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Battute e frasi demenziali di Roberto Freak Antoni

Selezione di aforismi, frasi demenziali e battute divertenti di Roberto "Freak" Antoni (Bologna 1954 - Bentivoglio 2014), scrittore, cantante e attore italiano. La carriera artistica di Roberto "Freak" Antoni comincia negli anni '70 nel ruolo di cantante, paroliere e animatore del gruppo rock demenziale Skiantos, diventando uno degli autori più stimolanti nell'ambito del movimento artistico-culturale post '77, e ideatore riconosciuto del genere demenziale, fatto di rock improvvisato e dissacrante, e di poesia ironica e surreale.

Tra il 1977 e il 2009, Roberto "Freak" Antoni realizza con gli Skiantos dodici album: Inascoltable (1977), MONO tono (1978) Kinotto (1979) Pesissimo! (1980) Ti spalmo la crema (1984) Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti (1987), Troppo rischio per un uomo solo (1989), Signore dei dischi (1992), Saluti da Cortina (1993), Doppia dose (1999), Sogno improbabile (2005), Dio ci deve delle spiegazioni (2009).

Roberto "Freak" Antoni ha pubblicato anche diversi libri, tra cui: Stagioni del Rock Demenziale (Feltrinelli, 1981), Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti (seguirà il dibattito) (Feltrinelli, 1991), Vademecum per giovani artisti (Feltrinelli, 1993), Per sopravvivere alla tossicodipendenza: manuale di prevenzione (Feltrinelli, 1994), Badilate di cultura (Sperling e Kupfer, 1995), Mia figlia vuole sposare uno dei Lunapòp (non importa quale) (Arcana, 2001), Non c'è gusto in Italia ad essere dementi (Pendragon, 2005).

In un'intervista del 2007, Roberto "Freak" Antoni ha detto di sé: "Sono sempre stato, e mi ritengo ancora un dilettante. Cioè una persona che si diletta, che cerca sempre di provare piacere e di regalare il piacere agli altri, che scopre ogni volta quello che fa come se fosse la prima volta. Non mi riconosco nei panni del professionista con la "P" maiuscola, che comunica le regole che ha imparato dalla gavetta in poi, esercitando il proprio mestiere".

Sul "dilettantismo" di Antoni, ha scritto Michele Serra: "Roberto Antoni è un micidiale dilettante (uno che si diletta) e per questo mi piace e gli voglio bene. Ha fatto di tutto (il rock, la televisione, il teatro, i dischi) senza diventare né un rocker, né un personaggio televisivo né un attore. Se avesse guadagnato miliardi non sarebbe un ricco e se tutti lo riconoscessero per strada non sarebbe uno famoso. Perché sarebbe un dilettante anche come ricco e anche come persona famosa. Le sue poesie riflettono, mi sembra, soprattutto la sua lontananza dal mostruoso sussiego del modo di vivere contemporaneo: che è, a ben vedere, il vero “demenziale”. Alcune poesie sono tristissime, altre molto allegre. Alcune bellissime. Sono, comunque, le poesie del vecchio Freak Antoni.

Le citazioni di Freak Antoni riportate di seguito sono tratte da: Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti (Feltrinelli, 1991) e Non c'è gusto in Italia ad essere dementi (Pendragon, 2005).
La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo.
Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti
(seguirà il dibattito) © Feltrinelli, 1991 - Selezione Aforismario

A volte il fumo è molto meglio dell'arrosto.

Ama il prossimo tuo come te stesso... Ma io mi detesto.

Cane che abbaia non piglia pesci e ci lascia lo zampino.

Dio c'è ma ci odia.

È importante avere dubbi! Solo gli stupidi non ne hanno, e su questo non ho dubbi!

Fai bene ad andartene. Anch'io, se potessi, mi lascerei.

Grazie dei fiori, anch'io ti farò un mazzo così.

Grazie di essere / venuto / gli disse lei / dopo un paio d’ore.

I tuoi occhi sono stupendi, cara. Forse si notano tanto perché è l’unica cosa bella che hai.

Il sesso è peccato... farlo male.

La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo.

Mangiate merda!! Duecentomilamiliardi di mosche non possono aver torto.

Nella vita è importante che gli altri ti vengano incontro, così sai da che parte spostarti.

Non ho parole, ma in certi casi è meglio non averne.

Perché star bene quando si può soffrire?

Prima di aprire la bocca assicurarsi che il cervello sia inserito e collegato

Sarò breve e circonciso.

Se c'è una cosa che non sopporto è la presunzione di chi crede di essere migliore di me.

Se sei cieco ridi con la bocca. Se sei muto ridi con gli occhi. Se sei cieco e muto c’è (ben) poco da ridere

Se uno s'impegna può star male ovunque.

Si dice che una volta toccato il fondo non puoi che risalire A me capita di cominciare a scavare.

Spazzatura Zen. Se non vivi come pensi prova a pensare come vivi.

Stress piccolo borghese. Moglie? Bene. / Lavoro? Bene-bene / Casa ? Bene / Figli ? Bene / Salute ? Bene / Palle ? Piene.

Toccatevi, perché l'amore è cieco!

Un posto al cimitero costa troppo: preferisco essere parzialmente scremato.

Non c'è gusto in Italia ad essere dementi
(ma noi continuiamo a provarci lo stesso) © Pendragon, 2005 - Selezione Aforismario

A Natale si può essere felici come una Pasqua?

Capisco l'Anti Razzismo, l'Anti Fascismo, I'Anti Eroismo... ma I'Anti Quario?

È importante avere dubbi! Solo gli stupidi non ne hanno, e su questo non ho dubbi!

Qual è la differenza tra demente e demenziale? Il demente non capisce la differenza tra demente e demenziale!

Quando qualcuno vi chiede se avete letto tutta la Recherche di Proust, potete rispondere, con prontezza di spirito: DEVO ANCORA FINIRE TUTTI GLI SCRITTORI RUSSI!

Se la masturbazione maschile e manuale, quella femminile digitale, possiamo definire la masturbazione omosessuale analogica?

Un pittore dall'aspetto orribile è avvantaggiato nel farsi le... sue mostre?

Una "persona posata" che si specializzi, può diventare una "buona forchetta"?

Libro di Freak Antoni consigliato
Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti
(seguirà il dibattito), 
Editore: Feltrinelli, 1991

Questo, caro lettore, è un libro assolutamente inutile per te che, ahimè, l’hai già comprato. E comunque accoratamente dedicato a tutti coloro che, pur avendone bisogno, non lo leggeranno mai. Ti prego anche di perdonare l’autore − il più grande poeta del suo condominio − che, come lui stesso ammette, ha realizzato qui il suo “capolavoro assoluto”, superandosi proditoriamente. (Paco D’Alcatraz).

Note
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