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Frasi e citazioni di Lidia Ravera

Selezione di frasi e citazioni di Lidia Ravera (Torino, 1951), scrittrice e giornalista italiana. Ha raggiunto la notorietà con il romanzo di esordio Porci con le ali (1976), manifesto della generazione degli anni settanta e vero e proprio libro-culto, con oltre due milioni e mezzo di copie vendute.
Foto di Lidia Ravera
Uno sguardo innamorato la domenica mattina è un dono di Dio, è l'unico modo decente
di festeggiare la fine di una settimana e l'inevitabile inizio della seguente. (Lidia Ravera)

Porci con le ali
© Savelli, 1976 (con Marco Lombardo Radice)

Vorrei avere più vita. Una vita più spessa. Una di quelle vite in cui succedono le cose. Che ne so? Due divorzi, un incidente stradale, un viaggio, una sommossa, un elettroshock. Un figlio, un aborto. Qualcosa da raccontare. Poter parlare un po’ del passato, con questo presente sciapo come la minestra di pane e un futuro ancora da inventare…

Tutti sappiamo che i pensieri che passano per la testa facendo l'amore sono, il più delle volte, inconfessabili perfino a noi stessi.

Gli uomini sono così: ci mettono il tempo di slacciarsi i calzoni a slacciarsi i calzoni.

Datemi un uccello in mano e solleverò il mondo.

Peggio di una riunione c'è solo tornare a casa dopo la riunione.

Bambino mio
© Bompiani, 1979

L'amore rendeva tragica la vita quotidiana, e troppo quotidiana la tragedia. Che brutto, com'era goffo, com'era da evitare!

La famiglia è un nucleo di repressione delle simpatie, di obblighi ad amare, di colpe, di proteste, carezze false e veri schiaffi.

Il benessere non è la somma algebrica dei privilegi.

Prima di spiccare il grande balzo di essere madri, c'è per tutte questa anticamera di essere bambine. La gravidanza fa regredire, infatti.

Bagna i fiori e aspettami
© Rizzoli, 1986

Nella vita ci si differenzia sui sogni, mica sul reale. Giorno per giorno siamo tutti uguali: gretti, stanchi, smaniosi, in agitazione perpetua verso un letto che contenga sesso, sonno o semplicemente fine della giornata.

Ci sono decine di modi di attaccare con la ragazza, e io li conosco quasi tutti. C'è quello che ti ha già vista da qualche parte e quello che gli ricordi la moglie morta di parto, quello che soltanto da quando ha visto te può smettere di fumare, quello che vuol solo la grazia di starti accanto, quello che sei sputata sua madre a parte una verruchetta sul mento...

Se lo dico perdo l'America
© Rizzoli, 1988

Ci sono poche cose che mi deprimono come le cose certe.

Uno sguardo innamorato la domenica mattina è un dono di Dio, è l'unico modo decente di festeggiare la fine di una settimana e l'inevitabile inizio della seguente.

Due volte vent'anni
© Rizzoli, 1992

Ogni donna deve essere scelta. Dunque, l'altra donna è sempre una minaccia. Cerchi di farti il vuoto attorno. Soltanto se sei l'unica, non corri il rischio di non essere scelta. Non c'è sorellanza che valga il rischio di restare nel mucchio.

Il freddo dentro
© Rizzoli, 2003

I genitori, voi siete abituati a considerarli pure funzioni della vostra vita. Invece, dentro quel ruolo, il ruolo di quella che dà e nega permessi, che compra o non compra magliette dai colori perfettamente alla moda, c'è una persona.

La mattina, tutte le mattine, tocca fingersi a scuola. Ci sei, corpo vivo, seduta, ma intanto non ci sei. Nessuno se ne accorge, non si accorgono di niente. Di te vedono l'involucro e questa è l'unica sfida della giornata.

Noi, intendo noi persone sane, o, come dice il mio amico psicanalizzato, noi «narcisisti risolti», siamo avvezzi a considerare la vita umana un valore sacro e inviolabile, innanzi tutto per difendere quel bene assoluto che è la nostra vita.

Autonomo è chi ha introiettato un principio fondamentale: il rispetto per gli altri, per la loro libertà. Perché il solo limite alla tua libertà è la libertà degli altri. 

Piccoli uomini
Maschi ritratti dell'Italia d'oggi © Il Saggiatore, 2010

Per onorare la par condicio, incominciassero a occuparsene gli uomini, della conservazione della specie! Gradiremmo il martirio completo: 40 anni di mestruazioni, un paio di parti (completi di doglie, please!), menopausa (depressioni e vampate incluse), cura di figli e anziani, più tre ore al giorno di straordinari nell'entusiasmante settore del lavoro domestico. Poi possiamo parlare di «pari anzianità».

L’uomo maturo è fermamente convinto che, se la ragazzina si accoppia con Lui, è perché Lui, soldi «panza» e potere, è in grado di far innamorare chi non li ha. Perciò si concentra sui soldi/potere e si perdona la panza. La donna si sfinisce di diete: non ci crede, che soldi e potere aggiungano amore. Invecchia più magra e più sola.

Piangi pure
© Bompiani, 2013

Le donne che stanno per produrre dei bambini pensano di appartenere a una specie rara e perciò superiore.

La certezza di avere un’anima è una buona cosa. Ti consente di sbagliare senza spaventarti.

Ho alzato lo sguardo verso lo specchio dietro le bottiglie e mi sono vista: ero io. Il viso piccolo, i capelli bianchi raccolti nella treccia a cui non so rinunciare, un reticolo di rughe superficiali, come crepe su una vecchia tazza, di quelle che non hai il coraggio di buttare via.

Sono tutti onesti quando il crimine va a vantaggio di qualcun altro. 

Gli scaduti
© Bompiani, 2015

Una protesta senza obiettivi è puro autolesionismo.

Terzo tempo
© Bompiani, 2017

Quando si è giovani, si è giovani, più o meno, tutti nello stesso modo. Vecchi, se si resta in vita abbastanza, lo si diventa ognuno a modo suo.

La giovinezza viene contraffatta, corteggiata, rimpianta. È una diffusa vanteria, in certi casi una giustificazione. Quasi sempre la condizione necessaria, anche se insufficiente, per essere invidiati. La vecchiaia è la resa a un finale scontato. Ha la morfologia della tragedia.

Avanti, parla 
© Bompiani, 2021

Che differenza passa tra l’ammirazione e l’invidia? Dove scivola nella miseria del confronto il bel sentimento che ci suscitano il genio, la bellezza, il talento o la giovinezza degli altri?

Bisogna imparare a tacere per non dover mentire.

Leggo romanzi perché i romanzi sono il mio respiro, perché è perfettamente commisurato alla mia natura distrarmi con vite che non sono la mia. Leggo romanzi perché i romanzi sono come la musica, c’è una perfezione di proporzioni, un disegno nascosto, un’esattezza che mi mette in pace.

Age Pride
Per liberarci dai pregiudizi sull’età © Einaudi, 2023 - Selezione Aforismario

La vita vera andava dall’infanzia all’età dei genitori. Raggiunta quella si apriva una voragine da cui nessuno era mai tornato. Bisognava stare attenti a non farsi risucchiare. Cioè, a non crescere troppo.

Non ho mai sentito mia madre parlare del futuro se non per minacciare punizioni, non comminate da lei, o da mio padre, ma direttamente dal Tempo: «vedrai quando sarai grande».

Ho incominciato molto presto ad avere paura del trascorrere delle ore, dei giorni, delle settimane, avvertivo una forza tumultuosa, come un torrente in piena, che minacciava la mia incolumità, insieme a quella degli altri mortali.

Oggi la vecchiaia è un fenomeno di massa. Vecchi siamo tanti. Non facciamo piú notizia. Non facciamo piú invidia. Ma neppure pena.

Parlo delle donne, innanzitutto. Il passo del tempo che avanza implacabile spaventa soprattutto loro, noi. Gli uomini non si fermano, ogni mattina, ogni sera, un tempo di troppo davanti allo specchio, a misurarsi i guasti dell’età. Le donne sí.

Siamo cosí fragili, noi donne, di fronte alla perdita della bellezza, anche se cerchiamo di ricordare quanto ci scocciava essere abbordate per strada.

È lunga l’elaborazione del lutto, per la perdita della bellezza.

Oggi, con il prolungamento della vita, alle donne tocca vivere quaranta o cinquant’anni di infertilità. Non ci sarebbe niente di male, se non ci trattassero da donne diminuite, scadute, inabili alla funzione per cui siamo state create.

Se gli uomini odiano invecchiare è perché i vecchi non sono socialmente considerati. Perché la loro potenza sessuale non è piú garantita dal testosterone. Perché non sono piú produttivi. Non lavorano. E se non lavorano non possono piú identificarsi con la loro funzione.

Gli uomini non se ne stanno lí, tutti impennacchiati, ad aspettare di essere scelti. Scelgono. Si comportano da soggetti di desiderio. Impariamo anche noi.

Un esempio di indecente scemenza spiritualista: «A mano a mano che il corpo discende verso il suo declino, l’anima si eleva verso il suo apogeo».

Non si diventa buoni con gli anni, anzi, con gli anni, la strada verso il sublime è sempre piú accidentata. Gli acciacchi possono peggiorarti il carattere.

L’invidia generazionale verso chi possiede, almeno teoricamente, un futuro tre volte piú lungo del tuo può insinuarsi nel tuo inconscio rendendoti acida. Ingenerosa. Petulante.

Se ogni età è un Paese Straniero, appena ci arrivi ti senti smarrita, è logico.

Non sopporto l’erosione costante e progressiva del mio giacimento di tempo, quel tesoretto che vi fa sentire ricchi a vent’anni, se siete normali, nemmeno a vent’anni se siete come me.

Mi sono formata la convinzione che l’arco della vita sia spietato. Pura perdita. 

Non bisogna nascondersi nella concretezza meschina dei calcoli quotidiani. Non bisogna ubriacarsi di distrazione. Non bisogna aver paura di pensare.

Ogni età ha la sua croce finché la tua età la subisci.

Non c’è niente che mi piaccia meno dell’indifferenza. L’assenza di progetti che vadano al di là del sopravvivere è pericolosa. È pericoloso rimuovere ciò che non è pensabile positivamente.

La passione di vivere non si riduce con il trascorrere del tempo, si affina, rielabora i propri obbiettivi.

Note
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