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Aforismi, frasi e citazioni sulla Camorra

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sulla camorra e sui camorristi. La camorra è un'organizzazione criminale di connotazione mafiosa originaria di Napoli. L'etimologia del termine è piuttosto incerta, e forse fa riferimento alla parola di origine napoletana "morra", cioè "frotta", "torma", nel senso di "raggruppamento di malfattori".
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I clan di camorra non hanno bisogno dei politici come i gruppi mafiosi
siciliani, sono i politici che hanno necessità estrema del Sistema.
(Roberto Saviano)
La camorra, non voglio neanche parlarne, non mi occupo di buffoni capaci perfino di arruolare guardie municipali.
Tommaso Buscetta, citato in Giovanni Falcone, Cose di Cosa Nostra, a cura di Marcelle Padovani, 2004

La camorra è disoccupazione. La vera mafia, la vera camorra stanno a Roma... La camorra è una scelta di vita, un partito, un ideale.
Raffaele Cutolo, intervista di Enzo Biagi, su la Repubblica, 1986

La Camorra oggi è una forma di terrorismo che incute paura, impone le sue leggi e tenta di diventare componente endemica nella società campana.
Giuseppe Diana [1]

La camorra non ha mai cessato di esistere e non cesserà mai, nonostante le sfuriate di persecuzione che si è preteso farle, finché non sarà affatto scomparsa l'ultima delle cause che le danno vita.
Renato Fucini, Napoli a occhio nudo, 1913

Con mafia e camorra bisogna convivere e i problemi di criminalità ognuno li risolva come vuole.
Pietro Lunardi, citato su la Repubblica, 2001

La Camorra potrebbe esser definita l'estorsione organizzata: essa è una società segreta popolare, cui è fine il male. È utile studiarla da vicino, non solo per osservare i costumi ancora poco conosciuti e offrire qualche singolarità di più alla curiosità del pubblico, ma sopratutto per mostrar i veri ostacoli che l'Italia incontra a Napoli. 
Marco Monnier, La camorra,  1863

Ciò che sia la camorra, ciò che ella fosse almeno non è molto tempo, io dirò in due parole: era un'associazione di uomini del popolo, corrotti e violenti, che ponevano a contributo coll'intimidazione i viziosi e i vigliacchi.
Marco Monnier, La camorra,  1863

La camorra era [...] rispettata e venerata nei tempi (ne siamo peranco usciti appieno?), nei quali non riconoscevasi altro diritto, tranne quello del più forte. 
Marco Monnier, La camorra,  1863

L'Italia ha da trionfare, perché l'Italia è la libertà, l'umanità, la civiltà. Che tutti que' principii, disconosciuti e condannati dalle dinastie decadute, escano ora dall'ombra e dal silenzio, ove si tentava seppellirli; che il popolo fatto libero si ritempri nel sentimento della sua dignità e della sua potenza; che la violenza e l'iniquità dell'alto non autorizzino la violenza e l'iniquità del basso; che la paura, questo vergognoso istinto di degradazione e di schiavitù, sia sradicata affatto dalla coscienza popolare che si rialza: ecco il sistema di repressione che senza fallo riuscirà; e la palla sarà estratta dalla ferita, e la camorra non esisterà più.
Marco Monnier, La camorra,  1863

Camorra è una parola inesistente, da sbirro. Usata dai magistrati e dai giornalisti, dagli sceneggiatori. È una parola che fa sorridere gli affiliati, è un'indicazione generica, un termine da studiosi, relegato alla dimensione storica. Il termine con cui si definiscono gli appartenenti a un clan è Sistema.
Roberto Saviano, Gomorra, 2006

I clan di camorra non hanno bisogno dei politici come i gruppi mafiosi siciliani, sono i politici che hanno necessità estrema del Sistema. 
Roberto Saviano, Gomorra, 2006

Nel cono d'ombra dell'attenzione data perennemente a Cosa Nostra, nell'attenzione ossessiva riservata alle bombe della mafia, la camorra ha trovato la giusta distrazione mediatica per risultare praticamente sconosciuta. 
Roberto Saviano, Gomorra, 2006

Nella Napoli dei bambini-soldato non è raro sentire vicino alla cassa dei negozi, nelle botteghe o nei supermarket affermazioni del tipo: «Appartengo al Sistema di Secondigliano» oppure «Appartengo al Sistema dei Quartieri». Parole magiche attraverso cui i ragazzini prendono ciò che vogliono e dinanzi alle quali nessun commerciante chiederà mai di pagare il dovuto.
Roberto Saviano, Gomorra, 2006

Non sono gli affari che i camorristi inseguono, sono gli affari che inseguono i camorristi. 
Roberto Saviano, Gomorra, 2006

Porsi contro i clan diviene una guerra per la sopravvivenza, come se l'esistenza stessa, il cibo che mangi, le labbra che baci, la musica che ascolti, le pagine che leggi non riuscissero a concederti il senso della vita, ma solo quello della sopravvivenza. E così conoscere non è più una traccia di impegno morale. Sapere, capire diviene una necessità. L'unica possibile per considerarsi ancora uomini degni di respirare. 
Roberto Saviano, Gomorra, 2006

La camorra è potente ma la sua forza si basa sul fatto che i camorristi continuamente cambiano, sono interscambiabili. I cimiteri sono pieni di camorristi indispensabili.
Roberto Saviano, Sandokan pentiti, il tuo potere è finito, lettera aperta su la Repubblica, 2010

Il vostro non è un destino da uomini. È solo un destino da criminali, coloro che si credono re e si ritrovano prigionieri.
Roberto Saviano, ibidem

Questa è la vostra vita, uccidere i vostri più cari amici, distruggere coloro con cui siete cresciuti per non essere distrutti. E sarete distrutti da coloro che oggi vi sono amici, che oggi stanno crescendo nei vostri affari.
Roberto Saviano, Sandokan pentiti, il tuo potere è finito, lettera aperta su la Repubblica, 2010

Prima o poi vi schiacceranno. Prima o poi tutti i vostri affari, il vostro cemento, i vostri voti, i vostri rifiuti tossici, tutto questo sarà destinato a finire.
Roberto Saviano, ibidem

Una vecchia espressione napoletana identifica con un'espressione molto efficace un potere fatto solo di sbruffoneria: "guappi di cartone". Voi la usate per definire un uomo che parla e poi non agisce e ha paura. Io la uso per mostrare quanto sia codardo il vostro potere di morte, corrotto il vostro business, e che il vostro silenzio difende tutti quei colletti bianchi, imprenditori, editori, commercialisti, onorevoli, ingegneri che lavorando per voi pensando soltanto di lavorare per delle imprese di cui non vogliono conoscere l'origine.
Roberto Saviano, Sandokan pentiti, il tuo potere è finito, lettera aperta su la Repubblica, 2010

Guappo di cartone sei perché ordini esecuzioni di persone disarmate, fai sparare alle spalle a innocenti. Guappo di cartone perché temi ogni mossa che possa compromettere le tue entrate di danaro, perché sei disposto a perdere faccia e dignità per un versamento in euro. Guappo di cartone che costringi al silenzio della paura tutti i tuoi paesani se vogliono lavorare nelle tue imprese. Guappo di cartone perché non fai crescere nessuna impresa che con te e con i tuoi non faccia affari. Guappo di cartone perché avveleni la terra dove i tuoi avi avevano piantato le pesche, i meli, e ora la terra avvelenata non produce nulla se non cancro.
Roberto Saviano, Sandokan pentiti, il tuo potere è finito, lettera aperta su la Repubblica, 2010

Puoi pensare che possa esistere mafia, camorra, 'ndrangheta senza l'appoggio delle istituzioni dello Stato? Rimarrebbero banditi di strada.
Carmine Schiavone, intervista di Sandro Ruotolo, Servizio Pubblico, La7, 2013

Senza appoggi dello Stato come potrebbe sopravvivere un'organizzazione criminale? [...] Senza lo Stato la camorra non sarebbe potuta esistere.
Carmine Schiavone, ibidem

Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Mafia - 'Ndrangheta - Criminalità - Delinquenza