Aforismi, frasi e citazioni sul Telegiornale
Raccolta di aforismi, frasi e battute satiriche sul telegiornale e sui notiziari in genere. Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sul giornalismo, le notizie, l'informazione, i mass media e la televisione. [I link sono in fondo alla pagina].
I telegiornali dipendono molto dalla situazione politica e da chi comanda in quel momento. (Enzo Biagi) |
Il telegiornale è il re della televisione.
Roberto Benigni, E l'alluce fu, 1996
Dopo il telegiornale per i sordomuti, si sta studiando un'altra lodevole iniziativa: il telegiornale per i balbuzienti. C'è solo il pericolo che duri troppo.
Romano Bertola, Includetemi fuori, 2003
I telegiornali dipendono molto dalla situazione politica e da chi comanda in quel momento dentro la Rai.
Enzo Biagi, intervista a Le Iene, 2002
Quando sento dire che uno è considerato un innovatore perché decide di leggere il tg in piedi, è come se ti chiedessero se scrivi con la biro o con la macchina, e quanto questo influisce.
Enzo Biagi [1]
Dopo il telegiornale per i sordomuti, si sta studiando un'altra lodevole iniziativa: il telegiornale per i balbuzienti. C'è solo il pericolo che duri troppo.
Romano Bertola, Includetemi fuori, 2003
I telegiornali dipendono molto dalla situazione politica e da chi comanda in quel momento dentro la Rai.
Enzo Biagi, intervista a Le Iene, 2002
Quando sento dire che uno è considerato un innovatore perché decide di leggere il tg in piedi, è come se ti chiedessero se scrivi con la biro o con la macchina, e quanto questo influisce.
Enzo Biagi [1]
Dispaccio. Resoconto dettagliato di tutti i massacri, le violenze e gli altri atti repellenti commessi nel mondo intero, quotidianamente diffuso dalle agenzie di stampa per l'edificazione e il progresso dell'umanità.
Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911
Nulla è più lontano da un giornale di un telegiornale, nulla più lontano da un saggio, da un libro dell’informazione televisiva. Il ritmo è l’essenza, la necessità della televisione, come lo è di un balletto, di una musica, di una gara di canottaggio. Senza ritmo la televisione è inguardabile, soporifera. Ma il ritmo è sesso, istinto, corrispondenza con le sfere celesti, non pensiero, non informazione. Per il ritmo ogni discorso serio viene troncato, sincopato.
Giorgio Bocca, Il provinciale, 1991
− È in ritardo signor Fisher!
− Le mie scuse, stavo guardando il telegiornale e mi sono chiesto se valeva la pena vestirsi e uscire!
Bones e Fisher, in Bones, 2005/...
Una delle funzioni che i telegiornali esercitano alla perfezione è quella di trasmettere le notizie sempre con la stessa enfasi... anche quando di notizie non ce ne sono.
David Brinkley [1]
Credo che sia molto importante usare un linguaggio semplice, piano e comprensibile. Il telegiornale vive di comprensibilità. Non leggere testi preconfezionati ci permette di essere (e di apparire) più diretti, quasi stessimo parlando con chi ci guarda da casa.
Cesara Buonamici, su Panorama, 2005
I telegiornali sono come i fulmini. Fanno un gran rumore, illuminano tutto intorno, lasciano tutto il resto nel buio e poi improvvisamente scompaiono.
[Television news is like a lightning flash. It makes a loud noise, lights up everything around it, leaves everything else in darkness and then is suddenly gone].
Hodding Carter [1]
I Tg restano il principale mezzo per orientare il voto, soprattutto tra i meno istruiti.
Censis, Elezioni 2009: come si sono informati gli italiani, 2009
Io non ho nulla contro la televisione, anzi: apprezzo il telegiornale e tutte le trasmissioni che mi consentono di vedere il mondo senza costringermi a fare e disfare le valigie. Sono contrario solo all'uso che tutte le reti, sia di Stato che private, fanno del mezzo televisivo. Esse trasmettono in continuazione solo programmi futili e ripetitivi: quiz, serial e show.
Luciano De Crescenzo, Oi dialogoi, 1985
Nelle informazione dei telegiornali l’enfasi è posta principalmente sugli aspetti più negativi e violenti della società, mentre le notizie positive sono relegate ai margini e poco sottolineate. Si tratta di un flusso costante di negatività che invade le nostre case e non può che attirare ulteriore energia negativa nelle nostre vite.
Wayne Dyer, Il potere dell'intenzione, 2004
Chi ha assegnato al telegiornale il ruolo di avvoltoio nazionale e internazionale?
Beno Fignon, Mille e un respiro, 2003
La TV ci bombarda di messaggi, ma, porgendoceli insieme, senza organizzazione alcuna, tende a porre sullo stesso piano il futile e il drammatico, la notizia seria e il pettegolezzo senza senso. Nel telegiornale scorrono sotto i nostri occhi immagini di guerre e di catastrofi. Telecomando! «Ed ecco a voi!» esclama con voce priva di senso lo speaker e sullo schermo si susseguono immagini di quiz e ballerine. La televisione priva di senso qualsiasi immagine.
Carlo Freccero, Televisione, 2013
Chi consuma più televisione ha una percezione costante di pericolo, che gli deriva dalla visione di fiction e notiziari basati sulla violenza, dal momento che telegiornali e trasmissioni di approfondimento giornalistico sono costellate di delitti, stupri e rapine. La violenza percepita non ha un riscontro reale, ma è più forte della realtà.
Carlo Freccero, ibidem
Il medesimo annunciatore, con la stessa voce suggestiva, accattivante e autorevole che ha appena usato per dare al pubblico l'impressione della gravità della situazione politica, impone ora al suo pubblico i meriti della particolare marca di sapone che finanzia la trasmissione del notiziario. I cinegiornali fanno seguire ad immagini di navi silurate quelle di una sfilata di mode. I giornali ci informano sui banali pensieri o sulle preferenze gastronomiche di una debuttante con lo stesso spazio e con la stessa serietà che dedicano al resoconto di avvenimenti di importanza scientifica o artistica. A causa di tutto ciò cessiamo di avere dei veri rapporti con quel che sentiamo. Non ci emozioniamo più, i nostri sentimenti e il nostro giudizio critico si bloccano, e alla fine il nostro atteggiamento di fronte agli avvenimenti del mondo assume un carattere di piattezza e indifferenza.
Erich Fromm, Fuga dalla libertà, 1941
Se non c’è un mondo al di là della sua descrizione, la telecomunicazione non è un “mezzo” che rende pubblici dei fatti, ma la pubblicità che concede diventa il “fine” per cui i fatti accadono. L’informazione cessa di essere un “resoconto” per tradursi in una vera e propria “costruzione” dei fatti, e questo non nel senso che molti fatti del mondo non avrebbero rilevanza se i media non ce li proponessero, ma perché un enorme numero di azioni non verrebbero compiute se i mezzi di comunicazione non ne dessero notizia. Oggi il mondo accade perché lo si comunica, e il mondo comunicato è l’unico che abitiamo.
Umberto Galimberti, Psiche e techne, 1999
Ogni giorno i notiziari fanno l'elenco degli attacchi furiosi sprigionati dagli impulsi sfuggiti al nostro controllo.
Umberto Galimberti, L'ospite inquietante, 2007
Molti fatti non avrebbero rilevanza se la telecomunicazione non ne desse notizia.
Umberto Galimberti, I miti del nostro tempo, 2009
Guardate i fottuti telegiornali, cavolo, fanno paura! Cosa può esserci di peggio? Guardate il telegiornale in questi tempi, è incredibile! Pensi che appena esci dalla porta, sarai immediatamente stuprato da un pit bull drogato di crack e malato di AIDS!
Bill Hicks, Revelations, 1993
Quelli che "l'ha detto il telegiornale".
Enzo Jannacci, Quelli che..., 1975
Il telegiornale è un catalogo continuo di disgrazie. Il mondo è grande, e a quanto pare anche parecchio sfigato. (Gianni Monduzzi) |
James Kelloway (Hal Holbrook), in Peter Hyams, Capricorn One, 1978
Ogni volta che ascolto un telegiornale mi domando dove stiamo andando, che cos'è questa specie di pazzia collettiva che si sta diffondendo…
Lenny Kravitz, intervista su Corrierefiorentino, 2008
Le previsioni del tempo sono l’epilogo dei telegiornali e sono attendibili tanto quanto il prologo.
Franco Lissandrin [1]
Cortesemente. Che qualcuno si metta una mano sulla coscienza e dia una regolata ai telegiornali, soprattutto quando parlano di cronaca nera. Io non ne posso più. Ogni TG apre con minimo dieci minuti di orrori. Tu sei a cena, sverso, in pigiama, che scarnifichi a cucchiainate l'ultimo vasetto di yogurt, e compare Giorgino a dirti che quello s'è spetasciato, quell'altro si è brasato, quei poveretti li hanno fatti a pezzi e messi nei sacchetti del supermercato e quell'altro ancora ha giurato a Satana e per non sbagliarsi ha accoppato tutta la parentela in blocco. Il tutto corredato da immagini agghiaccianti. Ma vogliamo smetterla con gli orrori nel dettaglio? Questa non è affatto informazione, è morbosità.
Luciana Littizzetto, Rivergination, 2006
In tutti i telegiornali cercano di vendere meglio la notizia, perciò la fanno ancora più sgradevole e dicono: "E' stato barbaramente assassinato...". Ma uno che è stato assassinato, non è che è stato assassinato gentilmente, o cortesemente, non è che gli hanno fatto dei delicati tagli alla giugulare!
Luciana Littizzetto, Chelittichefazio, 2007
Questo telegiornale andrà in onda in forma ridotta per venire incontro alle vostre capacità mentali.
Daniele Luttazzi, a Tabloid, Mai dire gol, Italia 1, 1996/98
Teoricamente dovremmo dispiacerci per tutti allo stesso modo, ma raramente lo facciamo. Per questo il telegiornale, nel caso di un disastro internazionale, ci dice subito per tranquillizzarci: non c'erano italiani.
Armando Massarenti, Il lancio del nano e altri esercizi di filosofia minima, 2006
Era un periodo in cui al TG1 dovevamo iniziare con una notizia di politica, e mi ricordo che pur di farlo una volta abbiamo aperto con le elezioni nella Corea del Nord. Ma a chi volete che interessassero le elezioni in Corea del Nord? Nemmeno al TG della Corea ci hanno aperto con quella notizia!
Enrico Mentana [1]
La pseudocultura dell'immagine ha ormai imposto le sue regole anche all'informazione: la notizia, reale o costruita che sia, viene confezionata come un videoclip, con la stesso trattamento che si usa per uno spot pubblicitario. Un facile slogan, una frase ad effetto, una sintesi estrema e riduttiva, qualche immagine riciclata ed ecco fatto.
Mina, Lo stupro della verità, su Liberal, 1999
Oggi non guardo il telegiornale, sono già abbastanza disinformato.
Taras Mithrandir [1]
Il telegiornale è un catalogo continuo di disgrazie. Il mondo è grande, e a quanto pare anche parecchio sfigato.
Gianni Monduzzi, Falliti e contenti, 2013
Noi, per natura, ci appassioniamo alle sventure, e i giornalisti ce le spalano addosso come badilate di pula. Così migliora l’audience, ergo l’introito pubblicitario.
Gianni Monduzzi, Falliti e contenti, 2013
Chiederò a Dio dov'è, gli chiederò se è davvero infinitamente buono, e in tal caso dove stia la sua infinita onnipotenza: le due infinitezze si contraddicono ogni istante in questo mondo ambiguo e spaventoso. Basta accendere la TV e vedere il telegiornale per verificarlo.
Gianni Monduzzi, Cercando Dio, 2014
All'ora di pranzo faccio zapping tra Beautiful e il telegiornale. Diciamo che, quando sono stufo di guerre, faide, violenze, odio e cattiveria... giro sul TG.
Flavio Oreglio, Non è stato facile cadere così in basso, 2007
Risveglio – Accendo la televisione dal letto. Cinque morti nel crollo di una palazzina, un treno deraglia a Marsiglia, l'incidenza delle malattie cardiovascolari sulla mortalità precoce, due impiccati nella stessa mattina in un carcere della Virginia, l'aumento della disoccupazione come fenomeno stabile, bambini di sei mesi impiegati in videotape a luci rosse. Spengo la televisione. Mi alzo. Sono pronto per uscire.
Giuseppe Pontiggia, Prima persona, 2002
Non date troppo ascolto a quello che sentite in tv e soprattutto ai telegiornali. Ascoltate i vostri amici, i vostri eroi, i vostri amori, quelle sono le cose che contano.
Vasco Rossi, cit. su la Repubblica, 2009
Noi, che facciamo della musica, con la musica chiaramente cerchiamo di far divertire, di portare gioia nelle vite della gente che naturalmente sono complicate... Però una cosa che vorrei dire è sempre quella... Chi detiene il potere ha molto interesse che la gente sia triste e abbia delle paure... Per la tristezza noi possiamo far qualcosa perché portiamo della gioia, per le paure secondo me dovete guardare meno i telegiornali e guardarvi di più nel vostro mondo piccolo, che poi è quello che conta.
Vasco Rossi, intervista a Rai News 24 , 2009
È necessario allontanarsi un po’ dalla televisione. Smettere di bersi ogni giorno i telegiornali per essere informati. Oggi la televisione è utilizzata da chi la controlla soprattutto come potente strumento politico. Quindi in realtà si è solo condizionati.
Vasco Rossi, La versione di Vasco, 2011
Non ascoltate troppo la televisione, con i suoi discorsi buonisti e superficiali, le sue notizie raccontate ad arte per spaventare, preoccupare e in definitiva plagiare l’opinione pubblica. Leggete, leggete i classici, e imparate a farvi una vostra opinione indipendente. Guardatevi intorno nel vostro piccolo mondo fatto di affetti sinceri o comunque veri. Gli amici, il bar, la famiglia, quelli che vivono vicino a voi. Smettetela di preoccuparvi di quello che succede dall'altra parte del mondo o dell’universo solo perché l’avete visto al telegiornale.
Vasco Rossi, La versione di Vasco, 2011
Domani black out di radio e televisione: non vengono trasmessi i notiziari. Finalmente si fa qualcosa per la diffusione corretta delle notizie.
Gabriella Ruisi [1]
Non sapete nulla di nulla. Leggete solo le storie dei giornali di gossip, ascoltate solo il telegiornale delle otto. Non sapete niente.
Roberto Saviano, ZeroZeroZero, 2013
Il rito serale del telegiornale, anche in tempi di digitale terrestre e moltiplicazione dei canali, raccoglie quasi 20 milioni di telespettatori. Certo, è un impatto calante. Ma stiamo parlando, comunque, di due quinti della popolazione maggiorenne: un bel numero, che ingolosisce qualsiasi forza politica. Poniamo che si voglia enfatizzare la criminalità, quando governano gli avversari; e si intenda minimizzarla, una volta al governo. Il telegiornale serale è il modo e il posto per farlo.
Beppe Severgnini, La pancia degli italiani, 2010
Vale per i giornali e vale per i telegiornali: il grande pubblico non ama i dubbi, col cappuccino e a cena. Il senso critico italiano paga la giovane abitudine alla democrazia e l'antica pratica alla partigianeria. La massa, come il pubblico del Truman Show, non vuole obiezioni, ma conferme. Non chiede problemi, ma una trama. Non cerca informazione, ma intrattenimento.
Beppe Severgnini, La pancia degli italiani, 2010
La mediocrità – diciamolo – è una tentazione. Produce ascolti, copie, applausi, voti. «Diamo al pubblico ciò che vuole! Viva il paese reale!» Ma se il paese reale s’appassiona alle vicende di Belén e crede a certi telegiornali, perché non gli dite di smettere, voi che potete farlo?
Beppe Severgnini, Italiani di domani, 2012
Quando vedrete nei telegiornali le solite facce fameliche dovete pensare che no, non potete accettare che la nazione sia questa. L’Italia è un palcoscenico in attesa di una rappresentazione degna. Quando inizierà – dipende anche da voi – sappiamo a chi affidare la colonna sonora.
Beppe Severgnini, Italiani di domani, 2012
Vi è unanime consenso nel considerare la cosiddetta “TV spazzatura” come la principale causa del progressivo rimbecillimento dei popoli riscontrabile in tutte le società moderne. A ben vedere, però, la programmazione trash – dalla quale non bisogna escludere alcuni telegiornali e, soprattutto, la “santa messa” – non fa altro che andare incontro alle richieste di un pubblico che, in gran parte, è già di per sé talmente imbecille che nessun programma di spessore artistico o culturale potrebbe minimamente interessarlo
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013
I notiziari sono sempre abbastanza deludenti: corruzione, stupri, omicidi, terrorismo, guerre, epidemie, carestia, disoccupazione, inquinamento, alluvioni, terremoti e via dicendo; ma niente che lasci mai presagire un’imminente fine del mondo che ci liberi per sempre da quest’immane orrore e, soprattutto, dai notiziari.
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013
Se neppure i notiziari, con tutto il loro strabordante carico di follia, di sangue e di merda, riescono a dissuadere uomini e donne (soprattutto donne) dalla foia di procreare, nient’altro potrà riuscirci. Questa è la cosa più incredibile della nostra epoca: che il mondo si ostini ad andare avanti nonostante l’esistenza del telegiornale.
Giovanni Soriano, L'inconveniente umano, 2022
Oggi, per capire come va il mondo, non è necessario essere “filosofi”, basta ascoltare il telegiornale. Tuttavia, ancora oggi, per riuscire a trarne il giusto insegnamento bisogna essere in qualche modo “filosofi”.
Giovanni Soriano, ibidem
È per questo che ti vengono sempre gli incubi: guardi troppo il telegiornale!
Sharon Stone, in Paul Verhoeven, Atto di forza, 1990
Il problema della conferma permea la vita moderna, poiché la maggior parte dei conflitti ha origine dal seguente bias mentale: quando gli arabi e gli israeliani guardano il telegiornale, vedono storie diverse nella stessa serie di eventi. Allo stesso modo, i democratici e i repubblicani guardano parti diverse degli stessi dati e non convergono mai sulle stesse opinioni. Una volta che abbiamo in testa una certa visione del mondo, siamo inclini a prendere in considerazione solo i casi che ci danno ragione. Paradossalmente, più informazioni abbiamo e più riteniamo che le nostre opinioni siano giuste.
Nassim Nicholas Taleb, Il cigno nero, 2007
Qualche problema assilla gli affezionati ai telegiornali: oltre alla noia di riascoltare alla sera i servizi già digeriti ad ora di pranzo resta l'incombenza di leggere i giornali il mattino dopo per sapere effettivamente come sono andate le cose.
Maria Venturini, Dizionario delle felicità, 1998
Note
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