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Frasi e citazioni di Arthur Conan Doyle

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Arthur Conan Doyle (Edimburgo 1859 - Crowborough 1930), scrittore, medico e poeta scozzese, famoso soprattutto per aver creato il personaggio letterario di Sherlock Holmes. Le seguenti citazioni di Conan Doyle sono tratte da alcuni dei suoi gialli e dei suoi racconti più celebri: Uno studio in rosso (1887), Il segno dei quattro (1890), Le avventure di Sherlock Holmes (1892), Le memorie di Sherlock Holmes (1894), Il mastino dei Baskerville (1902), Il taccuino di Sherlock Holmes (1927).
Non faccio mai eccezioni. Un'eccezione smentisce la regola.
(Arthur Conan Doyle)
Il parassita
The parasite, 1884

Il ripudio delle nostre stesse parole è il più grande sacrificio che ci viene richiesto dalla verità.

Uno studio in rosso
A study in scarlet, 1887

In origine il cervello umano è come un attico vuoto che uno deve riempire con i mobili che preferisce. Uno sciocco assimila ogni sorta di ciarpame gli viene a tiro, così che le nozioni che potrebbero essergli utili vengono spinte fuori o, nella migliore delle ipotesi, accatastate alla rinfusa insieme con un'infinità di altre cose, di modo che ha difficoltà a ritrovarle. Un operaio abile, invece, sta molto attento a ciò che immagazzina nel suo attico-cervello.

È un errore gravissimo mettersi a teorizzare prima di avere tutti gli elementi. Distorce il giudizio.

Nulla è insignificante per una mente superiore.

Non c'è niente di nuovo sotto il sole. Tutto è già stato fatto prima.

Le informazioni di prima mano sono sempre le migliori.

Chi si dedica a letture occasionali, raramente possiede una cultura molto rigorosa. 

Una mezza ammissione è peggiore di una negazione.

È un errore confondere ciò che è strano con ciò che è misterioso. 

Spesso, il delitto più banale è il più incomprensibile proprio perché non presenta aspetti insoliti o particolari, da cui si possano trarre delle deduzioni.

Si dice che il genio sia infinita pazienza. Come definizione è pessima, ma calza a pennello al lavoro dell'investigatore.

Il segno dei quattro
The Sign of Four, 1890

La prova principale della vera grandezza di un uomo consiste nella percezione della propria piccolezza. 

Quella dell'investigazione è, o dovrebbe essere, una scienza esatta e andrebbe quindi trattata in maniera fredda e distaccata.

Quale strano enigma è mai l'uomo!

Sono proprio le soluzioni più semplici quelle che in genere vengono trascurate.

Mentre il singolo individuo è un enigma irrisolvibile, quando è insieme agli altri diviene una certezza matematica. È impossibile, per esempio, predire il modo in cui agirà un uomo, mentre è invece possibile dire con precisione cosa faranno un certo numero di uomini messi insieme. L'individuo varia, ma le percentuali rimangono costanti. Così dicono le statistiche.

Non faccio mai eccezioni. Un'eccezione contraddice la regola.

Non posso vivere se non faccio lavorare il cervello. Quale altro scopo c'è nella vita?

Una volta escluso l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, non può che essere la verità.

La compagnia bianca
The White Company, 1891

È facile per chi sta al sole predicare a chi rimane nell'ombra.

Due fiumi possono avere la stessa sorgente, eppure possono essere uno limpido e l'altro torbido.
La mia vita non è che un continuo sforzo per sfuggire
alla banalità dell’esistenza. (Arthur Conan Doyle)
Le avventure di Sherlock Holmes
The adventures of Sherlock Holmes, 1892

Cosa importano alla massa, la grande massa incapace di osservazione, che non saprebbe riconoscere un castoro dai denti o un compositore dal suo pollice sinistro, le sottigliezze dell'analisi e della deduzione!

Da molto tempo il mio assioma è che le piccole cose sono di gran lunga le più importanti.

È proprio vero che la violenza ricade sul violento, e il cacciatore finisce nella trappola che ha preparato per la sua preda.

È un errore enorme teorizzare a vuoto. Senza accorgersene, si comincia a deformare i fatti per adattarli alle teorie, anziché il viceversa. 

Di solito sono proprio le cose non importanti che offrono il migliore campo di osservazione, e la possibilità di analizzare rapidamente cause ed effetti, il che è ciò che rende affascinante un'investigazione.

Nulla è più ingannevole di un fatto ovvio.

Meglio imparare la saggezza tardi che non impararla mai.

La vita è infinitamente più bizzarra di qualsiasi fantasia l'uomo possa concepire. Non oseremmo nemmeno immaginare ciò che in effetti non sono che eventi comuni della nostra esistenza. Se potessimo volare, tenendoci per mano, fuori da quella finestra per osservare dall'alto questa grande città, scoperchiare gentilmente i tetti e osservare le stranezze che accadono, le coincidenze bizzarre, i piani che vengono elaborati, il meraviglioso concatenarsi degli eventi nell'arco delle generazioni e i risultati quanto mai outré che ne derivano, qualsiasi romanzo con i suoi convenzionalismi e le sue conclusioni scontate ci apparirebbe vieto e trito. 

Niente è più innaturale dell'ovvio. 

La singolarità è quasi sempre un indizio. Più un crimine è anonimo e banale, più è difficile scoprire il colpevole.

I casi più clamorosi sono in genere i più semplici in quanto più grande è il crimine, più è ovvio il movente.

Sono i crimini banali, anonimi, quelli di più difficile soluzione; proprio come un viso anonimo è il più difficile da identificare.

Tanta gente è stata impiccata in base a prove quasi inesistenti.

Tutto ciò è divertente, anche se elementare, Watson. 

Viviamo in un mondo malvagio, e quando un individuo intelligente decide di dedicarsi al crimine, è davvero la cosa peggiore.

Le memorie di Sherlock Holmes
The memoirs of Sherlock Holmes, 1894

Di tutti i fantasmi, i fantasmi dei nostri vecchi amori sono i peggiori.

Non sono fra coloro che considerano la modestia una virtù. Per un uomo dotato di logica, tutte le cose andrebbero viste esattamente come sono, e sottovalutare sé stessi significa allontanarsi dalla verità almeno quanto sopravvalutare le proprie doti. 

Il crimine più difficile da scoprire è quello che non ha un movente.

Il miglior modo per chiarirsi le idee è quello di spiegarle a un'altra persona. 

L'insonnia mette a dura prova il sistema nervoso, più del lavoro o perfino del divertimento.

Nell'arte della deduzione, la cosa più importante è il saper vagliare, da un cumulo di fatti, quelli che sono accidentali e quelli che invece sono essenziali. Altrimenti, energia e attenzione vanno sprecate, anziché concentrarsi.

Ogni deduzione logicamente corretta ne suggerisce delle altre.

Rifiutarsi di riconoscere un pericolo quando ci pende sulla testa è da stupidi, non da coraggiosi.

Il mastino dei Baskerville
The hound of Baskervilles, 1902

Ben malvagio dev'essere l'uomo che non abbia una donna che lo pianga.

Miserabile è chi non ha una donna che ne pianga la morte. 

Il mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare.

Lo studio dei ritratti di famiglia è sufficiente per convertire un uomo alla dottrina della reincarnazione.

Tutto ciò che non è noto appare straordinario.
Di tutti i fantasmi, i fantasmi dei nostri amori passati sono i peggiori.
(Arthur Conan Doyle)
Il ritorno di Sherlock Holmes
The return of Sherlock Holmes, 1905

Bisognerebbe sempre cercare una possibile alternativa, ed eliminarla. È la prima regola per un investigatore.

Ciò che un uomo può inventare, un altro può scoprire. 

Il miglior antidoto al dolore è il lavoro. 

Non è bello avanzare sospetti quando non si hanno prove.

Il tocco supremo dell'artista – sapere quando fermarsi.

Le donne agiscono per motivi imperscrutabili. [...] Il loro gesto più banale può significare volumi, o la loro condotta più straordinaria può dipendere da una forcina o un ferro da ricci.

La valle della paura
The Valley of Fear, 1915

La mediocrità non riconosce nulla che le sia superiore; ma il talento riconosce istantaneamente il genio.

La tentazione di formulare ipotesi premature sulla base di dati insufficienti è la rovina della nostra professione.

Spesso l'immaginazione è la madre della verità.

Se i criminali agissero sempre secondo un orario ben preciso, come i treni, sarebbe certo molto comodo.

L'ultimo saluto
His last bow, 1917

A che serve questo circolo vizioso di dolore, di violenza, di paura? Deve avere uno scopo, altrimenti il nostro universo è governato dal caso, il che è impensabile. Ma quale? Questo è l'immenso, sempiterno interrogativo al quale la mente umana è ancora lontanissima dal poter dare una risposta.

Il modo migliore per recitare una parte è quello di viverla.

Non si finisce mai d'imparare. Il campo della nostra esperienza è tutta una serie di lezioni, di cui l'ultima è la più importante.

Tra il grottesco e l'orrendo non c'è che un passo.
  
Il taccuino di Sherlock Holmes
The casebook of Sherlock Holmes, 1927

Il cuore e la mente di una donna sono misteri impenetrabili per l'uomo. Capaci di giustificare o perdonare un delitto e poi, magari, inalberarsi per cosette da poco.

L'affabilità di certa gente è assai più pericolosa della violenza di individui meno raffinati.

L'esempio di una sofferenza sopportata pazientemente è la più preziosa delle lezioni per un mondo tanto impaziente.

La vita non è forse tutta patetica e inutile? [...] Raggiungiamo qualcosa, l'afferriamo. E alla fine, cosa ci resta in mano? Un'ombra. O peggio che un'ombra – l'infelicità.

Tutti abbiamo qualche occasione perduta da rimpiangere.

Quando si premedita freddamente un delitto, si premeditano freddamente anche i sistemi per celarlo.

Le vie del destino sono davvero difficili a comprendersi. Se non ci fosse una qualche compensazione nell'aldilà, allora questo mondo sarebbe davvero una beffa crudele.

Libro di Conan Doyle consigliato
Tutto Sherlock Holmes
Traduzione: N. Rosati Bizzotto 
Editore: Newton Compton, 2009

Il 1887 rappresenta una data storica nella letteratura poliziesca. Nasce in quell'anno il più celebre detective di tutti i tempi: Sherlock Holmes. Per quarant'anni Doyle continuò a inventare storie sul celebre detective e sul suo inseparabile aiutante, amico e voce narrante, il dottor Watson, creando un modello destinato a esercitare un'influenza decisiva su tutta la letteratura poliziesca.

Note
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