Selezione di aforismi e citazioni tratte dai saggi di Umberto Eco (Alessandria 1932 - Milano 2016), scrittore, filosofo, semiologo e linguista italiano. Tra gli intellettuali italiani più noti e stimati a livello internazionale.
L'erudizione e le competenze culturali di Umberto Eco sono forse state sintetizzate nel modo più efficace da Gianni Monduzzi (1987), che ha scritto: "C’è gente che ha letto tutto, ma ha capito poco. E gente che ha letto poco, ma ha capito tutto. Poi ci sono Umberto Eco e Dio".
Le seguenti riflessioni di Umberto Eco sono tratte da articoli, interviste e da alcuni dei suoi saggi più noti, tra cui: Diario minimo (1963), La bustina di Minerva (2000), A passo di gambero (2006). Su Aforismario trovi anche una raccolta di frasi tratte dai romanzi di Umberto Eco. [Il link è in fondo alla pagina].
Diario minimo
L'erudizione e le competenze culturali di Umberto Eco sono forse state sintetizzate nel modo più efficace da Gianni Monduzzi (1987), che ha scritto: "C’è gente che ha letto tutto, ma ha capito poco. E gente che ha letto poco, ma ha capito tutto. Poi ci sono Umberto Eco e Dio".
Le seguenti riflessioni di Umberto Eco sono tratte da articoli, interviste e da alcuni dei suoi saggi più noti, tra cui: Diario minimo (1963), La bustina di Minerva (2000), A passo di gambero (2006). Su Aforismario trovi anche una raccolta di frasi tratte dai romanzi di Umberto Eco. [Il link è in fondo alla pagina].
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La saggezza non sta nel distruggere gli idoli, sta nel non crearne mai. (Umberto Eco) |
© Mondadori 1963 - Selezione Aforismario
Chi ride è malvagio solo per chi crede in ciò di cui si ride.
In fondo la gaffe nasce sempre da un atto di sincerità non mascherata; quando la sincerità è voluta non si ha gaffe ma sfida e provocazione.
L'ammirazione per la cultura [...] sopraggiunge quando, in base alla cultura, si viene a guadagnar denaro. Allora si scopre che la cultura serve a qualcosa. L'uomo mediocre rifiuta di imparare ma si propone di far studiare il figlio.
Quello che esce indenne dal riso è valido. Quello che crolla doveva morire.
Un tempo si poteva chiedere alla cultura una parola di salvezza: oggi la cultura pare non essere più in grado di conferire salvezza, perché si è ridotta al gioco della parola.
Una delle prime e più nobili funzioni delle cose poco serie è quella di gettare un'ombra di diffidenza sulle cose troppo serie.
Il costume di casa
Evidenze e misteri dell'ideologia italiana © Bompiani 1973
Il qualunquismo è una tara congeniale alla nostra cultura.
Quando la protesta, interpretando così a fondo i sospetti dell'uomo medio, si esercita contro tutto, siamo nel pieno di quella tecnica demagogica che si chiama qualunquismo.
Come si fa una tesi di laurea
© Bompiani 1977
I libri si rispettano usandoli, non lasciandoli stare.
Sette anni di desiderio
© Bompiani 1983 - Selezione Aforismario
Imponendo un contegno esteriore, gli abiti sono artifici semiotici ovvero macchine per comunicare.
Imponendo un contegno esteriore, gli abiti sono artifici semiotici ovvero macchine per comunicare.
La saggezza non sta nel distruggere gli idoli, sta nel non crearne mai.
La stampa deve diventare sempre più storiografia dell'istante.
L'eroe vero è sempre eroe per sbaglio, il suo sogno sarebbe di essere un onesto vigliacco come tutti.
Mentre il comico è la percezione dell'opposto, l'umorismo ne è il sentimento.
De bibliotheca
© L'échoppe 1986
Uno dei malintesi che dominano la nozione di biblioteca è che si vada in biblioteca per cercare un libro di cui si conosce il titolo. In verità accade sovente di andare in biblioteca perché si vuole un libro di cui si conosce il titolo, ma la principale funzione della biblioteca, almeno la funzione della biblioteca di casa mia e di qualsiasi amico che possiamo andare a visitare, è di scoprire dei libri di cui non si sospettava l'esistenza, e che tuttavia si scoprono essere di estrema importanza per noi.
Il secondo Diario minimo
© Bompiani 1992
Applaudono ai funerali, e non perché siano contenti nè per far piacere al defunto, ma per non sentirsi ombre tra le ombre, per sentirsi vivi e reali, come le immagini che si vedono sul teleschermo.
I mass media prima ci hanno convinto che l’immaginario fosse reale, e ora ci stanno convincendo che il reale sia immaginario, e tanta più realtà gli schermi televisivi ci mostrano, tanto più cinematografico diventa il mondo di tutti i giorni. Sino a che, come volevano alcuni filosofi, penseremo di essere soli al mondo, e che tutto il resto sia il film che Dio o un genio maligno ci proietta davanti agli occhi.
La cultura libera il corpo dalla schiavitù del lavoro e lo dispone alla contemplazione.
Sei passeggiate nei boschi narrativi
© Bompiani 1994
Talora uno scrittore, per dire troppo, diventa più comico dei suoi personaggi.
© Bompiani 1994
Talora uno scrittore, per dire troppo, diventa più comico dei suoi personaggi.
Cinque scritti morali
© Bompiani 1997
Quand'anche Gesù fosse – per assurdo - un personaggio inventato dagli uomini, il fatto che abbia potuto essere immaginato da noi bipedi implumi, di per sé sarebbe altrettanto miracoloso (miracolosamente misterioso) del fatto che il figlio di un Dio si sia veramente incarnato. Questo mistero naturale e terreno non cesserebbe di turbare e ingentilire il cuore di chi non crede.
Tra menzogna e ironia
© Bompiani 1998
Il comico e l'umorismo sono il modo in cui l'uomo cerca di rendere accettabile l'idea insopportabile della propria morte - o di architettare l'unica vendetta che gli è possibile contro il destino o gli dèi che lo vogliono mortale.
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I libri si rispettano usandoli, non lasciandoli stare. (Umberto Eco) |
© Bompiani 2000 - Selezione Aforismario
Ci sono due tipi di libro, quelli da consultare e quelli da leggere. I primi (il prototipo è l’elenco telefonico, ma si arriva sino ai dizionari e alle enciclopedie) occupano molto posto in casa, sono difficili da manovrare, e sono costosi. Essi potranno essere sostituiti da dischi multimediali, così si libererà spazio, in casa e nelle biblioteche pubbliche, per i libri da leggere (che vanno dalla Divina Commedia all'ultimo romanzo giallo). I libri da leggere non potranno essere sostituiti da alcun aggeggio elettronico. Sono fatti per essere presi in mano, anche a letto, anche in barca, anche là dove non ci sono spine elettriche, anche dove e quando qualsiasi batteria si è scaricata, possono essere sottolineati, sopportano orecchie e segnalibri, possono essere lasciati cadere per terra o abbandonati aperti sul petto o sulle ginocchia quando ci prende il sonno, stanno in tasca, si sciupano, assumono una fisionomia individuale a seconda dell’intensità e regolarità delle nostre letture, ci ricordano (se ci appaiono troppo freschi e intonsi) che non li abbiamo ancora letti, si leggono tenendo la testa come vogliamo noi, senza imporci la lettura fissa e tesa dello schermo di un computer, amichevolissimo in tutto salvo che per la cervicale.
È vero che la tecnologia ci promette delle macchine con cui potremmo esplorare via computer le biblioteche di tutto il mondo, sceglierci i testi che ci interessano, averli stampati in casa in pochi secondi, nei caratteri che desideriamo - a seconda del nostro grado di presbiopia e delle nostre preferenze estetiche - mentre la stessa fotocopiatrice ci fascicola i fogli e ce li rilega, in modo che ciascuno possa comporsi delle opere personalizzate. E allora? Saranno scomparsi i compositori, le tipografie, le rilegatorie tradizionali, ma avremmo tra le mani, ancora e sempre, un libro.
Ci sono due tipi di libro, quelli da consultare e quelli da leggere. I primi (il prototipo è l’elenco telefonico, ma si arriva sino ai dizionari e alle enciclopedie) occupano molto posto in casa, sono difficili da manovrare, e sono costosi. Essi potranno essere sostituiti da dischi multimediali, così si libererà spazio, in casa e nelle biblioteche pubbliche, per i libri da leggere (che vanno dalla Divina Commedia all'ultimo romanzo giallo). I libri da leggere non potranno essere sostituiti da alcun aggeggio elettronico. Sono fatti per essere presi in mano, anche a letto, anche in barca, anche là dove non ci sono spine elettriche, anche dove e quando qualsiasi batteria si è scaricata, possono essere sottolineati, sopportano orecchie e segnalibri, possono essere lasciati cadere per terra o abbandonati aperti sul petto o sulle ginocchia quando ci prende il sonno, stanno in tasca, si sciupano, assumono una fisionomia individuale a seconda dell’intensità e regolarità delle nostre letture, ci ricordano (se ci appaiono troppo freschi e intonsi) che non li abbiamo ancora letti, si leggono tenendo la testa come vogliamo noi, senza imporci la lettura fissa e tesa dello schermo di un computer, amichevolissimo in tutto salvo che per la cervicale.
È vero che la tecnologia ci promette delle macchine con cui potremmo esplorare via computer le biblioteche di tutto il mondo, sceglierci i testi che ci interessano, averli stampati in casa in pochi secondi, nei caratteri che desideriamo - a seconda del nostro grado di presbiopia e delle nostre preferenze estetiche - mentre la stessa fotocopiatrice ci fascicola i fogli e ce li rilega, in modo che ciascuno possa comporsi delle opere personalizzate. E allora? Saranno scomparsi i compositori, le tipografie, le rilegatorie tradizionali, ma avremmo tra le mani, ancora e sempre, un libro.
Il cinema è un alto artificio che mira a costruire realtà alternative a spese di quella fattuale, che gli provvede solo il materiale grezzo.
L’umanità è andata avanti per secoli leggendo e scrivendo prima su pietre, poi su tavolette, poi su rotoli, ma era una fatica improba. Quando ha scoperto che si potevano rilegare tra loro dei fogli, anche se ancora manoscritti, ha dato un sospiro di sollievo. E non potrà mai più rinunciare a questo strumento meraviglioso. La forma-libro è determinata dalla nostra anatomia.
Questo è il bello dell'anarchia di Internet. Chiunque ha diritto di manifestare la propria irrilevanza.
Si può essere colti sia avendo letto dieci libri che dieci volte lo stesso libro. Dovrebbero preoccuparsi solo coloro che di libri non ne leggono mai. Ma proprio per questa ragione essi sono gli unici che non avranno mai preoccupazioni di questo genere.
Una volta un tale che doveva fare una ricerca andava in biblioteca, trovava dieci titoli sull'argomento e li leggeva; oggi schiaccia un bottone del suo computer, riceve una bibliografia di diecimila titoli, e rinuncia.
Dire quasi la stessa cosa
Esperienze di traduzione © Bompiani 2003 (Introduzione)
Che cosa vuole dire tradurre? La prima e consolante risposta vorrebbe essere: dire la stessa cosa in un'altra lingua. Se non fosse che, in primo luogo, noi abbiamo molti problemi a stabilire che cosa significhi "dire la stessa cosa", e non lo sappiamo bene per tutte quelle operazioni che chiamiamo parafrasi, definizione, spiegazione, riformulazione, per non parlare delle pretese sostituzioni sinonimiche. In secondo luogo perché, davanti a un testo da tradurre, non sappiamo quale sia la cosa. Infine, in certi casi, è persine dubbio che cosa voglia dire dire.
Storia della Bellezza
© Bompiani 2004 - Selezione Aforismario
È bello qualcosa che, se fosse nostro, ci rallegrerebbe, ma che rimane tale anche se appartiene a qualcun altro.
A passo di gambero
Guerre calde e populismo mediatico © Bompiani 2006 - Selezione Aforismario
Democrazia è anche accettare una dose sopportabile di ingiustizia per evitare ingiustizie maggiori.
Gli intellettuali non risolvono le crisi, ma le creano.
L'intellettuale svolge la propria funzione critica e non propagandistica solo (o anzitutto) quando sa parlare contro la propria parte.
Tutti aspiriamo al meglio ma abbiamo imparato che talora il meglio è nemico del bene, e dunque negoziando si deve scegliere il meno peggio.
Uno degli aspetti positivi della felix culpa è che, se Adamo non peccava, non avrebbe dovuto guadagnarsi il pane col sudore della fronte, e a gingillarsi tutto il giorno nell'Eden sarebbe rimasto uno zuzzurellone. Dal che emerge la provvidenzialità del Serpente.
Il Medioevo
© Encyclomedia 2010-2011 (a cura di Umberto Eco)
L'unicorno è forse l'unico animale “immaginario” che in qualche modo esiste perché possiamo ritrovarlo nel rinoceronte.
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Una delle prime e più nobili funzioni delle cose poco serie è quella di gettare un'ombra di diffidenza sulle cose troppo serie. (Umberto Eco) |
Selezione Aforismario
La filosofia è sempre una forma di alto dilettantismo, in cui qualcuno, per tanto che abbia letto, parla sempre di cose su cui non si è preparato abbastanza.
[in AA.VV. Che cosa fanno oggi i filosofi?, 1982]
Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti.
[prefazione a Claudio Pozzoli, Come scrivere una tesi di laurea con il personal computer, 1986]
Il calcio è un rituale in cui i diseredati bruciano l'energia combattiva e la voglia di rivolta.
[Corriere della Sera, 19 dicembre 1997]
Chi controlla a Wikipedia non solo i testi ma anche le loro correzioni? O agisce una sorta di compensazione statistica, per cui una notizia falsa verrà prima o poi individuata?
[L'espresso, 2006]
Il problema della Stupidità ha la stessa valenza metafisica del problema del Male, anzi di più: perché si può persino pensare (gnosticamente) che il male si annidi come possibilità rimossa del seno stesso della Divinità; ma la Divinità non può ospitare e concepire la Stupidità, e pertanto la sola presenza degli stupidi nel Cosmo potrebbe testimoniare della Morte di Dio.
[L'espresso, 2006]
Certo ci sono bibliofili che collezionano a soggetto e persino leggono i libri che accumulano. Ma per leggere tanti libri basta essere topo di biblioteca. Il bibliofilo, invece, anche se attento al contenuto, vuole l’oggetto, e che possibilmente sia il primo uscito dai torchi dello stampatore.
[Lectio magistralis, Fiera del Libro di Torino, 2007]
Il bibliomane talora ruba libri. Potrebbe rubarli anche il bibliofilo, spinto dall’indigenza, ma di solito il bibliofilo ritiene che, se per avere un libro non ha compiuto un sacrificio, non c’è piacere della conquista bensì soltanto stupro.
[ibidem]
Democrazia non significa che la minoranza ha torto. Significa che, mentre rispetta il governo della maggioranza, essa si esprime a voce alta ogni volta che pensa che la maggioranza abbia torto (o addirittura faccia cose contrarie alla legge, alla morale e ai principi stessi della democrazia), e deve farlo sempre e con la massima energia perché questo è il mandato che ha ricevuto dai cittadini. Quando la maggioranza sostiene di aver sempre ragione e la minoranza non osa reagire, allora è in pericolo la democrazia.
[la Repubblica, 2008]
Democrazia non significa che la maggioranza ha ragione. Significa che la maggioranza ha il diritto di governare.
[ibidem]
Di qualsiasi cosa i mass media si stanno occupando oggi, l'università se ne è occupata venti anni fa e quello di cui si occupa oggi l'università sarà riportato dai mass media tra vent'anni. Frequentare bene l'università vuol dire avere vent'anni di vantaggio.
[Discorso alle matricole di Scienze della Comunicazione di Bologna, 2009]
Saper leggere allunga la vita. Chi non legge ha solo la sua vita, che, vi assicuro, è pochissimo. Invece noi quando moriremo ci ricorderemo di aver attraversato il Rubicone con Cesare, di aver combattuto a Waterloo con Napoleone, di aver viaggiato con Gulliver e incontrato nani e giganti. Un piccolo compenso per la mancanza di immortalità.
[Discorso alle matricole di Scienze della Comunicazione di Bologna, 2009]
Wikipedia sarebbe un bell'esempio di quello che Charles Sanders Peirce chiamava la Comunità (scientifica) la quale per una sorta di felice omeostasi espunge gli errori e legittima le nuove scoperte portando così avanti, come lui diceva, la torcia della verità.
[L'espresso, 2009]
C'è una bella differenza tra toccare e sfogliare un libro fresco e odoroso di stampa e tenere in mano una chiavetta. Oppure tra ricuperare in cantina un testo di tanti anni fa che reca le nostre sottolineature e le nostre note a margine, facendoci rivivere antiche emozioni, e rileggere la stessa opera, in Times New Roman corpo 12, sullo schermo del computer.
[La bustina di Minerva, su L'Espresso, 2010]
In politica l'appello alla volontà popolare ha soltanto valore legale ("Ho diritto a governare perché ho ricevuto più voti") ma non permette che da questo dato quantitativo si traggano conseguenze teoriche ed etiche ("Ho la maggioranza dei consensi e dunque sono il migliore").
[L'espresso, 2010]
Una dose di vittimismo è indispensabile per non galvanizzare gli avversari.
[l'Espresso, 2013]
Se Dio esistesse, sarebbe una biblioteca.
La superstizione porta sfortuna.
Citazioni con fonte sconosciuta
Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito... perché la lettura è un’immortalità all'indietro.
Se Dio esistesse, sarebbe una biblioteca.
Citazioni attribuite
La televisione dà la cultura a chi non ce l'ha e la toglie a chi ce l'ha.
La superstizione porta sfortuna.
[Questa battuta è spesso attribuita a Umberto Eco, ma in realtà si tratta di un paradosso del Dr. Saul Gorndel riportato dal matematico, filosofo e scrittore statunitense Raymond Smullyan nel suo 5000 avanti Cristo... e altre fantasie filosofiche (1983). L'equivoco nasce dal fatto che Umberto Eco ha usato la frase citata da Smullyan (attribuendola erroneamente a questi) come epigrafe al suo libro Il pendolo di Foucault].
Note
Vedi anche: Frasi dai romanzi di Umberto Eco
Vedi anche: Frasi dai romanzi di Umberto Eco
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