Cerca Autori o Argomenti in Aforismario

Aforismi, frasi e citazioni sul Lutto

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sul lutto e sulle condoglianze. La parola "lutto" deriva dal latino lūctus, da lugere "piangere", e indica un sentimento di profondo dolore che si prova per la morte di una persona cara (un familiare, un parente, un coniuge, ecc.). Il lutto designa anche le varie usanze osservate per un certo periodo dai congiunti di un defunto (per esempio indossare abito di colore nero. 
Alcune delle seguenti citazioni, fanno riferimento all'elaborazione psicologica del lutto, attraverso la quale un soggetto affronta il dolore per la perdita di una persona amata e, col tempo, tenta di superarlo.
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sulla morte, il funerale e la vedovanza. Inoltre, nella sezione "Frasi Utili", trovi una raccolta di frasi di condoglianze per lutto. [I link sono in fondo alla pagina].
Com'è noioso il lutto! In ogni momento bisogna ricordarsi che si è tristi.
(Jules Renard)
Al di là delle variabili storiche, la vecchiaia resta l'età del lutto: comincia con il lutto del ruolo e con una sorta di messa a riposo della propria funzione sociale e termina con il lutto di sé, con la morte. Età del lutto anche perché gli eventi sono pieni di croci che si piantano nel cimitero e che riguardano persone care oppure conoscenti e amici che se ne sono andati e che hanno preso un treno prima del proprio.
Vittorino Andreoli, L'uomo di vetro, 2008

Il lutto è una perdita che comporta anche il senso di avere perso se stessi. E si avverte un male, un dolore enorme che prende tutto, perché toglie di significato, come se non morissero soltanto delle cellule, ma la dimensione umana e anche il mondo che appare senza senso, come fosse diventato desolato, inutile anzi, un deserto di sentimenti.
Vittorino Andreoli, Le nostre paure, 2010

Muore una persona cara e muore qualcosa dentro di noi, la nostra energia vitale, il motore stesso dell'esistenza. E si sente dolore. Un dolore che può anche coinvolgere i nervi perché anch'essi ne risentono, sono in lutto. E non si tratta di una metafora o di un'immagine poetica, perché sappiamo dell'unità tra soma e psiche.
Vittorino Andreoli, Le nostre paure, 2010

Non possiamo privarci del lutto. Il tempo, alla fine, ci guarirà, ma finché fa il suo lavoro dobbiamo concentrarci sull'andare avanti e sul fare le cose che rendono migliori le nostre vite e quelle delle persone che amiamo e che sono ancora con noi.
Richard Bandler e Owen Fitzpatrick, PNL è Libertà, 2005

Certo che è difficile superare la morte di una persona che hai amato per trent'anni, ma la verità è che non la supererai mai, quindi ti conviene andare avanti e ritornare a vivere comunque e accettare il fatto.
Richard Bandler e Owen Fitzpatrick, PNL è Libertà, 2005

Inconsolabile. Colpito da un lutto molto recente.
Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911

Ogni nome che leggo su un annunzio di lutto è un’amputazione di me.
Gesualdo Bufalino, Bluff di parole, 1994

Ogni relazione profonda, infatti, implica un situare parti di sé nell'altro, parti a cui viene attribuito un grande valore. L'eclissarsi di questo interlocutore prezioso attiva allora un dolore duplice: da una parte il dolore sperimentato per la parte del Sé che va perduta assieme all'oggetto, e dall'altra la sofferenza, unita a depressione e a senso di colpa, che prova l'Io per essere stato menomato e impoverito dalla perdita stessa dell'oggetto. La fatica di chi deve elaborare un lutto consiste nel dover ricostruire un mondo interno che si sente minacciato dal crollo e dal disfacimento.
Aldo Carotenuto, Le lacrime del male, 1996

Attraverso la perdita, la separazione, il lutto, sperimentiamo la morte, la riconosciamo.
Aldo Carotenuto, Le lacrime del male, 1996

Nella scomparsa dell'altro viviamo effettivamente la morte di una parte di noi, tanto più se siamo dinanzi alla morte reale di una persona cara. L'elaborazione del lutto implica la fatica di dover lasciare morire quelle parti di noi che abbiamo affidato all'altro, per poi altrettanto faticosamente riappropriarcene attraverso una lenta rinascita psicologica.
Aldo Carotenuto, Le lacrime del male, 1996

Sopravvivere a un caro che muore alimenta anche il senso di colpa, non solo per la corrente aggressiva che la sua scomparsa genera (perché ci ha lasciato, ci ha abbandonato), ma anche perché sembra impossibile poter tornare a godere della vita, riprendere ad amare e ad amarsi: suona come un tradimento.
Aldo Carotenuto, Le lacrime del male, 1996

La prova migliore di quanto l'umanità stia regredendo è l'impossibilità di trovare un solo popolo, una sola tribù, in cui la nascita provochi ancora lutto e lamenti.
Emil Cioran, L'inconveniente di essere nati, 1973

La Tomba restituisce le sue rapine - / Gli anni, le cose a noi sottratte - / luminosi grovigli di apparizioni / ci salutano, con le loro ali - / come se noi fossimo quelli morti / loro - rimasti giusto il tempo di ricongiungerci - / e fossero loro, e non noi / quelli in lutto.
Emily Dickinson, Poesie, 1850/86

Il lutto ha il compito di assolvere una funzione psichica nettamente definita: staccare dai morti i ricordi e le speranze dei superstiti. Quando questo lavoro è stato svolto il dolore si attenua, e con esso il rimorso e le autoaccuse
Sigmund Freud, Totem e tabù, 1913

Il lutto per la perdita di qualcosa che abbiamo amato o ammirato sembra talmente naturale che il profano non esita a dichiararlo ovvio. Per lo psicologo invece il lutto è un grande enigma, uno di quei fenomeni che non si possono spiegare ma ai quali si riconducono altre cose oscure.
Sigmund Freud, Caducità, 1915

Il lutto, per doloroso che sia, si estingue spontaneamente. Se ha rinunciato a tutto ciò che è perduto, ciò significa che esso stesso si è consunto e allora la nostra libido è di nuovo libera (nella misura in cui siamo ancora giovani e vitali) di rimpiazzare gli oggetti perduti con nuovi oggetti, se possibile altrettanto o più preziosi ancora.
Sigmund Freud, Caducità, 1915

Nel lutto il mondo si è impoverito e svuotato, nella melanconia impoverito e svuotato è l'Io stesso.
Sigmund Freud, Metapsicologia, 1915

Il lutto subentra sotto l’influsso dell’esame di realtà, il quale esige categoricamente che ci si debba distaccare dall’oggetto, dato che esso non esiste più. Al lutto è affidato il compito di eseguire questa retrocessione dall’oggetto in tutte le situazioni in cui quest’ultimo era stato fatto segno di un elevato investimento. Il carattere doloroso di questa separazione [...] è un effetto dell’elevato e inappagabile investimento nostalgico dell’oggetto nel mentre si riproducono quelle situazioni in cui il legame con esso ha da esser sciolto.
Sigmund Freud, Inibizione, sintomo e angoscia, 1925

Benché sappiamo che dopo una [...] perdita cesserà lo stato acuto del lutto, sappiamo anche che resteremo inconsolabili e che non potremo trovare un sostituto. Qualsiasi cosa possa colmare il vuoto, ammesso che possa essere del tutto colmato, resterà comunque qualcosa di diverso. Ed è ciò che deve effettivamente accadere. È il solo modo per perpetuare quell'amore a cui non vogliamo rinunziare.
Sigmund Freud, Lettera di condoglianze a Binswanger, 1929

Il lavoro del lutto richiede un certo tempo per il ritiro degli investimenti libidici, e l'umanità ha sempre provveduto a occupare questo tempo con cerimonie e pratiche rituali. Un blocco nel lavoro del lutto porta alla melanconia, che insorge quando il soggetto sente l'oggetto perduto come una parte ineliminabile di sé da cui non può separarsi se non separandosi da se stesso. In questo caso il dolore del lutto da normale diventa patologico.
Umberto Galimberti, Dizionario di psicologia, 1992

La notte è il giorno che ha preso il lutto per la scomparsa del sole.
Roberto Gervaso, La volpe e l'uva, 1989

La chiusura in se stessi che accompagna la tristezza ci dà l'opportunità di elaborare il lutto per una perdita o per una speranza frustrata, di comprendere le conseguenze di tali eventi nella nostra vita e, quando le energie ritornano, di essere pronti per nuovi progetti. Può darsi che un tempo questa caduta di energia servisse a tenere i primi esseri umani vicini ai loro rifugi - e quindi al sicuro - quando erano tristi e perciò più vulnerabili.
Daniel Goleman, Intelligenza emotiva, 1995

Perché si usa portare il lutto per un intero anno? In parte a causa della gente, ma soprattutto, farisaicamente, per farsi belli di fronte a se stessi, per autoingannarsi. Si giura al morto e a se stessi di essergli fedeli per sempre, di non dimenticarlo mai, e poche ore dopo il decesso cominciamo già a dimenticarlo. È bene dunque ricordarlo a noi stessi con gli abiti neri, con gli annunci funebri, circondandoci delle immagini del defunto e portando sul cuore una ciocca dei suoi capelli. Ci si sente così buoni quando si piange un morto!
Georg Groddeck, Il libro dell'Es, 1923

L'elaborazione del lutto è come la nascita di nuova vita in te. È piena di sofferenze e di timori. Spesso è buia come il percorso del parto. Sembra volerci afferrare alla gola. È una strada stretta e tormentosa. Ma, una volta che l'abbiamo percorsa sino in fondo, il nostro cuore si allarga e vediamo una nuova luce che ci illumina. Ci sentiamo liberi, come rinati. (Anselm Grün)
Anselm Grün, Arrivederci in cielo, 1999

Lascia che il tuo lutto si prenda tutto il tempo necessario. Non c'è una norma che preveda quanto tempo deve durare.
Anselm Grün, Arrivederci in cielo, 1999

Quando pensi alla persona morta, con la quale hai vissuto per anni, i tuoi pensieri non devono essere rivolti soltanto al passato. Chiedi anche alla persona defunta che cosa vorrebbe dirti oggi, pregala di indirizzarti verso ciò che è veramente importante per la tua vita.
Anselm Grün, Arrivederci in cielo, 1999

Io dico del mio dolore ciò che quell'Inglese diceva della sua casa: il mio dolore è «my castle». Ma vi son molti che nelle occasioni di lutto portano un distintivo nero all'occhiello, esigono partecipazioni, non tanto per lenire il dolore quanto per essere un po' vezzeggiati; e perciò considerano quasi una comodità della vita portare il lutto.
Søren Kierkegaard, Diario, 1834/55 (postumo 1909/49)

Chi sa per quanto tempo può durare un lutto. Non è possibile che dopo trenta o quarant'anni dalla scomparsa di un figlio o di un fratello di una sorella, ci si ritrovi nel dormiveglia a pensare al defunto con lo stesso senso di nostalgia e di vuoto, la sensazione di un'assenza che non potrà mai più essere riempita... forse nemmeno dopo la morte.
Stephen King, It, 1986

Il pericolo grave del lutto non consiste soltanto nel dolore che deriva da una carenza specifica, ma anche nel rischio, fattosi più elevato, di perdere il proprio Io. Un capovolgimento radicale delle abitudini, delle aspettative e dei progetti può infatti portare a crisi di identità non sempre superabili. Non tutti infatti riescono a 'elaborare' il lutto ricostruendo un mondo interiore di cui possano far parte aspettative o legami nuovi che non escludono un ricordo sereno del defunto e consentono di mantenersi fedeli alla sua memoria. (5) Alcuni di noi, messi di fronte all'evento irreversibile, cadono in uno stato di prostrazione da cui non riescono più a risollevarsi.
Anna Oliverio Ferraris, Psicologia della paura, 1980

Strano guazzabuglio! non ricordo di aver mai fatto delle condoglianze a persone colpite da qualche sventura − s'intende che il primo stordimento era passato −, le quali non abbiano in qualche modo sorriso.
Francesco Orestano, Pensieri, 1943

Quando ti muore una persona cara resti nello spazio che abitava, con i suoi oggetti, la poltrona dove era solita sedersi, e vedi il vuoto, e non ti sembra reale. E capisci che le cose non hanno pietà. La vita è quel vuoto che resta.
Massimiliano Parente, L'amore ai tempi di Batman, 2016

Com'è noioso il lutto! In ogni momento bisogna ricordarsi che si è tristi.
Jules Renard, Diario, 1887/1910 (postumo, 1925/27)

Vi sono uomini che portano un tal lutto in cuor loro per la perdita della giovinezza che a esso la loro amabilità non sopravvive.
Charles Augustin de Sainte-Beuve, I miei veleni, 1926 (postumo)

Il lutto è come l'oceano, profondo, scuro, e più forte di tutti noi. E il dolore ti colpisce come un ladro nella notte: silenzioso, persistente, ingiusto. Attenuato dal tempo, dalla fede, e dall'amore.
Samantha, in One Tree Hill, 2003/12

I nostri padri hanno prescritto alle vedove il lutto di un anno non perché debbano piangere per un anno intero, ma perché non piangano oltre un anno. Per gli uomini la legge non ha stabilito nessun periodo di tempo, poiché non sarebbe conveniente. E tuttavia quale di queste mogli inconsolabili, che a stento sono state allontanate dal rogo e strappate dal cadavere, ha pianto per un mese intero? Nessuna cosa viene in uggia più presto del dolore: quando è recente trova chi vuol consolarlo e attira la simpatia di qualcuno; ma quando è di vecchia data viene deriso, e non senza ragione: infatti, o esso è finto, o è sciocco.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65

Chi sarà tanto insensato da protestare per un lutto inflitto dalla fortuna a qualcuno, quando saprà che essa ha voluto le lacrime persino dei Cesari?
Lucio Anneo Seneca, Consolazione a Polibio, I sec.

Affliggersi senza fine per la perdita di una persona cara è una manifestazione di affetto insensata così come non affliggersene affatto lo è di insensibilità disumana: il miglior compromesso tra il sentimento e la ragione è sentire il rimpianto e dominarlo.
Lucio Anneo Seneca, Consolazione alla madre Elvia, I sec.

È inconsolabile, inaccettabile la morte di chi ti è caro, lascia una voragine incolmata. C’è solo un modo di rielaborare il lutto e renderlo lievemente meno disperante. Pensa alla morte come a una gravidanza inversa: chi muore vive per sempre dentro di te, come una gravidanza senza parto che dura una vita, se non di più. Il neonato esce dal grembo materno, il defunto entra nel grembo di chi lo ama, e vi resta per sempre.
Marcello Veneziani, Dispera Bene, 2020

Fare le condoglianze. Mostrare che la perdita di una persona cara è un male minore rispetto al rituale del cordoglio.
Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911

Tre quarti della vita di un uomo civile va in complimenti, congratulazioni, condoglianze, e difatti, ogni giorno, ci arrivano lettere e biglietti di visita inutili che obbligano a risposte ancora più inutili. Oh venisse una legge ad abolire, almeno per un secolo, l'uso dell'alfabeto!
Carlo Dossi, Note azzurre, 1870/1907 (postumo 1912/64)

Quanta indifferenza nelle "più sentite condoglianze"!
Roberto Gervaso, Il grillo parlante, 1983

Era un buon costume quello di servirsi, anticamente, di prefiche in occasione di morti e di funerali, per dare visibilmente espressione al dolore. Anche con le attestazioni di condoglianza si mette all'uomo dinnanzi il contenuto della sua disgrazia, e, essendo egli costretto a parlar molto, è costretto pure a riflettervi, ricevendone sollievo. 
Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Lezioni di estetica, 1823/26

C’è chi trova più animo per porgere le condoglianze che cuore per fare le congratulazioni.
Guido Rojetti, L'amore è un terno (che ti lascia) secco, 2014

Proverbi sul Lutto
  • Il lutto fa male agli occhi.
  • Il lutto si porta nel cuore.
  • Il nero il bel non toglie, ma rattizza le voglie.
  • Per ogni civetta che si sente cantare sul tetto, non bisogna metter lutto.
Note
Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Morte - Funerale - Vedovanza - Frasi di Condoglianze per Lutto