Frasi e battute di Rocco Barbaro
Selezione di aforismi, frasi e battute divertenti di Rocco Barbaro (Rivoli 1955), comico e cabarettista italiano. Così si presenta al pubblico Rocco Barbaro:
"Sono di Reggio Calabria. Stavo bene a Reggio Calabria. Non avevo la macchina e già uscivo con l'autoradio. Non avevo la ragazza e già mi dicevano che ero cornuto. Stavo bene a Reggio Calabria. Ero biondo con gli occhi azzurri. Sì, biondo con gli occhi azzurri. Certo, dopo dieci anni a Milano, con lo smog mi sono scurito".I libri pubblicati da Rocco Barbaro: Menefotto (Comix, 1998), e L'importanza di essere Barbaro (Sagoma, 2017).
Quando finisce una storia d'amore le colpe non sono mai tutte dell'uno o tutte dell'altro, sono sempre di tutti e tre. (Rocco Barbaro) |
Battute barbare
© Rocco Barbaro - Selezione Aforismario
A cosa servono le donne da quando hanno inventato i piatti di plastica?
A ma se mi dicono: "O così o te ne vai", io mica me ne vado, faccio così.
Alle donne la testa serve solo per lavarsi i capelli...
Aveva gli occhi a mandorla, glieli ho schiacciati.
Avevo vent'anni. Ho dovuto aspettare più di dieci anni prima di compierne trenta!
Da quando faccio l'attore famoso, non vado più di corpo. Non è fine.
Da quando ti conosco, il più bel giorno è stato il giorno prima.
Faccio quello che voglio. Se voglio lavorare, lavoro, se no faccio il vigile urbano.
Ho comprato una Fiat perché in omaggio c'era una fabbrica.
I miei genitori sono molto riservati; dopo tanti e tanti anni non sanno nemmeno che il loro figlio sono io!
Il povero può diventare ricco, ma il ricco no. È già ricco.
Io la mattina appena mi sveglio per principio mi faccio due ore di sonno.
Io me ne fotto del prossimo, figuriamoci del primo.
L’Inter giocava in casa. Fuori pioveva!
La mia ex fidanzata mi diceva sempre che facevo l'amore con lei perché mi volevo solo divertire... "Non è vero! Sei tu che ti vuoi divertire. Io voglio essere pagato!".
Lo dico sempre a mia moglie: "Tu pensa a fare la donna... che a fare l'uomo ci pensa un amico mio!".
Mangiare la pastina in brodo con la bocca chiusa senza un po' di risucchio è come farsi la doccia nel lavandino.
Mio nonno un giorno mi riprese: "Rocco, devi scegliere! O il calcio o la scuola”. Gli risposi: "Il calcio”. Lui me lo diede nel culo e mi fece arrivare a scuola. Me lo diede così forte che uscii col diploma.
Mio padre mi diceva sempre: "Rocco, tu vai fino alle Medie, poi da lì chiedi".
Non credo alla fortuna, ecco perché non ti ho calpestato.
Ogni volta che faccio l'amore dopo un po' mi sveglio.
Oh Calabria, terra bagnata dal mare per ben 365 giorni all'anno, senza interruzioni!
Per la notte di San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti, io metto la macchina in garage.
Perdonami, amore! No! No! Non è vero che non eri brava in cucina. Ultimamente gli spaghetti al burro freddi erano sempre freddi al punto giusto!
Prima di fare l'attore famoso facevo un altro lavoro, facevo l'impiegato negli uffici delle Ferrovie dello Stato. Un bel lavoro, mi piaceva perché non era pesante. Mi hanno dato un cartellino magnetico e lo dovevo timbrare due volte al giorno. Come lavoro non è che era pesante, due timbri dovevo fare, uno alle 8 e uno alle 16. L'unica cosa che non ho mai capito è perché fra un timbro e l'altro dovevano passare otto ore.
Quando finisce una storia d'amore le colpe non sono mai tutte dell'uno o tutte dell'altro, sono sempre di tutti e tre.
Quando gli ho chiesto se era ignorante mi ha risposto: "Sì, ma solo da parte di madre".
Quando la mattina sei stanco e non riesci ad alzarti dal letto, prova dalla sedia.
Quando un attore è bravo, ma veramente bravo, può fare anche un altro lavoro.
Quando una donna ti guarda a un millimetro dai tuoi occhi... è orba.
Senti cara, se pensi che ti abbia portato a casa mia per scoparti, ti sbagli. Andiamo a casa tua.
Ti piace il blues? E il marrones?
Una donna vera si capisce da come parla a un uomo: "Sta zitta!".
Una volta un mio amico mi ha detto: "Rocco, ti va di fare due tiri di canna?"... Ho preso un cefalo!
"Ti va di fare due passi?". "Sì ". "Va', t'aspetto".
"Tota, mettiti elegante che ti porto fuori!". "Ma no, non fa niente, ci guardiamo la televisione in casa".
"Tota, oggi è il tuo compleanno e ti voglio portare fuori". "Va bene, Rocco". "E perciò, tu prendi la prolunga che il televisore lo porto io sul balcone".
Note
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