Frasi e battute di Walter Fontana
Selezione di aforismi, frasi e battute divertenti di Walter Fontana (Abbiategrasso 1957), umorista, sceneggiatore e scrittore italiano.
Sono vivo, anche se vivere non è la mia specialità. (Walter Fontana) |
L'uomo di marketing e la variante limone
© Bompiani 1995 - Selezione Aforismario
Cambierei vita se ne avessi una. Da dare in cambio, da barattare, eventualmente da permutare aggiungendoci qualcosa.
Entrate nel mondo del lavoro con le mani in alto, non vi sarà fatto alcun male.
Quando mi hanno assunto nella mia prima azienda uno mi ha detto "sono trent'anni che sono qui e mi sembrano due giorni" come se mi dicesse "qui il tempo è fermo, siamo noi che passiamo". Questo però il giorno dopo non l'avevo capito, per capirlo ci ho messo anni.
Il lancio di un nuovo prodotto costa all'azienda produttrice molti miliardi. L'obiettivo è guadagnare molti miliardi. La banale osservazione "perché non si tengono quei soldi, visto che li hanno già?" è appunto una banale osservazione e la citiamo adesso al puro scopo di non dovercene occupare più.
Credo sì nelle ferree leggi del marketing, ma anche nella scintilla creativa che scocca nel buio.
Il posizionamento di un prodotto sul mercato è un'operazione di marketing molto importante. Consiste nel dare al prodotto una posizione speciale sulla scacchiera dove la concorrenza ha già schierato i suoi pezzi.
Quello che veramente voglio fare è: stare seduto davanti alla tv a sgranocchiare caramelle senza zucchero, una dopo l'altra, sentire che si attaccano tutte insieme in un grumo sui molari di sopra. E poi staccarle con un colpo secco dei molari di sotto. Questo è il mio ideale. Oppure fare l'ospite in tv per sempre, vivere il resto della vita in uno dei programmi della fascia pomeridiana che sono i più facili, un programma contenitore dove non devi fare niente. L'unica cosa che spero è che non mi diano mai il microfono, perché poi non c'è niente di più triste dell'ospite che ha finito di parlare e il conduttore si allontana e dice passiamo ad altro.
È notte. Frantumati, tritati, compostati come i rifiuti i nostri pensieri si incanalano lungo le guide di un ciclo produttivo invisibile. Penso di stare vivendo sotto anestesia, in ipnosi catodica, con infiltrazioni di antidolorifico morale. Penso di stare vivendo in un contenitore trasparente, sollevato dal suolo. Non tocco niente di reale. Lo stipendio è l'unico particolare che mi distingue dalle molecole d'aria del corridoio. Come risorsa per scaricare i nervi, mosse di karaté quando nessuno vede, o annusarsi i piedi sotto la scrivania. L'azienda è un luogo dove persone adulte subiscono continuamente traumi infantili.
"Caro mio, qui è come il Gattopardo. Bisogna che tutto cambi perché nulla cambi."
"Ma no, perché nulla cambi si fa prima a non cambiare un cazzo, da' retta a me."
Battute umoristiche
Selezione Aforismario
Bisogna che il manager di domani si adatti alle più diverse condizioni dettate dal mercato, che sappia fare un po' di tutto. Ora mi scusi, ma devo far partorire una vacca in sala riunioni.
Era un bambino presuntuoso e saccente. Quando la maestra di prima elementare gli chiese: "Ma tu credi in Dio?", lui rispose: "Be', credere è una parola grossa. Diciamo che lo stimo".
Il marketing è l'apostrofo rosa tra le parole "Quant'è ".
Il mio ultimo spettacolo ha avuto talmente tanto successo che la gente faceva a pugni per uscire.
L'azienda è quel posto dove persone adulte subiscono traumi infantili. Laddove ci sono traumi infantili su bambini siamo in asilo, dove ci sono traumi adulti su adulti siamo in carcere. Quindi azienda è gioioso punto d'incontro tra carcere e asilo.
La manifestazione sarà finanziata dalla Haaak Ascensori, multinazionale leader in tutti i settori tranne che nel proprio.
Li assume soltanto se hanno una casa molto scomoda, così può dire sentitevi come a casa vostra! e gli fa lavare anche i pavimenti!
Non sono misogino. La fidanzata, avessi il giardino, la terrei.
Sono vivo, anche se vivere non è la mia specialità.
Sulla scrivania si è fatto incidere il motto che ha decretato la sua fortuna: "Cos'è che ho detto?".
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