Aforismi e Disappunti di Maurizio Manco

Selezione dei migliori aforismi di Maurizio Manco (Gallipoli, 1963), aforista italiano. Maurizio Manco ha cominciato a scrivere aforismi dopo la lettura di Cioran, che considera suo maestro. 

Come scrive Gino Ruozzi nella prefazione a Breviloqui (2021): "Maurizio Manco ha una evidente felicità di scrittura aforistica. Ha un taglio molto netto, pungente, efficace, riserva sempre qualche sorpresa. Ha quindi a mio avviso le qualità migliori dello scrittore di aforismi, che sa leggere la realtà in modo profondo e penetrante, discostandosi dai luoghi comuni. A volte fa anche sorridere, come accade con le sorprese ben riuscite. Manco ci mostra aspetti e lati del mondo che spesso non vediamo, lui invece li coglie, li ferma, ce rimanda li con la sua originale e lenticolare interpretazione".

I seguenti aforismi di Maurizio Manco sono tratti dalla silloge Disappunti (in Geografie minime, Edizioni Joker, 2015); e dal libro Generi di sconforto (FUOCOFuochino, 2017, Breviloqui, 2021).
Più profonde sono le tenebre, meglio si vedono le stelle.
(Maurizio Manco)
Disappunti
in Geografie minime, Edizioni Joker, 2015

Ciò che rende tragica la fine è che di rado il corpo e la mente si arrendono contemporaneamente.

Non è l'uomo, ma è Dio che ha bisogno dell'altro mondo per rimediare alla pessima figura fatta in questo.

A questo mondo manca qualcosa di cruciale, come la chiave di volta in un arco; eppure esso, inesplicabilmente, regge: in tale impossibilità ontologica risiede il suo fascino.

Il pensiero rigoroso non si adagia sulle piume, ma si distende sui chiodi.

La creazione del mondo è il delitto perfetto.

La caduta di un essere umano e quella di una pietra sono soggette alle medesime leggi fisiche. Quale migliore prova e più dolorosa conferma dell'indifferenza dell'universo? Esso non ci tratta come uomini, ma come cose.

È lo sguardo dell'uomo a rendere sacro questo mondo disertato dagli dèi.

Nel silenzio di certe notti ci sono ore in cui, tendendo l'orecchio, si può udire il rumore del tarlo che rode il mondo.

La morte è una virtuosa: ogni sua esecuzione è perfetta.

Il degrado della Terra è quello tipico dell'estrema periferia della galassia.

Ci dice qualcosa sull'eternità, e forse anche sull'Eterno, il fatto che le uniche cellule immortali siano quelle tumorali.

Non si è mai prescelti, neanche per il dolore. Esso, banalmente, ci accade.

Nessun altro pianeta ha voluto la vita. Solo questa stupida Terra c'è cascata.

Dall'unicità non discende necessariamente la rilevanza. Si può essere unici ed effimeri, come insegnano i fiocchi di neve.

C'è chi la vita la morde, e chi se la fa sciogliere in bocca, come un'eucaristia.

Solo la nostra provvidenziale incapacità di vedere la contemporaneità degli eventi ci impedisce di essere sopraffatti dall'orrore del mondo.

Ci sono momenti in cui il mondo, con la sua struggente bellezza, incanta, suo malgrado, il disincantato. È questo, forse, il suo più perfido inganno, perché quella bellezza nasconde, come un fiore velenoso, il ghigno osceno della realtà.

L'uomo e la vita: due amanti maldestri.

Quando sei in coda per il mattatoio, le distrazioni lungo il tragitto assumono l'aria di una beffa.

È una fortuna che la malvagità attiva richieda una certa dose di sforzo: accade così che la pigrizia della maggioranza costituisca un involontario baluardo contro l'incremento della cattiveria nel mondo. Disgraziatamente, lo stesso può dirsi della bontà.

Credo che le scimmie ci osservino con la degnazione condiscendente che si riserva a parenti eccentrici che hanno voluto strafare.

In un Giudizio autenticamente Universale, Dio e gli uomini dovrebbero potersi scambiare i ruoli.

La natura usa la bellezza come l'aguzzino la musica: per coprire le urla dei torturati.

Cartello da affiggere all'ingresso del mondo: "Hier ist kein Warum".

Lo scrittore inverte il lavoro di Dio: questo trasforma la parola in vita; quello, la vita in parola.

Più profonde sono le tenebre, meglio si vedono le stelle.

Ogni volta che incollo l'occhio alla serratura nella speranza di sorprendere la Verità nuda, lei, dall'altra parte, ha tappato il buco.

Siamo l'acne sulla faccia della terra.

Il poeta è colui che sa quando andare a capo.

Fare l'amore con la propria donna è come fare i turisti nella propria città.

Epitaffio: Esisté. Resisté. Desisté.

Chiudiamo gli occhi ai morti perché quello che vedono ci fa paura.

Generi di sconforto
Aforismi, 2017

Migliorare il mondo? Lasciarlo senza averlo peggiorato è già un obiettivo ambizioso.

C’è un gatto metafisico che si rifà le unghie sulla mia vita.

Dissolversi nel Tutto o nel Nulla: cosa cambia?

Cosmogonia della distrazione: Il Big Bang, l’incidente domestico di un dio che giocava col Nulla.

Il caos attuale è una inadeguata riorganizzazione del caos primordiale. 

Quando la vita ti sorride, ti sta nascondendo qualcosa.

Rileggendo la Genesi: Dio fece un errore creando, nel sesto giorno, qualcuno che gli avrebbe irrimediabilmente guastato il riposo del settimo. 

Breviloqui
Aforismi scelti, 2021

Ci si sente defraudati delle emozioni nell'apprendere che i propri stati d'animo possono dipendere, prosaicamente, dal dosaggio di alcune molecole.

Se c'è qualcosa invece che nulla è perché il Nulla è capace di Tutto.

Si può riuscire a dire tutto in un aforisma, mai in un libro.

Un libro è quello giusto quando vorresti finirlo e, allo stesso tempo, che non finisse.

Libro di Maurizio Manco consigliato
Generi di sconforto
Aforismi
Presentazione: Antonio Castronuovo
Editore: FUOCOfuochino, 2017

Cosa sia l’aforisma ci hanno provato in tanti a dirlo e in alcuni casi ci sono riusciti, in altri no. In altri ancora così e così. Perché l’aforisma debba avere un posto d’onore tra i generi letterari qualcheduno lo ha studiato da qualche parte, non ricordo dove – provo a ricordarlo ma non ricordo proprio – e quando lo ha detto ha sostenuto con veemenza che debba averlo, quel posto d’onore; mentre altri giurano che quel posto è immotivato se non proprio usurpato, e neppure in questo caso ricordo dove l’ho letto. Da dove provenga l’aforisma è questione critica complessa, che ha a che fare con la storia della società e della cultura e che qualcuno ha ben discusso non rammento precisamente dove, ma rammento che lo ha fatto e quando lessi quella cosa ne rimasi convinto, sebbene poi altri, in altre sedi, hanno messo in discussione quell'assunto e anche loro mi sono sembrati convincenti. Insomma, sono state dette tante cose sugli aforismi, talmente tante che ti passa la voglia di leggere quelli che seguono. E sarebbe un errore, visto che basta leggerli per capire tutto, subito e bene.

Note
Vedi anche: Aforisti Contemporanei

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