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Aforismi, frasi e citazioni sui Cafoni

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sui cafoni e sulla cafoneria (o cafonaggine). In origine, il termine "cafone" era usato nell'Italia meridionale per indicare i contadini. Oggi è usato in tutta Italia in forma spregiativa per indicare il campagnolo arricchito o, più spesso, una persona rozza, grossolana, maleducata.
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sui maleducati, sulle persone volgari, i villani, i porci e gli sporcaccioni. [I link sono in fondo alla pagina].
Di gentilezza si può morire? A guardarsi attorno parrebbe più pertinente
dire che di cafoneria tocca vivere. (Stefano Bartezzaghi)
Di gentilezza si può morire? A guardarsi attorno parrebbe più pertinente dire che di cafoneria tocca vivere.
Stefano Bartezzaghi, Come dire, 2011

Il cafone è un coatto. Nel senso letterale di “costretto”. In termini clinici, si definisce “coatto” chi è obbligato a comportarsi in un solo modo, e sempre quello, perché il suo assetto psicologico  non gli consente altro tipo di comportamento.
Claudio Ciaravolo, Cafone, 2000-2011

Si tende a identificare il cafone con il maleducato: ma non è così. Il cafone è assai spesso un maleducato: ma non tutti i maleducati sono cafoni.
Claudio Ciaravolo, ibidem

Mentre la maleducazione è un fenomeno (sotto)culturale, la cafonaggine è un modo di essere. Uno stile di vita (pur se del tutto privo di stile).
Claudio Ciaravolo, ibidem

Essere cafoni non ha nulla a che fare con le regole: il maleducato non è necessariamente un cafone, mentre il cafone può conoscere  perfettamente monsignor Della Casa e la sua opera, ma rimanere un cafone a tutti gli effetti.
Claudio Ciaravolo, ibidem

Il profilo psicologico del cafone è caratterizzato da un bassissimo livello di autostima,  che determina un altissimo livello di insicurezza. La richiesta di prestazioni sempre più elevate, e la facilità con cui la società  fa credere si possano ottenere, provocano un aumento sempre maggiore dell’insicurezza delle persone: ed è proprio lei, l’insicurezza, la prima causa della cafonaggine. La sicurezza che il cafone ostenta in ogni circostanza  dipende proprio da questa sua enorme insicurezza. I suoi atteggiamenti spavaldi e strafottenti  non sono altro che un disperato (e disperante, per chi gli sta vicino) tentativo di negare i nuclei di incapacità che il cafone nasconde in sé.
Claudio Ciaravolo, Cafone, 2000-2011

Non tutti gli insicuri sono cafoni, ma in ogni cafone si nasconde (malissimo) un insicuro.
Claudio Ciaravolo, ibidem

I comportamenti incongrui, “sopra le righe”, che il cafone assume per mostrare tutta la sua abilità e decisionalità (e che gli altri qualificano come comportamenti da cafone), li considera una soluzione: ma sono proprio questi comportamenti, che secondo lui gli fanno acquisire dei punti positivi, a condannarlo. Da ciò deriva che il cafone, che non sa di esserlo, non si convincerebbe mai a fare cose diverse da quelle che fa: cose che ritiene vincenti, e valide.
Claudio Ciaravolo, Cafone, 2000-2011

Il cafone non può rinunciare ai  suoi comportamenti, perché gli danno sicurezza.
Claudio Ciaravolo, ibidem

L’eleganza è la capacità di trovare la strada  per ottenere - con naturalezza, senza sovraesposizioni, e senza esibizionismi - il consenso sociale, l’approvazione e l’ammirazione degli altri: tutte cose a cui anche il cafone, ovviamente, ambisce. Ma chi è elegante raggiunge questi obbiettivi con un senso della misura e dell’opportunità del tutto estranei al cafone, che della “società dell’immagine” tutto quello che ha capito (sbagliando drammaticamente) è che bisogna mettersi in mostra, farsi notare a tutti i costi.
Claudio Ciaravolo, Cafone, 2000-2011

La cafonaggine è agli antipodi dell’eleganza per la mancanza di libertà di scelta che la contraddistingue: mentre la persona elegante sa sempre scegliere, tra le varie opzioni, quella adatta al contesto, il cafone è “l’uomo che non può scegliere mai”. La sua grande insicurezza di fondo lo costringe infatti a un solo comportamento: quello dell’individuo ipersicuro di sé. È per questo che il cafone è chiassoso, esibizionista,  prepotente.
Claudio Ciaravolo, ibidem

La cafoneria (o cafonaggine) non è sinonimo di ignoranza e di maleducazione. È  un atteggiamento psicologico. Un modo di stare al mondo, e di dare fastidio al medesimo.
Claudio Ciaravolo, Cafone, 2000-2011

Dalla seconda lettera ai Corinti. Cari Corinti, potevate almeno rispondere alla prima! Siete dei bei cafoni. Distinti saluti, Paolo.
Giobbe Covatta, Parola di Giobbe, 1991

Si siedono a metà di due posti nella metropolitana affollata occupandoli entrambi, incuranti degli sguardi afflitti delle vecchine rimaste in piedi. Saltano le file. Parcheggiano in seconda fila. Allungano i piedi sul sedile davanti. Non ringraziano se li beneficiate di una piccola cortesia. Utilizzano il breve potere garantito da una mansione purchessia per umiliare il prossimo. Emanano cattivi odori, cattive parole, cattivi pensieri, cattive intenzioni. Sono i cafoni. Sono sempre gli altri, ma spesso siamo anche noi.
Andrea Cuomo, su Il Giornale, 2018

Lo “sboccato” è un pessimo linguista, ma un ottimo cafone.
Liomax D'Arrigo, Pensierini, 2014

La cafonaggine organizzata rappresenta un livello superiore?
Stanisław Jerzy Lec, Nuovi pensieri spettinati, 1964

È un esercizio pericoloso smascherare la cafonaggine altrui ed è molto più utile smascherare la propria.
Davide Morelli (Aforismi inediti su Aforismario)

Tutti seguiamo un codice della strada non scritto che ci impone di accelerare con il giallo, provare a passare con il rosso, cercare di non dare la precedenza, non rispettare i limiti di velocità, tentare di abbattere i pedoni sulle strisce, parcheggiare in divieto, fare gestacci a chi si comporta da cafone come noi.
Piergiorgio Odifreddi, Dizionario della stupidità, 2016

Quando uno è cafone, il denaro ne esalta la cafoneria, ma offre di pagare ai propri figli una serie di educatori che riparino agli errori ereditari delle famiglie mediocri.
Pitigrilli, Queste, coteste e quelle, 1968

Come un uomo intelligente non ha paura di sembrare stupido a un altro uomo intelligente, così non da un gran signore, ma da un cafone l'uomo elegante teme di vedere misconosciuta la sua eleganza.
Marcel Proust, Dalla parte di Swann, 1913

Purtroppo ai nostri giorni la superficialità è una divisa indossata con orgoglio, l'arroganza dell'insipiente è rispettata e considerata segno di decisionismo e persino di acutezza. Essa conduce non solo all'approssimazione e all'impreparazione, ma anche alla rozzezza, all'inciviltà, al cafonal, come si è soliti dire (e chi lo è non s'imbarazza certo di essere così classificato).
Gianfranco Ravasi, Le parole del mattino, 2011

È cura del popolo formare i bruti e gli zoticoni, della società produrre i cafoni. Per essere un cafone di una certa levatura, occorrono infatti trampoli di denaro.
Pierre Reverdy, Il guanto di crine, 1927

«Mari', che fai, butti 'o sacchetto da sopra 'o balcone?»
«Ti sembra un comportamento da cafoni?»
«No, ma almeno 'o sacchetto 'o potevi riempi' di più...»
Alessandro Siani, Non si direbbe che sei napoletano, 2011

Il cafone è un asino che ragiona. Perciò la nostra vita è cento volte peggiore di quella degli asini veri, che non ragionano. L'asino irragionevole porta 70 chili di peso, oltre non ne porta. L'asino irragionevole ha bisogno di una certa quantità di paglia. Tu non puoi ottenere da lui quello che ottieni dalla vacca, o dalla capra, o dal cavallo. Nessun ragionamento lo convince. Nessun discorso lo muove. Lui non ti capisce, o finge di non capire. Ma il cafone invece, ragiona. Il cafone può essere persuaso. Può essere persuaso a digiunare. Può essere persuaso a dar la vita per il suo padrone. Può essere persuaso ad andare in guerra.
Ignazio Silone, Fontamara, 1933

Un cittadino ed un cafone difficilmente possono capirsi.
Ignazio Silone, ibidem

I cittadini si divertono. [...] Ah, i cittadini sono allegri. I cittadini bevono. I cittadini mangiano. Alla faccia dei cafoni.
Ignazio Silone, ibidem

In capo a tutti c'è Dio, padrone del cielo. Questo ognuno lo sa. Poi viene il principe di Torlonia, padrone della terra. Poi vengono le guardie del principe. Poi vengono i cani delle guardie del principe. Poi, nulla. Poi, ancora nulla. Poi, ancora nulla. Poi vengono i cafoni. E si può dire ch'è finito.
Ignazio Silone, Fontamara, 1933

Sei un cafone, hai agito con modi interurbani.
Totò (Antonio de Curtis), in Totò, Peppino e i fuorilegge, 1956

Un uomo è elegante quando l’eleganza parte da lui. Ci sono dei capisaldi del cattivo gusto attuale che
addosso a un uomo chic [...] diventerebbero quasi eleganti. Fatalmente, certo, non se li metterebbe. Salvo restando che un doppiopetto di buon taglio addosso a un cafone, lo lascia un cafone in doppiopetto.
Franca Valeri e Luciana Littizzetto, L’educazione delle fanciulle, 2011

Avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta.
Anonimo

Ci sono gentiluomini senza un soldo in tasca e cafoni con il portafoglio pieno.
Anonimo

Signori si nasce. Educati si diventa. Cafoni si resta.
Anonimo

Sii signore coi signori e cafone coi cafoni.
Anonimo

L’asciugamano dei cafoni son la tovaglia e i pantaloni.
Proverbio

A la fest, lu cafon s'arvest.
[Alla festa, il cafone si veste bene].
Proverbio abruzzese

L’omu cafoni e sensa creanza mangia a crepa panza.
[L’uomo cafone e maleducato mangia fino a scoppiare].
Proverbio calabrese

Dicette ‘o cafone: "Si nun m’avanta eo, m’avanto meo".
[Disse il cafone: "Se nessuno mi vanta, mi vanto da me"].
Proverbio napoletano

Note
Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Maleducati - Volgarità - Villani - Porci e Sporcaccioni