Frasi Contro il Fascismo
Raccolta di frasi contro il fascismo e di citazioni sull'antifascismo. Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sul fascismo, il comunismo e la dittatura. [I link sono in fondo alla pagina].
Fascismo. Il più comico tentativo per instaurare la serietà. (Indro Montanelli) |
Si vuol far credere che il fascismo estorcesse ai suoi fautori l'adulazione, l'esaltazione, l'iperbole; per quel che ricordo non vi era alcuna necessità di un invito dall'alto. Inventando lo slogan «Il duce ha sempre ragione», Leo Longanesi, che aveva reputazione di uomo di spirito, non fece che riprodurre cinicamente il pensiero di milioni di idioti.
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001
Il fascismo, distillato ultimo del machismo, è perdita di virilità.
Aldo Busi, Manuale del perfetto Papà, 2001
"Desistenza". Di questa malattia profonda di cui tutti siamo stati infetti, il fascismo non è stato che un sintomo acuto: e la Resistenza è stata la crisi benefica che ci ha guariti, col ferro e col fuoco, da questo universale deperimento dello spirito.
Piero Calamandrei, su Il Ponte, 1946
Ciò che soprattutto va messo in evidenza del fascismo è, secondo me, il significato morale: l'insulto sistematico, adoprato come metodo di governo, alla dignità morale dell'uomo: l'umiliazione brutale ostentata come una gesta da tramandare ai posteri, dell'uomo degradato a cosa.
Piero Calamandrei, discorso al Teatro Lirico di Milano, 1954
Il ventennio fascista non fu, come oggi qualche sciagurato immemore figura di credere, un ventennio di ordine e di grandezza nazionale: fu un ventennio di sconcio illegalismo, di umiliazione, di corrosione morale, di soffocazione quotidiana, di sorda e sotterranea disgregazione morale.
Piero Calamandrei, discorso al Teatro Lirico di Milano, 1954
Fra le tante distruzioni di cui il passaggio della pestilenza fascista è responsabile, si dovrà annoverare anche quella, non riparabile in pochi anni, del senso della legalità. [...] Per vent'anni il fascismo ha educato i cittadini proprio a disprezzare le leggi, a far di tutto per frodarle e per irriderle nell'ombra.
Piero Calamandrei [1]
Il fascismo è lirico, gerontofobo, teppista se occorre, stupido sempre, ma alacre, plagiatore, manierista. Non ama la natura, perché identifica la natura nella vita di campagna, cioè nella vita dei servi; ma è cafone, cioè ha le spocchie del servo arricchito. Odia gli animali, non ha senso dell’arte, non ama la solitudine, né rispetta il vicino, il quale d'altronde non rispetta lui. Non ama l’amore, ma il possesso. Non ha senso religioso, ma vede nella religione il baluardo per impedire agli altri l’ascesa al potere. Intimamente crede in Dio, ma come ente col quale ha stabilito un concordato, do ut des. È superstizioso, vuol essere libero di fare quel che gli pare, specialmente se a danno o a fastidio degli altri.
Ennio Flaiano, Diario degli errori, 1976 (postumo)
[Il fascismo] sotto forme diverse, sotto diversi nomi, con maggiore o minore virulenza, esso ha serpeggiato in tutte le nazioni, come un'infezione diffusa in tutto l'organismo e che si localizza qua e là.
Carlo Levi [1]
Il fascismo non era soltanto un malgoverno buffonesco e improvvido, ma il negatore della giustizia; non aveva soltanto trascinato l'Italia in una guerra ingiusta ed infausta, ma era sorto e si era consolidato come custode di un ordine e di una legalità detestabili, fondati sulla costrizione di chi lavora, sul profitto incontrollato di chi sfrutta il lavoro altrui, sul silenzio imposto a chi pensa e non vuole essere servo, sulla menzogna sistematica e calcolata.
Primo Levi, Il sistema periodico, 1975
Fascismo. Il più comico tentativo per instaurare la serietà.
Indro Montanelli, ibidem
Il fascismo privilegiava i somari in divisa. La democrazia privilegia quelli in tuta. In Italia i regimi passano, e i somari restano. Trionfanti.
Indro Montanelli [1]
In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti.
Ennio Flaiano, Frasario essenziale per passare inosservati in società, 1959/72 (postumo, 1986)
Sarebbe ora di finirla con questa damnatio memoriae per cui la storia del Novecento ruota intorno ai comunisti, agli ex comunisti ed ai comunisti o filocomunisti pentiti. C'è una grande storia che è stata rimossa: quella degli antitotalitari democratici e liberali – anticomunisti e antifascisti – che non hanno avuto bisogno di rivelazioni tardive, di omissioni generalizzate e di compiacenti assoluzioni.
Vittorio Foa, su Il Messaggero, 2006
La crisi della democrazia non è problema peculiarmente italiano o tedesco, ma è problema di ogni stato moderno. E non importa quali simboli scelgano i nemici della libertà umana: si può minacciarla attaccandola in nome del fascismo dichiarato come sotto la copertura dell'etichetta dell'antifascismo.
Erich Fromm, Fuga dalla libertà, 1941
Il fascismo degli antifascisti non mi fa meno paura di quello dei fascisti.
Roberto Gervaso, Aforismi, 1994
Il radical-chic è un fascista che si maschera da antifascista per sembrare progressista.
Roberto Gervaso, La vita è troppo bella per viverla in due, 2015
O Roma, o Orte.
Mino Maccari (parodia del motto garibaldino "O Roma o morte", con riferimento ironico alla marcia su Roma dei fascisti).
Tutti gli scrittori sono stati fascisti, nella qual cosa non vi è nulla di male. Ma perché oggi pretendono di farsi passare antifascisti, per martiri della libertà, per vittime della tirannia? Nessuno di loro, dico nessuno, ha mai avuto un solo gesto di ribellione contro il fascismo, mai. Tutti hanno piegato la schiena, con infinita ipocrisia, leccando le scarpe a Mussolini e al fascismo. E i loro romanzi erano pure esercitazioni retoriche, senza l'ombra di coraggio e di indipendenza morale e intellettuale. Oggi […] scrivono romanzi antifascisti come ieri scrivevano romanzi fascisti.
Curzio Malaparte [1]
L'attuale romanzo italiano rispecchia l'attuale conformismo anti-fascista del popolo italiano, come ieri rispecchiava il conformismo fascista e […] rivela lo sforzo degli scrittori di conquistarsi una libertà formale e contenutistica in contrasto col loro inguaribile conformismo personale morale e intellettuale.
Curzio Malaparte, ibidem
Per molto tempo almeno, vedremo continuarsi nell'antifascismo, adattandosi alle circostanze nuove, molti dei metodi e della mentalità fascista. Si farà dell'antifascismo di natura fascista.
Curzio Malaparte, ibidem
È la solita bruciante delusione, questa nostra borghesia. Non cambia mai, è sempre la stessa: la più vile di tutto l'Occidente. Gente portata a correr dietro a chi alza la voce, a chi minaccia, al primo manganello che passa per la strada. Questo sono i nostri borghesi: tutti fascisti sotto il fascismo, poi tutti antifascisti fin dall'indomani.
Indro Montanelli, su la Repubblica, 1998
Aspettavano – erano degli eroi! – di essere in venti o in trenta per aggredire gli antifascisti quando si trovavano isolati. Se eravamo in tre, allora non ci aggredivano più!
Sandro Pertini, discorso alla Camera dei Deputati, 1955
Siamo diventati tutti antifascisti quando abbiamo cominciato a perdere la guerra.
Dino Risi, citato su La Voce di Romagna, 2009
È fuori moda parlare di emergenza antifascista, in questo Paese; non fosse che è il Paese che il fascismo lo ha incubato, partorito e regalato al mondo, e come tale dovrebbe farsi qualche controllo periodico.
Michele Serra, su la Repubblica, 2017
Gli italiani pretendono prodigi da chi li comanda: è un modo per rimandare sforzi, rinunce e ammissioni. Per questo, negli ultimi novant'anni, ci siamo trasformati in fascisti senza esserlo, in antifascisti senza crederci, in democristiani senza ammetterlo, in socialisti senza fidarci, in referendari senza capirlo, in berlusconiani senza accorgerci.
Beppe Severgnini, La pancia degli italiani, 2010
Ernesto Buonaiuti, Mario Carrara, Gaetano De Sanctis, Giorgio Errera, Giorgio Levi Della Vida, Piero Martinetti, Fabio Luzzatto, Bartolo Nigrisoli, Francesco Ruffini, Edoardo Ruffini Avondo, Lionello Venturi, Vito Volterra. Questi nomi, che a molti diranno poco o nulla e che, come già qualcuno ha suggerito, andrebbero incisi sui muri di tutte le università italiane, sono quelli degli unici docenti universitari, su più di milleduecento, che rifiutarono esplicitamente di prestare giuramento di fedeltà al fascismo, come richiesto da un ignobile decreto legge del 1931, perdendo così la cattedra universitaria e guadagnandosi l’ostilità del regime. Tra i docenti che, pur non aderendo all'ideologia fascista, prestarono ugualmente giuramento, le giustificazioni furono le piú varie: la necessità di mantenere la propria famiglia; la volontà di continuare a difendere la libertà e persino la causa dell’antifascismo “lavorando dall'interno”; la possibilità, grazie a una sorta di “benedizione” da parte di Pio XI, di mantenere una “riserva interiore” con la quale poter considerare il giuramento un mero atto formale, e via dicendo. Ma come sempre accade in situazioni del genere, trovare delle giustificazioni, per quanto plausibili, significa cadere, piú o meno consapevolmente, in quella che è la piú grande trappola del compromesso: concedere delle buone scuse per farsi accettare senza suscitare eccessivi sensi di colpa.
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013
Ero un ragazzo, ma ricordo abbastanza bene gli entusiasmi di allora: gli italiani parlavano come se fossero tutti dei Leonida. Tutti fascisti, tutti eroi! Ricordo la folla in delirio che applaudiva Mussolini in piazza Venezia a Roma, ma non ricordo un solo antifascista. Poi venne la sconfitta e gli italiani passarono dagli inni di guerra alle geremiadi. Un popolo serio avrebbe fatto meno baccano durante il fascismo o avrebbe avuto più compostezza dopo.
Anacleto Verrecchia, Diario del Gran Paradiso, 1997
È troppo facile, e terribilmente vile, fare gli antifascisti senza fascismo.
Antonino Zichichi, su il Giornale, 2009
Tutti i democratici sono antifascisti, ma non tutti gli antifascisti sono democratici.
Anonimo
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001
Il fascismo, distillato ultimo del machismo, è perdita di virilità.
Aldo Busi, Manuale del perfetto Papà, 2001
"Desistenza". Di questa malattia profonda di cui tutti siamo stati infetti, il fascismo non è stato che un sintomo acuto: e la Resistenza è stata la crisi benefica che ci ha guariti, col ferro e col fuoco, da questo universale deperimento dello spirito.
Piero Calamandrei, su Il Ponte, 1946
Ciò che soprattutto va messo in evidenza del fascismo è, secondo me, il significato morale: l'insulto sistematico, adoprato come metodo di governo, alla dignità morale dell'uomo: l'umiliazione brutale ostentata come una gesta da tramandare ai posteri, dell'uomo degradato a cosa.
Piero Calamandrei, discorso al Teatro Lirico di Milano, 1954
Il ventennio fascista non fu, come oggi qualche sciagurato immemore figura di credere, un ventennio di ordine e di grandezza nazionale: fu un ventennio di sconcio illegalismo, di umiliazione, di corrosione morale, di soffocazione quotidiana, di sorda e sotterranea disgregazione morale.
Piero Calamandrei, discorso al Teatro Lirico di Milano, 1954
Fra le tante distruzioni di cui il passaggio della pestilenza fascista è responsabile, si dovrà annoverare anche quella, non riparabile in pochi anni, del senso della legalità. [...] Per vent'anni il fascismo ha educato i cittadini proprio a disprezzare le leggi, a far di tutto per frodarle e per irriderle nell'ombra.
Piero Calamandrei [1]
Un giorno il fascismo sarà curato con la psicoanalisi.
Ennio Flaiano, Diario notturno, 1956
Il fascismo è demagogico ma padronale, retorico, xenofobo, odiatore di cultura, spregiatore della libertà e della giustizia, oppressore dei deboli, servo dei forti, sempre pronto a indicare negli "altri" le cause della sua impotenza o sconfitta.
Ennio Flaiano, Diario degli errori, 1976 (postumo)
Il fascismo è lirico, gerontofobo, teppista se occorre, stupido sempre, ma alacre, plagiatore, manierista. Non ama la natura, perché identifica la natura nella vita di campagna, cioè nella vita dei servi; ma è cafone, cioè ha le spocchie del servo arricchito. Odia gli animali, non ha senso dell’arte, non ama la solitudine, né rispetta il vicino, il quale d'altronde non rispetta lui. Non ama l’amore, ma il possesso. Non ha senso religioso, ma vede nella religione il baluardo per impedire agli altri l’ascesa al potere. Intimamente crede in Dio, ma come ente col quale ha stabilito un concordato, do ut des. È superstizioso, vuol essere libero di fare quel che gli pare, specialmente se a danno o a fastidio degli altri.
Ennio Flaiano, Diario degli errori, 1976 (postumo)
Il mussolinismo è [...] un risultato assai più grave del fascismo stesso perché ha confermato nel popolo l'abito cortigiano, lo scarso senso della propria responsabilità, il vezzo di attendere dal duce, dal domatore, dal deus ex machina la propria salvezza.
Piero Gobetti, La rivoluzione liberale, 1924
Il fascismo è il governo che si merita un'Italia di disoccupati e di parassiti ancora lontana dalle moderne forme di convivenza democratiche e liberali.
Piero Gobetti, Scritti attuali, 1945 (postumo)
[Il fascismo] sotto forme diverse, sotto diversi nomi, con maggiore o minore virulenza, esso ha serpeggiato in tutte le nazioni, come un'infezione diffusa in tutto l'organismo e che si localizza qua e là.
Carlo Levi [1]
Il fascismo non era soltanto un malgoverno buffonesco e improvvido, ma il negatore della giustizia; non aveva soltanto trascinato l'Italia in una guerra ingiusta ed infausta, ma era sorto e si era consolidato come custode di un ordine e di una legalità detestabili, fondati sulla costrizione di chi lavora, sul profitto incontrollato di chi sfrutta il lavoro altrui, sul silenzio imposto a chi pensa e non vuole essere servo, sulla menzogna sistematica e calcolata.
Primo Levi, Il sistema periodico, 1975
Questi antifascisti idioti e bugiardi l'hanno fatto passare per una tragedia eschilea, il fascismo. Ma non era nemmeno una commedia. Era solo una farsa alla De Filippo.
Indro Montanelli, Diari, 1957-1978 (postumo, 2009)
Fascismo. Il più comico tentativo per instaurare la serietà.
Indro Montanelli, ibidem
Il fascismo privilegiava i somari in divisa. La democrazia privilegia quelli in tuta. In Italia i regimi passano, e i somari restano. Trionfanti.
Indro Montanelli [1]
La mentalità fascista è la mentalità dell'«uomo della strada» mediocre, soggiogato, smanioso di sottomettersi ad un'autorità e allo stesso tempo ribelle.
Wilhelm Reich, Psicologia di massa del fascismo, 1933 (prefazione)
Se Mussolini si risente perché qualcuno le ricorda in pubblico che il nonno, fondatore del fascismo e principale ispiratore di Hitler, non merita rispetto, è perché in decine, centinaia, migliaia di dibattiti, per anni, per rassegnazione o per ignavia o per cinismo, nessuno ha ritenuto importante dirglielo. In Germania un eventuale nipote Otto Hitler andrebbe in televisione a dire che il nonno fu una brava persona? O condurrebbe una vita ritirata, intagliando orologi a cucù?
Michele Serra, su la Repubblica, 2013
In poco meno di un secolo, la società italiana è passata dal farsesco dramma fascista, alla maleodorante clerico-ipocrisia democristiana, per finire nel carnevalesco baraccone di cartapesta berlusconiano; il tutto, strettamente annodato dall'inestricabile filo del malaffare e dell’intrallazzo. Se la classe politica è davvero lo specchio della società che essa rappresenta, soltanto un imbecille o un farabutto, oggi, può sentirsi orgoglioso di essere italiano.
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013
In poco meno di un secolo, la società italiana è passata dal farsesco dramma fascista, alla maleodorante clerico-ipocrisia democristiana, per finire nel carnevalesco baraccone di cartapesta berlusconiano; il tutto, strettamente annodato dall'inestricabile filo del malaffare e dell’intrallazzo. Se la classe politica è davvero lo specchio della società che essa rappresenta, soltanto un imbecille o un farabutto, oggi, può sentirsi orgoglioso di essere italiano.
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013
In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti. (Ennio Flaiano) |
Ennio Flaiano, Frasario essenziale per passare inosservati in società, 1959/72 (postumo, 1986)
Sarebbe ora di finirla con questa damnatio memoriae per cui la storia del Novecento ruota intorno ai comunisti, agli ex comunisti ed ai comunisti o filocomunisti pentiti. C'è una grande storia che è stata rimossa: quella degli antitotalitari democratici e liberali – anticomunisti e antifascisti – che non hanno avuto bisogno di rivelazioni tardive, di omissioni generalizzate e di compiacenti assoluzioni.
Vittorio Foa, su Il Messaggero, 2006
La crisi della democrazia non è problema peculiarmente italiano o tedesco, ma è problema di ogni stato moderno. E non importa quali simboli scelgano i nemici della libertà umana: si può minacciarla attaccandola in nome del fascismo dichiarato come sotto la copertura dell'etichetta dell'antifascismo.
Erich Fromm, Fuga dalla libertà, 1941
Il fascismo degli antifascisti non mi fa meno paura di quello dei fascisti.
Roberto Gervaso, Aforismi, 1994
Il radical-chic è un fascista che si maschera da antifascista per sembrare progressista.
Roberto Gervaso, La vita è troppo bella per viverla in due, 2015
O Roma, o Orte.
Mino Maccari (parodia del motto garibaldino "O Roma o morte", con riferimento ironico alla marcia su Roma dei fascisti).
Tutti gli scrittori sono stati fascisti, nella qual cosa non vi è nulla di male. Ma perché oggi pretendono di farsi passare antifascisti, per martiri della libertà, per vittime della tirannia? Nessuno di loro, dico nessuno, ha mai avuto un solo gesto di ribellione contro il fascismo, mai. Tutti hanno piegato la schiena, con infinita ipocrisia, leccando le scarpe a Mussolini e al fascismo. E i loro romanzi erano pure esercitazioni retoriche, senza l'ombra di coraggio e di indipendenza morale e intellettuale. Oggi […] scrivono romanzi antifascisti come ieri scrivevano romanzi fascisti.
Curzio Malaparte [1]
L'attuale romanzo italiano rispecchia l'attuale conformismo anti-fascista del popolo italiano, come ieri rispecchiava il conformismo fascista e […] rivela lo sforzo degli scrittori di conquistarsi una libertà formale e contenutistica in contrasto col loro inguaribile conformismo personale morale e intellettuale.
Curzio Malaparte, ibidem
Per molto tempo almeno, vedremo continuarsi nell'antifascismo, adattandosi alle circostanze nuove, molti dei metodi e della mentalità fascista. Si farà dell'antifascismo di natura fascista.
Curzio Malaparte, ibidem
È la solita bruciante delusione, questa nostra borghesia. Non cambia mai, è sempre la stessa: la più vile di tutto l'Occidente. Gente portata a correr dietro a chi alza la voce, a chi minaccia, al primo manganello che passa per la strada. Questo sono i nostri borghesi: tutti fascisti sotto il fascismo, poi tutti antifascisti fin dall'indomani.
Indro Montanelli, su la Repubblica, 1998
Aspettavano – erano degli eroi! – di essere in venti o in trenta per aggredire gli antifascisti quando si trovavano isolati. Se eravamo in tre, allora non ci aggredivano più!
Sandro Pertini, discorso alla Camera dei Deputati, 1955
Siamo diventati tutti antifascisti quando abbiamo cominciato a perdere la guerra.
Dino Risi, citato su La Voce di Romagna, 2009
Chiunque sogni di una libertà senza limiti e senza freni porta in sé il germe del fascismo, anche se grida il suo antifascismo ad alta voce.
Maurice Schumann, Angoisse et certitude, 1978
Il più bello esemplare di fascista in cui ci si possa oggi imbattere (e ne raccomandiamo agli esperti la più accurata descrizione e catalogazione) è quello del sedicente antifascista unicamente dedito a dar del fascista a chi fascista non è.
Leonardo Sciascia, Nero su nero, 1979
È fuori moda parlare di emergenza antifascista, in questo Paese; non fosse che è il Paese che il fascismo lo ha incubato, partorito e regalato al mondo, e come tale dovrebbe farsi qualche controllo periodico.
Michele Serra, su la Repubblica, 2017
Gli italiani pretendono prodigi da chi li comanda: è un modo per rimandare sforzi, rinunce e ammissioni. Per questo, negli ultimi novant'anni, ci siamo trasformati in fascisti senza esserlo, in antifascisti senza crederci, in democristiani senza ammetterlo, in socialisti senza fidarci, in referendari senza capirlo, in berlusconiani senza accorgerci.
Beppe Severgnini, La pancia degli italiani, 2010
Ernesto Buonaiuti, Mario Carrara, Gaetano De Sanctis, Giorgio Errera, Giorgio Levi Della Vida, Piero Martinetti, Fabio Luzzatto, Bartolo Nigrisoli, Francesco Ruffini, Edoardo Ruffini Avondo, Lionello Venturi, Vito Volterra. Questi nomi, che a molti diranno poco o nulla e che, come già qualcuno ha suggerito, andrebbero incisi sui muri di tutte le università italiane, sono quelli degli unici docenti universitari, su più di milleduecento, che rifiutarono esplicitamente di prestare giuramento di fedeltà al fascismo, come richiesto da un ignobile decreto legge del 1931, perdendo così la cattedra universitaria e guadagnandosi l’ostilità del regime. Tra i docenti che, pur non aderendo all'ideologia fascista, prestarono ugualmente giuramento, le giustificazioni furono le piú varie: la necessità di mantenere la propria famiglia; la volontà di continuare a difendere la libertà e persino la causa dell’antifascismo “lavorando dall'interno”; la possibilità, grazie a una sorta di “benedizione” da parte di Pio XI, di mantenere una “riserva interiore” con la quale poter considerare il giuramento un mero atto formale, e via dicendo. Ma come sempre accade in situazioni del genere, trovare delle giustificazioni, per quanto plausibili, significa cadere, piú o meno consapevolmente, in quella che è la piú grande trappola del compromesso: concedere delle buone scuse per farsi accettare senza suscitare eccessivi sensi di colpa.
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013
Nazismo, fascismo, comunismo: tutte ideologie volgari, deleterie e altamente disprezzabili, ma per l’ampio consenso di cui sono state fatte oggetto, tutte cose che l’umanità si è ben meritate.
Giovanni Soriano, L'inconveniente umano, 2022
Ero un ragazzo, ma ricordo abbastanza bene gli entusiasmi di allora: gli italiani parlavano come se fossero tutti dei Leonida. Tutti fascisti, tutti eroi! Ricordo la folla in delirio che applaudiva Mussolini in piazza Venezia a Roma, ma non ricordo un solo antifascista. Poi venne la sconfitta e gli italiani passarono dagli inni di guerra alle geremiadi. Un popolo serio avrebbe fatto meno baccano durante il fascismo o avrebbe avuto più compostezza dopo.
Anacleto Verrecchia, Diario del Gran Paradiso, 1997
È troppo facile, e terribilmente vile, fare gli antifascisti senza fascismo.
Antonino Zichichi, su il Giornale, 2009
Tutti i democratici sono antifascisti, ma non tutti gli antifascisti sono democratici.
Anonimo
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