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Le frasi più belle di Marina Ripa di Meana

Selezione di frasi e citazioni di Marina Ripa di Meana, nata Marina Elide Punturieri (Reggio Calabria 1941 - Roma 2018), stilista, scrittrice e personaggio televisivo. Prima del matrimonio con Carlo Ripa di Meana (1984), era conosciuta con il nome di Marina Lante della Rovere, dal nome del suo primo marito (1964) Alessandro Lante della Rovere.
Alberto Moravia ha scritto: “Tu non sei un’artista, Marina, ma si potrebbe affermare che c’è molta arte, sia pure a livello inconscio, nella tua vita. Perché sei volubile come colui che segue il proprio ‘particulare’ e questo è anche il tipico procedimento dell’arte: scansare come la peste le idee generali e tenersi al dettaglio, anche quando porta a contraddizioni e deviazioni. Poco importa se domani con un altro capriccio, un altro estro distruggerai alla fine il tuo stesso ritratto. L’autodistruzione è il colmo del ‘particulare’”.
Tra i suoi libri più noti: I miei primi quarant'anni (1984), La più bella del reame (1988), Vizi, veleni e velette (1990), Invecchierò ma con calma (2012), Colazione al Grand Hotel (2016).
Le seguenti frasi di Marina Ripa di Meana sono tratte dai suoi libri e da varie interviste.
Conviene essere veri, anche se è scomodo. (Marina Ripa di Meana)
Frasi
Selezione Aforismario

Per quarant'anni mi sono sentita un po' Cenerentola e un po' Robin Hood: in questa fantasia ho passato la vita. Non sono un'intellettuale, non ho mai scritto, ma mi sento una stella.

Il mio cinema è la vita che vivo.

Non mi è mai interessato distaccarmi dai fatti per ragionarci sopra. Mi è interessato solo vivere con tutte le mie forze.

Non sono fatta per essere comandata. 

Penso che la volgarità sia un sapore forte e, in certi casi, preferibile al nulla.

Da giovani, quando c'era da darla la davamo, non ci facevamo tanti scrupoli. Ma non la davamo per interesse, la davamo perché ci piaceva.

Se c’è un pregio che mi riconosco è la sincerità.

Quando fai indigestione di sesso, scopri che nella vita esistono cose più importanti.

Trovo lo stupro una cosa gravissima, ma mi sembra eccessivo infliggere la pena di morte. La castrazione mi sembra una sanzione più giusta e più simpatica.

Io non ho avuto solo balli nella mia vita. Dietro la mia innata esuberanza ci sono state tanta insicurezza, tanta fatica.

Quello che mi interessa è il pudore dei sentimenti, non mi piacciono le emozioni sbrodolate.

I progetti non si annunciano, si attuano.

Detesto la noia e mi ribello di fronte al conformismo di tante persone. Sono contraria ai luoghi comuni e alle cose scontate.

La classe, a mio avviso, è qualcosa che ha a che fare con la dignità

La passione è l’ingrediente fondamentale della vita, con l’amore è il suo motore principale.

La cosa di cui ho più paura è di non provare più passione.

La mia massima aspirazione è forse quella di essere rassicurata sulla data perenne dell’affetto di chi amo.

Conviene essere veri, anche se è scomodo.

Mi piacciono sia la mortadella sia il caviale. È una scelta ardua, ma propendo per il caviale non fosse altro perché occorre contenere il consumo degli insaccati.

Quando incontro una persona penso che sia in un determinato modo e se, invece, si manifesta alla maniera diversa, allora scatta il mio interesse per cercare di capire ciò che non si vede.

Rimpiango i tempi dei miei primi 40 anni perché allora l’Italia era diversa. Non è nel mio DNA rimpiangere qualche cosa, ma nel confronto con la vita di oggi non si può constatare quanto fosse migliore. Il mio carattere mi fa proiettare verso il futuro, non provo nostalgia, ma si deve riconoscere che era meglio allora, quando c’era più speranza verso il tempo che sarebbe venuto.

Si cambia di continuo. Non credo di essere oggi quella che ero dieci o vent'anni fa.

Ho molto amici a cui sono molto affezionata, ma quelli più cari sono i miei quattro cani. Sono travolgenti nell'affetto e la loro compagnia mi rallegra ogni attimo della vita

Ho sempre amato la natura e gli animali, ho voluto approfondire la loro conoscenza. In passato ho anche portato pellicce, poi il desiderio di capire il mondo animale mi ha portato alla scoperta di come vengano uccisi barbaramente i cuccioli delle foche. Un'esperienza terribile.

Tu vedi la mia parte esteriore ma non conosci la mia parte segreta, quella che non ho intenzione di svelare: costituisce più o meno il settanta per cento del mio carattere, e questo nonostante io appaia molto estroversa.

Passeggiare è la mia droga, anche se un tempo ne ho conosciute di ben altre. Camminare mi schiarisce le idee, mi fa tornare in pace con me stessa e col mondo. Se devo prendere una decisione, smaltire un malumore, una preoccupazione o anche qualcosa di più, esco con i miei canetti e cammino, cammino veloce e decisa per le strade della mia amata e odiata Roma, anche se non ho una meta precisa, come se fossi alla ricerca di un'introvabile patria perduta da raggiungere in fretta, prima che svanisca.

Invecchierò ma con calma.

Col passare degli anni sono scemati gli sguardi vogliosi dell'homo italicus. Le donne, in particolare, mi ripetono: «Se lei, che ne ha passate tante, riesce ancora ad andare in giro con la lancia in resta, vuol dire che anche per noi c'è spazio».

Il mio rapporto con la spiritualità è molto difficile. So che esiste, che c’è, ma vorrei credere di più. Mi rammarico di non provare questo grande conforto.

Libro di Marina Ripa di Meana
I miei primi quarant'anni
Editore: Minerva, 2012

Si può dire che I miei primi quarant'anni hanno inaugurato un modo nuovo di raccontare la vita brillante e avventurosa di una ragazza come me, bella, ambiziosa e determinata, che usciva da una tranquilla famiglia borghese per lanciarsi alla conquista del mondo. Ho frequentato personaggi di ogni genere: re, regine, principesse, capi di Stato, premi Nobel, artisti, scrittori, attori, registi, poeti, stilisti, ma anche perdigiorno, geniali pezzenti e insolenti imbroglioni. E ho cercato di raccontare questa variegata e scintillante ribalta esattamente come l'ho vissuta, con coraggio, disinvoltura e senza falsi pudori.