sfera razionale, cogliendo spesso ciò che agli altri è invisibile e fino incomprensibile. Tendono così a non sfruttare le risorse offertegli dalla natura ignorando i campanelli d'allarme quanto quei dispositivi innati in grado di segnalare i pericoli e aggiustare il tiro prima che sia troppo tardi.

Frasi da interviste
Selezione Aforismario

In fondo, scrivere dovrebbe essere una gioia a prescindere dal risultato e soprattutto dal risultato “editoriale”, spesso frutto di un complicato intreccio di fattori. [Omero, 2013].

In Italia, chi vive di sola scrittura è una sparuta minoranza. Pochissimi riescono a campare scrivendo e basta. Secondo me, chi sente l’esigenza di scrivere deve farlo ma senza troppe illusioni. [Omero, 2013].

Scrivere comporta sempre un rischio, un azzardo, e anche fare violenza su se stessi, a volte, fa parte del gioco. [Omero, 2013].

Dietro il comico c’è sempre il tragico. E anche dietro l’apparente leggerezza e il tono da commedia del mio libro c’è l’inquietudine esistenziale e la precaria fragilità dei suoi personaggi. La realtà, anche alterata e volta in chiave ironica, è innegabilmente feroce. [Il Messaggero, 2013].

L’editoria è un mondo del tutto imprevedibile e dove oggi c’è un best-seller e l’idea di un certo tipo di narrativa, si può star certi che sei mesi dopo il vento soffierà da un’altra parte. L’editoria (a differenza della letteratura) vive nel presente ed è sempre al passo con i tempi. [La stanza di Virginia, 2013].

L’editor può diventare per l’autore un grande amico o il capro espiatorio con cui prendersela se le cose vanno male. [Giovannituri, 2013].

Scrivere (e soprattutto pubblicare) è in fondo un mettersi in gioco, un esporsi. [Giovannituri, 2013].

È chiaro che certi meccanismi interni all'editoria quanto alla società stessa scoraggiano la produzione di opere considerate più difficili e questo nonostante un’iperproduzione di titoli proprio nella ricerca del best seller. In ogni caso, il problema è alla radice e riguarda un impoverimento culturale diffuso e ormai cronicizzato che l’editoria non può far altro che registrare e, in parte, assecondare. [Giovannituri, 2013].

Il mio consiglio principale è di esprimere la propria personalità in un testo, quindi riuscire a trovare una voce originale. Spesso uno si impunta con un genere che non è il proprio, oppure vuole attirare l’attenzione scrivendo di certe cose, invece deve trovare la sua voce. Essere originale con la sua voce. [Cronache letterarie, 2015].

La retorica attorno ai libri e alla lettura secondo me scoraggia molti non-lettori che magari, presi in maniera diversa, potrebbero accostarsi spontaneamente all'argomento. Un fenomeno invece mi preoccupa: lo snobismo di massa per cui si condannano gli autori di best-seller, anche a prescindere dal loro valore, senza poi saper distinguere la buona narrativa da quella cattiva. [Parole a colori, 2017].

Tre caratteristiche che, ai futuri editor, non possono mancare? La prima delle caratteristiche richieste è senz’altro quella di essere dei lettori forti, curiosi di tutto e magari dotati di senso critico. L’intraprendenza e la velocità vengono subito dopo. E poi… amore per la lingua, precisione, cura dei dettagli: qualità e attitudini che, secondo me, sono utilissime in molti campi, non solo nell'editoria. [Parole a colori, 2017].

Al di là della trama, per prima cosa in un libro cerco un suono, una voce, e quella in genere se c’è c’è, se non c’è non c’è. Se il testo risuona ed è più o meno capace di restarti in testa si sente subito. [Mangialibri].

Il quotidiano, in realtà, nasconde sempre il sublime. [Mangialibri].

A certi comportamenti basati sulla fiducia, in un mondo in cui non si può star certi più di nulla e in cui siamo tutti un po’ ondeggianti, slegati, oppongo sempre con piacere l’adagio di mia nonna: “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”. [Mangialibri].

Libro di Alice Di Stefano
Publisher
L'età dell'oro
Editore Fazi, 2013

Scrive Maugham, ossia uno dei più straordinari indagatori dei possibili narrativi, in un suo racconto, che alle donne "non interessa il senso dell'umorismo". Ma è proprio vero? Forse ai tempi dell'impero britannico. Oggi le donne sanno fare tutto quello che fanno gli uomini, secondo qualcuno anche meglio, e sono diventate sensibili a quella misteriosa e benemerita tonalità. Alice, editor della casa editrice Fazi, nonché moglie del titolare, sceglie, in questo suo libro in terza persona (romanzo? diario dissimulato? trattamento per un possibile film?), un punto di vista obliquo, che si proietta sul mondo da un'angolazione che ha il potere di incrociare, coordinare e concertare fra loro persino i contrari più irriducibili. Ingranata la marcia dello humour, la realtà non è abolita, ma si rende sopportabile, talora comincia addirittura a lievitare.

Note
  1. Le citazioni tratte dal libro Publisher sono riprodotte per gentile concessione della Fazi Editore. È vietata la loro riproduzione integrale su altri siti web senza il consenso dell'editore.
  2. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni di: Cesarina Vighy