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Massime e pensieri di Damien Mitton

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Damien Mitton (Parigi 1618-1690), scrittore francese. Le seguenti massime di Damien Mitton sono tratte da Pensieri sull'onestà (Pensées sur l'honnêteté), pubblicato postumo nel 1694, in cui l'honnêteté costituisce una sorta di morale senza Dio tesa a conciliare la ricerca della felicità con la ragione.

Come nota Davide Monda: "L’espressione francese honnête homme è sostanzialmente intraducibile in italiano, se non con una perifrasi, giacché le espressioni gentiluomo, uomo dabbene, onest'uomo non ne restituiscono l’esatto significato. Riprendendo Philippe Sellier, [...] la honnêteté è un «Ideale di esistenza, un’arte di vivere elaborata dalla cultura delle classi alte fra il modello del cavaliere e quello del “filosofo”. Questo ideale raggiunge la massima vitalità intorno alla metà del secolo XVIII. L’honnête homme vive una vita onorevole. Le sue qualità sono quelle che piacciono al mondo: essere elegante, di spirito, cortese, aver notizie su tutto, ma senza ostentazione da specialista. Deve eccellere nella conversazione, giudicata assai superiore alla pratica dei libri per la piena realizzazione della personalità». L’honnête homme è disinvolto, mostra tatto e naturalezza in ogni suo comportamento, per quanto a prezzo di un lungo impegno; alle donne fa una corte discreta; è saggio e misurato, riuscendo sempre a mantenersi in una sorta di “giusto mezzo”. [Moralisti francesi classici e contemporanei, Rizzoli, 2008].
Si deve imparare a non annoiarsi e a studiare bene questa lezione:
si è felici se si trae profitto con sé stessi, poiché
ci si ritrova quando si vuole. (Damien Mitton)
Pensieri sull'onestà
Pensées sur l'honnêteté, 1694 (postumo) - Selezione Aforismario

Bisogna fare in modo che nelle azioni, nei discorsi e nelle maniere ci sia sempre una certa raffinatezza che non li abbandoni mai. Nulla è più avvilente dell’esser grossolani.

Bisogna guardarsi dal disprezzare quelli che sono di umile nascita (è l’espressione usata da tutti), perché sarebbe un’ingiustizia. Quando sono stati dati alla luce, non è stato chiesto il loro parere, e non è colpa loro.

Gli uomini non lodano mai senza motivo e senza interesse. Bisogna pur che gliene venga qualche favore o che siano in qualche modo ricambiati da colui che ricoprono di lodi.

Gli uomini si odiano e si disprezzano vicendevolmente. Se invece pensassero ad aiutarsi e ad amarsi ne sarebbero assai più felici.

Il motivo per cui gli uomini detestano tanto di essere disprezzati è che nel disprezzo c’è sempre una specie di sorda e occulta minaccia.

La raffinatezza è un misto di discrezione, di civiltà, d’amabilità e di prudenza, accompagnata da un atteggiamento socievole diffuso su tutto quanto si dice e si fa. Ma poiché, per conseguire la raffinatezza, sono assolutamente necessarie tante cose, non c’è da meravigliarsi che essa sia tanto rara.

La religione e la pietà rendono felici e costituiscono la base più solida e sicura dell’honnêteté.

Le condizioni più sfortunate sono anche le più disprezzate. Non bastano le loro effettive miserie, ma vi s'aggiungono anche la vergogna e il disprezzo. In verità, gli uomini sono assai crudeli.

Nello stato in cui si trova, quasi ovunque regna il disordine, non c'è posto per l'onestà, e le persone oneste ci vivono, per così dire, come in un paese straniero.

Non bisogna affliggersi di non esser nati in una condizione più elevata della propria. Tutte le condizioni presentano amarezze e pene. L’apparenza della nobiltà salta agli occhi e sembra seducente. Se la si vedesse all'interno o in fondo, forse non impressionerebbe tanto.

Non bisogna essere inflessibili nella tutela dei propri interessi. Nulla è più opportuno del moderare un poco i propri diritti.

Non si deve mai dire piccolo nobile, mezzo gentiluomo, borghese di provincia, campagnolo: tutti questi nomi sono offensivi e non privi di disprezzo, occorre cercar di abolirli, perché non fanno altro che mantenere l’odio fra gli uomini. Bisogna invece conservare i nomi d’imbroglione, traditore, ingrato e gli altri di questo genere per poter sempre svergognare quelli che li meritano.

Non si può divenire esperti né amabili se non si ama la lettura. Senza di essa anche il talento migliore di solito rimane arido e sterile.

Se tutti gli uomini fossero ragionevoli, non ci sarebbero fra loro che i mali naturali e inevitabili, quali le malattie, la vecchiaia e la morte.

Sfortunatamente, il valore della mente può contare solo su poche persone che ne capiscano qualcosa e, anche fra le poche, ce ne sono che non gli attribuiscono grande importanza. Non accade lo stesso per le ricchezze, che tutti apprezzano, tanto i poveri quanto i ricchi. Gli altri beni della fortuna hanno il medesimo vantaggio: i giovani apprendisti finiti apprezzano la gloria e fanno quel che possono per elevarsi.

Si deve imparare a non annoiarsi e a studiare bene questa lezione: si è felici se si trae profitto con sé stessi, poiché ci si ritrova quando si vuole.

Libro di Damien Mitton consigliato
Pensieri sull'onestà decorosa
A cura di: Marco Lanterna
Editore: Clinamen, 2013

È sotto gli occhi di tutti, tanto da diventare luogo comune, ma non per questo meno vero: politici, banchieri, uomini di legge hanno ormai perso la bussola dell’onestà. «Nello stato in cui versa, il mondo è pressoché capovolto, l’onestà decorosa non vi occupa rango alcuno, e le persone oneste vi stanno in qualche modo come in un paese straniero», scrive Mitton, quattro secoli fa. Moralista, teorico dell’honnêteté; amico di Pascal (che lo medita nei Pensieri) e di Méré; Damien Mitton, scettico e libertino, vive nelle storie letterarie a pie’ di pagina. Eppure fu uno spirito singolarissimo, misterioso, degno di ricordo nel suo sistematico rifiuto di éclat. Questa edizione è la prima di sempre (Francia inclusa) a raccoglierne le sfagliate scritture.

Note