Frasi dal "Dizionario delle idee correnti" di Simonetta e Costanzo

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Umberto Simonetta (Milano 1926-1998), scrittore e umorista italiano; e di Maurizio Costanzo (Roma 1938), giornalista e sceneggiatore italiano, tratti da Dizionario delle idee correnti, pubblicato da Bompiani nel 1975. Lo stile di questo dizionario ricorda il celebre Dizionario dei luoghi comuni di Flaubert.
Depravati: coloro i quali hanno abitudini sessuali diverse dalle nostre.
(Umberto Simonetta)
Dizionario delle idee correnti
© Bompiani 1975 - Selezione Aforismario

Alcool. Fa più male della marijuana solo che lo stato ci guadagna.

Al limite. Interlocuzione da adoperarsi sempre e in qualsiasi circostanza. Es.: al limite ho fame; al limite fa quasi freddo; al limite è un imbecille; al limite preferisco leggere Dostoevskij; al limite è morto.

Automobile. Fingere di poterne fare a meno.

Barzellette. Chissà chi le inventa. Bisogna saperle raccontare. Le più belle sono quelle brevi.

Bontà sua. Termine efficace da usare nelle polemiche.

Borsa. Bisogna avere il coraggio di aspettare.

Cambio. È sempre sfavorevole.

Capitalismo. Ricordare con aria maliziosa che esiste anche quello di stato.

Cocomeri. Non sono più rossi come una volta.

Collant. Ha ucciso la femminilità. Invocare il ritorno al reggicalze.

Depravati. Coloro i quali hanno abitudini sessuali diverse dalle nostre.

Diari segreti. Sono tutti falsi.

Dio. Affermare di essere atei, ma far capire che si è propensi a credere a qualche remota forma di divinità: "Che non è D., intendiamoci! Potrebbe essere ... " e a questo punto fare un elenco di cose non scordandosi" di includervi: il sole, il pensiero, l'anima, l'atomo e "un qualche cosa che la nostra mente non riesce a immaginare".

Disservizio. È sempre cronico. Tranne quello postale che è scandaloso.

Doveri. Oggi tutti parlano di diritti e nessuno mai di doveri.

Elegante. L'uomo veramente elegante non si fa notare.

Enti. Deprecarne l'inutilità.

Esibizionisti. Coloro che manifestano a favore dei diritti civili.

Famiglia. Averne due.

Giornali. Inutile comperarli tanto non scrivono mai la verità.

Giovinezza .Ci si conquisterà fama di persona saggia e brillante dicendo: "La giovinezza è una malattia che dura pochissimo."

Gloria. A proposito della fortunata carriera di un conoscente chiedersi sempre, scettici, se sarà vera gloria.

Golpe. "A questo punto non mi stupirei se ne facessero uno sul serio!"

Gratitudine. Purtroppo è inutile pretenderla.

Hamburger. Sono sempre troppo cotti.

Hobby. Sostenere di non averne e aggiungere con sufficienza: "Il mio hobby è il lavoro".

Ideali. Chiedersi sgomenti deve siano finiti.

Incapaci. Da usare a proposito della nostra classe dirigente.

Infanzia. Svelare di aver avuto un'infanzia infelice induce al rispetto gli avversari.

Invidia. Il vero motivo della lotta di classe.

Inviti. Dichiarare di riceverne sempre moltissimi ma di essere troppo impegnato per poterli accettare.

Ipocondria. Sostenere di esserne affetto suscita curiosità. Alla richiesta di descriverne i sintomi mantenersi sul vago.

Laurea. Si ottiene con troppa facilità.

Leccaculi. Far presente a tutti che se non si è fatta la carriera che ci si meritava è perché non si è stati sufficientemente leccaculi

Libertà. Ammonire: "Purché non travalichi in licenza!".

Libertà di stampa. Non bisogna abusarne.

Lusso. È sempre sfrenato.

Maggioranza. Farne parte.

Mano. Dichiararsi sempre disposti a darne una a chi ne ha veramente bisogno.

Nemici. I veri nemici si riconoscono nel momento del bisogno.

Nevrosi. Chi non l'ha in un'epoca come la nostra?

Notaio. Guadagna moltissimo e non fa niente.

Onorevoli. Lo sono così poco.

Opinione. Non è indispensabile averne una.

Orfano. Accarezzarlo in pubblico

Papa. Sarà vergine?

Parcella. È sempre troppo elevata.

Parolacce. Per mostrarsi aperti difendere il turpiloquio dicendo che ha valore liberatorio.

Peli sulla lingua. Solidarizzare con chi dichiara di non averne.

Pentirsi. Non lo fa mai nessuno.

Premi. Inutile partecipare tanto si sa già chi vince.

Quadri (d'autore). Per il momento sono l'investimento più sicuro.

Raffreddore. Stupirsi che si va sulla luna e non è stato ancora trovato un sistema per guarire dal raffreddore

Ristorante. Non bisogna mai mangiarci le polpette.

Roma. Va benissimo per una vacanza di venti giorni ma abitarci è impossibile.

Rompiballe. Lo sono un po' tutti.

Salutare. Mai per primo.

Scacchi. Assicurare di saperli giocare benissimo ma non cimentarsi mai in una partita.

Scrupoli. Al giorno d'oggi averne molti è un errore, basta guardarsi in giro.

Sculettare. Quando si vede una donna che sculetta essere incerti se biasimarla, riderne o eccitarsi. Se è un uomo che sculetta inorridire a meno che non si tratti di un travestito. In quest'ultimo caso esclamare: "Però, sembra proprio una donna!" (e comportarsi di conseguenza).

Soldi. Ricordare che non danno la felicità. Per questo è meglio mandarli in Svizzera.

Spallina. Alle donne scende sempre.

Tessera. Altro che balle! Per far carriera ci vuole ancora!

Topless. Sostenere che la propria donna non lo porterà mai. Aggiungere che toglie mistero al fascino femminile.

Trucco. Se leggero è più elegante.

Tumore. "Se viene a me mi ammazzo."

Umoristi. Quelli veri sono tutti malinconici.

Vaselina. Sorriderne con malizia.

Vaticano. I romani lo hanno a due passi e ne risentono la presenza.

Vegetariani. Sarà, ma sembrano sempre pallidi.

Vergogna. Provarla sempre per gli altri.

Weltanschauung. Fingere di sapere perfettamente cosa significa.

Zampe di gallina. Niente da fare, non c'è crema che tenga.

Dizionario delle idee correnti
Autori: Umberto Simonetta e Maurizio Costanzo
Editore: Bompiani, Milano, 1975

Umberto Simonetta e Maurizio Costanzo hanno pensato a Flaubert, alla sua costruzione di un inventario completo delle idiozie, delle verità banali, delle bestialità senza senso, che vengono accreditate nella "buona società". Il dizionario non è assolutamente completo e concluso - i lettori più attenti potranno divertirsi ad aggiornarlo - ma comprende il nucleo culturale, politico, ideologico, umano delle maggioranze silenziose, degli uomini "dabbene", dei VIP e aspiranti tali. L'editore non ne consiglia un uso particolare: può servire per perfezionare le proprie opinioni in attesa di un debutto in società, può essere usato come documento sociologico, può essere distribuito come manuale culturale nelle accademie militari, oppure essere letto - ma a piccole dosi - per divertirsi e sorridere (anche di sé stessi).

Note
Vedi anche: Aforisti del '900

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