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Micronarrativa di Andrea Maggiolo

Micro-racconti di Andrea Maggiolo (Torino 1982), web editor e scrittore italiano. Andrea Maggiolo si è Laureato in Comunicazione Multimediale e di Massa all'Università di Torino, è giornalista pubblicista e web editor.
Appassionato di narrativa breve, nel 2009 Maggiolo ha cominciato a pubblicare le sue micro-storie, veri e propri concentrati di vita, che egli stesso descrive così: "Le vite in 140 caratteri di Micronarrativa nascono da un’idea, uno spunto, una persona vista per strada, un articolo di giornale, una frase sentita al bar. Il meccanismo è quasi sempre lo stesso: la discordanza fra la funzione sociale di un personaggio, o comunque il suo modo di apparire, e la storia che nasconde. Un meccanismo semplice. Una cosa piccola ma buona".
Qui di seguito, una selezione di alcuni dei più bei micro-racconti di Andrea Maggiolo, selezionati da Aforismario.
Giorgio è disoccupato dal 2003. Ha iniziato a correre ogni giorno.
20 km, 30 km. Sfogava la disperazione.
Ieri ha vinto la maratona di Londra. (Andrea Maggiolo)
Micronarrativa
Vite in 140 caratteri, 2009-2016

A 35 anni ha firmato il primo contratto a tempo indeterminato. Non sa se festeggiare. Una birra ghiacciata se la concede, mentre fuori piove.

A Ilario è venuto un infarto sul water, leggendo Novella 2000. Ha detto tra sé e sé: “Mi son cambiato le mutande?”. Poi ha pensato alla madre.

Bar della stazione, solita ressa. Mara chiede un cappuccino, il barista le fa una spremuta.Le viene da piangere. Non la ascolta mai nessuno.

C’è chi fa 20 km per comprare il pane da Antimo. Lui pensa sia per la cottura forno a legna, in realtà è per la moglie, 20 anni più giovane.

Chiama le badanti “pulisciculi”, gira in Porsche, vive in una mega-villa. Quando il marito le dice che han perso tutto Ada si piscia addosso.

Cronista di nera in Calabria, Rino indossa occhiali scuri da mattina a sera. Dopo 25 anni di lavoro, non sopporta più il rosso del sangue.

Dopo 18 anni di carcere per omicidio, Turi aveva aperto lo scorso mese un bar a Roma. Oggi sulla serranda c’è un cartello: chiuso per lutto.

“È serenamente mancato all'affetto dei suoi cari” recita il necrologio sul quotidiano locale calabrese. Ma Luigi si è impiccato in Germania.

Franco gioca a calcio in serie D. Conta di giocare fino a 40 anni. La fascia destra, erba, gesso bianco, stadi vuoti: il suo unico orizzonte.

Giorgio è disoccupato dal 2003. Ha iniziato a correre ogni giorno. 20 km, 30 km. Sfogava la disperazione. Ieri ha vinto la maratona di Londra.

Ha cambiato nome. E’ andato in Germania, in una cittadina dal nome impronunciabile. Lavora in un ristorante. Non pensa al passato. Quasi mai.

Ha un’edicola in riva al mare. Clienti pochi, meno che mai d’inverno, ma vista strepitosa. Guadagna poco Ignazio, ma va bene, molto bene così.

Lino per lavoro traduce manuali d’istruzioni di elettrodomestici. Sognava di tradurre poesia ma quel che conta, dice, “è fare le cose con cura”.

Jean, agente di commercio. Una vita di corsa. Anche la morte non lo ferma. Un infarto nel metrò di Parigi. Sembra addormentato. E il treno va.

Italo sa altezza e peso forma dei 400 giocatori di serie A. Da quando è su una sedia a rotelle, le statistiche lo aiutano. A non pensare.

Leone pochi secondi prima dell’infarto ha pensato “E se mi venisse un infarto ora, a chi penserei in quell'ultimo istante?”. A nessuno.

Lui vedovo, lei pure. Bilocali confinanti. Lui tira lo sciacquone alle 22, lei 22.05: si dicono buonanotte così da anni senza essersi mai parlati.

Mariano aveva esordito persino in serie B. Ora è magazziniere in un’azienda veneta. Infortunio al ginocchio, dice. Problemi di alcol, dicono. 

Nino, impiegato modello, poche parole, prende a calci e pugni la macchinetta del caffè. I colleghi ridono, non sanno che la madre è morta ieri.

Nino, vedovo da 23 anni, pochi istanti prima di morire, stringe le mani della figlia Chiara e le dice “hai gli stessi occhi di tua madre”.

Prima su quel vespino scippava, ora che ha due figli Alex consegna pizze. Arriva sempre calda con lui.Conoscere scorciatoie gli serve ancora.

Renato, cantautore che negli anni ’80 riempiva i teatri, si esibisce il martedì sera in un pub sull'Appennino. Lo pagano con birre e panini.

Romeo entrava al bar per primo alle 6.29, ogni giorno, per un caffè. È morto ieri. Il caffè alle 6.29, sul bancone, ci sarà ogni giorno.

Sauro prende l’auto anche per andare a buttare l’immondizia. Mette in moto, gira l’angolo, cambia idea, punta versa l’autostrada, non tornerà

Si è fatta scippare appena uscita dalle Poste, ieri mattina. Lia, 77 anni, non ha nemmeno urlato. Non vuole mai essere di disturbo a nessuno.

Solo quando è nel suo uliveto, che cura con passione, Aldo non pensa alla figlia Sara, che non gli parla da 18 anni. Chissà se è già nonno.

“Svegliarsi all'alba in una città straniera, dove nessuno sa chi sei” pensa Corrado, ex ministro, implicato in una brutta storia di tangenti.

Toni ha un chiosco di panini vicino alla tangenziale. I clienti? Camionisti che hanno sbagliato strada. Non ha mai battuto uno scontrino.

Un attimo prima che la caldaia esploda L. chiede a S. di sposarlo. Poi fuoco, fumo e le sirene delle ambulanze che sembrano dire “Sì, Sì, Sì”.

Una vita di sacrifici per comprare una casa da cui i figli vorranno scappare. Vita di periferia, palazzi di 15 piani. Intonaco a pezzi.

Ebook di Maggiolo consigliato da Aforismario
Micronarrativa
Vite in 140 caratteri
Editore: Libellula Edizioni, 2012

"Micronarrativa" è un progetto che nasce e si sviluppa su Twitter, e riesce a raccontarsi da solo senza bisogno di grandi descrizioni: storie brevissime di personaggi inventati, 140 caratteri l'una, come richiesto dal social network, vite illustrate da Riccardo Guasco.

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