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Frasi e citazioni di Natalia Aspesi

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Natalia Aspesi (Milano 1929), giornalista e scrittrice italiana. Natalia Aspesi inizia la propria carriera giornalistica nel 1957 collaborando con il quotidiano La Notte. Negli anni '60 diventa inviata de Il Giorno e, successivamente, critica cinematografica per la Repubblica. Dall'inizio degli anni Novanta cura la celebre rubrica della Posta del cuore sul Venerdì di Repubblica. Le seguenti citazioni di Natalia Aspesi sono tratte da alcuni dei suoi saggi più noti: Lui! Visto da lei (Rizzoli 1978), Vivere in tre (Rizzoli, 1981), Delle donne non si sa niente (Il Sagiatore, 2015).
C'è più rimorso a rinunciare alla passione che ai figli.
Sembra strano, ma è così. Basta chiederlo alle donne
che lo hanno fatto. (Natalia Aspesi)
Lui! Visto da lei
© Rizzoli 1978 - Selezione Aforismario

C'è un solo personaggio di innamorato, ritenuto non dannoso e socialmente accettato; ed è quello dell'uomo sposato innamorato, non della sua signora, ma di un'altra persona, quasi sempre femmina.

Che le donne siano vittime degli uomini (maschismo, maschilismo, sessismo, fallocrazia, fallocultura, cultura patriarcale, capitalismo, stronzismo) è nozione ormai acquisita e deprecata da tutti, donne e uomini. Tanto che non vale la pena neanche di parlarne più, si tratta di quelle disgrazie storiche, come il nazismo, di quegli eventi naturali, come le alluvioni o i terremoti, che si è sempre lì lì per cancellare con opportuna rivoluzione, denuncia dopo denuncia, sdegno dopo sdegno, e poi non si muove niente, tanto è impietrita e fossile la situazione.

Gli uomini non hanno altra possibilità di placare le loro ansie esistenziali che appoggiandosi a una donna, fare una famiglia, dei figli: una donna in casa che fa dei bambini è la loro unica possibilità non tanto di procreare, cosa mai certa, quanto di sentirsi padre.

L'adulterio è la medicina indispensabile di ogni buon matrimonio, come sa ogni moglie accorta essendo lei stessa in cura da uno o più guaritori del coito furtivo.

L'uomo è conscio della sua imperfezione e ne soffre molto: purtroppo quel suo difetto laggiù, quel pene, quei testicoli lo condannano a non essere in grado di dedicarsi a tutte le opere monumentali e vitali che le donne per natura svolgono con tanta abilità e passione.

Le donne parlano degli uomini in due modi che confermano la loro maggior prudenza, modestia, buon senso, saldezza di nervi e assenza di terrori: parlano di un uomo e lo trovano mostruoso, una gran carogna, un essere schifoso, oppure un rompiballe, un assatanato, un inetto, un pigro, o anche uno che non vale assolutamente nulla, un civettone uno avido di denaro, un bugiardo, un ipocrita, un debole: ma non gli viene in testa di pensare che questi siano difetti tipici della maschilità, naturali, inevitabili.

Non c’è uomo, anche il meno valorizzato dalla natura, dalla sorte e dalla benevolenza degli altri uomini, il più insicuro di sé, il più soffocato da timori e terrori, il più vile e debole, il più sottomesso a una donna o il più spaventato da tutte le donne, che contemporaneamente non sia anche certo di una sua superiorità singola e globale sulle donne, incomplete e difettose in quanto non uomini.

Più l'uomo va su nella scala sociale, più la famiglia è indispensabile come amuleto, giustificazione, addirittura protezione mafiosa.

Sono gli uomini che non hanno possibilità di sopravvivenza senza la famiglia e invece hanno indotto le donne a credere di essere loro a non poterne fare a meno.

Un po’ d’adulterio è il minimo indispensabile per tenersi di buon umore, per non scappare di casa, per far fruttare il capitale speso in mutande fantasia, per fare l'amore senza pensare contemporaneamente alla prossima elezione del presidente della Repubblica o al rincaro dei fagioli.

Vivere in tre
Lei, lui, l'altra, l'altro, lei, lui... © Rizzoli 1981 - Selezione Aforismario

Gli uomini hanno secolare allenamento alla fuga scomposta, all'abbandono subitaneo, alla separazione minacciosa, alla scomparsa ingiustificata quando sono loro a decidere di cancellare sin quando è umanamente possibile un legame.

Hanno ragione gli uomini a lamentarsi della rinnovata, esacerbata illiberalità femminile, dopo tanto spalancamento di coppia, aria aria, aprite le finestre sulla parità diversificata e sulle nuove esperienze reciproche: e il risultato è che, per malignità del fato, la primadonna dell'amore, adesso, è l'uomo.

L'impegno cocciuto con cui si vuole. a tutti i costi stare in due, pur conoscendone le inquietanti conseguenze, non è più spiegabile con le convenienze sociali, con la morale, con un bisogno naturale e culturale, con chissà cosa penserà la lattaia.

Su ogni alternativa sessuale la coppia l'ha sempre vinta anche se essa è in continua decomposizione e ricomposizione, a causa di una gran fame, in aumento, di amore, intreccio, intrigo, corno, estasi, sofferenza, ribaltamento, deflagrazione.

Tra la coppia e il raggruppamento esisterebbero soluzioni meno pericolose e addirittura più vantaggiose: per esempio il dignitoso triangolo e il riposante quadrato, che permetterebbe rapporti più equi di spazio, solitudine, libertà, solidarietà e compagnia.

Delle donne non si sa niente
Le italiane. Come erano, come sono, come saranno
© Il saggiatore 2015 - Selezione Aforismario

Per capire il disorientamento di molti uomini di oggi bisogna non dimenticare che l'inferiorità della donna, la sua posizione inesistente nella vita sociale ed economica, la sua funzione esclusivamente sessuale (buona come madre, cattiva come prostituta) e servile (a lei tutti i lavori che l'uomo poteva rifiutare) sono state da sempre un'invenzione, una politica così ben congegnate da sembrare «naturali» e indiscutibili.

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C'è più rimorso a rinunciare alla passione che ai figli. Sembra strano, ma è così. Basta chiederlo alle donne che lo hanno fatto.

La moda, negli anni dei cuori inariditi dall'impero delle immagini, esasperati dall'invadenza televisiva, ha acquistato una capacità di intenerire, quando restituisce un'idea non sfacciata, non soffocante, dell' estetica femminile.

Signore state in guardia, soprattutto se siete videogeniche e attorno ai 40. I maschi come sempre tramano contro di voi, e qualche ingenua ci è già cascata. All'erta, all'erta! Se per caso simpatizzate stoltamente per un partito o movimento o ancor peggio vi fate parte, oppure se un vicino di casa, un parente, il vostro salumaio, il compagno di università di vostra figlia, o addirittura un pezzo grosso della politica, vi stanno circuendo, lusingando, muratevi in casa, oppure fuggite in chador dove alle donne è proibito anche guidare la macchina. Che libertà! In ogni caso siate furbe e forti, lo siete sempre state nei secoli, per salvarvi. Sappiate dire fermamente di no con la scusa che essendo donne, non meritate simili onori né sareste in grado di esercitarli: parlamentare, governatore, sindaco, ministro, sottosegretario, addirittura premier o capo di Stato? No grazie, sbrigatevela da voi, uomini di potere, il casino è vostro...

Note
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