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Aforismi, frasi e citazioni di Stefano Lanuzza

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Stefano Lanuzza (Villafranca Tirrena 1946), poeta e aforista italiano. Stefano Lanuzza ha pubblicato vari libri d’italianistica e letteratura comparata, tra cui possiamo ricordare: L'apprendista sciamano. Poesia italiana degli anni Settanta (1979); Cartografe del Negativo. Scrittura e nichilismo (1982); Lo sparviero sul pugno. Guida ai poeti italiani degli anni ottanta (1987), Bestiario del nichilismo. Scrittura e animali (1993), Storia della lingua italiana (1994). Con Stampa Alternativa ha pubblicato Vita da dandy. Gli antisnob nella società, nella storia nella letteratura (1999); L'arte del diavolo. Un millennio di trame. Ribellioni e scritture dell'Angelo decaduto (2000); Dante e gli altri. Romanzo della letteratura italiana (2001); Punto, punto e virgola... Antimanuale di scrittura e lettura (2004); Bestia sapiens. Animali. Metamorfosi. Viaggi e scritture (2006).
I seguenti aforismi di Stefano Lanuzza sono tratti da Disjecta membra, pubblicato nel 1989.
Non deserto ma campo di battaglia è la solitudine. (Stefano Lanuzza)
Disjecta membra
Lunario dello Scorpione
© Prova d'Autore 1989 - Selezione Aforismario

A che serve la letteratura? Forse serve, se deve servire, a far diventare vera la realtà.

A parte tutto, scrivere rimane un'arma di liberazione, dignità, lotta contro la morte.

Aforismi, volantini della disperazione?

Ben più spregevole di chi sbaglia chi ha sempre paura di sbagliare... 

Chi non ha immaginazione ha il sogno (però dorme).

Chi non impara a vivere la vita, impari almeno a scriverla.

Come osate, servi del potere, dire ancora lo?

È l'intesa, la critica affettuosa, che fa di un amico un maestro.

È un tipo modesto... e se ne vanta (!)

Esitare, cioè pensare. 

Essere "cani sciolti" non basta. Occorre semmai essere cani sciolti ... "di razza". Ché i cani soltanto "sciolti" (ossia spadronati e quindi sempre in cerca di padroni) abbondano, e raspano con frenetiche zampacce, e riempiono di maleodoranti mine il territorio.

Felicità, mi sei sospetta...

Ha vissuto solo briciole di vita. E, per tutta la vita, gli sono bastate.

I tuoi errori sono stati le tue vittorie. Tu, dunque, non sarai mai sconfitto.

Il nihilismo, un eccesso di sensibilità.

In fondo, non vale niente una vita che non costa niente.

Infelici ma in silenzio: con dignità e pudore.

Inutilità della polemica: anche se hai vinto, hai perso.

L'amico: un traditore incapace di farti del male. 

L'ansia è il dubbio.

L'arte: debole difesa di chi viene scorticato vivo dalla vita. 

L'ecumenismo moderno: il gigantismo tecnologico. Telematico e spettacolare.

L'imbecille Impero del Logos.

L'unica fedeltà possibile, anche se autolesionistica, quella verso se stessi.

L'uomo? Finirà. Perché la sua più grande passione è l'abisso.

La "stima": non c'è niente di più lontano dall'amore. Lo stesso odio è più della stima vicino all'amore. Chi dice di stimarti non t'ama.

"Maestro" è chi eccelle dove altri rifiuta di imparare.

Non accusare più e non giustificarsi mai, ma, semplicemente, essere.

Non deserto ma campo di battaglia è la solitudine. 

Non essere sincero con chi, impellentemente, ti chiede d'esserlo; sappi che poi non te lo perdonerebbe mai.

Non si scrive per convincere; si scrive per provocare e scoraggiare.

Pensare come se si dettassero, succintamente, le proprie ultime volontà: ecco l'aforisma.

Rinascere ogni giorno: cioè non avere paura della vita.

Scegliere solo ciò che non potrà mai ottenersi.

Si crede solo in ciò che non si ha.

Si può anche riconoscere che tutte le cause per le quali si combatte sono, al postutto, "cause perse" . Ma la lotta non è forse "lotta per sopravvivere" , quindi lotta fine a se stessa, cioè finalizzata alla vita che ha per proprio intrinseco destino la perdita, ovvero il nulla?

Si può fare molto di più che insegnare: si può non insegnare.

Società di massa come trionfo dell'individualismo senza più individui.

"Specializzarsi", cioè aggravare con "competenza" il problema da risolvere.

Spesso non si può fare a meno di essere ciò che non si è.

Spesso si confonde la chiarezza con il luogo comune.

Talvolta, bisognerebbe vivere facendo finta di non esistere. 

Volevano cambiare il mondo e ora cercano solo d'uscirne...

Libro di Lanuzza consigliato da Aforismario
Disjecta membra
Lunario dello Scorpione 
Editore: Prova d'Autore, Catania, 1989

Ottavo segno zodiacale, lo Scorpione, profano nume tutelare degli artisti, simboleggia quest'epoca dell'umanità dominata dalla "caduta", dal mutamento e dall'incertezza. Simbolo pieno di contrasti vivificanti, esso è centro mobile dell'insolito Libro d'Ore d'uno scrittore e critico militante che con "leggerezza" antisistematica ha registrato aforismi, riflessioni, dispersi frammenti del mondo ed esistenziali "disjecta membra". Il Lunario dello Scorpione diviene allora gioco dell'infinita esperienza e rete relazionale di sottili corrispondenze fra natura e cultura, arte e vita, ironia e tragedia. Taccuino d'inquietudini attraversato da una tenerezza a tratti dolorosa e da una fiera malinconia, raccolta di tasselli del romanzo sperimentale di un lo irriducibilmente critico, Disjecta membra è il parziale bilancio della crisi d'una generazione: è inoltre, proprio nei termini del "nihilismo attivo" da cui muove, un congedo dalla tarda giovinezza e la testimonianza, senza infingimenti o mediazioni consolatorie, d'una radicale ribellione contro lo stato di cose.