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Aforismi borghesi di Paolo Costa

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Paolo Costa, programmatore informatico e aforista italiano. I seguenti pensieri di Paolo Costa sono tratti da Aforismi borghesi (2007), un libricino ironico, davvero piacevole da leggere, in cui l'autore, con uno spirito d'osservazione fuori dal comune, mette in rilievo i vizi, le manie e i lati più ridicoli del tipico borghese italiano. Come scrive lo stesso Paolo Costa: "Il borghese, anche se non sembra rendersene conto, passa gran parte del suo tempo a recitare una parte".
Il borghese, piuttosto che tornare a casa dalla moglie,
lavora fino a tardi. (Paolo Costa)
Aforismi borghesi
La fotografia irresistibile, crudele, ma indulgente, della nostra commedia quotidiana, 2007 - Selezione Aforismario

Due borghesi che litigano rumorosamente alla cassa del bar stanno immancabilmente cercando di offrirsi reciprocamente il caffè.

Due borghesi, quando arriva il conto al ristorante, non litigano mai.

Il borghese a volte si occupa di marketing, quindi non si occupa di niente in particolare.

Il borghese adora raccontare barzellette, soprattutto se chi ascolta è costretto a ridere per ragioni di gerarchia.

Il borghese al bar ordina un latte macchiato. La moglie del borghese ordina un cappuccino senza schiuma.

Il borghese continua a comprare i vestiti in quel negozio perché è convinto che la commessa che lo copre di complimenti lo trovi effettivamente affascinante.

Il borghese dispone di mezzi di trasporto, a due o quattro ruote, di dimensioni esagerate.

Il borghese è decisamente soddisfatto quando il barista gli chiede: “Il solito?”.

Il borghese è molto affezionato alle proprie certezze.

Il borghese è molto convincente quando cerca di far passare come diritto legittimo le sue assurde pretese.

Il borghese è molto sensibile alle pubblicità delle auto con slogan del tipo “Guido, dunque Sono”.

Il borghese entra in profonda crisi quando le ragazze giovani iniziano a dargli del lei.

Il borghese gode nel mettere a disagio le persone che non considera al proprio livello.

Il borghese ha col commercialista una confidenza che non ha neppure col suo migliore amico.

Il borghese in macchina è molto aggressivo, ma quando ha a che fare con un camionista ci pensa due volte.

Il borghese in treno accende sempre il computer portatile, anche se non deve fare nulla di particolare.

Il borghese letteralmente gode a dirti che quella cosa bellissima che hai appena comprato, se lo avessi detto prima a lui, te l'avrebbe fatta trovare alla metà del prezzo.

Il borghese non è mai stato del tutto spontaneo, neppure da bambino.

Il borghese non riesce proprio a rinunciare all'insano vizio di portare camicie con le iniziali ricamate.

Il borghese non si pone problemi esistenziali.

Il borghese non sposa l'anima gemella. Semplicemente, quando è il momento di sposarsi, si sposa.

Il borghese non vede l'ora che smetta di piovere, così potrà appoggiarsi l'impermeabile sull'avambraccio.

Il borghese, per quieto vivere, frequenta le fiere di antiquariato con la moglie.

Il borghese, piuttosto che tornare a casa dalla moglie, lavora fino a tardi.

Il borghese prova un gusto sottile ad essere invidiato.

Il borghese, quando chiama un call center, ad un certo momento, immancabilmente, usa l’espressione: “Mi passi un suo superiore”.

Il borghese, quando ha la fortuna di conoscere una persona famosa, ne parla usando il suo nome di battesimo.

Il borghese, quando gli arriva il conto al ristorante, cerca disperatamente di dare l’impressione di non
controllarlo.

Il borghese, quando incontra qualcuno, dice spesso “Carissimo!” o “Illustrissimo!”.

Il borghese, quando incontra un’amica, le mette le mani sui fianchi e la bacia, sforzandosi di assomigliare a Clark Gable.

Il borghese, quando intraprende un nuovo sport, acquista attrezzature ben al di là delle proprie capacità tecniche.

Il borghese, quando invita a casa sua, cura in modo maniacale la disposizione di riviste e libri sui tavolini.

Il borghese, quando la cassiera del supermercato gli chiede la tessera punti, maschera la sua indignazione con un leggero sorriso di compassione. La moglie del borghese è una vita che completa con i punti il servizio da cucina con i punti, e lui lo sa.

Il borghese, quando paga il conto al ristorante, mette la carta di credito sul tavolo senza guardarla.

Il borghese, quando parla del suo lavoro, fa largo uso di espressioni gergali, nella segreta speranza che chi gli sta davanti non capisca.

Il borghese, quando parla del suo modo di vestire, usa spesso l’espressione: “Sottolinea la mia personalità”.

Il borghese, quando posteggia in doppia fila, aziona le quattro frecce lampeggianti, giusto per lavarsi la coscienza.

Il borghese, quando si separa dalla moglie, si compra la moto.

Il borghese, quando si tratta di abbinare la cravatta alla camicia, a volte perde il controllo della situazione.

Il borghese risponde al telefono in mille modi, ma evita con attenzione il tradizionale “Pronto?”.

Il borghese, se non legge, sostiene che è perché non ha tempo.

Il borghese, se si sta parlando di qualcosa che non sa, cerca di cambiare discorso.

Il borghese si allena di nascosto prima dell’inizio della stagione di calcetto.

Il borghese si sente la coscienza pulita perché il gippone, un volta all'anno, lo usa per andare a sciare e non come al solito per fare compere in centro.

Il borghese si veste sempre in modo sobrio ed elegante. Unica trasgressione che si concede: la montatura degli occhiali, di colore blu, rosso o verde.

Il borghese, quando supera qualcuno in autostrada dopo aver lampeggiato coi fari, sente il bisogno irrefrenabile di osservarne la reazione.

Libro di Paolo Costa consigliato da Aforismario
Aforismi borghesi
Simplicissimus book, 2007
[Edizione gratuita sul web]

Diciamolo chiaramente, questo libro potrebbe essere un trattato psicologico sull'invidia, un vero e proprio esercizio di automedicazione. Fin da piccolo ero invidioso. Invidioso dei miei compagni che andavano in giro meglio vestiti di me, con cartelle alla moda, quando io, ultimo di sei fratelli, il primo dei quali distante in età come fosse un padre, ero costretto ad orrendi ricicli di quaderni fuori moda, vestiti obsoleti e il più delle volte corti di gamba, cartelle di tela che sfiguravano di fronte ai bellissimi zainetti che coloravano il cortile della scuola. E crescendo le cose non cambiarono. Automobili nuove e costose presero il posto degli zainetti colorati negli inarrivabili oggetti dei miei desideri. Io giravo con una Seat 127 azzurra (la mia prima macchina) e fingevo di non accorgermi degli sguardi compiaciuti dei giovanotti che mi superavano in tangenziale sulle loro fiammanti Golf GTI. E allora, dopo anni di sofferenze e umiliazioni, ecco la necessità di una rivincita. A forza di osservare certi personaggi arrivò la necessità del contrappasso: lo sberleffo più feroce! Da lì, il resto. Un'intera vita, la mia, trascorsa alla ricerca di episodi. Amici, conoscenti, colleghi, a volte anche me stesso, passati attraverso un impietoso setaccio a caccia di una debolezza o di un comportamento studiato e quindi, inevitabilmente, ridicolo. E alla fine venne la liberazione, la pace dei sensi. Improvvisamente, così come era arrivata, l'ispirazione svanì. Il Borghese era sistemato per sempre e, diciamo la verità, mi faceva un po' pena. La terapia poteva dirsi conclusa con pieno successo.

Note
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