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Frasi e citazioni di Matteo Renzi

Selezione di frasi e citazioni di Matteo Renzi (Firenze, 1975), politico italiano, Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana dal 2014 al 2016 e fondatore, nel 2019, del partito Italia Viva. Ha detto di sé stesso Matteo Renzi:
"Non sarò mai un ipocrita. Mi piace essere me stesso, dire le cose in faccia, non fingere. Loro la chiamano arroganza, io la chiamo trasparenza. Loro la chiamano tracotanza, io la chiamo libertà. Non voglio fare di più. Voglio cercare di fare meglio, dare il meglio di me stesso, portare alla luce il meglio di questo paese. Questo è il mio orizzonte oggi".
Il futuro non è un luogo di cui aver paura, è il dominio
del possibile. Sarà quel che saremo in grado di costruire.
(Matteo Renzi)
Fuori!
© Rizzoli, 2011 - Selezione Aforismario

La politica, se fatta a viso aperto e cuore sincero, è una sfida che vale la pena giocare, un’esperienza difficile ma meravigliosa.

Una delle fregature della politica di oggi è che tutto è focalizzato solo sul presente, sul qui e ora, sull’immediato. Mancano pensieri profondi, che sfidino il tempo. 

Decidere non significa non ascoltare nessuno. Al contrario: è importante ascoltare tutti. Ma poi bisogna agire. Altrimenti la discussione politica diventa il bar dello sport: tutti dicono la loro, ma alla fine non cambia nulla.

Amministrare significa servire. E il tema del servizio civico, della cosa pubblica è uno degli aspetti più intriganti della politica fatta con passione.

Sognare non basta. Occorrono obiettivi concreti.

Diciamo la verità: chi vince sta sempre sulle scatole. È la sindrome di Gastone Paperone. Il cugino Paolino Paperino è molto più tenero nella sua debacle quotidiana. 

La politica è un’esperienza di dignità alta e nobile. Ma ci sono realtà che valgono di più. E la tua famiglia è in cima a tutto ciò. 

La politica deve ispirarsi all’ideale alto. Senza l’ideale non c’è politica. Ma i politici devono essere degni dell’ideale. 

Quando la classe politica si trasforma in ceto, in casta, è lei per prima ad alimentare l’antipolitica.

Detesto il moralismo, specie quello dei moralisti senza morale.

L’unica sfida culturale di cui il centrosinistra ha davvero bisogno consiste nel farsi promotore della battaglia per l’abbassamento delle tasse e stangare con una severità senza pari gli evasori, andando a prenderli casa per casa. Senza guardare in faccia a nessuno.

Dobbiamo impegnarci con coraggio, non rassegnarci alla paura. Dobbiamo decidere se vogliamo provare a domare le stelle, puntando in alto.

Avanti
Perché l'Italia non si ferma © Feltrinelli, 2017 - Selezione Aforismario

Per me “potere” non è un sostantivo. “Potere” è un verbo. Uno dei verbi più belli. La politica ha il potere, sì. Il potere di cambiare le cose. 

Per me la politica è questo: raggiungere risultati che restano nel tempo, non occupare le agenzie di stampa per promuovere un’immagine.

Il populista urla e abbaia alla luna, il politico prova a cambiare le cose. Il demagogo sbraita, il democratico governa.

I populisti non sono i nostri avversari: sono gli avversari dell’Italia. 

Fare politica consente un solo lusso, un unico e gigantesco lusso: quello di vivere emozioni e rapporti umani inesprimibili.

Le falsità allucinanti che ti piovono addosso quando sei fuori da tutto sono come le lodi sperticate di cui ti ricoprono quando sei al potere: non tolgono e non aggiungono nulla alla verità della tua persona, alla verità di ciò che sei. 

Un'altra strada
Idee per l'Italia di domani © Marsilio Editori, 2019 - Selezione Aforismario

È naturale commettere degli errori. Mi fa ridere chi dice: «La prossima volta non devi sbagliare niente». Possibile? Macché. Chi fa, sbaglia, per definizione.

«L’uomo che non sbaglia mai» è uno slogan che va bene per un profumo, non per un politico.

Non sopporto chi in politica non rischia mai. Quelli che vivono di avanzi, che se ne stanno in un angolino ad annuire davanti al potente di turno, sperando che prima o poi arrivi la loro occasione. 

Per cambiare valori, bisogna averli. E chi concepisce la politica solo come posizionamento personale non ha valori, ha solo interessi.

La globalizzazione, piaccia o non piaccia, è una realtà: essere cittadini del mondo significa essere patrioti italiani che non odiano gli altri, che non li temono, ma, al contrario, vedono con favore il moltiplicarsi dello spazio capace di accogliere le nostre idee, la nostra qualità, la nostra cultura, i nostri valori. 

Il mondo chiede più qualità, più bellezza, più valori e noi possiamo essere in prima linea per rispondere a questa richiesta. Se l’Italia fa l’Italia, non ce n’è per nessuno. 

L’ottimismo non va di moda, è più comodo essere pessimisti. Dire che stiamo andando male ti conferisce subito un’immagine di serietà, di saggezza, di equilibrio. Invece, se rivendichi l’ottimismo, ti prendono per matto.

Penso, in breve, che i populisti appaiano forti quando restano all’opposizione, ma mostrino la loro debolezza quando sono chiamati al governo. 

Il populista al governo può disporre delle più raffinate macchine di manipolazione del consenso, ma è inseguito dalla realtà che – severa e implacabile – gli presenta il conto. 

Il vero costo della politica non è il vitalizio, ma l’incompetenza. La vera onestà non consiste solo nell’avere la fedina penale pulita, ma nell’essere capaci.

Il populista ti semplifica la realtà.

Il populismo che evidenzia una totale incompetenza nel merito riesce tuttavia a sorprendere con una straordinaria abilità comunicativa, associata a un cinismo senza pari.

Dicono che siamo un paese finito. Io penso, invece, che siamo un paese infinito.

Anche questa è una differenza tra la politica e il populismo: la politica ha una visione, il populismo procede giorno dopo giorno inseguendo solo i suoi tanti nemici.

La politica ha bisogno di emozioni, di poesia, di ideali, di valori. Non soltanto di contenuti.

La politica deve scaldare, ha bisogno di leader autentici e coraggiosi in grado di rischiare, non di grigi funzionari che costruiscono una carriera salendo e scendendo dal carro dell’opportunismo. 

I populisti hanno bisogno dell’altrui paura per affermarsi: devono strumentalizzarla. E non c’è campo in cui questo appaia più chiaro quanto quello dell’immigrazione.

Il futuro non è un luogo di cui aver paura, è il dominio del possibile. Sarà quel che saremo in grado di costruire. 

Per combattere il populismo, la politica ha la necessità di scommettere sulle competenze, sulla cultura, sulla città intesa come comunità, sulla scuola. Ma serve anche mettere in chiaro che non bastano i diritti: occorre ripartire dai doveri.

Non so se alla fine raggiungeremo la Terra promessa. So però che, per chi crede alla Terra promessa, nel dubbio, è sempre meglio mettersi in cammino.

La mossa del cavallo
Come ricominciare, insieme © Marsilio, 2020

Nel gioco degli scacchi la mossa del cavallo permette di avanzare in modo obliquo, con un obiettivo non sempre evidente a priori e con una gestione dello spazio che non è lineare. Quello del cavallo è uno scarto, un movimento in qualche modo strano, apparentemente tortuoso, ma che avviene quando la via diretta o frontale gli è preclusa. Suggerisce una differenza politica che si oppone alla ripetizione e alla conservazione, un movimento innovativo, che ha il respiro dell’invenzione.

I sondaggi ti dicono quanto sei simpatico, i dati Istat quanto sei capace.

Non è pensabile continuare a governare lucrando sulle angosce, ma si devono avanzare proposte, forti di una visione, di un orizzonte. Soprattutto, bisogna offrire una speranza: governare con la paura, far fronte a una minaccia, è relativamente semplice, ma indicare un nuovo inizio, che non sia la riproposizione del «mondo di ieri», è molto più difficile.

Il coraggio della politica è il coraggio delle scelte, l’audacia di rivendicare un futuro che non è scontato, ma dipende da noi.

Le opportunità garantite dalla conoscenza e dal progresso devono essere governate per poter diventare patrimonio comune e risorsa per tutti. Ancora una volta la parola d’ordine è soltanto una: pianificare. E chi è chiamato a farlo, se non la politica?

Oggi bisogna nutrire, coltivare e rendere viva e operante nelle nostre comunità la visione positiva che rende possibile il cambiamento, a patto di volerlo davvero.

Chi ha il coraggio di dire le cose come stanno è antipatico, chi lo fa prima degli altri, ancora di più.

 Nell’era dell’imperante sondaggismo, per molti bisognerebbe limitarsi a dire ciò che ti consigliano i focus group, non ciò che pensi realmente. 

Un leader non ammicca, un leader governa; un leader non deve piacere, deve decidere. Un leader non deve dire ai cittadini ciò che vogliono sentirsi dire, deve dire la verità.

L’Italia non ha un’emergenza immigrazione, ma tre emergenze gravissime: denatalità, legalità, educazione.

Si fa politica perché si ama la propria gente, non perché si vuole essere amati. 

Voglio dirvi di non avere paura. Di credere nella politica, quando gli altri scommettono sul populismo. Di usare parole gentili, quando gli altri insegnano a odiare. Di sognare in grande, quando gli altri rincorrono gli incubi. Di parlare di speranza, quando sembra vincere la paura. 

Viviamo in una società dove la cultura dell’invidia ha preso il posto della cultura dell’ammirazione. Io preferisco ammirare che invidiare. 

Provateci, provateci, provateci. Sempre. Fallirete? Può darsi, ma la verità della vita sta molto semplicemente nel provarci, rischiare, fallire.

Ricordate sempre che nelle difficoltà non si perdono gli amici, ma si scopre quali sono quelli veri, e questo darà un senso nuovo alla parola amicizia.

La mia rapida ascesa, la mia ripida discesa mi hanno insegnato che io non valgo per ciò che gli altri pensano di me, ma per ciò che sono. E fare pace con se stessi è la sfida più grande per chiunque.

In politica seguite le idee, non i sondaggi, perché chi vive di sondaggi è un populista, non un politico. 

Sono in pochi a dire grazie, quasi nessuno. Ma non significa niente. All’ingratitudine rispondete sempre con la generosità.

Quanto è arida la vita di chi pensa solo al verbo avere anziché al verbo essere. Però anche su questo è molto più bello stare dalla parte dei generosi che degli ingrati. Più vi deludono, più mantenetevi generosi: gli ingrati non meritano neppure la vostra rabbia.

La politica si fa con i sentimenti, non con i risentimenti.

Sporcatevi le mani, non restate in un angolo, provateci, non appiattitevi sulla mentalità condivisa da tutti. Vi salvi la curiosità, vi salvi il desiderio di conoscere.

Controcorrente
© Piemme, 2021 - Selezione Aforismario

Essere il più popolare non significa essere il più capace, il più bravo, il più competente. Se così fosse varrebbe la pena di sostituire i parlamentari con gli influencer e le elezioni con i like su Facebook. 

“Potere” è un verbo, non un sostantivo. Significa incidere nella vita delle persone, non piazzare tre amici al Governo. 

La politica non si fa con il risentimento. Forse con il sentimento, mai con il risentimento.

Il garantismo è un principio costituzionale che permette al cittadino di poter avere un procedimento giudiziario corretto ed essere considerato innocente fino a sentenza passata in giudicato. Il giustizialismo è la rozza superficialità di chi non attende il procedimento ma sputa una sentenza sulla base del pressappochismo e senza garanzia.

Il garantismo cerca la verità. Il giustizialismo cerca un colpevole.

Il garantismo sta al giustizialismo come la democrazia sta alla dittatura.

Il mondo della robotica e dell’innovazione richiederà maggiori investimenti in cultura. Perché avremo più bisogno di ricordarci chi siamo. E la cultura non è il divertimento tra una pausa e l’altra ma è il nutrimento identitario della nostra vita.

Se vuoi fare politica, devi avere il coraggio di andare davvero controcorrente. 

I sondaggi servono per chi vuol fare le somme, la politica serve per chi vuol fare la differenza.

Attenzione all’eccesso di politicamente corretto. Attenzione all’esasperazione dei moralisti. La politica – lo abbiamo visto – è fatta di complessità, non di semplicistiche banalizzazioni.

La grande sfida culturale dei prossimi anni è quella di una politica che si oppone al populismo e alla logica del sondaggio e prova a volare alto. Ecco perché servono gli statisti e non gli influencer.

Il mostro
Inchieste, scandali e dossier. Come provano a distruggerti l'immagine
© Piemme, 2022 - Selezione Aforismario

Non è vero l’aureo motto per il quale «Male non fare, paura non avere». Non è vero per niente, diciamocelo chiaramente. Anche se non hai fatto nulla, può darsi che chi ti vuole male ti scateni il mondo contro.

La paura può essere sconfitta dal coraggio e dalla forza delle proprie idee. Se ci credi, se sei convinto, se i fatti ti dimostrano che avevi ragione, be’, allora hai il diritto – e forse anche il dovere – di andare avanti. 

La minaccia ambientale e adesso il ritorno al terrore atomico dovrebbero indurre tutti a credere nella scienza e nella politica, non negli slogan e nelle armi.

Per me le idee valgono più dei sondaggi. I sogni valgono più delle convenienze. Il coraggio vale più della rendita.

Gli esperti parlano di quanto sarà affascinante e fantastico il nuovo mondo che costruiremo nel metaverso. Affascinante, per carità. Ma intanto sarebbe interessante evitare di distruggere questo mondo qui, quello che abbiamo e che ci è così caro. 

Note
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