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Le migliori frasi di Alessandro Di Battista

Selezione delle frasi più belle e delle citazioni più significative di Alessandro Di Battista ((Roma 1978), politico e attivista italiano. Le seguenti riflessioni di Di Battista sono tratte dai suoi libri: A testa in su (Rizzoli, 2016), Meglio liberi (Rizzoli, 2017), Politicamente scorretto (Paper First, 2019), Contro! (Paper First, 2021).
Foto di Alessandro Di Battista
La sola cosa sacrilega in questa vita che dura come un batter d’ali è sacrificare
le proprie idee sull’altare del profitto personale. (Alessandro Di Battista)

A testa in su
Investire in felicità per non essere sudditi © Rizzoli, 2016 - Selezione Aforismario

Oggi indignarsi non basta più, lamentarsi è un esercizio stucchevole che non scalfisce minimamente i soggetti delle nostre lamentele. Oggi non serve più, come non serve sperare. Ci occorre un’ondata di partecipazione alla vita politica, uno tsunami di interesse per tutto quel che è comune.

Per un parlamentare l’ascolto dei cittadini è un dovere: credo che dovrebbe essere inserito nella Costituzione.

L’empatia dovrebbe essere la caratteristica principale di un deputato. Insieme all’onestà e alla competenza nel proprio ambito. 

Considerato che i politici non dipendono più dal popolo (che, di fatto, nemmeno più li elegge), ma dal partito che li nomina, a chi risponderanno? Ovviamente al partito, a quell’organizzazione esperta in intermediazione che garantisce loro un posto di lavoro in cambio della massima fedeltà nel voto. 

Nell’attuale economia basata sulla crescita a tutti i costi, che non porta né posti di lavoro né qualità della vita, chi non ha reddito o viene emarginato o si autoemargina per senso di vergogna.

Vuoi comprendere il mondo? Mettiti in cammino!

Viaggiare è un investimento in felicità, è l’antidoto che più di ogni altro funziona contro il veleno della xenofobia.

Il viaggio non è un vero viaggio se alla fine del percorso non cancella alcuni dei pregiudizi che ognuno possiede.

Siamo così abituati a vivere nel fango che chi ha la forza di alzare la testa, di tirarla fuori dal letame e di respirare aria pura è capace poi di spostare le montagne.

La Politica è un incanto, ma è stata rovinata da chi l’ha sfruttata per scopi personali.

Cos’è la Politica se non stare insieme e tentare, insieme, di risolvere un problema?

Nulla che abbia avuto veramente un senso nella mia vita l’ho fatto da solo.

La relazione viene prima dell’azione e questo vale per tutti. Per un medico, per un cooperante, per un allenatore di calcio e ancora di più per chi ha l’onore di rappresentare il popolo italiano.

Alla crisi si può reagire in vari modi, si può provare a resistere aspettando tempi migliori oppure giocare di inventiva. Capita che la migliore spinta al cambiamento a volte sia la disperazione.

La vita ha più fantasia di noi, meglio non fare troppi programmi, ci pensa già l’alba a farli.

I partiti hanno perso credibilità quando hanno iniziato a occuparsi dei problemi loro anziché risolvere quelli dei cittadini. È l’autoreferenzialità, il pensare esclusivamente ai problemi di partito il vizio oscuro della politica.

Oggi non c’è nulla di più populista che dare del populista a chi vuole cambiare le cose.

Votate chi volete, per carità, ma partecipate alla vita politica del Paese. È un diritto ma è anche un dovere. Votate chi volete ma avanzate proposte, difendete i diritti.

L’assuefazione all’ingiustizia è uno dei migliori alleati dei potenti e di tutti coloro che combattono ogni forma di cambiamento.

Oggi i politici non sono dipendenti del popolo italiano che neppure li può eleggere più, ma dei partiti politici che li nominano. E, a loro volta, i partiti politici non dipendono più, dal punto di vista finanziario, dalle donazioni degli iscritti, ma dai maxifinanziamenti di gruppi di interesse che, con un bell’assegno, ne indirizzano l’azione politica.

È il controllo del potere da parte dei cittadini la migliore garanzia che chi ha la responsabilità di fare le leggi si ricordi di farlo nel loro interesse.

I popoli divisi sono popoli imprigionati, sono popoli facilmente controllabili, sono popoli che si autoescludono dalla possibilità di cambiare lo status quo.

Non ci sono politici buoni o cattivi, crudeli o di cuore. Esistono politici liberi e politici schiavi dei denari che hanno ricevuto prima della loro elezione.

La nostra, fino a prova contraria, resta una repubblica parlamentare. Purtroppo però oggi il Parlamento, occupato dalla partitocrazia, è diventato il passacarte del governo.

Da millenni i popoli si accontentano del panem et circenses o si affidano alla speranza. Ma la speranza è un’illusione. In spagnolo aspettare e sperare si dice allo stesso modo: esperar. Chi aspetta e chi spera fa la stessa identica cosa: resta fermo.

Chi ci governa ci vuole sufficientemente ignoranti per poterci manipolare con disinvoltura e poveri quanto basta per poterci comprare con una mancetta elettorale stranamente elargita quando il governo se la passa peggio.

Essere cittadini significa imparare a esercitare il dubbio, su ogni cosa, perché il dubbio spinge all’approfondimento, e in epoca di dittatura mediatica approfondire significa essere liberi.

Un suddito abbassa la testa ed esprime riconoscenza anche quando non c’è nulla per cui essere riconoscenti. Un cittadino sovrano ricorda a un eletto quel che ha promesso di fare, gli legge il programma con il quale si è presentato alle elezioni come fosse un contratto che hanno firmato entrambi e lo guarda a testa in su.

Mi fanno paura i rimpianti, non i fallimenti. Temo la morte, credo come tutti, ma ancor di più tremo all’idea di non portare a termine l’opera della vita.

Meglio liberi
Lettera a mio figlio sul coraggio di cambiare © Rizzoli, 2017 - Selezione Aforismario

La politica può essere tremenda perché c’è chi, per ottenere quello stramaledetto consenso, tradirebbe ogni cosa, dai migliori amici alla propria coscienza.

La politica ha sempre fatto parte della mia vita, prima di essere eletto e durante il mio mandato. E continuerà a esserlo, sempre. Perché io sono felice quando provo, insieme ad altre persone di buona volontà, a cambiare le cose, a contrastare le ingiustizie.

Sono convinto che la qualità dei governanti aumenterebbe se il popolo imparasse a farsi rispettare. Non parlo di violenza, parlo di un atteggiamento di sana rivendicazione che ancora purtroppo pochi italiani assumono.

Occorre entrare nell’ottica che i cittadini sono i datori di lavoro dei politici e un datore di lavoro che si rispetti controlla i propri dipendenti, si interessa alla propria azienda, mette in riga i furbi e licenzia i profittatori.

Il controllo popolare del potere è un dovere di ogni cittadino.

Io ho tutto il diritto di essere «strafelice». Perché essere felice non mi basta.

Oggi gli amici dello status quo hanno scelto di combattere il fascismo, ma quel che combattono è un fascismo, grazie a Dio, morto e sepolto, direi quasi innocuo. Perché lo fanno? Perché il popolo va distratto: guai se si accorge dei nemici reali. Il fascismo attuale è l’omologazione, è il primato della finanza sulla politica, è il pensiero dominante che uccide ogni pensiero autonomo.

La politica è l’unico «mestiere» che inizi a fare peggio quando diventi «professionista».

Negli anni bui i colpi di Stato si effettuavano con carri armati, fucili e militari. In questi anni, altrettanto bui ma bugiardamente illuminati dai mezzi di informazione compiacenti al sistema, i colpi di Stato si fanno addirittura a norma di legge. Che siano esse incostituzionali fa poca differenza. Tanto il «popolino» dimentica in fretta e, salvo indispensabili eccezioni, scende in piazza più per ragioni calcistiche che per diritti negati.

Politicamente scorretto
© Paper First, 2019 - Selezione Aforismario

È proprio quando non si ha più nulla da perdere che si ricomincia a vincere.

Essere “politicamente scorretti” produce effetti pesanti, ma a volte è l’unica strada per ottenere un cambiamento duraturo.

La verità non è mai comoda, non lo è per chi la dice e soprattutto non lo è per chi l’ascolta, perché se la si fa propria poi non si può più tornare indietro, ci si deve per forza schierare.

Dire la verità è tremendamente difficile, altrimenti non esisterebbero le menzogne.

Le menzogne in politica sono comode, corrette, in fondo, per lo meno fino a oggi, ti permettono di fare carriera molto più facilmente. Mentre combattere per la verità è un’impresa titanica.

Il cambiamento non è mai indolore, se lo è non è vero cambiamento.

Il cambiamento, quello vero, si ottiene con il coraggio.

Forse, quando non cerchi il consenso, è la volta buona che lo ottieni davvero.

Io ritengo che Destra e Sinistra siano categorie ampiamente superate, che non hanno più la capacità di interpretare né dal punto di vista politico, ma direi neppure da quello esistenziale, le pulsioni dei cittadini italiani, soprattutto i più giovani. Questo non significa che siano sparite del tutto ma che presto, molto presto, ciò avverrà.

Tolti alcuni professionisti della politica che provano ancora a lucrare sulla divisione del Popolo, e che sui giornali o in Tv rivendicano con fierezza la loro appartenenza alla Destra o alla Sinistra, è sempre più difficile incontrare comuni cittadini che facciano altrettanto.

Non voglio generalizzare, ma davvero molti politici vengono piazzati nelle Istituzioni per fare gli interessi di soggetti privati. Generalmente ripagano, con leggi ed emendamenti ad hoc ‒ quindi con denaro pubblico ‒ chi gli ha finanziato le campagne elettorali permettendogli di avere un fantastico stipendio e un ruolo di prestigio.

Arrivare al governo non è mai un fine, è un mezzo, solo un mezzo per ottenere risultati e per continuare a tirare fendenti a quel sistema di interessi che pensa di non morire mai.

Per i potenti, quelli veri, del nostro Paese, non importa chi vince. Ciò che importa è trovare le chiavi per avvicinarsi ai nuovi vincitori. 

I politici non sono eterni. Le lobbies provano a esserlo. 

Politica è una splendida parola. La Politica va amata, rispettata, sostenuta. E questo lo deve fare il Popolo. Lo dobbiamo fare noi cittadini informandoci, partecipando, spegnendo, quando occorre, la Tv per aprire un libro.

Fare gli interessi della collettività, farlo fino in fondo, è rischioso in un mondo in cui la vita delle persone conta immensamente meno dei profitti.

Non credete a un articolo se prima non vi siete informati su chi si siede nei CdA dei giornali che li pubblicano.

La politica dovrebbe avere un primato assoluto per lo sviluppo della società ma oggi, dopo aver abdicato a beneficio della finanza, sta abdicando anche in favore dei sondaggi.

Considero la paura il male del secolo. Paura di perdere lavoro, di trovarlo, paura di mettersi con qualcuno, di restare solo, di ammalarsi, di stare bene perché prima o poi starai male, paura di seguire un sogno o paura di non riuscire a farlo. Fateci caso, siamo circondati dalla paura e molte forze politiche la utilizzano per incrementare consensi. Io ho scelto un’altra strada.

La politica è tremenda perché ha a che fare con due cose, potere e consenso, ovvero due “droghe” pericolosissime.

Contro!
Perché opporsi al governo dell'assembramento © Paper First,  2021 - Selezione Aforismario

La commistione tra politica e finanza non è un reato ma è immorale. E non si tratta nemmeno di soldi. Si tratta di potere.

Nell’era dell’infodemia, ovvero la circolazione ossessiva delle informazioni che caratterizza gli anni Duemila e, ancor di più, i tempi del coronavirus, la pubblica opinione conosce l’effimero ma ignora il sostanziale. Conosciamo, grazie ai social, le diete personali dei politici, ma non quanti derivati – ovvero scommesse finanziarie fatte dallo Stato con le banche d’affari – abbiamo in pancia.

 «I partiti hanno occupato le banche», disse Berlinguer. A volte penso che sia accaduto addirittura il contrario.

Oggi noi stiamo vivendo un enorme conflitto tra democrazia ed economia. Oggi, sostanzialmente, poteri sovranazionali sono in grado di bypassare completamente le democrazie nazionali.

Fa parte della responsabilità personale nonché di quella collettiva coltivare memoria ed etica politica. È una responsabilità che abbiamo verso le generazioni del future, ma soprattutto nei confronti degli eroi del passato.

Oggi, dopo errori infiniti commessi dalla nato e dal Dipartimento di Stato usa in giro per il mondo, giurare assoluta fedeltà all’atlantismo è sciocco, oltre che miope. Qui siamo oltre il più fanatico fideismo, siamo nella sfera del servilismo più radicato che altro non è che la morte della Politica.

L’Europa si sarebbe dovuta porre come alternativa al dominio statunitense. In fondo era nata anche per questo. In realtà si è comportata, e continua a comportarsi, come colonia di Washington.

Personalmente sogno un presidente del Consiglio capace di rivolgersi agli Stati Uniti dicendo “alleati sì, sudditi mai”,

La politica è, forse, l’unica attività umana che, in molti casi, si comincia a far peggio quando si diventa professionisti. 

La politica professionistica è pericolosa perché porta con sé il rischio di trasformarsi in freddo tecnicismo. Anche il coraggio e l’empatia debbono far parte del bagaglio delle competenze che dovrebbe possedere chi fa politica.

Un tempo credevo che l’onestà fosse il requisito principale per occuparsi della cosa pubblica. Oggi la reputo una condizione necessaria, ma è l’indipendenza ciò che davvero può distinguere un buon rappresentante della nazione.

Sebbene appaia paradossale, l’indipendenza di un parlamentare, di un ministro o un presidente del Consiglio, è direttamente proporzionale alla dipendenza nei confronti di una moltitudine di persone. Si chiama democrazia e poco, ahimè, ha a che fare con il sistema in cui viviamo.

“I compromessi fanno parte del gioco”, mi sento ripetere spesso. Forse, ma non quelli a ribasso.

Credo che l’essere umano, e in particolare chi fa politica, ceda spesso all’incoerenza, perché la solitudine spaventa. La solitudine fa schifo. Si camminerà a testa alta e ci si guarderà pure allo specchio, ma sempre soli si resta.

La sola cosa sacrilega in questa vita che dura come un batter d’ali è sacrificare le proprie idee sull’altare del profitto personale.

Note
Leggi anche le citazioni dei politi italiani: Giorgia Meloni - Matteo Renzi