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Aforismi, frasi e citazioni di Dino Basili

Selezione dei migliori aforismi e delle frasi più belle di Dino Basili (Roma 1934) giornalista e aforista italiano. Sulla sua vocazione di aforista, Dino Basili ha affermato: "Scrivo corto da quando ho cominciato a tenere la penna in mano. Agli esami di maturità il mio tema superava appena la prima pagina del foglio protocollo. "Allunga allunga" implorava il fedele compagno di banco. Non gli diedi ascolto e andò benissimo". [...] "I primi aforismi che ho incontrato sono stati quelli del Manuale di Epitteto. Ero al liceo e fu un colpo di fulmine. Seguì la lezione di ser Francesco, l'amato Guicciardini: chi scrive parecchio ci mette dentro "molta borra", materiale inutile o comunque da scartare". Gino Ruozzi, in Scrittori italiani di aforismi (Mondadori 1996), scrive: "Fatto raro nella nostra letteratura, la produzione letteraria di Basili si identifica con l'aforisma. Egli esplora la molteplice gamma dei modelli aforistici novecenteschi (definizione, affermazione, dialogo, carattere, citazione), allestendo una piccola enciclopedia formale del genere. [...] Basili giostra con la letteratura aforistica, la maneggia con familiarità e sapienza, ci scherza sopra".

Per lo scrittore e giornalista Antonio Altomonte, "In un mondo che diventa sempre più logorroico senza riuscire a dire un bel nulla, Basili in poche righe dice moltissimo". Gli aforismi riportati in questa pagina sono tratti dai libri aforistici di Dino Basili: Mele a spicchi (1980), Tagliar corto (1987), Amici amici (1989) I violini di Chagall (1991) e L'amore è tutto (1996).
Cercare l'indirizzo della felicità è inutile.
Cambia domicilio in continuazione. (Dino Basili)
Mele a spicchi
© Bietti 1980 - Selezione Aforismario

A trent'anni ha sposato una donna bella e un po' sciocca. A cinquanta vorrebbe tornare indietro e sceglierne una intelligente e bruttina. All'ipotesi di una moglie bella e intelligente non ha mai pensato.

Avaro, quand'è proprio costretto a fare regali, acquista oggetti assolutamente inutili o di pessimo gusto. Per vendetta. 

Credeva di essere il più saggio esponente della nuova generazione politica. Era invece il meno maturo di quella vecchia.

Dei «grandi» che aveva avuto la ventura di conoscere bene, nessuno gli era sembrato tale. Decise di non crescere. 

Eliminò dal coro una voce che non s'impastava con le altre. Era intonata.

Ha investito tutto nell'amicizia. Per decessi prematuri, litigi e ingratitudine s'è trovato all'improvviso senza capitale.

La sua vistosa bellezza è un difetto fisico. Lieve.

Non ha figli, ama i bambini. Perciò ne ha presi quattro a lavorare nel suo cantiere e li paga con qualche caramella. 

Non riesce più a fingere: gli va in pezzi il viso.

Passa per un meridionalista. Di certo, conosce la sirena di mezzogiorno.

Simula le buone azioni. Avrà un paradiso posticcio?

Tagliar corto
© Mondadori 1987 - Selezione Aforismario

A volte l'ingenuo è il più raffinato dei provocatori.

Cercare l'indirizzo della felicità è inutile. Cambia domicilio in continuazione.

Conosci bene un uomo o una donna quando sai quali sono i "no" che possono diventare "sì" e viceversa.

Consolarsi con la persona sbagliata, asciugarsi con un asciugamano che non asciuga.

Dagli amici si vogliono critiche impietose che poi non si perdonano. 

Del tempo una cosa è importante: in certi giorni si può vivere ventotto ore, in altri la metà.

È così ipocrita che arriva perfino ad ammettere la sua ipocrisia.

È crudele ma anche consolante che certi fatti avvengano senza ragione. 

È più facile parlare in piazza a diecimila persone che al telefono con una donna in lacrime. 

Gli amici che vogliono restare tali - figuriamoci due amanti - devono cambiare insieme giorno per giorno. Altrimenti, strada facendo, rischiano di non riconoscersi. 

Gli dicono di essere umile come una colomba e astuto come un serpente. S’imbroglia: è astuto come una colomba e umile come un serpente. I risultati sono ottimi.

Gran parte degli uomini che sono ritenuti privi di carattere ne hanno uno più affascinante degli altri.

I giornali si dividono essenzialmente in due gruppi: quelli di partito e quelli di parte.

Il disastro, al microscopio, risulta formato da una catena di errori apparentemente senza conseguenze.

Il prepotente meno sopportabile è quello che pretende anche l'applauso.

Il sordo peggiore di quello che non vuol sentire è quello che non ti fa neppure aprire bocca perché è convinto di sapere già tutto.

Il viaggio perfetto è circolare. La gioia della partenza, la gioia del ritorno.

La disdetta dell'avaro è che non riesce a infilarsi nella fessura del salvadanaio. 

L'amore che si accende e si spegne a intermittenza presto si fulmina.

Le chiavi ingombrano e si possono smarrire. Meglio avere chi ti apre la porta, possibilmente con un sorriso. 

Le facce di bronzo credono di essere immuni dal cancro del bronzo.

L'uomo grande e forte oscilla, anche se pochi se ne accorgono. È la stessa elasticità dei grattacieli. 

Nei tipi scattanti abbondano le false partenze. 

Non arriverà in cima. È troppo occupato a non far salire chi gli sta sotto. 

Non è scandaloso avere una verità oggi e una domani. È scandaloso non averne mai.

Non è vero che gli uomini buoni, quando diventano cattivi, siano cattivissimi. Sono pessimi attori che recitano una parte senza conoscerla. 

Non guardare il cielo per essere sereno. Guardalo con serenità. 

Non può essere al di sopra delle parti chi deve svolgere un ruolo, cioè una parte. 

Qualche viaggio insieme su e giù nell'ascensore e la personalità viene fuori meglio che sul lettino di Freud. 

Ringraziare anche per gli sgarbi. Permettono di valutare meglio chi li fa.

Si capisce al volo che è un leader. Più del discorso cura il riassunto per la stampa.

Tra il grand'uomo e il pover'uomo c'è, a far da ponte, l'uomo.
Il prepotente meno sopportabile è quello che pretende anche l'applauso.
(Dino Basili)
Amici amici
© Mondadori 1989 - Selezione Aforismario

Anche il fumo delle chiacchiere rovina gli affreschi.

Cercare ogni giorno montagne di scuse per rimanere immobili è una fatica che schiaccerebbe anche Sisifo.

Chi coltiva l'amicizia con calore tenga conto dell'effetto serra.

Chi ha ragioni da vendere le porti al mercato.

Dicono che è un falso problema? Lo vogliono risolvere tra intimi.

Il colpo dell'accodato è più temibile del colpo di coda.

Le chiacchiere privilegiano certe orecchie. Vanno come le mosche alle latrine.

La coerenza è gradita, la decenza obbligatoria. 

L'egoista efferato non piange: gli sudano gli occhi.

L'inchiostro senza macchia si vende in cartoleria, quello senza paura non è in commercio.

Negli spiccioli della conversazione è facile infilare monete false.

Nessuno riduca il tuo ordine al suo misurino.

Non sempre l'amico del cuore fa parte del genere umano.

Perfino i ciechi sentono il bisogno di guardarsi intorno.

Può essere rischioso invitare tutti, proprio tutti, a essere se stessi. 

Puoi abbracciare un monumento, non puoi stringergli la mano. 

Sei vecchio quando non riesci ad afferrare le novità in quello che ritorna.

I violini di Chagall
Vagabolario © Mondadori 1991 - Selezione Aforismario

AFORISMA - Affermano che l'aforisma è una saetta. Meglio paragonarlo a una lucciola: il piccolo chiarore intermittente, il percorso imprevedibile, l'estrema precarietà. Un libro di aforismi è uno sciame di lucciole.

ANOMALIA - L'anomalia non sta nel vecchietto in amore, ma nei ventenni che non riescono a innamorarsi.

BUGIA - Nella hit parade delle bugie si contendono il primato "buon giorno" e "buona sera".

CUORE - Ascolti le loro parole e sei pronto a scommettere che hanno un cuore mignon.

DEGENERAZIONE - Virus che vive e vegeta in tutto ciò che è generato.

EREDITÀ - Adesso il matrimonio va a gonfie vele. Possono permettersi di essere separati in cassa.

FORMA - "Ti vedo in piena forma." Non siamo caciotte.

GENIO - La mancanza di genio si può rimproverare soltanto a chi presume di essere un genio.

HUMOR - Forma di rassegnazione davanti all'inevitabile. Ne esistono versioni altissime. Sconsigliabili quelle alticce.

INTELLIGENTE - Con le energie che si sprecano per apparire intelligenti si potrebbero capire meglio alcune cose che sfuggono.

LACRIMA - Quando hai asciugato le lacrime sei più inquieto di prima.

MALUMORE - Non strizzare il malumore, lascialo in pace. Si secca come un foruncolo.

NONCURANZA - Omettere con noncuranza il saluto è una forma discreta di radicale disapprovazione.

OPPORTUNISTA - L'opportunista segue con tenacia la direzione del vento: anche quando fiuta odore di merda.

PARTNER - Uomo o donna autorizzati, con diritto di reciprocità, a ottenere risposte impegnative mentre ti stai lavando i denti.

QUESTIONE - Inutile precauzione riporre le questioni di lana caprina coi tarmicidi. Tanto se le divora il tempo.

RICCIO - Serve poco chiudersi a riccio se mancano gli aculei.

SUCCESSO - Le ricette sono assai incerte. La sicurezza scocca soltanto quando è successo: nel senso che è avvenuto.

TESTICOLO - Dicesi di breve componimento un po' coglione.

URBANO - I rapporti urbani sono diventati i meno educati.

VESTITO - Il vestito riesce a diventare di pessimo gusto in un lampo. Basta che l'indossi una rivale.

ZELANTE - Titolo  a quattro colonne in fondo alla pagina: "Assassinato, era troppo zelante".

L'amore è tutto
Breviario neo-romantico per il duemila
© Newton 1996 - Selezione Aforismario

A volte, l'indifferenza è un rinnovato segno d'interesse.

Amare alla follia? Forse il modo più sconvolgente per farlo è amare secondo ragione.

Amore e Psiche. La fanciulla modellata da Antonio Canova è in abbandono completo, dolcissimo, mentre il riccioluto cupido quasi si limita a sostenerla, senza tracce evidenti di passione. Amore è di marmo, Psiche no.

Diluvio o quattro gocce, è possibile che tutto cominci per merito di in ombrello.

La dedizione spontanea e integrale non si chiama fedeltà. È semplice amore.

L'ultimo tentativo, se è vero amore, è sempre il penultimo.

Minuta lei, minuto lui. Una questione di due minuti.

Nella gelosia convivono, malati, orgoglio e autodileggio. Il timore di perdere la faccia è cosa diversa dalla gelosia.

Per il corteggiamento vale il consiglio che Robert Schumann dava ai pianisti: "Andare lento e correre sono errori di pari gravità".

Parlano poco per essere amici, troppo per essere innamorati.

Quanto era grande il primo amore? Smisurato, indicibile. Come certi boschi della memoria, estesi e verdissimi, che invece erano formati da una dozzina di alberi, neppure tanto folti. 

Sono tenuti insieme da una potente calamita: non sono indispensabili l'uno all'altro.

Sono una coppia ben assortita. Lei adora sentirsi parlare, lui di ascoltare il proprio silenzio.

Libro di Dino Basili consigliato
Tagliar corto
Disegni: Tullio Pericoli
Editore Mondadori, 1987

"Un aforisma non è mai un frammento. Che bel frammento può essere un romanzo di 880 pagine!". Così scrive Dino Basili in uno dei suoi aforismi sull'aforisma, in questo suo secondo libro, a sette anni di distanza dall'uscita di Mele a spicchi. Una parte consistente di questi aforismi si affida all'antica tecnica degli amanuensi che lavoravano ai palinsesti. Si raschiava la parola di un testo e la si sostituiva con un' altra più adatta allo scopo. Anche quello di Basili è un "lavoro da certosino" e cura il testo parola per parola fino a trovare quella capace di produrre l'effetto di "rivelazione", un'emozione intellettuale che deve prendere di sorpresa il lettore che proceda tranquillo tra frasi note e quindi "corrive", quasi in discesa mentale. Lì l'aspetta lo scrittore per inventare un improvviso sbalzo, una scossa un urto magari anche gradevole, trattandosi di un movimento caricato a ironia. (Walter Pedullà).

Note
Vedi anche: Aforisti del '900