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Frasi e citazioni di Giovanni Allevi

Selezione di frasi e citazioni di Giovanni Allevi (Ascoli Piceno, 1969), pianista, compositore, saggista e direttore d'orchestra italiano. Ha detto di sé stesso Giovanni Allevi:
"Io sono piccolo, fragile, indifeso. Posso sbagliare, commettere errori, anche per ingenuità, leggerezza. Allora, prendo tutto me stesso e mi abbandono all'universale fluire delle cose, perché in fondo sono solo un minuscolo granello dell'universo. Affido a Dio queste mie paure. E se davanti alla sua onnipotenza, riesco a riconoscere la mia infinita piccolezza, cosa mai può essere la mia ansia, o la mia paura del futuro, cosa potrà mai farmi la sofferenza?". [In viaggio con la Strega, 2008].
Foto di Giovanni Allevi
L'emozione è il linguaggio attraverso cui si comunica con sincerità, mettendosi a nudo,
senza timore di mostrarsi fragili e indifesi, perché la fragilità è la nostra forza,
in un mondo trascinato dalla ragione verso la competizione estrema. (Giovanni Allevi)

La musica in testa
© Rizzoli, 2008 - Selezione Aforismario

L'Arte non è un fatto occasionale di cui potremmo fare a meno, ma ha la forza di colorare il mondo in cui viviamo, facendoci sentire a casa e ponendoci in diretto contatto con la contemporaneità.

L'Arte ci regala la consapevolezza della nostra identità culturale, delle nostre origini e del posto che occuperemo nella Storia.

È normale avere paura, è un'emozione che è giusto provare, perché siamo esseri umani, fragili e insicuri, ma per questo vivi.

L'emozione è il linguaggio attraverso cui si comunica con sincerità, mettendosi a nudo, senza timore di mostrarsi fragili e indifesi, perché la fragilità è la nostra forza, in un mondo trascinato dalla ragione verso la competizione estrema.

Non bisogna mai avere paura di mostrare la propria fragilità, avere pudore per la sofferenza, che accomuna tutti gli esseri umani.

Il nocciolo dell'umanità è l'essere imperfetti. E allora basta con la perfezione! Noi siamo esseri imperfetti e per questo straordinariamente belli!

Adoro il pianoforte: perché sublima la mia imperfezione.

Tutti gli artisti, di qualunque età e disciplina, sono individui speciali, dotati di sensibilità straordinaria. Vanno incoraggiati, coccolati, protetti, compresi, perché anche fare una sola nota, un passo di danza, una pennellata, significa esporsi con coraggio e mettere in gioco se stessi. Ogni artista ha diritto a un applauso!

È meraviglioso come la musica abbia la possibilità di salvarci dall'irrigidimento, dalle convenzioni a cui tutti andiamo incontro e farci tornare uno stupore incantato nei confronti delle cose.

Perché la ricerca musicale, anziché essere libera, è orientata verso le aspettative di una casta dominante? Una microsocietà dove pochi eletti parlano una sola lingua, dove vigono gerarchie?

Il conservatorio è per definizione un luogo di conservatori.

L'Accademia deve trovare la forza di cambiare dal suo interno, affrancarsi dalla sicurezza del contatto con il passato glorioso e spalancare le finestre della torre d'avorio, per ristabilire un contatto con il mondo.

La tradizione va studiata, capita, compresa a fondo, affinché da questa possa scaturire il nuovo, non per arrendersi a essa e contemplarla in tutta la sua schiacciante bellezza.

La musica non è fatta di note corrette, ma di passione, dedizione, intenzione travolgente.

La musica non è questione di numeri, ma di emozioni vissute da individui e ogni persona è unica e irripetibile, a suo modo infinita.

Credo che il successo non dipenda dai numeri, dalle copie vendute, dagli applausi, ma dalle domande. Ciò che è veramente importante non crea un immobile consenso, ma discussione e curiosità verso il nuovo. E il nuovo ha successo quando è discusso.

Cosa voglio io dalla mia musica? Che faccia un discorso, che abbia delle tensioni interne, che sia temporale, non statica. Ma soprattutto che esprima se stessa usando le mie energie come quelle di un suo umile manovale.

Ogni cosa risuona e vibra di note musicali.

Il pianoforte reclama l'abbandono: esso non vuole essere suonato, ma è lui che vuole suonare tramite il pianista. L'esecutore abbandonato al suo strumento diviene egli stesso strumento, in un gesto impersonale e per questo totale, e la Musica, misteriosamente, inizierà a sgorgare, fresca e leggera.

Il mondo non è fatto in un unico modo. Non è così come ce lo descrivono, non è bello o brutto, generoso o avaro. Tutto dipende da come lo si vede e dalle domande che sappiamo porgli, da ciò che da esso vogliamo fortemente.

Le nuove generazioni trascineranno il mondo verso un Nuovo Rinascimento.

È la ragione l'origine della violenza, perché da essa scaturiscono la differenza e la pretesa di conoscere ciò che in realtà è mistero. Ora, finalmente, entriamo nell'Era dell'Emozione.

Emozionarsi. Sentire. Queste sono le parole chiave del nostro tempo. Ricominciare a sognare e a inseguire il sogno con tutte le forze. Regalare emozioni e riceverne. Volare alto. Altissimo!

Proprio in un'epoca buia, fatta di meccanismi inceppati, di sistemi saturi e non più sicuri, siamo costretti a tornare alla sorgente del nostro agire: la spinta ideale, il sogno, la visione, per prendere di nuovo in mano le redini del nostro destino, metterci in gioco e vedere il disegno realizzarsi, qualunque esso sia, poco per volta.

Non è vero che è stato già scritto tutto. Chi lo afferma confonde l'ipotetica saturazione artistica del nostro tempo con la mancanza di idee nella propria testa!

Solo da una comprensione profonda del passato può scaturire qualcosa di significativo per il futuro.

Il presente è sempre fresco e inedito, ogni secondo della nostra attuale esistenza non è stato ancora mai vissuto e ogni momento è l'occasione per creare qualcosa di nuovo. 

Chiunque affronti un'attività artistica e creativa entra in diretto contatto con il mistero delle cose. E scopre che la quotidianità, privata del disincanto, grazie all'Arte è capace di regalare squarci di senso e lampi di divino.

In viaggio con la strega
© Rizzoli, 2008

In fondo cos'è la musica classica se non quel linguaggio colto che fa uso della notazione scritta?

Il futuro non è nella spiegazione, ma è nell'incanto del non sapere. Davanti all'universo, alla musica, all'esistenza, semplicemente mi arrendo.

Revoluzione
Innovazione, follia e cambiamento © Solferino, 2020

Studia. Se è necessario, giorno e notte! Solo comprendendo ciò che è alle nostre spalle riuscirai a esplorare spazi incontaminati.

Cerca il sublime. Non fermarti al contingente, scrivi una musica che vada oltre le aspettative, più in profondità, più in alto possibile.

Non cercare il consenso. I grandi non se ne sono mai curati. Essere incompresi è inevitabile: spesso chi sta in disparte sarà in grado un giorno di indicare la strada a molti.

Sii coraggioso. È necessario che tu persegua i tuoi sogni con passione ardente, anche se tutto sembra remare contro. La tua arte, se sincera e profonda, non lascerà indifferenti.

Vivi! Innamorati, sii rifiutato almeno una volta, passa una notte a guardare la luna, parla con gli oggetti, incontra lo sguardo di una estranea. Ogni vera opera d’arte cattura il tormento della vita vissuta, gli slanci, le notti insonni, l’amore bruciante; solo così riesce a parlare al cuore.

Le regole del pianoforte
33 note di musica e filosofia per una vita fuori dall’ordinario © Solferino, 2021

Il Pianoforte non è soltanto uno strumento musicale, è un’Arte Marziale, uno specchio in cui puoi vedere te stesso e scoprire aspetti della tua anima che non immaginavi.

Davanti al pianoforte vai incontro ai tuoi draghi, puoi scoprirti seduttore, dolcissimo, aggressivo, silenzioso. Puoi comprendere che l’infinito è fuori e dentro di noi, puoi sentire tutto il dolore del mondo o stordirti in visioni celesti.

Suonare il pianoforte è un gesto totalizzante, che coinvolge ogni parte di noi, ogni muscolo, tendine, ma anche la nostra passionalità, le speranze, le delusioni, la nostra anima. 

Non esiste alcuna opposizione, nessun immobilismo, in grado di fermare una idea, se questa è nuova, limpida e giusta.

La Musica si spande oltre i confini, parla ai fiori, alle piante, al vento; la Musica è donna; la Musica supera l’attimo presente per guadagnare l’eternità, grazie a lei ritroviamo noi stessi e facciamo esperienza del divino in fondo alla nostra anima.

Essere artisti [...] significa toccare l’abisso e metterlo in comunicazione con la realtà quotidiana.

Nell’Arte, noi che viviamo strattonati dalla quotidianità, ci sentiamo elevati in una dimensione universale.

L’artista porta sulle sue dita tutta l’angoscia del mondo e la trasforma in luce accecante. Questo è il suo dovere.

Si può regalare luce solo a partire dal buio.

Più affondi le dita nel buio dell’anima, più hai la capacità di regalare qualcosa di significativo e profondo in chi ti ascolta. Più sarai totalmente vulnerabile, più la musica si spanderà nell’aria con forza in un abbraccio seduttivo.

Cerca il tuo suono, ne vale la pena! Fai sentire la tua voce, che è unica e irripetibile. Se non verrà subito ascoltata, consideralo un merito.

La leggerezza è un traguardo!

Suonare al cuore di una sola persona significa essere al cospetto dell’infinito.

Io credo che il senso del vivere non sia il controllo; ritengo invece che sia giusto farsi travolgere.

La creatività nasce dall’angoscia, non dal successo. 

Non è nel riscontro esterno che diamo il meglio di noi stessi; è quando vengono a mancarci le certezze che abbiamo fame di vita.

Dobbiamo incontrare i nostri demoni. Scendi nel tuo abisso per conoscere chi sei veramente. 

La musica ha il grande potere di far risuonare in noi quella serenità, quel senso di certezza a cui aneliamo…

Sii folle, ribelle, entusiasta, ma non dimenticare mai il buio che hai dentro, non perdere il contatto con l’origine della tua forza creativa e con ciò che ti accomuna all’essenza del genere umano: la fragilità.

Citazioni da interviste
Selezione Aforismario

Ho rubato qualcosa a tutti i grandi e alla fine ho capito di aver creato un mio stile originale. Ho copiato la posizione eretta che conferisce autorevolezza da Riccardo Muti, il modo deciso di portare il tempo di Arturo Toscanini, la passione e il trasporto da Daniel Oren e la capacità di dirigere gli orchestrali anche con uno sguardo di Leonard Bernstein.

A Beethoven manca il ritmo. Quello lo possiede Jovanotti.

Credo che portare un pubblico di giovani davanti a un'orchestra sinfonica oggi sia rivoluzionario, penso sia un modo per rimettere gli strumenti classici in contatto con la società.

Fortunatamente nella musica non c'è chi vince e chi perde, ma solo tanta voglia di condividere emozioni ed esperienze.

Non posso entrare in molti Conservatori italiani, mi dispiace ricevere a volte le contestazioni degli studenti che li frequentano, mi dispiace sapere che non potrò varcare le loro porte, ma so che la cosa importante è raggiungere il cuore della gente.

La musica è una strega capricciosa, una donna bellissima che mi regala una manciata di note e poi fugge via.

Note
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