Aforismi, frasi e citazioni sui Romanzieri
Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sui romanzieri, cioè gli scrittori di romanzi. Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sugli scrittori, i poeti, il romanzo e la narrativa. [I link sono in fondo alla pagina].
Il romanziere non deve render conto a nessuno, tranne che a Cervantes. (Milan Kundera) |
Siano le sentenze che scrivi categoriche e inattendibili a un tempo. Piuttosto soprusi di romanziere che presunzioni di verità.
Gesualdo Bufalino, Il malpensante, 1987
Il romanziere vive, ognuno lo sa, con la costante necessità di utilizzare il mondo che ha sott'occhio per ricavarne prima o poi i materiali da cui nasceranno i suoi «eroi». Come nel maiale, tutto è buono per mettere da parte: i nomi, i difetti fisici, i vizi nascosti, i tic, i dialoghi, le abitudini, l'abbigliamento, i litigi' i sogni. Non si risparmiano gli affetti più vicini: padre, madre, moglie, figli, sorelle, fratelli. I morti di famiglia appena sepolti. L'amante del cuore. Il romanziere è uno sfruttatore che non ha niente di sacro eccetto se stesso.
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001
Piace il poeta esaltato, briccone, voltagabbana, scroccone, omosessuale, e anche tutte queste cose insieme: di solito la sua bugia acquista dalla sua personalità contorta un maggior peso. Il romanziere ha da essere serio e affidabile. L'equazione estetica = etica cammina solo a svantaggio dello scrittore in prosa. (Rarissime e spesso discutibili le eccezioni). È un impegno di più che si assume chi rinunzia a scrivere versi.
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001
Il romanziere deve credere nel suo personaggio anche quando appare agli altri incredibile. Deve dunque prendersi sul serio. Ciò che fa non è mai un giuoco.
Francesco Burdin, ibidem
Il critico che pretenda di fare anche il romanziere; o il romanziere che pretenda di fare il critico si accingono a loro insaputa a introdursi in una situazione comica; all'incirca come se il carnefice volesse fare anche da vittima e la vittima anche da carnefice.
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001
Il romanziere ha raggiunto il suo scopo non quando il lettore ha scoperto tutti i suoi giuochi ma quando ne ha portato alla luce altri non previsti dall'autore.
Francesco Burdin, ibidem
Il romanziere non deve troppo affezionarsi a nessun altro romanziere, non deve «sposarlo» come è invece lecito al critico. Quando si accorge di esserne «perdutamente» innamorato, deve comportarsi come i libertini che amano le donne ma han fatto voto di morire zitelli: tagliare la corda e rompere i ponti per sempre.
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001
Il poeta deve far credere di avere un segreto che solo pochi eletti riusciranno a intuire, uno o neppure uno a svelare. Il romanziere non è così esigente: si limita a rivoltare per tutta l'esistenza il segreto che ogni uomo inconsapevolmente possiede.
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001
Privilegio, fra tanti altri, dei poeti è di poter morire giovani senza preoccuparsi del futuro. La poesia si ciba di carne fresca. Se Stendhal e Proust, per parlare dei più affascinanti romanzieri degli ultimi due secoli, fossero morti all'età di Byron e di Leopardi, il loro nome sarebbe noto tutt'al più a pochi eruditi. Il romanzo ha un bisogno fisiologico di lenta, lentissima cottura, e le eccezioni sono così rare quanto una superstite vocazione poetica in una testa canuta.
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001
Nei versi di un poeta, nella pagina di un romanziere, si avverte subito che ci troviamo di fronte a un uomo che ha sofferto la fame. La fame ha un accento in confondibile!
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001
Nietzsche enumera alcune delle qualità intellettuali necessarie al romanziere: - mente penetrante e audace; - curiosità spinta fino al cinismo; - essere logico perché disgustato dal caos della vita; - essere uno «scioglitore di enigmi», un amico della Sfinge. Perché scioglitore e non proponitore di enigmi? La sua è una mentalità da filosofo, non da romanziere!
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001
Quando la stampa parla di intellettuali, di intellighentia, di società culturale, non si riferisce mai ai poeti e ai romanzieri. L'esclusione è saggia. I poeti e i romanzieri sono il contrario di ciò che oggi fa bollire la pentola dell'intellettualità.
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001
Il romanziere di un solo romanzo. Il narratore di un solo racconto. Il poeta di un solo verso. Vi sono esempi illustri per ciascuno dei casi.
Francesco Burdin, ibidem
Scrive le sue poesie fino all'ultimo giorno, senza domandarsi se avranno lettori: sono il discorso ininterrotto che tiene con se stesso e che non ha bisogno di altri interlocutori. Il romanziere ha un destino meno felice: la sua arte è più simile all'architettura, che esige di vedere le opere ben visibili a tutti. È impensabile continuare a scrivere libri che non vedranno la luce. Non solo la fantasia si inaridisce: viene meno la volontà di riempire le carte. Talvolta di vivere.
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001
Per predisporsi efficacemente all'incontro gli amanti si baciano. Per «scaldare la mano» il pianista percorre distrattamente la tastiera in volubili svolazzi. Per cercare la figura il pittore traccia a casaccio volute e spirali. Il romanziere non ha mezzi né strumenti di preparazione. Non gli resta che fissare nel vuoto e sperare nel sonno.
Francesco Burdin, ibidem
Vi sono state, forse vi sono ancora, nel mondo persone traboccanti di generosità che permettono agli artisti di lavorare, li aiutano, li sorreggono. Per il compimento dell' opera sono indispensabili altrettanto della mano dell'artista. Nella scrittura questo intervento provvidenziale è raro. Il romanziere non deve aspettarsi aiuto; è già molto se per l'intera esistenza non ha da combattere contro l'ostilità dei gruppi di potere e il silenzio.
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001
Al lume della lampada, assordato dall'interminabile fischio negli orecchi, il romanziere scrive nel suo privato deserto e si spaventa per l'ardire dei personaggi che gli stan prendendo la mano. Intuisce che quando essi sapranno camminare con le loro gambe e si affacceranno spavaldi dalla pagina, lui non potrà applaudire: ne sentirà il profumo sopra la terra, che sotto gli sarà ostile.
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001
La fortuna del romanziere o del drammaturgo: esprimersi mascherandosi, liberarsi dei propri conflitti, e più ancora di tutti i personaggi che tumultuano in lui! Diverso è per il saggista, costretto a un genere ingrato in cui si proiettano le proprie incoerenze soltanto contraddicendosi a ogni passo. Si è più liberi nell’aforisma − trionfo di un io disgregato...
Emil Cioran, Confessioni e anatemi, 1987
Le contorsioni tecniche dei romanzieri contemporanei, paragonate alla spontaneità narrativa dei romanzieri del passato, sono un chiaro indice dell'agonia del romanzo.
Nicolás Gómez Dávila, In margine a un testo implicito, 1977/92
Il romanziere è lo storico del presente, mentre lo storico è il romanziere del passato.
Georges Duhamel, Cronaca dei Pasquier, 1933/45
Ci sono anni in cui assorbi tutto, metti da parte, il vento, una nevicata, un fatterello. E poi viene il momento che è tutto lì e quando c'è la storia giusta va tutto a posto, tutto dentro. Bisogna che arrivi quel momento. [...] Un romanziere è una spugna.
Carlo Fruttero, intervista, su La Stampa, 2003
Descrivere significa catalogare: attività inferiore, da notaio o da scadente romanziere.
Joan Fuster, Giudizi finali, 1960/68
Secondo Mauriac, il romanzo ci fa conoscere l'uomo. Quale uomo? Il romanziere.
Joan Fuster, Giudizi finali, 1960/68
Sembra che Navarro Costabella abbia affermato che il maggior romanziere è "Tolstoievskij". Dipende dal punto di vista, perché potrebbe trattarsi anche del peggiore.
Joan Fuster, Giudizi finali, 1960/68
I romanzieri, sottoscritto compreso, non capiscono molto di quel che fanno, non sanno perché funziona quando va bene, non sanno perché non funziona quando va male.
Stephen King, On Writing, 2000
Tutti i romanzieri, forse, non scrivono che una sorta di tema (il primo romanzo) con variazioni.
Milan Kundera, L'arte del romanzo, 1986
Il romanziere non deve render conto a nessuno, tranne che a Cervantes.
Milan Kundera, L'arte del romanzo, 1986
Il romanziere è, fra tutti gli uomini, quello che più somiglia a Dio: è la scimmia di Dio.
François Mauriac, Il romanziere e i suoi personaggi, 1933
Ciò che dà al romanziere il senso del fallimento, è l'immensità della sua pretesa.
François Mauriac, Il romanziere e i suoi personaggi, 1933
Dio, il grande romanziere dell'universo, ha passato il testimone ai romanzieri che fanno concorrenza alla creazione e che si credono dèi. Viviamo nei libri tanto quanto nel mondo reale.
Jean d'Ormesson, Odore del tempo, 2007
Gli storici antichi ci hanno lasciato una letteratura dilettevole sotto forma di fatti; i romanzieri moderni ci offrono fatti noiosi sotto forma di letteratura.
Oscar Wilde, La decadenza della menzogna, 1889
La maggior parte dei romanzieri contemporanei dovrebbe prendere come modello lo scrittore francese Balzac, l’autore de La commedia umana, il quale da un secolo e mezzo non pubblica più nulla!
Anonimo
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