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Aforismi, frasi e citazioni di Charles Dufresny de la Rivière

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Charles Dufresny de la Rivière (Parigi 1648-1724), scrittore e drammaturgo francese. I seguenti pensieri di Charles Dufresny sono tratti dal libro Divertimenti seri e faceti (Amusements sérieux et comiques, 1698-1707), in cui si rivela critico mordace del mondo parigino e delle istituzioni della sua epoca.
Il paese del matrimonio ha la particolarità che gli stranieri vorrebbero
abitarvi, mentre gli abitanti vorrebbero esserne esiliati.
(Charles Dufresny de la Rivière)
Divertimenti seri e faceti
Amusements sérieux et comiques, 1698-1707 - Selezione Aforismario

Ci vorrebbe almeno un secolo per conoscere un po' il mondo, e riviverne molti di più per approfittare di questa conoscenza.

Ci si sposa per motivi diversi: gli uni per passione, altri per calcolo; chi senza sapere quel che fa e chi non sapendo che altro fare.

Che significa dunque sposarsi? Significa scegliere con discernimento, secondo il proprio gusto, per amore e senza interesse, una donna che parimenti vi scelga.

Ci sono uomini così oppressi dall'inerzia e dall'indolenza che si sposano soltanto per svagarsi: dapprima li occupa la scelta di una moglie, poi le visite, gli incontri, i banchetti, le cerimonie; ma dopo la cerimonia estrema, li riprende più che mai la noia.

Chi si sposa di testa propria, non vedendo in una donna quel che vedono tutti, rischia in seguito di vedere in essa molto più di quanto non abbiano visto gli altri.

Il paese del matrimonio ha la particolarità che gli stranieri vorrebbero abitarvi, mentre gli abitanti vorrebbero esserne esiliati.
[Le pays du mariage a ceci de particulier que les étrangers ont envie de l'habiter, et les habitants naturels voudraient en être exilés].

Il matrimonio ha la caratteristica di mutare l’indole di chi vi s’insedia: spesso trasforma un uomo gioviale in un idiota, e un uomo di mondo in uno scorbutico; ma pure, talvolta, una donna di spirito può riuscire a trasformare un idiota e uno scorbutico in un gentiluomo.

Prendere una moglie per le sue sostanze non è sposarsi, è contrattare.

Non mi stupisce che ci siano tante coppie fallite, perché ci si sposa o di testa propria o per volontà degli altri.

Quanti mariti e mogli vediamo che, fin dal secondo anno della loro unione, non hanno più nulla in comune se non il nome, la condizione sociale, il cattivo umore e l’infelicità?

È una cosa strana che non si possa parlare delle donne con la giusta moderazione: se ne parla sempre troppo o troppo poco.

Come parlare delle vedove? Se le dipingessi poco afflitte della morte del marito, offenderei la buona creanza, ma se esagerassi il loro dolore offenderei la verità.

Checché ne dicano i begli spiriti di cattivo gusto, non c’è vedovanza senza tristezza. Non è sempre una condizione assai triste quella di essere obbligati a fingere una tristezza continua?

Nelle passeggiate ci si ritrova.

C’è qualche analogia fra i medici e gli amministratori. Gli amministratori mandano in rovina i casati più solidi e i medici rovinano i corpi più robusti; la rovina dei casati arricchisce gli amministratori e la rovina dei corpi arricchisce i medici.

Di solito s’imparano le lingue per poter esprimere chiaramente quel che si sa; ma sembra che i medici imparino il loro gergo solo per confondere ciò che non sanno affatto.

Quando un malato si affida completamente alla natura, corre molti rischi; quando si affida completamente ai medici, rischia ancora molto: ma, rischio per rischio, preferisco affidarmi alla natura perché almeno sono certo che agisce in buona fede, secondo i suoi mezzi, e non trae vantaggio dal prolungare le malattie.

L’assenza dei medici è il rimedio supremo per chi non è ricorso al ciarlatano.

Tutti i medici dovrebbero essere obbligati a sposarsi: non è forse giusto che restituiscano allo Stato almeno alcuni uomini in cambio di tutti quelli che gli tolgono di continuo?

Un genio ammogliato è sterile: bisogna optare tra il lasciare alla posterità delle opere o il lasciarle dei figli.
[Un génie marié est un génie stérile. En effet, les productions de l'homme sont bornées ; il faut opter de laisser à la postérité ou des ouvrages d'esprit ou des enfants].