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Aforismi, frasi e battute di Mario Zucca

Selezione di aforismi, frasi e battute divertenti di Mario Zucca (Torino 1952), attore, cabarettista e doppiatore italiano. Mario Zucca è diventato famoso in Italia nel 1987 per i suoi monologhi a Drive In, che si concludevano con il tormentone: "Vi amo, bastardi". Da notare che alcune delle seguenti battute sono state create da Mario Zucca insieme all'autore Valerio Peretti Cucchi (Novara 1956 - Milano 2003).
Mia moglie mi ha sposato per fare un dispetto a un uomo.
Dopo un anno ho scoperto che quell'uomo ero io. (Mario Zucca)
Frasi e battute umoristiche
Selezione Aforismario

Andavamo in campeggio con la roulotte: quando ci fermavamo, gli zingari facevano la raccolta di firme per farci cacciare.

Da piccolo i miei mi mandavano in una colonia di bambini così poveri che sulla spiaggia, invece dei castelli, facevamo le case popolari di sabbia. 

Di mestiere vendeva levrieri ai ciechi che hanno fretta.

Era pieno di sé e io, esasperato da tanta presunzione, un giorno gli chiesi: «Nonno, ma chi ti credi di essere! Dio in terra?» «No!» mi rispose. «È lui che si crede me in cielo!» [1]

Era talmente brutta che davanti alla finestra c’era un guardone che dormiva.

Era una ragazza molto ingenua. Figuratevi che dopo aver eseguito un corso di educazione sessuale, passò mesi e mesi a chiedersi da che parte uscisse la cicogna. [1]

Ho sempre saputo di avere qualcosa di speciale che attira le donne verso gli altri uomini. 

Ho un vasto curriculum. L'anno scorso ho recitato in 'Aspettando Godot': facevo la parte di Godot.

I miei genitori erano talmente poveri che quando andavo a scuola non solo mi compravano i libri usati, ma addirittura i diari usati. Il primo giorno di scuola avevo già compito per tutto l'anno. 

Il kiwi, un frutto marrone e peloso che si distingue dai frati perché non porta i sandali.

Il peccato originale è uno. Tutti gli altri sono solo imitazioni.

La mia maestra cominciò la carriera insegnando in un nido. Dovette smettere per le vertigini. 

Mamma a Natale faceva il tacchino. Un’imitazione di merda.

Mia madre cucinava così male che la nostra pattumiera aveva l’ulcera.

Mia moglie mi ha sposato per fare un dispetto a un uomo. Dopo un anno ho scoperto che quell'uomo ero io. 

Mia nonna aveva novantaquattro anni, ma non li dimostrava affatto. Sembrava mooolto più vecchia! [1]

Mia sorella era così brutta che una volta si perse e, quando denunciammo la scomparsa e la descrivemmo ai carabinieri, non ci volevano credere.

Mio padre era un gran bastardo. A Natale ci portava in un bosco e ci diceva: "Bambini, i regali sono sotto l'albero. Indovinate voi quale".

Noi preti non possiamo andare a donne: facciamo una telefonata e vengono loro da noi.

Nonostante fosse un condominio povero, ci tenevamo a mantenere le apparenze, tanto che per salire in ascensore ci si doveva presentare al portinaio almeno un’ora prima per il check-in. [1]

«Papà, come si chiamano i maiali da piccoli?» «Salvadanai.»

Pensate ai primi testimoni di Geova, disperati perché non avevano ancora inventato i citofoni.

Per mio padre io non ero un coglione. Ero l'altro.

Quando ero piccolo mia madre mi metteva l'aglio nel biberon per trovarmi anche al buio. [1]

Quando ero piccolo mia nonna mi portò a mangiare in una trattoria all'aperto. Cominciò a piovere. Ci misi tre ore a finire il brodo. 

Quando sono entrato in coma la mia vita mi è passata davanti agli occhi come un film, mi sono annoiato da morire... sapevo già la trama.

Quando sono nato ero così brutto che l'ostetrico ha preso a schiaffi mia madre!

Sapete come mio padre ha tenuto insieme la famiglia? Semplice, ha venduto le sedie.

Se i pesci non abboccano "l'amo", provate con "la stimo profondamente". [1]

Una ragazza mi ha detto: "Vieni a casa mia, non c’è nessuno". Sono andato a casa sua e non c’era nessuno. [battuta di Rodney Dangerfield].

Una sera mi capitò persino di vedere un tipo che da un trampolino alto venti metri si tuffava in un bicchiere d’acqua. «Ma non è pericoloso?», gli chiesi. «No!... l’acqua è bassa, si tocca!», mi rispose. [1]

Un giorno portai alla maestra una mela e lei mi diede un bacio. Il giorno dopo le portai un’anguria e lei non capì.

Volevo andare al circo. Mi hanno detto: «Se vogliono vederti vengono loro qui!»

Note
  1. Con Valerio Peretti Cucchi
  2. Leggi anche le battute dei comici italiani: Rocco BarbaroGioele Dix